Frasi su fortuna
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“Una grande fortuna è una grande schiavitù.”

Lucio Anneo Seneca (-4–65 a.C.) filosofo, poeta, politico e drammaturgo romano

da Ad Polybium consolatio, XXVI

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“L'invidia soffre per la buona fortuna del prossimo, e non potendo godere, per insufficienza propria, dei propri successi, gode malignamente degli insuccessi altrui.”

Cesare Marchi (1922–1992) scrittore, giornalista e personaggio televisivo italiano

prefazione, p. 9
Quando siamo a tavola

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“La fortuna dà troppo a molti, a nessuno abbastanza.”

Marco Valerio Marziale (40–104) poeta ed epigrammista romano

XII, 10.2

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“Se c'è qualcosa che non ti va… | dillo alla Luna! | Può darsi che porti fortuna… | dirlo alla Luna!”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

da Dillo alla Luna, n. 7
Liberi liberi

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“[Sull'omofobia nel mondo del calcio professionistico] Il nostro ambiente, in effetti, sull'argomento è un po' ingessato. Se uno esce dal posto di lavoro per mano al proprio compagno per fortuna non fa più scalpore; all'uscita da un campo di allenamento, invece, la scena non si può immaginare. E non è giusto.”

Claudio Marchisio (1986) calciatore italiano

Origine: Da un'intervista a L'Uomo Vogue; citato in Marchisio: "Favorevole ai matrimoni gay. Il mondo del calcio è ingessato" http://www.gazzetta.it/Europei/2012/18-06-2012/marchisio-favorevole-matrimoni-gay-mondo-calcio-ingessato-911570546911.shtml, Gazzetta.it, 18 giugno 2012.

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“La fortuna è cieca.”

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Fortuna caeca est.
Laelius de amicitia

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“Cerco la chiave per la mia fortuna. L'ha smarrita un'anziana signora che mi sbatteva cuscini e lenzuola. (da Perché non sai mai”

Dargen D'Amico (1980) rapper e cantautore italiano

quel che ti capita), n. 3
D' Parte Prima

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“La cosa più importante che mi è capitata nella mia carriera di attore è stata quella di avere avuto la fortuna di incontrare grandi maestri. Parlo di Dario Fo, Giorgio Gaber, Carlo Cecchi, Enzo Jannacci e altri che mi hanno aiutato e guidato agli inizi. In questo mestiere gli incontri sono fondamentali. Avendo avuto io questa fortuna, ritengo che sia mio dovere, nei limiti del possibile, incontrare giovani attori, ascoltarli, cercare di scoprire se nelle cose che fanno ci sono i segni di qualcosa di utile, uno spunto per una crescita futura. Quando Giulio Cavalli mi ha inviato la prima bozza del suo Kabum! ho subito accettato di incontrarlo, e poi di occuparmi della supervisione artistica del suo spettacolo. Questo per diversi motivi. Intanto perché questo spettacolo è stato concepito con una tecnica – quella del gramelot – che mi ha riportato al tempo della mia collaborazione con Dario Fo, che di questa tecnica è l'indiscusso maestro. Poi perché Kabum! è un testo incentrato sulla memoria, come tanta parte del mio lavoro. Lavorare sulla memoria è uno dei compiti del teatro. Ricordare è un modo di cercare di immaginare il futuro, recuperare il passato anche per vedere il mondo con occhi diversi, lontano dall'omologazione di tanta TV di oggi. Perché oggi c'è l'Italia della televisione e c'è un'altra Italia, che non si arrende al rincoglionimento generale, come anche questo spettacolo di Giulio Cavalli dimostra. Per me dare una mano ai giovani significa anche fare il possibile per impedire che il teatro italiano perda un'intera generazione. Perché non c'è solo la censura dichiarata, esplicita. C'è anche la censura che deriva dai tagli governativi dei contributi alla cultura, che rischiano di azzerare le possibilità di crescita e di sperimentazione di una nuova generazione di attori e di autori.”

Paolo Rossi (attore) (1953) attore, cantautore e comico italiano

Citazioni di Paolo Rossi
Origine: Citato in Kabum... Come un paio di possibilità http://www.teatronline.com/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=31/, Bottega dei Maestri Teatrali, 15 gennaio 2007.

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“Una buona fortuna è un dio tra gli uomini, è più di una divinità stessa.”

Eschilo (-525–-456 a.C.) tragediografo ateniese

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“La misoginia è una piega della mentalità maschile che continua a nascondere il suo male a ogni tipo di medicina.”

Luisa Muraro (1940) filosofa e scrittrice italiana

da Non è da tutti. L'indicibile fortuna di nascere donna, Carocci, Roma 2011

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“Se fortuna volta, ognun suona a raccolta.”

Adriano Banchieri (1568–1634) musicista, compositore e poeta italiano

Novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino

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“La vita sedentaria aveva un che di fisso, di monotono, di definitivo, che mi metteva addosso la disperazione. Era come un po' di morte che sopravveniva già a nutrirsi della vita. Non si sarebbero più vissute quelle lunghe giornate in cui, spossati e con la testa vuota, si andava, con passi da automa, fino al limite di sé. Al limite delle nostre sofferenze sorgeva l'oasi con le sue promesse; le palme maestose che mettevano i cuori in festa; le dune la cui sabbia mordorè era una fortuna per i corpi paralizzati dalla stanchezza; e, talvolta, addirittura, un magro filo d'acqua nel quale i bambini si gettavano con allegria. La felicità! Un bel mattino, si piegavano le tende e si ripartiva. Come se la vita valesse solo il peso dei suoi passi. Come se bisognasse assolutamente annientare il corpo per ingrandire i miraggi dell'arrivo e offrirli a mo' di ebrezza allo spirito che vacillava. Come se i nostri passi fossero necessari per districare le maglie scintillanti della luce, legate insieme dal filo nero delle notti… Una luce così intensa che era come una quintessenza di sguardi. Gli sguardi di tutte quelle generazioni di nomadi che, da secoli, passano e vanno nel deserto senza mai lasciare traccia. Solo i loro sguardi, come una memoria, abitano nella luce. Per questo la luce è così ardente. Per questo quanti ancora camminano hanno la strana sensazione della presenza di un'anima che veglia e sorveglia, di uno sguardo. La luce di quegli sguardi allontana la solitudine e, quando il corpo vacilla per la fatica, tende un po' più forte l'arco della volontà. Allora ci si rialza, e il piede che prima zoppicava ora si affretta, con la speranza di accedere alla nobiltà di una morte che non è soltanto polvere, ma anche raggio del firmamento.”

Malika Mokeddem (1949) scrittrice algerina

da Gente in cammino, traduzione di Carla Maria Tresso, Giunti, Firenze, 1994, pp. 29-30. ISBN 8809014138

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“Il risultato dei programmi fatti con cura è sempre scambiato per fortuna dai cretini.”

Dashiell Hammett (1894–1961) scrittore statunitense

Origine: Da Il bacio della violenza.

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“Decisero allora, per poter in qualche modo difendersi dai suoi giochi fastidiosi, e prendere un po' di riposo, e lasciare a turno uno di loro di sentinella mentre gli altri dormivano, con l'incarico di tenere almeno lontano il monachicchio, se la fortuna non consentiva di afferrarlo. Tutto fu inutile: quell'inafferrabile folletto continuava i suoi dispetti come prima, ridendo allegramente della rabbia impotente degli operai. Disperati, essi ricorsero allora all'ingegnere che dirigeva i lavori: era un signore istruito, e forse sarebbe riuscito meglio di loro a domare il monachicchio scatenato. L'ingegnere venne, accompagnato dal suo assistente, un capomastro: tutti e due armati col fucile da caccia a due canne. Al loro arrivo il monachicchio si mise a fare sberleffi e risate, dal fondo della grotta, dove tutti lo vedevano benissimo, e saltava come un capretto. L'ingegnere imbracciò il fucile, che aveva caricato a palla, e lasciò partire un colpo. La palla colpì il monachicchio, e rimbalzò indietro verso quello che l'aveva tirata, e gli sfiorò il capo con un fischio pauroso, mentre lo spiritello saltava sempre più in alto, in preda a una folle gioia. L'ingegnere non tirò il secondo colpo: ma si lasciò cadere il fucile di mano: e lui, il capomastro, gli operai e Carmelo, senza aspettar altro, fuggirono terrorizzati. Da allora quei manovali si riposano all'aperto, sotto il sole, coprendosi il viso col cappello: anche tutte le altre grotte dei briganti, in quei dintorni di Irsina, erano piene di monachicchi, ed essi non osarono più metterci piede.”

Cristo si è fermato a Eboli

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“Le rivoluzioni sono tempi in cui il povero non è sicuro della sua probità, il ricco della sua fortuna e l'innocente della sua vita.”

Joseph Joubert (1754–1824) filosofo e aforista francese

Da Carnets; citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“Chi vince, per dolcezza si gavazza, | dileggia e ghigna, e tutto si diguazza; | credere alla Fortuna è cosa pazza: | aspetta pur che poi si pieghi e chini.”

Lorenzo de' Medici (1449–1492) scrittore, politico e mecenate italiano

da Canzona de' confortini, vv. 27-30
Canti carnascialeschi

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“La verginità, per fortuna, non è quasi mai una scelta.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“La maggior fortuna dell'uomo è quella di morire bene.”

François des Rues (1575–1633) scrittore francese

Le perle francesi

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“La questione reale è se sia giusto e opportuno che metà della razza umana attraversi la vita in uno stato di subordinazione forzata nei confronti dell'altra metà; se lo stato migliore della società umana sia quello di essere divisa in due parti, una di individui dotati di volontà e di un'esistenza indipendente, l'altra di umili compagne di questi, ciascuna attaccata a uno di essi allo scopo di crescere i suoi figli e rendere la sua casa piacevole per lui. Se questo è il ruolo assegnato alle donne, non è che una forma di gentilezza istruirle per esso e far loro credere che la più grande fortuna che possa loro capitare sia quella di essere scelte da un uomo per questo scopo e che ogni altra carriera che il mondo giudica felice e onorevole sia loro preclusa dalla legge, non delle istituzioni sociali, dalla natura e dal destino. Tuttavia, quando chiediamo perché l'esistenza di metà della specie dovrebbe essere meramente ancillare rispetto a quella dell'altra, perché ogni donna dovrebbe essere una mera appendice di un uomo, non autorizzata ad avere interessi propri in modo che nulla possa compete nella sua mente, con gli interessi e i piaceri di lui, l'unica ragione che ci può essere fornita è che agli uomini piace così. È gradevole per loro che essi vivano per se stessi e le donne per loro: ed essi sono riusciti per molto tempo a far sì che le loro sottoposte considerassero le qualità e la condotta che sono piacevoli per chi le governa le loro virtù appropriate.”

Harriet Taylor Mill (1807–1858) filosofa inglese

da The Enfranchisement of Women, 1851; traduzione di M. Reichlin in Sull'eguaglianza e l'emancipazione femminile, a cura di N. Urbinati, Einaudi, Torino, 2001, p. 52

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“Credo fermamente che nel tennis la fortuna aiuta chi crea più opportunità, infatti non si giocano più match dove il risultato viene deciso da un unico, singolo colpo.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2014
Origine: Dall'intervista dopo una partita; riportata in Federer: "Nel tennis la fortuna aiuta chi crea più opportunità" http://www.ubitennis.com/blog/2014/08/06/federer-nel-tennis-fortuna-aiuta-crea-opportunita/, traduzione di Cesare Novazzi, Ubitennis.com, 6 agosto 2014.

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“Io non griderei mai «Buona fortuna!» a nessuno. È tremendo, se uno ci pensa.”

cap. II, 1961, p. 19
Il giovane Holden

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“La fortuna va afferrata e io afferrerò la mia!”

Gary Oldman (1958) attore britannico

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“Il caso non esiste, la fortuna è quella opportunità nascosta che va riconosciuta.”

Gioacchino Alfano (1963) politico italiano

http://www.gioacchinoalfano.com/mie-massime/

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“Mi ricordo l'emozione che ho provato quando […] ho indossato la maglia della Juventus per la prima volta. […] È proprio una seconda pelle. Io ho la fortuna di vestire i colori della squadra per cui ho sempre fatto il tifo.”

Barbara Bonansea (1991) calciatrice italiana

Origine: Dall'intervista di Simone Redaelli, Calcio femminile, Gama e Bonansea in coro: "Orgogliose del nostro cammino verso i Mondiali" http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcio/calcio-femminile-gama-e-bonansea-in-coro-160-orgogliose-del-nostro-cammino-verso-i-mondiali-_1209149-201802a.shtml, Sportmediaset.mediaset.it, 19 aprile 2018.

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“Mah, riconosco di aver avuto fortuna, – disse.”

Però, se ci penso, mi sembra di non aver mai scelto niente. A volte di notte mi sveglio all'improvviso con questo pensiero, e vengo preso dal panico. Esiste qualcosa di concreto che corrisponde a questa parola, io? Se c'è, perché non la trovo da nessuna parte? Mi sembra di non aver mai fatto che recitare, uno dopo l'altro, tutti i ruoli che mi venivano offerti. Di non aver fatto mai una scelta personale, nemmeno una volta.
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“Se avessi fatto il vaccino non avrei avuto la malattia. Io adesso dico che è tutto bello, però so cosa si passa. Io ho avuto la fortuna di esserci, però il 97% delle persone di meningite muore. Di quel 3% che ci sono, molti sono depressi o chiusi in casa. Io sono la minima, minima parte di chi è riuscito a reagire.”

Beatrice Vio (1997) schermitrice italiana

Origine: Da un'intervista a Sky Tg 24; citato in Bebe Vio: il vaccino per la meningite? Me l'avevano sconsigliato, voi fatelo http://www.lastampa.it/2017/01/13/multimedia/italia/bebe-vio-il-vaccino-per-la-meningite-me-lavevano-sconsigliato-voi-fatelo-hMeomgS7fJ05W6gir2F0RN/pagina.html, Lastampa.it, 13 gennaio 2017.