Frasi sul futuro
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“[Il Primo Bacio] è il vincolo che unifica l'estraneità del passato con la luminosità del futuro”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

La Voce del Maestro

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“Non colui che ignora l'alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia, sarà l'analfabeta del futuro.”

È in realtà una citazione di László Moholy-Nagy. Nel 1931 Walter Benjamin riporta la citazione dell'artista ungherese in Piccola storia della fotografia, sulla rivista tedesca Die literarische Welt, e la commenta così: "Ma un fotografo che non sa leggere le proprie immagini non è forse meno di un analfabeta? La didascalia non diventerà per caso uno degli elementi essenziali dell'immagine?". Cfr. Walter Benjamin, L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi 2000.
Attribuite

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“In principio era il verbo… No, in principio era il sesso.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Il riferimento è all'incipit del Vangelo secondo Giovanni.
Origine: Il riferimento è a un pensiero di Stanislaw Przybyszewski del 1893. Da La città futura, 1917-1918, a cura di Sergio Caprioglio, Einaudi. Riportato anche in Letteratura e vita nazionale e in Quaderni del carcere.

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“56. Non disegnate in su quello che non avete, né spendete in su' guadagni futuri, perché molte volte non succedono. […]”

Francesco Guicciardini (1483–1540) scrittore, storico e politico italiano

serie I
Ricordi

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“Che se la sete non è presente, bevo per la sete futura.”

libro I, cap. V; 1925
Gargantua e Pantagruele

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“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.”

Arthur C. Clarke (1917–2008) autore di fantascienza e inventore britannico

da Profiles of the Future, Harper & Row, 1958
Origine: Citato anche in 3001: Odissea finale e in R. Kelly, The Box.

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“I tifosi della Sampdoria hanno perso a Wembley e hanno cantato, hanno visto andare via Vialli e hanno cantato. Finché i tifosi della Sampdoria canteranno non ci saranno problemi per il futuro.”

Paolo Mantovani (1930–1993) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Matteo Politanò, Sampdoria: il giorno dopo la retrocessione è un giorno in meno dalla promozione http://sport.panorama.it/calcio/Sampdoria-il-giorno-dopo-la-retrocessione-e-un-giorno-in-meno-dalla-promozione, Sport. Panorama.it, 16 maggio 2011.

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“Soprattutto nella realtà del nostro tempo, non dobbiamo dimenticare che una via che conduce alla conoscenza e all'incontro con Dio è la vita della fede. Chi crede è unito a Dio, è aperto alla sua grazia, alla forza della carità. Così la sua esistenza diventa testimonianza non di se stesso, ma del Risorto, e la sua fede non ha timore di mostrarsi nella vita quotidiana, è aperta al dialogo che esprime profonda amicizia per il cammino di ogni uomo, e sa aprire luci di speranza al bisogno di riscatto, di felicità, di futuro. La fede, infatti, è incontro con Dio che parla e opera nella storia e che converte la nostra vita quotidiana, trasformando in noi mentalità, giudizi di valore, scelte e azioni concrete. Non è illusione, fuga dalla realtà, comodo rifugio, sentimentalismo, ma è coinvolgimento di tutta la vita ed è annuncio del Vangelo, Buona Notizia capace di liberare tutto l'uomo. Un cristiano, una comunità che siano operosi e fedeli al progetto di Dio che ci ha amati per primo, costituiscono una via privilegiata per quanti sono nell'indifferenza o nel dubbio circa la sua esistenza e la sua azione. Questo, però, chiede a ciascuno di rendere sempre più trasparente la propria testimonianza di fede, purificando la propria vita perché sia conforme a Cristo. Oggi molti hanno una concezione limitata della fede cristiana, perché la identificano con un mero sistema di credenze e di valori e non tanto con la verità di un Dio rivelatosi nella storia, desideroso di comunicare con l'uomo a tu per tu, in un rapporto d'amore con lui. In realtà, a fondamento di ogni dottrina o valore c'è l'evento dell'incontro tra l'uomo e Dio in Cristo Gesù. Il Cristianesimo, prima che una morale o un'etica, è avvenimento dell'amore, è l'accogliere la persona di Gesù. Per questo, il cristiano e le comunità cristiane devono anzitutto guardare e far guardare a Cristo, vera Via che conduce a Dio.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Udienze, L'Anno della fede. Le vie che portano alla conoscenza di Dio, 14 novembre 2012

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“Nati ieri siamo noi, siamo il futuro, siamo preparati per un mondo duro”

Raf (1959) cantautore italiano

da Nati ieri
Passeggeri distratti

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“[…] si sentiva oppressa da un peso che la tagliava fuori dal futuro e le precludeva qualsiasi opportunità che avrebbe potuto in precedenza contenere.”

Philip K. Dick (1928–1982) scrittore di Fantascienza statunitense

2004, p. 266
Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

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“Tu che ti giri sul tuo seno, mentre mi chiedi del futuro, e io ti rispondo solo quel che sai, cioè non si sa mai.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Giorno per giorno, n. 9
Nome e cognome

“L'introduzione nel dettato costituzionale del principio dell'equilibrio tra entrate e uscite è un risultato non banale e affatto scontato. È un momento solenne quello che stiamo vivendo, è una svolta di portata storica per il legislatore italiano, che sceglie, oggi, di vincolare le proprie decisioni future di politica economica al rigore finanziario, né più né meno di come richiesto a un buon padre di famiglia nella propria gestione domestica o a un buon amministratore nella gestione della propria azienda.”

Antonino Lo Presti (1954) avvocato e politico italiano

Origine: Citato in Seduta della Camera dei Deputati n. 555 del 30 novembre 2011 http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=16&sezione=assemblea&tipoDoc=stenografico&idSeduta=0555&nomefile=stenografico&ancora=sed0555.stenografico.tit00080.sub00010.int00120#sed0555.stenografico.tit00080.sub00010.int00120 Dichiarazioni di voto finale – A.C. 4205-A ed abbinati – XVI Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea. Camera dei Deputati, 30 novembre 2011.

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“La nascita di una nuova tv è sempre un miracolo. Oggi niente può influenzare le masse come la tv. La stampa è lontanissima dal farlo […] Cosa serve per una tv di successo? Un buon casting femminile. E su questo io ho una competenza incredibile […] È necessario incrementare le possibilità per la gente che vuole tentare nuove opportunità di vita e di lavoro, occorre aumentare le possibilità di entrare legalmente in Italia e negli altri Paesi europei. Questo è ciò che voglio sia fatto, non solo in Italia, ma in tutta Europa. […]E poi bisogna dire che gli italiani sono stati un popolo che ha lasciato l'Italia e che è emigrato in altri Paesi, soprattutto in quelli americani. E allora questo ci impone il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con una apertura totale di cuore. E di donare a coloro che vengono in Italia la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli, e la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali alle loro necessità e questa è la politica del mio governo. […] La cosa più terribile sono le organizzazioni criminali, che sono moltissime. Ben Ali oggi mi ha detto di 300 organizzazioni scoperte dalla polizia del vostro Paese. Sono persone che approfittano della speranza degli altri, delle persone che sono nella miseria e che vogliono donare a se stessi e ai propri cari un futuro migliore. E allora si affidano a persone che con imbarcazioni non sicure si mettono in mare e questo porta a tragedie ad ogni istante. Occorre combattere tutto ciò. […] [In Italia] lo Stato dà a chi perde il lavoro l'80% del suo stipendio precedente.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

in occasione dell'inaugurazione di Nessma TV in Tunisia, 23 agosto 2009, ripreso da beppegrillo. it e citato dal Corriere della Sera, 5 settembre 2009 e da Riccardo Stagliano, su La Repubblica, 6 settembre 2009

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“Ha una tale sfiducia nel futuro che fa i suoi progetti per il passato.”

1994, p. 138; 2002, p. 238
Diario notturno, Taccuino 1956

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“Nascono dei fiori che profumano di smog | scorie nucleari fanno andare gli autobus | maschere anti gas saremo tutti nel futuro.”

Adriano Celentano (1938) cantautore, ballerino e showman italiano

da Uomo, n. 7
Uh... uh...

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“La cosa più importante che mi è capitata nella mia carriera di attore è stata quella di avere avuto la fortuna di incontrare grandi maestri. Parlo di Dario Fo, Giorgio Gaber, Carlo Cecchi, Enzo Jannacci e altri che mi hanno aiutato e guidato agli inizi. In questo mestiere gli incontri sono fondamentali. Avendo avuto io questa fortuna, ritengo che sia mio dovere, nei limiti del possibile, incontrare giovani attori, ascoltarli, cercare di scoprire se nelle cose che fanno ci sono i segni di qualcosa di utile, uno spunto per una crescita futura. Quando Giulio Cavalli mi ha inviato la prima bozza del suo Kabum! ho subito accettato di incontrarlo, e poi di occuparmi della supervisione artistica del suo spettacolo. Questo per diversi motivi. Intanto perché questo spettacolo è stato concepito con una tecnica – quella del gramelot – che mi ha riportato al tempo della mia collaborazione con Dario Fo, che di questa tecnica è l'indiscusso maestro. Poi perché Kabum! è un testo incentrato sulla memoria, come tanta parte del mio lavoro. Lavorare sulla memoria è uno dei compiti del teatro. Ricordare è un modo di cercare di immaginare il futuro, recuperare il passato anche per vedere il mondo con occhi diversi, lontano dall'omologazione di tanta TV di oggi. Perché oggi c'è l'Italia della televisione e c'è un'altra Italia, che non si arrende al rincoglionimento generale, come anche questo spettacolo di Giulio Cavalli dimostra. Per me dare una mano ai giovani significa anche fare il possibile per impedire che il teatro italiano perda un'intera generazione. Perché non c'è solo la censura dichiarata, esplicita. C'è anche la censura che deriva dai tagli governativi dei contributi alla cultura, che rischiano di azzerare le possibilità di crescita e di sperimentazione di una nuova generazione di attori e di autori.”

Paolo Rossi (attore) (1953) attore, cantautore e comico italiano

Citazioni di Paolo Rossi
Origine: Citato in Kabum... Come un paio di possibilità http://www.teatronline.com/index.php?option=com_content&task=view&id=24&Itemid=31/, Bottega dei Maestri Teatrali, 15 gennaio 2007.

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“Ben venga la tecnologia, dunque, perché rappresenta certamente il futuro, ma ricordiamo che l'elemento uomo, che parrebbe da essa quasi relegato in secondo piano, rimane il centro, il motore, l'anima di quest'universo che ci sforziamo di governare. L'uomo e l'inquietudine, figlia dei tempi, che l'accompagna.
Perché inquietudine? Guardiamo in particolare al mondo della Magistratura e pensiamo all'aria avvelenata in cui essa si trova troppo spesso ad operare, e ci chiediamo se ciò avvenga per colpe proprie ovvero per gratuiti e interessati attacchi esterni. Ma è vano cercare di sciogliere il dilemma; occorre invece che ci si adoperi con ogni energia per togliere voce a quanti imputano ad alcuni esponenti della magistratura scarsa diligenza o vanità personale o spinte ideologiche che li orienterebbero altrove rispetto a un'interpretazione corretta e serena della norma. Se queste incrostazioni esistono devono essere rimosse perché lo esige la collettività e lo merita la stragrande maggioranza dei magistrati, per i quali la disposizione prevalente è quella della dedizione incondizionata, della volontà tenace di esercitare il proprio ministero in vista del solo bene comune, con spirito di sacrificio e senza clamori: nel silenzio che spesso non paga ma è dignità di servizio e gratificazione di coscienza. Parimenti, non sono più sopportabili quegli attacchi gratuiti, di provenienza varia, ingeneroso esercizio ormai troppo diffuso di quanti applicano la regola secondo cui la miglior difesa consiste nel distruggere l'immagine del "nemico". Il convincimento da taluni nutrito, da altri propagandato, del giudice come di un soggetto onnipotente e sordo ai problemi di coscienza, e teso a chissà quali fini impropri, è fasullo e banale: quanti ci sono vicini per ragioni di lavoro o affettive conoscono l'ansia del dubitare, la paura di non sapere offrire le corrette risposte, di non poter cogliere il frutto che a volta pare proibito e si chiama giustizia.
Non c'è e non ci può essere indifferenza nell'atto del giudicare. Non si avvia un uomo al calvario di un processo penale né lo si condanna con il sorriso sulle labbra, non si respinge un immigrato onesto con una scrollata di spalle, non si toglie un bambino a una madre o a un padre senza subirne un contraccolpo doloroso come un pugno nello stomaco. Stati d'animo con i quali il buon magistrato fa i conti in compagnia delle sole voci di dentro che impietosamente gli ricordano giorno dopo giorno come una decisione sbagliata possa stravolgere una vita e uccidere una speranza.
Rubo ancora un minuto alla vostra pazienza per un'ultima annotazione: entro pochi giorni o settimane un gruppo di magistrati milanesi chiuderà la propria attività, e a loro voglio dire: per quaranta e più anni s'è combattuta, credo, la buona battaglia – mi perdoni San Paolo per la citazione che non vuole essere irriverente – e ho speranza che ora, giunti al termine della corsa, integra si sia conservata in ognuno la fiducia negli ideali per i quali tutti fummo avviati a questo lavoro. A quanti operano e opereranno nel mondo del diritto, magistrati, avvocati, personale amministrativo, ai giovani soprattutto, auguro di raccogliere in abbondanza, forti del loro impegno e con l'aiuto di Dio, i frutti di quanto di buono si va seminando perché questo Paese, che è stato la culla del diritto e che a volte ci dilettiamo noi stessi a bistrattare al di là dei suoi demeriti, mentre dispensiamo ammirazione incondizionata a quasi tutti gli altri popoli del mondo che hanno invece, quasi tutti, tanto da imparare; questo Paese al quale, fuor d'ogni retorica, credete, mi onoro e sono fiero di appartenere, rivendichi e riprenda il suo ruolo di portabandiera nella faticosa ma entusiasmante corsa di civiltà che porta al traguardo della Giustizia.”

Ruggero Pesce (1938) giudice italiano

da Discorso di inaugurazione dell'anno giudiziario 2010 per il distretto della Corte d'Appello di Milano del Presidente Ruggero Pesce http://it.wikisource.org/wiki/Discorso_di_inaugurazione_dell%27anno_2010_per_il_distretto_della_Corte_d%27Appello_di_Milano

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“Che ne so se domani ci sarò, mi godo il presente, del futuro io non mi occupo.”

Vacca (1979) rapper italiano

da Mr. Cartoon, n. 13
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“Ogni volta che prendevo in mano Twilight Princess per testarlo, mi stupivo per la ricchezza di dettagli […]. Credo che un prodotto del genere sia possibile solo una volta in due o tre anni, anche con la collaborazione dell'intera Nintendo. Anzi, probabilmente sarà difficile anche in futuro riuscire a realizzare qualcosa di simile.”

Satoru Iwata (1959–2015) imprenditore giapponese

Origine: Da Iwata chiede - Legend of Zelda: Twilight Princess http://www.nintendo.it/NOE/it_IT/news/iwata/iwata_chiede_legend_of_zelda_twilight_princess_17945_17948.html, Nintendo.it, novembre 2006, parte 10.

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“[Un mese prima di morire] Adesso? Nel futuro c'è la morte! Nel futuro, niente, speriamo che i Cosmos possono riprendere la società, solo che mi dispiace tornare a New York, perché muori subito a New York.”

Giorgio Chinaglia (1947–2012) dirigente sportivo e calciatore italiano

Origine: Citato in Tancredi Palmeri, Il blob del 2012. Tutte le frasi da ricordare http://www.gazzetta.it/Calcio/30-12-2012/blob-2012-913634965312.shtml, Gazzetta.it, 30 dicembre 2012.

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