Frasi su meno
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“Alcuni hanno gridato nuovamente al capolavoro, altri parlato di delusione. La seconda stagione è stata meno avvincente della prima, ma il livello è rimasto sostanzialmente alto al punto da confermare Romanzo Criminale come miglior serie italiana.”

Andrea Scanzi (1974) giornalista e scrittore italiano

Dal blog Monty Brogan, Lastampa.it
Origine: Da Romanzo Criminale 2: conferma o delusione? http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=241&ID_articolo=349&ID_sezione=519, Lastampa.it, 23 dicembre 2010.

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“Ipocrita e arrogante, Enzo Biagi dà di cretino a chi studia il suo posto in palinsesto… Biagi è un mostro sacro degli affari suoi e un ipocrita. Dice che vuole continuare a fare il testimone del suo tempo, raccontando storie, e non il protagonista di un caso personale. Intanto però soffia sul fuoco, restringe ogni spazio di mediazione, punta al carisma del martire, e dà fiato alla tromba, anzi al trombone: mi cacciano, mi spostano dal 'miò orario, sono liberticidi. E arrogante: dice infatti Biagi che è un comportamento da 'cretinì spostare di una virgola o di un'ora il suo programmino su Rai1, e tratta con disprezzo e insopportabile sussiego il mite Fabrizio Del Noce. Questo mostro sacro degli affari suoi dovrebbe imparare a essere più parco di aggettivi, di contumelie, di isterismi politici. Quando gli hanno negato la cattedra epistolare di Indro Montanelli al 'Corriere della Sera', preferendogli Paolo Mieli che rompe meno le palle di uno il cui orizzonte sono le solite mille camere in cui guardava la Storia in cammino, lasciandosi a sua volta guardare da Lei, Biagi non ha dato di cretino a Ferruccio de Bortoli, direttore del giornale di via Solferino, e tanto meno a Cesare Romiti, il suo editore, quello che gli passa la mesata come succede a noi tutti e che mette i capitali per produrre e diffondere la tribuna dei suoi ricordi. Ha solo contrattato un altro posto in palinsesto, chiedendo che le sue coloriture strettamente personali, e strettamente provinciali, finissero la domenica in prima pagina. Con giubilo suo superiore a quello dei lettori, forse. Anche l'orario della sua rubrichina è tutt'altro che suo. È nostro, perché paghiamo. E di chi amministra la Rai per volontà del Parlamento (fatto surreale, perché la Rai andrebbe privatizzata e lì vedremmo se davvero un Murdoch lascerebbe per 41 anni al suo posto l'omino in bianco che lava più bianco). Oltre tutto quello spazio in palinsesto è di Berlusconi, come al solito e come tutto ormai in Italia, perché è sulla sua rete ammiraglia, Canale 5, che andò in onda prima del Fatto il programma d'informazione Radio Londra, in quello stesso identico orario, ma preceduto non dal primo telegiornale italiano bensì dal quiz Tra moglie e marito. Anche il segnale orario del rubrichista-martire, le cui opinioni sono come scrive Francesco Merlo 'indifferenti', è dunque copiato. Altro che suo. Biagi lo difendiamo e lo difenderemo se qualcuno lo vuole cacciare perché gli sta antipatico il governo, ma se si caccia da solo per cupidigia di eroismo, dopo 41 anni in cui di cupidigie se ne è levate tante, con tutti i regimi, allora sono affaracci suoi… È Biagi che si caccia da solo per biechi interessi di bottega”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Il Foglio, 23 maggio 2002

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“La cyclette è meno efficace e più faticosa [del ciclismo] ma resta una buona soluzione tra le mura domestiche.”

Michel Montignac (1944–2010)

Origine: Mangiar bene per prevenire le malattie cardiovascolari, p. 226

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“Non siamo mai meno che degli individui, ma non siamo mai solamente individui.”

John Powell (1645–1713) compositore britannico

Origine: Storie dal mio cuore, p. 14

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“Informato su testi ebraici più o meno esoterici, Kafka, non avendo trovato risposta alle sue interrogazioni su Dio, usa le invenzioni e le metafore di quei testi per abbozzare una teologia negativa. Dio non appare più circonfuso di assurdo, ma s'identifica con l'assurdo stesso. In questo senso è non solo un padre terribile, ma una specie di terribile dittatore. Kafka però descrive l'assurdo in termini burocratici e giuridici.”

Cesare Segre (1928–2014) filologo, semiologo e critico letterario italiano

dall'articolo Franz Kafka, Primo Levi e Carlo Emilio Gadda: tre modi diversi di confrontarsi con il potere https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/28/Franz_Kafka_Primo_Levi_Carlo_co_0_01032810667.shtml, Corriere della sera, 28 marzo 2001

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“Non si rendeva conto, il padre, che raccontando questi episodi metteva in evidenza la tolleranza d'un governo che nonostante le molte difficoltà in cui doveva scontrarsi seguiva le regole d'un sistema liberale e cercava di mantenere l'equilibrio in un impero dove l'inno nazionale era cantato in dieci lingue, se non di più. (Questo, in realtà, indignava più il patriota che non il musicista). La monarchia rigida ma illuminata ch'era stata nel 1700 era divenuta in seguito assai più rigida e meno illuminata, nondimeno tolleranza era, seppure oscillante tra lacerate contraddizioni. Ma né il padre né le sue donne erano capaci d'intendere che l'odiato impero formava allora una parte molto importante della vecchia Europa — la più importante dopo l'impero di Carlo V — e la guerra ch'essi auspicavano avrebbe messo a rischio proprio questa millenaria potenza; non potevano quindi immaginare che il crollo d'un'Austria-Ungheria, certamente immobile e ottusa, sarebbe stato l'inizio d'una decadenza europea che non si sarebbe mai più arrestata. Ma essi avevano col presente e col passato un rapporto sbagliato, e non la minima idea di quel che avrebbe dovuto essere una nuova Europa, un'Europa democratica; il cui risorgimento, del resto, la terza e ormai invecchiata generazione non vede ancora.”

parte I, cap. II, p. 28
Le quattro ragazze Wieselberger

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“A mio parere, c'è l'esigenza di comprendere le facoltà cognitive del pollo domestico più di quelle di qualsiasi altra specie perché è l'unico uccello che abbiamo scelto per l'allevamento intensivo. Il Gallus gallus domesticus è di fatto la specie aviaria più sfruttata e meno rispettata.”

Lesley Joy Rogers (1943) neuroscienziata australiana

Origine: Da The Development of Brain and Behaviour in the Chicken; citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Il maiale che cantava alla luna: la vita emotiva degli animali da fattoria, traduzione di Giuditta Ghio, il Saggiatore, Milano, 2009, p. 64 https://books.google.it/books?id=FxVqF8tllcYC&pg=PA64. ISBN 978-885650133-9

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“[Su Franz Kafka] Lo scrittore di Praga raccontava lo smarrimento davanti alla macchina della burocrazia austroungarica; ma quella italiana e repubblicana, se s'impegna, non è da meno.”

Beppe Severgnini (1956) giornalista italiano

Origine: Da Io, Kafka e le Leggi in Ufficio Obbligato a Riunirmi con Me https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2013/novembre/10/Kafka_Leggi_Ufficio_Obbligato_Riunirmi_co_0_20131110_4c3ad46a-49d4-11e3-9ecb-1e1bf757e3bc.shtml, Corriere della sera, 10 novembre 2013.

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“La tessera del tifoso in trasferta non mi piace. È una cosa che ghettizza. Anche se sono il ct della Nazionale, dico sinceramente che, a caldo, questo strumento non mi convince. A sentire l'espressione "scheda del tifoso" mi viene da pensare ai supporter che il sabato sera sono a cena e hanno in mente di andare a vedere la partita il giorno dopo a Milano o a Torino, ma poi non possono farlo perché non hanno la tessera. Diciamo che qualsiasi forma di schedatura non mi piace, tanto meno quella che riguarda i tifosi.”

Marcello Lippi (1948) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Dall'intervista rilasciata a Klaus Davi per il programma tv web KlausCondicio, YouTube, citato in Lippi boccia la tessera del tifoso Non mi piace, sa di schedatura http://www.repubblica.it/2009/08/sport/calcio/nazionale/lippi-tessera-tifoso/lippi-tessera-tifoso/lippi-tessera-tifoso.html?refresh_ce, Repubblica.it, 26 agosto 2009.

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“Il pugilato è una specie di jazz. Più è bello, meno gente lo apprezza.”

George Foreman (1949) pugile statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 83. ISBN 88-8598-826-2

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“Benché le pernici rubino l'ova l'una all'altra, non di meno i figlioli, nati d'esse ova, sempre ritornano alla lor vera madre.”

Leonardo Da Vinci (1452–1519) pittore, ingegnere e scienziato italiano

Verità; 1979, p. 54
Bestiario o Le allegorie

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“Il nostro obiettivo non è più Europa o meno Europa, ma un'Europa migliore che torni a ispirare i cittadini europei.”

Alexīs Tsipras (1974) politico greco

Origine: Citato in Ue: al mini-summit dei Paesi del sud ad Atene una piattaforma comune per la crescita http://it.euronews.com/2016/09/10/ue-al-mini-summit-dei-paesi-del-sud-ad-atene-una-piattaforma-comune-per-la, Euronews.com, 10 settembre 2016.

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“Serve un'economia meno falsa di quella che c'è adesso e meno truccata. Si dice che bisogna fare Stability Forum, ma è come mettere i topi a guardia del formaggio.”

Giulio Tremonti (1947) politico e avvocato italiano

citato in Giulio & Mario quei carissimi nemici, La Stampa, 3 luglio 2008

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“È forse meno difficile essere un genio che trovare chi sia capace di accorgersene.”

Ardengo Soffici (1879–1964) scrittore italiano

19 maggio, p. 98
Giornale di bordo

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“Non adirarsi di fronte alla sofferenza non è un modo di viverla, ma una condizione per incontrarne meno.”

Gioacchino Alfano (1963) politico italiano

http://www.gioacchinoalfano.com/mie-massime/

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“D'altronde, dubito che esistano i bravi mentitori; ci sono solo persone più o meno disposte a lasciarsi ingannare.”

David Leavitt (1961) scrittore statunitense

VIII; pp. 119-120
Mentre l'Inghilterra dorme

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“Allorché visitai l'antica pagoda di Turukalukundram (India meridionale), un Pandit locale mi spiego che gli antichi templi erano intenzionalmente ricoperti all'esterno da cima a fondo da sculture oscene, per ricordare all'uomo comune la sua sessualità. Lo spirito, disse, è un grande pericolo, perché Yama (il dio dei morti) porta subito via con sé gli imperfecti, se si prendono direttamente la via spirituale. Le raffigurazioni erotiche esistono per ricordare agli uomini il loro Dharma (legge), che impone l'adempimento delle norme comuni dell'esistenza. Soltanto dopo aver compiuto il Dharma, essi possono accedere alla via spirituale. Le oscenità tendono a risvegliare la curiosità erotica dei visitatori del tempio, affinché non dimentichino il loro Dharma: altrimenti non lo realizzerebbero. Solo che è stato abilitato dal suo karma (il destino raggiunto tramite le opere compiute in precedenza) e chi è destinato allo spirito, può trascurare senza rischi questo ammonimento. E, poiché non avrà alcun senso per lui. Ecco perché all'ingresso del tempio vi sono le due seduttrici che invitano all'adempimento del Dharma: perché solo così l'uomo comune può raggiungere un superiore sviluppo spirituale. Poiché il tempio rappresenta il mondo intero, in esso sono riprodotte tutte le attività umane, e poiché la gente pensa più o meno sempre sesso, la maggior parte delle immagini del tempio sono di natura erotica. Per questo anche il lingam (fallo) sta nella cavità sacra dell'adyton (il sancta sanctorum), nel garbha-grha ( recipiente del seme). Il Pandit era un seguace del tantra.”

Carl Gustav Jung (1875–1961) psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero

Aion: ricerche sul simbolismo del Sé (1951)
Origine: Da Aion: ricerche sul simbolismo del Sé, p. 207.

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“Il problema della Rai è che ha troppi soldi. Se si compara alla Bbc, i costi unitari sono molto più alti. Parlo di costo del lavoro unitario, il costo medio del lavoro per ogni unità di valore aggiunto. E soprattutto come sempre in Italia sono molto pagati i dirigenti. Perché l’Italia, che si vanta di essere un Paese molto egualitario, nel settore pubblico sono molto pagati i dirigenti, rispetto agli altri Paesi, e sono meno pagati invece quelli a livello più basso.”

Roberto Perotti (1961) economista italiano

Origine: Dall'intervista Spesa pubblica, Perotti: «Dalle partecipate ai troppi sussidi, ecco perché le riforme hanno fallito» http://www.corriere.it/economia/16_settembre_03/spesa-pubblica-perotti-dalle-partecipate-troppi-sussidi-ecco-perche-riforme-hanno-fallito-7998c5de-7217-11e6-a5ab-6335286216cb.shtml, Corriere.it, 3 settembre 2016.

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“Dicono che in Italia manchino i giocatori, ma siamo la nazione che ha vinto quattro Mondiali: in Italia i giocatori ci sono sempre stati e ci saranno di nuovo. Bisogna tornare a lavorare di più sui singoli e meno sulla tattica e sugli schemi. Oggi ci sono molti giocatori che sono polli da allevamento e questo non è un bene per il calcio. Bisogna abituare i giovani a pensare, ad avere ambizioni, senza togliergli creatività e inventiva.”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Juventus, Allegri: "Qui non esistono anni di transizione" http://www.gazzetta.it/Calcio/Nazionale/07-09-2015/juventus-allegri-accusa-in-italia-molti-giocatori-sono-polli-allevamento-13027625794.shtml?refresh_ce-cp, Gazzetta.it, 7 settembre 2015.

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“Era una di quelle persone malvagie per natura. Aveva gli occhi in fuori, il collo corto, largo, con un porro scuro dietro. E i pugni come mattoni. Quando tornava a casa, mi bastava il rumore dei suoi scarponi in corridoio, il tintinnio delle chiavi, il suo canticchiare. Quando si infuriava, soffiava dal naso e serrava gli occhi, come fosse sprofondato nei pensieri, poi si strofinav la faccia e diceva: "va bene, ragazzina, va bene" e sapevi che la tempesta stava per scoppiare, e niente l'avrebbe fermata. Nessuno poteva aiutarti. A volte bastava che si strofinasse la faccia o soffiasse attraverso i baffi e io vedevo nero. Da allora ne ho incrociati altri uomini cosi. Mi piacerebbe poter dire diversamente. Ma purtroppo è la verità. E ho imparato che, se scavi un po', scopri che sono tutti uguali, chi più chi meno. Alcuni sono più raffinati, lo ammetto. Possono persino avere del fascino e tu ci puoi cascare. Ma in realtà sono tutti ragazzini infelici che sguazzano nella loro stessa rabbia. Si sentono vittime. Non hanno ricevuto quello che si meritavano. Nessuno li ha amati abbastanza. Naturalmente si aspettano che sia tu ad amarli. Vogliono essere coccolati, cullati, rassicurati. Ma è un errore accontentarli. Non sono in grado di accettare ciò che ricevono, ciò di cui hanno più bisogno. La conclusione è che ti odiano. Ma è un tormento senza fine, perché non riescono ad odiarti quanto meriti, e l'infelicità, le scuse, le promesse, l'abiura, lo squallore, tutto questo non finisce mai.”

E l'eco rispose

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“Non reggo l'alcool e reggo ancora meno te | ma se rappo ti metto una croce sopra, Chevrolet”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Steve Jobs, n.4

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“La soglia era bloccata dalla mole massiccia di uno Skeksis, che li guardava. Sulla faccia del Ciambellano era dipinta un'espressione cordiale, intesa a ingraziarsi i Ghelfling.
Fizzgig saltò su un davanzale, e stando lassù in bilico si voltò verso Kira per indurla a seguirlo. Lei stava per farlo, ma poi si accorse che Jen non si era mosso.
Il Ciambellano alzò la mano, senza sfoderare gli artigli, nello stesso gesto della notte precedente. – Fermatevi – sibilò. – Sono amico. Amico di Kelffinks. Ieri notte io salvato voi da Garthim. Io nemico? No, io amico. State, per favore.
Jen guardò il mostro che avrebbe potuto afferrarlo e ridurlo in brandelli. – Mi hanno detto che gli Skeksis uccidono i Ghelfling – ribatté.
Il Ciambellano sbuffò. – Puah! È per stupida profezia che dice Kelffinks mettere fine potere di Skeksis. Stupido – e scrollò la testa.
Jen stava calcolando che lo Skeksis non avrebbe potuto varcare la soglia a meno che non abbattesse le pareti che sovrastava di tutta la testa. Ma quello non era il modo di agire degli Skeksis, che, nelle aggressioni, ricorrevano sempre ai Garthim. No, e poi, con un po' di fortuna, lui e Kira avrebbero potuto scappare dalla finestra. Per sicurezza arretrò di qualche passo per tenersi alla larga da quegli artigli. Prima di scappare, voleva sapere tutto quello che lo Skeksis aveva da dirgli.
– Stupida profezia – diceva il mostro.”

Ma Skeksis spaventati. Paura di Kelffinks, sì. Piccoli Kelffinks. Errore, grande errore. State, per favore. Io amico.
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