Frasi su perversa

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema perversa, vita, essere, tre-giorni.

Frasi su perversa

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“Se in virtù di carità o disperazione doveste mai trovarvi a passare del tempo in una struttura statale di recupero da Sostanze come la EH, verrete a sapere molte cose nuove e curiose. Scoprirete che […]. O, per esempio, che le persone dipendenti da una Sostanza che smettono all'improvviso di assumere quella Sostanza soffrono spesso di una forma perversa di acne papulosa che può durare mesi in attesa che gli accumuli di Sostanza abbandonino lentamente il corpo. Lo Staff vi farà sapere che questo accade perché la pelle è effettivamente il più grosso organo escretivo del corpo. […] Che (un sollievo ma allo stesso tempo una delusione) i peni dei neri tendono ad aver misure nel complesso uguali a quelle dei peni bianchi. […] Che si riesce ad avvertire una specie di microsballo anfetaminico se si consumano in rapida successione tre Millennial Fizzy e una confezione di biscotti Oreo a stomaco vuoto. […]Che riguardo alle funzioni sessuali ed escretive le persone di sesso femminile sanno essere volgari quanto quelle di sesso maschile. […] Che un paradosso poco menzionato della dipendenza da una Sostanza è il seguente: una volta che siete così schiavi di una Sostanza da doverla abbandonare per salvarvi la vita, la Sostanza schiavizzante è diventata per voi così profondamente importante che uscirete di senno quando ve la porteranno via. Oppure che a volte, dopo che la vostra Sostanza vi è stata portata via per salvarvi la vita, mentre siete inginocchiati per le preghiere obbligatorie della mattina o della sera, vi troverete a pregare perché vi sia consentito di perdere letteralmente il senno, di avvolgere la vostra mente i un vecchio giornale e lasciarla in un vicolo a cavarsela senza di voi. […] Che oltre il cinquanta per cento delle persone con una dipendenza da Sostanza è contemporaneamente affetto da qualche altra forma di disturbo psichiatrico. […] Che la validità logica di un argomento non ne garantisce la verità. [.. ] Che statisticamente è più facile liberarsi da una dipendenza per le persone con un basso QI che per quelle con un QI più alto. […] Che è possibile abusare fino all'assuefazione di antinfluenzali e antistaminici da banco. Che le attività noiose diventano perversamente molto meno noiose se ci si concentra molto su di esse. […] Che esiste una cosa come la cruda, incontaminata, immotivata gentilezza. Che è possibile addormentarsi di botto durante un attacco d'ansia. […] Che la maggioranza delle persone con una dipendenza da Sostanza è anche dipendente dal pensare, nel senso che ha un rapporto compulsivo e insano con il proprio pensiero. […]Che ci vuole un grande coraggio per dimostrarsi deboli. Che nessun singolo momento individuale è in sé insopportabile. […]Che è possibile fumare così tante sigarette da farsi delle piccole ulcerazioni bianche sulla lingua. Che il cliché "Non so chi sono" sfortunatamente si rivela più di un cliché. Che provare a ballare da sobri è tutto un altro paio di maniche. Che per qualche perversa ragione, è spesso più divertente desiderare qualcosa che averlo. Che è consentito VOLERE. Che tutti sono identici nella segreta tacita convinzione di essere, in fondo, diversi dagli altri. Che questo non è necessariamente perverso.”

David Foster Wallace (1962–2008) scrittore e saggista statunitense

pp. 239-245

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“Il narcisismo non consiste nell'incapacità di amare, ma nell'incapacità di accogliere l'amore dell'altro.”

Enrico Maria Secci (1975) psicologo, psicoterapeuta, autore emergente

libro I Narcisisti Perversi e le unioni impossibili

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“Ma io sono un cornuto divorzista, un assassino abortista, un infame traditore della patria con gli obiettori, un drogato, un perverso pasoliniano, un mezzo-ebreo mezzo-fascista, un liberalborghese esibizionista, un nonviolento impotente. Faccio politica sui marciapiedi.”

Marco Pannella (1930–2016) politico e giornalista italiano

Origine: Dall'intervista a Panorama, dicembre 1975; citato in Mauro Suttora, Pannella. I segreti di un istrione http://www.eclettico.org/cr/libri/suttora/cap16.htm, Eclettico.org, 16 marzo 2013.

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“Le parole non sono mai pazze (tutt'al più sono perverse): è la sintassi che è pazza.”

da Frammenti di un discorso amoroso, traduzione di R. Guidieri, Einaudi, Torino 1979
Frammenti di un discorso amoroso

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“Per la ventesima volta ho ieri assistito al capolavoro di Bizet e ancora l'ho udito con la stessa gentile reverenza. Mi sorprende di poter così vincere la mia impazienza. Ma guardare come un'opera siffatta integri la natura di un uomo. Essa è malvagia, perversa, raffinata, fantastica, eppure avanza con passo leggero e composto; la sua raffinatezza non è quella di un individuo, bensì di una razza. Si sono mai uditi sulla scena accenti più tragici, più dolorosi? E come sono ottenuti? Senza smorfie, senza contraffazioni di alcun genere, in piena libertà dalle bugie del "grande stile". Io mi sento diventar migliore quando questo Bizet mi parla. Il mio udito si sprofonda in quella musica; ne percepisco le origini; mi par di assistere alla sua nascita e tremo davanti ai pericoli che ci accompagnano a qualunque audacia; mi trovo incantato dai felici ritrovamenti che Bizet stesso ignora. Sopra quest'opera la fatalità sta sospesa; la felicità di essa è corta, fulminea, e non conosce dilazioni. Io invidio a Bizet il coraggio di questa sua sensibilità eccezionale, che prima di adesso non aveva trovato mezzo per esprimersi nella musica colta d'Europa; il coraggio di questa sensibilità meridionale, brunita, arsa dal sole… Ah finalmente l'amore, l'amore ricondotto indietro verso la natura!… L'amore come destino, come un destino cinico, innocente, crudele, l'amore esatto nella sua forma natura. Io non conosco altro esempio dove la tragica ironia che costituisce il nocciolo dell'amore sia stata espressa con tale severità, con formula così terribile come nell'ultimo grido di José: Oui, c'est moi qui l'a tuée, Carmen, ma Carmen adorée….”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco
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“Io credo di avere la voce di una bimba perversa. Ma soprattutto di usare la voce come uno strumento, spesso duello col pianoforte.”

Ivan Graziani (1945–1997) cantautore e chitarrista italiano

Origine: Citato in Mario Bonanno, Ivan Graziani – Il chitarrista, p. 54.

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“Ciò che caratterizza la schizofrenia, è l'esperienza di questo elemento vitale;… per quanto riguarda il loro sentimento della vita, il nevrotico e il perverso stanno allo schizofrenico come il bottegaio sordido al grande avventuriero.”

Wilhelm Reich (1897–1957) medico e psichiatra austriaco

citato in Gilles Deleuze e Félix Guattari, L'Anti-Edipo, Minuit, 1972. pp. 496, ISBN 2.7073.0067.5, trad.it. L'anti-Edipo, Capitalismo e schizofrenia, tr. Alessandro Fontana, Einaudi, Torino 1975-2002

“La società repressiva e la morale dominante considerano "normale" soltanto l'eterosessualità – e, in particolare, la genitalità eterosessuale. La società agisce repressivamente sui bambini, tramite l'educastrazione, allo scopo di costringerli a rimuovere le tendenze sessuali congenite che essa giudica "perverse”

Mario Mieli (1952–1983) scrittore e attivista italiano

... ]. L'educastrazione ha come obiettivo la trasformazione del bimbo, tendenzialmente polimorfo e "perverso", in adulto eterosessuale, eroticamente mutilato ma conforme alla Norma. (I, 2; p. 17)

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“C'è qualcosa di peggio dell'avere un'anima perversa: è avere un'anima di tutti i giorni.”

Charles Péguy (1873–1914) scrittore, poeta e saggista francese

Origine: Citato in Corriere della Sera, 14 marzo 2005.

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“Noi siamo perversi o illusi incantati o deserti. Sono solo, dipingere è un togliersi di mezzo.”

Sebastiano Carta (1913–1973) pittore e poeta italiano

citato in Pensieri sull'arte

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“Il razionalismo empirico e scientifico di per sé, svuotato di ogni valore, è perverso.”

José María Aznar (1953) politico spagnolo

Il significato "politico" dell'incontro tra ragione e fede

“Tutti siamo potenzialmente perversi, grazie a Dio!”

Giorgio Abraham (1927) psichiatra e sessuologo italiano

dall'intervista di Luciana Sica, Mercurio, 21 luglio 1990

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“Il corpo è vezzeggiato nella perversa certezza della sua inutilità, nella totale certezza della sua non resurrezione.”

Jean Baudrillard (1929–2007) filosofo e sociologo francese

da Video delle mie brame, Panorama, 24 settembre 1984, pp. 130-133; in Il sogno della merce, a cura di Vanni Codeluppi, Lupetti, Roma 1994

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“Mi piace sapermi diverso, | piacere perverso che riverso in versi su fogli sparsi, | nei capoversi dei giorni persi nei miei rimorsi.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da La fitta sassaiola dell'ingiuria, n. 9
?!

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“Questo non consolerà certo la Juventus, ma almeno la lotteria dell'Old Trafford è servita a sfatare la leggenda secondo cui, con l'eccezione degli ultimi Europei, sono gli italiani i più tremebondi dal dischetto nelle occasioni che contano. Gli errori di Donadoni e Serena nella semifinale di Napoli '90, quelli di Baresi, Massaro e Baggio a Pasadena '94, di Albertini e Di Biagio a Parigi '98: lapidi scolpite nel muro del pianto del calcio italiano. Stavolta no. […] E poi che significa autogestione, come fa Lippi a non decidere lui la lista? La decide, la decide. Ma solo scremando chi se la sente, chi non ha il muscolo che tira o l'occhio sbarrato dalla fatica e dalla tensione. E Carletto allora che ha tolto due rigoristi come Pirlo e Rui Costa quando ormai era chiaro che nessuno avrebbe fatto gol prima dell'alba? È il fascino – perverso – delle lotterie, a Roma nel '96 non aveva avuto paura Jugovic, a Manchester non l'ha avuta Shevchenko. E chissà se l'ha avuta Inzaghi, e davvero se l'è svignata come Falcao diciannove anni fa con il Liverpool, o se è stato Ancelotti a tenerlo lontano da un dischetto dove fa danni più della grandine. Il piatto destro di Platini a Tokyo issò la Juventus sul tetto del mondo. Due anni dopo contro il Real nemmeno riuscì a batterlo il suo rigore. Lo ha ricordato giusto l'altra sera, aggiungendo perfido: «Vidi solo la buca sul dischetto che avevano fatto Brio e Favero».”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

30 maggio 2003

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“[Su Paolo V] Gens perversa.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

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“Se fatto con onesta umiltà, il perverso mestiere dell'economista accorda la memoria ai numeri, e alla più pacata ragione.”

Geminello Alvi (1955) economista e saggista italiano

Una repubblica fondata sulle rendite

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“(Ben dice il proverblo ch') egli è megllo abitare colle fiere in le spilonche, che avere in casa una femmina litigiosa e perversa.”

Agnolo Firenzuola (1493–1543) poeta italiano

atto I, scena II
I Lucidi
Variante: (Ben dice il proverblo ch’) egli è megllo abitare colle fiere in le spilonche, che avere in casa una femmina litlgiosa e perversa.
Origine: Citato in Harbottle, p. 297.

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“Nel 1999 lo psichiatra Luigi Cancrini firmerà una «Perizia psichiatrica su padre Pio». Scriverà Cancrini: «Una diagnosi psichiatrica relativa al caso di padre Pio non è difficile da proporre. Osservato longitudinalmente, il disturbo di cui ha sofferto padre Pio è, secondo il Dsm IV (il manuale diagnostico preparato dall'Associazione degli psichiatri americani e oggi largamente utilizzato anche in Italia e in Europa), un disturbo istrionico di personalità. Osservato trasversalmente, nelle sue manifestazioni sintomatiche più evidenti, il suo è un disturbo di trance dissociativa. I criteri di ricerca per il disturbo di trance dissociativa sono di ordine sintomatico e culturale. Il primo prevede due diverse condizioni morbose che possono presentarsi, in periodi diversi, nella stessa persona. […] Il secondo criterio, di ordine culturale, pone un problema più generale di rapporto fra questo tipo di esperienza e i luoghi sociali in cui esso si manifesta. […] È intorno a storie del tipo di questa che si definiscono, ancora oggi, sentimenti di appartenenza, visioni del mondo, forme del giudizio capaci di influire profondamente sui comportamenti collettivi. La diffusione e la santificazione di un sentimento religioso affascinato dalle imprese (sintomi) di un santo (persona con gravi disturbi personali) significa, da questo punto di vista, promozione e diffusione tra i fedeli di una credenza che molti pensavano superata: il male del mondo, si legge nella vita di padre Pio, è opera del diavolo e delle tentazioni cui un grande scommettitore (Dio) esporrebbe la creatura uomo semplicemente per vedere se a esse sarà in grado di resistere; credenza medievale dal punto di vista della collocazione storica, primitiva e un po' perversa dal punto di vista dell'organizzazione psicologica di chi la provoca o la condivide e che non è mai stata negata apertamente, tuttavia, dalla Chiesa di Roma […].»”

Origine: [nota dell'autore] Cfr. "MicroMega", n.° 3/99, giugno-settembre 1999.
Origine: Santo impostore, pp. 51-52

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