Frasi su presidente

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema presidente, ex-presidente, stato, essere.

Frasi su presidente

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“Tutti nasciamo spontaneamente virtuosi, intelligenti, liberali e juventini. Taluni, poi, crescendo si corrompono e diventano imbecilli, interisti o milanisti.”

Luigi Einaudi (1874–1961) 2º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: Citato in Fulvio Paglialunga, I presidenti della Repubblica del pallone http://www.rivistastudio.com/standard/i-presidenti-della-repubblica-del-pallone/, Rivista Studio, 9 febbraio 2015.

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“Live dal nascondiglio, a fanculo il presidente del consiglio, dello Stato 'ndo so' nato e non so' fijo.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Zoo de Roma
Guilty

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“È forte il vostro Presidente, ho saputo che ha stuprato dieci donne!”

Vladimir Putin (1952) politico russo

Parlando a Ehud Olmert, durante una visita di Stato in Israle: ripresa da tutti i giornali.

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“Quando vedo un'Alfa Romeo mi tolgo il cappello.”

Henry Ford (1863–1947) imprenditore statunitense

discorrendo con il presidente Alfa Romeo Ugo Gobbato nel 1939
Origine: Citato in Griffith Borgeson, Alfa Romeo. I creatori della Leggenda, 1990, Nada Edizioni, Milano.

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“Bisogna che gli adolescenti ed i giovani còrsi, nella loro ricerca della dignità, non scoprano più la storia della loro regione come quella di un'oppressione[…]
Il diritto di resistenza all'oppressione è proprio uno dei diritti fondamentali dell'uomo e del cittadino. Il fatto è che c'è stata oppressione, e ne restano forti tracce. […]
C'è una rivolta còrsa. Non si può sperare di affrontarla senza comprenderla. Bisognerebbe prima di tutto ricordarsi:
* Che quando Luigi XV acquistò i diritti di sovranità sulla Corsica dalla Repubblica di Genova, occorse una guerra per prender possesso del nostro nuovo dominio. La Francia vi perse più uomini che durante la guerra d'Algeria.
* Che la Corsica è rimasta (sotto) governo militare sino al XIX secolo inoltrato, con tutto quel che ciò implica in termini di legalità repubblicana.
* Che, durante la guerra 1914-1918, sono stati mobilitati in Corsica i padri di sino a sei figli, ciò che non si è mai osato fare sul continente. […]
* Che il massacro di Aleria, il 21 e 22 agosto del 1975, è stato sentito come la fine di ogni speranza di miglioramenti prodotti da trattative con il governo della Repubblica, e si è dato il segnale del ricorso alla violenza, poiché tutti i còrsi […] hanno capito benissimo che giammai una risposta simile a quella di un'occupazione avrebbe potuto aver luogo nell'Esagono. […]
* Che alla fine degli anni cinquanta, il governo creò la […]Somivac. Essa aveva l'incarico di riacquistare le terre disponibili […] di tracciarvi strade e sentieri, di portarvi l'irrigazione […] e quindi di rivenderle a contadini còrsi. I primi quattrocento lotti erano pronti alla vendita all'inizio del 1962. Da Parigi venne l'ordine di riservarne il 90% per i pieds-noirs reduci dall'Algeria. 90%, non il 15% o anche il 50%! Questa percentuale è un incitamento alla guerra civile.
* Che si fece, nel 1984, una strana scoperta. Il presidente Giscard d'Estaing, verso il 1976 o 1977, aveva preso la saggia decisione d'assicurare alla Corsica la ""continuità territoriale"", […] Sette o otto anni dopo […], l'amministrazione aveva assicurato la continuità per il trasporto di persone e di merci dall'Esagono verso la Corsica, ma non nel senso inverso! Le arance corse continuavano ad arrivare a Marsiglia con spese di trasporto più elevate di quelle che venivano da Israele. Per i vini e per la salumeria fu la morte economica.
* E che infine la Corsica, come la Martinica e Guadalupe, ha subito per molti decenni un monopolio di bandiera marittimo imposto dallo Stato, con le conseguenze asfissianti che si possono indovinare.”

Michel Rocard (1930–2016) politico francese
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“Se dovessimo votare nello spogliatoio, io sceglierò di evitare la visita dal presidente [Donald Trump]: mi auguro che in questo modo, con un gesto del genere, potremo ispirare il cambiamento.”

Stephen Curry (1988) cestista statunitense

Origine: Citato in LeBron James se l’è presa con Donald Trump http://www.ilpost.it/2017/09/23/lebron-james-donald-trump-stephen-curry/, Il Post.it, 24 settembre 2017.

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“"[…] Ma volevo che tu sapessi che ti penso, Sarah. Davvero, per me non c'è mai stata qualcun'altra e quella notte fu la nostra notte più bella […] e quella notte fu la nostra notte più bella, anche se a volte mi è difficile credere che vi sia mai stato un anno 1970 e le dimostrazioni nei campus e Nixon presidente. Senza calcolatori tascabili, senza videocassette, senza orchestre punk e rock. E altre volte mi sembra che quel tempo sia tutt'ora vicinissimo, da poterlo quasi toccare. Mi sembra che se potessi tenerti tra le braccia, o toccare la tua guancia, o la tua nuca, potrei portarti con me in un futuro diverso senza dolore o tenebre o scelte amare.
Bene, tutti facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Spero soltanto che tu mi penserai nel modo migliore che ti riesce, Sarah cara. Con tutto il cuore e tutto il mio amore. Johnny."
Le si mozzò il respiro di colpo e restò con la schiena rigida e gli occhi sbarrati. "Johnny…?"
Era andato.
Si alzò, si girò e naturalmente non c'era nulla. Ma poteva vederlo, ritto lì accanto, le mani sprofondate nelle tasche, il caldo sorriso un po' obliquo sul volto più attraente che bello che si appoggiava snello e disinvolto ad una tomba o ad un pilastro dell'ingresso o forse contro un albero rosseggiante d'autunno. Bella roba, Sarah, annusi ancora quella dannata cocaina?
Niente intorno se non Johnny, lì vicino. Forse ovunque.
Tutti noi facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Niente è perduto per sempre, Sarah. Niente che non possa esser ritrovato.
"Sempre il vecchio Johnny", sussurrò Sarah. Uscì dal cimitero e attraversò la strada. Indugiò un attimo, voltandosi a guardare. Il tiepido vento d'ottobre alitava robusto e grandi cortine di luce e d'ombra sembravano attraversare il mondo. Gli alberi frusciavano misteriosamente.
Sarah salì in macchina e si allontanò.”

Origine: La zona morta, p. 458-460

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“No, non mi interessa sviluppare un cervello elettronico potente. Mi accontento di uno mediocre, un po' come quello del presidente dell'AT&T.”

Alan Turing (1912–1954) matematico, logico e crittografo britannico

Attribuite
Origine: Pronunciato alla mensa dei Bell Labs, 1943; citato in A. Hodges, Storia di un enigma – Alan Turing, Boringhieri.

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“Ho scelto di fare il presidente solo perché non potevo essere Bruce Springsteen.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2008

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“Perché non vi siano né l'oppressione del popolo né le inutili guerre, e perché nessuno s'indigni più contro coloro che sembrano essere i colpevoli di tutto ciò, occorrerebbe in realtà ben poco, e precisamente e unicamente che gli uomini capiscano come stanno veramente le cose, e le chiamino con il loro nome; e sappiano che un esercito è uno strumento d'omicidio e che il costruire e comandare un esercito – ovverosia ciò di cui si occupano con tanta disinvoltura i re, gli imperatori, i presidenti – è soltanto una preparazione all'omicidio.
Basterebbe che ogni re, imperatore, o presidente comprendesse che i suoi doveri di comandante in capo delle forze armate non sono affatto un incarico onorevole e importante, come gli fan credere i suoi adulatori, bensì un malvagio e vergognoso prepararsi all'omicidio; e che ogni privato cittadino comprendesse che il pagamento delle tasse, con le quali si arruolano e si armano i soldati, e a maggior ragione il prestar servizio militare, non sono affatto azioni senza importanza, bensì azioni malvagie e vergognose, e costituiscono non soltanto una connivenza ma una vera e propria complicità ad un omicidio – e subito si vanificherebbe da sé tutto quel potere degli imperatori, dei presidenti e dei re che tanto ci indigna, e per il quale adesso si continua ad assassinarli.
Per cui non occorre assassinare gli Alessandri, i Carnot, gli Umberti e gli altri, ma occorre spiegar loro che sono essi stessi degli assassini, e occorre soprattutto non permettere loro di assassinare altra gente, rifiutare di assassinare su loro comando.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“La religione è uno dei maggiori ostacoli che dobbiamo affrontare nel mondo d'oggi.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

citato in Frank Zappa. For president!

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“Gli ispettori delle compagnie di trasporti sono capaci di prendere in mano un volante di un autobus e questo è abbastanza logico. Nel calcio, purtroppo, qualsiasi imbecille, anche quelli che non hanno mai dato una pedata a un pallone, sono capaci di diventare dirigenti, addirittura presidenti di un club.”

Brian Clough (1935–2004) calciatore e allenatore di calcio inglese

Origine: Citato in Clough, dalla panchina al video http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,1118_01_1973_0259_0018_16215375/, La Stampa, 3 novembre 1973.

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“Chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni e chi si i fa i suoi e i nostri diventa presidente del Consiglio.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

Da Il Blog di Beppe Grillo
Origine: Da L'Italia rovesciata http://www.beppegrillo.it/2009/01/buon_anno_giuse.html, BeppeGrillo.it, 1º gennaio 2009.

“La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. Non c'era il gusto, o forse il vizio, delle statistiche ai tempi in cui giocava: ma non risulta che sia mai stato ammonito. Così come non c'è traccia di atteggiamenti men che composti nella sua lunga carriera di allenatore, altro che area tecnica tratteggiata col gesso come usa oggi dinanzi alla panchina: il massimo del compiacimento, piuttosto che del disappunto, erano le gambe che si scavallavano per riaccavallarsi dall'altra parte. Questo ovviamente non significava distacco, come ai tempi nostri della recita elevata a sistema si potrebbe pensare: semplice, quanto ferreo, autocontrollo nervoso. Quel matto di Altafini pensò di ripetere al barone lo scherzo riuscito l'anno prima con Rocco: rannicchiarsi tutto nudo nell'armadio dell'allenatore e saltar fuori urlando quando quello lo apriva. La differenza è che il Paròn era saltato per aria dallo spavento: Liedholm alzò un sopracciglio e ricordò al centravanti che il suo ripostiglio era un altro. Due scudetti da allenatore, Milan e Roma. Il primo nel '79, con un gioco offensivo imperniato su di un unico attaccante, Chiodi, la cui caratteristica principale era quella di non segnare mai. Il secondo nell'83, con il povero Di Bartolomei finto libero supportato dalla velocità di Vierchowod. Fu allora che Boniperti provò a chiamarlo alla Juventus: per sentirsi rispondere, grazie presidente, ma sarebbe tropo fascile. Quattro titoli da giocatore dopo l'oro olimpico a Londra '48 con la Svezia. Un maratoneta illuminato, lo stantuffo inesauribile al servizio del talento di Gren e della potenza di Nordhal. Chi ha visto giocare il trio svedese del Gre-No-Li, con tutto il rispetto per quello olandese a cavallo degli anni '90, ne conserva un ricordo insuperato. Chi ha ascoltato lo storico trio radiofonico di Tutto il calcio minuto per minuto, non avrà dimenticato che a dosare la verve dei due più celebri solisti, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, c'era dallo studio centrale la voce di Roberto Bortoluzzi. Se n'è andato anche lui, nel pomeriggio di ieri, ultimo testimone di una grande stagione radiofonica che ha dispensato a generazioni di tifosi emozioni, gioie, sofferenze: con il timbro di una classe senza eguali.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

6 novembre 2007

“Presidente, io sono fortunato: sono un medico, figlio di un ragioniere che è stato partigiano. Sono un leghista e sono orgoglioso di tutte queste cose. Sono orgoglioso dell'insegnamento di mio padre, che mi ha insegnato che la libertà va conquistata e che questo Parlamento è stato il frutto di una generazione che ha ricostruito dalle macerie. Sono orgoglioso oggi, ero orgoglioso ieri e sarò ancora più orgoglioso domani, insieme a tutti noi, di essere leghista.”

Massimo Polledri (1961) politico italiano

Origine: Citato in Seduta della Camera di Deputati n. 617 del 4 aprile 2012 http://nuovo.camera.it/412?idSeduta=0617&resoconto=stenografico&indice=cronologico&tit=00040&fase=#sed0617.stenografico.tit00040.sub00030 – Seguito della discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, recante disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 4940-B)., Camera dei Deputati, 4 aprile 2012.

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“Preferirei di gran lunga essere campione del mondo dei pesi massimi – cosa impossibile – che re d'Inghilterra o presidente degli Stati Uniti o kaiser di Germania.”

Jack London (1876–1916) scrittore statunitense

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 85, ISBN 88-8598-826-2.

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“Cosí durante tutto questo periodo vediamo il partito dell'ordine costretto dalla sua posizione equivoca a consumare e spezzettare la sua lotta col potere esecutivo in una serie di meschini conflitti di competenza, di risse, di cavilli, di contrasti di potere; costretto a fare delle piú stupide questioni di forma il contenuto della sua attività. Esso non osa impegnare la battaglia quando questa ha un'importanza di principio, quando il potere esecutivo si è veramente smascherato e la causa dell'assemblea nazionale sarebbe la causa di tutta la nazione. In tal modo quest'ultima darebbe alla nazione un ordine di marcia; ma quello che teme piú di tutto è che la nazione si muova. In simili occasioni, perciò, il partito dell'ordine respinge le proposte della Montagna e passa all'ordine del giorno. Spogliato cosí il conflitto delle sue grandi dimensioni, il potere esecutivo attende tranquillamente il momento in cui può riprenderlo per motivi insignificanti e meschini, che non offrono piú, per cosí dire, che un interesse strettamente parlamentare. Allora il furore contenuto del partito dell'ordine scoppia; allora questo partito strappa il sipario che nasconde il retroscena; allora denuncia il presidente e dichiara la repubblica in pericolo; ma allora il suo pat[h]os appare insipido e il motivo della lotta appare ormai soltanto un pretesto ipocrita o, in generale, non degno di un combattimento. La tempesta parlamentare si trasforma in una tempesta in un bicchier d'acqua; la lotta diventa intrigo; il conflitto diventa scandalo.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

2001, p. 140
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte

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“Vuoi trascorrere il resto della tua vita vendendo acqua zuccherata, o vuoi una possibilità di cambiare il mondo?”

Steve Jobs (1955–2011) imprenditore, informatico e inventore statunitense

A John Sculley, allora presidente della Pepsi, per convincerlo a far parte di Apple

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“Signor presidente, mi hai invitato a parlare sul tema della Gran Bretagna in Europa. Forse dovrei congratularmi per il suo coraggio. Se conosce alcune delle cose dette e scritte e i miei punti di vista sull'Europa, deve sembrare un po' come invitare Gengis Khan a parlare sulle virtù della coesistenza pacifica! […] La Comunità europea è una [delle tante] manifestazione dell'identità europea, ma non solo. Non dobbiamo mai dimenticare che ad est della cortina di ferro, ai popoli che un tempo godevano di una piena condivisione della cultura europea, la libertà e l'identità sono state tagliate fuori dalle loro radici. Staremo sempre a guardare Varsavia, Praga e Budapest come grandi città d'Europa. […] Cercare di sopprimere una nazione e concentrare il potere al centro di un conglomerato europeo sarebbe altamente dannoso e metterebbe a repentaglio gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere. L'Europa sarà più forte proprio perché la Francia è Francia, perché la Spagna è Spagna, la Gran Bretagna è la Gran Bretagna, ognuna con le proprie usanze, tradizioni e identità. Sarebbe una follia cercare di inserirli in una sorta di identikit della personalità europee […], è ironico che proprio nel momento in cui in quei paesi come l'Unione Sovietica, che hanno cercato di eseguire tutto dal centro, stanno imparando che il successo dipende dalla dispersione del potere e delle decisioni decentralizzate, ci sono alcuni nella Comunità che sembrano voler muoversi in direzione opposta. In Gran Bretagna non abbiamo implementato con successo le frontiere di Stato, solo per vederle nuovamente infrante a livello europeo con un super-stato europeo che esercita un nuovo dominio da Bruxelles.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dal Discorso di Bruges rivolto al presidente dell'Unione Europea Andreas Papandreou, 20 settembre 1988

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“Clinton è uno che ha dimostrato al mondo come un paese può sopravvivere senza presidente per quattro anni.”

Sylvester Stallone (1946) attore, sceneggiatore, regista , produttore cinematografico, scrittore ed imprenditore statunitense di origine i…
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“Non occorre essere intelligenti per recitare – prendete l'ex presidente degli Stati Uniti.”

Cher (1946) cantautrice, attrice, produttrice e presentatrice televisiva statunitense
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“Vita è la donna che ti ama, il vento tra i capelli, il sole sul viso, la passeggiata notturna con un amico. Vita è anche la donna che ti lascia, una giornata di pioggia, l'amico che ti delude.”

Piergiorgio Welby (1945–2006) attivista, politico e giornalista italiano

dalla lettera aperta http://www.lucacoscioni.it/node/7849 al Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, 21 settembre 2006

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“Se escono con qualunque "marramucia" (trappola), dandoci degli imbroglioni, disconoscendo il trionfo o ritirandosi prima delle elezioni, allora convocherò un referendum attraverso decreto per chiedere ai venezuelani se accettano che possa rimanere rieletto fino al 2031.”

Hugo Chávez (1954–2013) politico venezuelano

dal discorso alla nazione durante il programma Alò Presidente sulle elezioni del 2006; citato da La Prensa http://www.laprensa.com.bo/20060507/mundo/mundo01.htm

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“A chiunque sia capace di farsi eleggere Presidente non dovrebbe essere permesso di assumere l'incarico.”

Douglas Adams (1952–2001) scrittore inglese

Serie della Guida galattica per gli autostoppisti, La guida galattica per gli autostoppisti

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“Il momento giusto per l'austerità al Tesoro è l'espansione, non la recessione.”

John Maynard Keynes (1883–1946) economista britannico

da lettera al Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt, 1937

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“[Frank Zappa] Una colonna portante nel tempio della musica.”

Pierre Boulez (1925–2016) direttore d'orchestra, saggista e compositore francese

citato in Frank Zappa. For president!, a cura di Michele Pizzi, Arcana edizioni srl, Roma, 2011

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“[Su Francesco Saverio Nitti] Nitti fu un grande pensatore di cui molte cose sulla democrazia e sull'economia restano di attualità in una visione grande, ma realistica dell'Italia. Guardiamo soprattutto all'oggi per valorizzare un pensiero che pare oggi molto utile al contesto italiano.”

Giuseppe Galasso (1929–2018) storico, giornalista e politico italiano

Origine: Citato in Fondazione Nitti: Giuseppe Galasso presidente Comitato scientifico http://napoli.repubblica.it/dettaglio-news/16:59/3794292, Repubblica.it, 12 dicembre 2010.

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“Moratti è un grande presidente, e su Calciopoli è stato un vero signore, così come lo è stato Facchetti.”

Javier Zanetti (1973) calciatore argentino

Origine: Citato in Zanetti difende Moratti: "Un grande signore. Balo? Dovesse tornare..." http://www.tuttomercatoweb.com/inter/?action=read&idnet=ZmNpbnRlcm5ld3MuaXQtNjQxNTg, tuttomercatoweb.com 16 novembre 2011.

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“Noi abbiamo bisogno di sapere, abbiamo bisogno di conoscere, abbiamo bisogno di capire perché nel nostro Paese un presidente del consiglio possa dire nel momento in cui sono state riaperte certe indagini, della procura di Palermo, della procura di Caltanissetta, della procura di Milano, della procura di Firenze, come… perché questo presidente del consiglio possa aver detto che ci sono delle procure che stanno complottando contro di lui. Queste procure stanno semplicemente indagando sulle stragi che ci sono state in Italia, sulle stragi del '92 e del '93. Che cosa ha spinto questo presidente del consiglio a dire che queste procure stanno indagando contro di lui? Forse lui ha a che fare con queste stragi? Ci vuole dire forse che ha a che fare con queste stragi? Io non capisco come possa e perché possa avere detto una frase del genere, non capisco come abbia potuto dire, parlando delle stragi di via D'Amelio, che ci sono delle procure che stanno indagando su delle vecchie storie. Come può chiamare "vecchie storie" le stragi di via D'Amelio, le stragi di Capaci, quando il sangue ancora non si è asciugato sull'asfalto […]. Voi ci dovete aiutare a capire perché il presidente del consiglio di uno Stato che dovrebbe essere democratico possa dire queste cose. Voi ci dovete aiutare a capire, noi vogliamo sapere come… perché si presentano come delle riforme della giustizia delle leggi che sono un sovvertimento della nostra Costituzione. Noi viviamo in uno Stato in cui la Costituzione stabilisce che ci sono dei poteri indipendenti, il potere legislativo, il potere esecutivo, il potere giudiziario, ma io mi chiedo, dov'è oggi più il potere legislativo, se le leggi non vengono più fatte in Parlamento, se le leggi vengono fatte in una sala da cena in una villa di Arcore, lì vengono studiate…?”

Salvatore Borsellino (1942) attivista italiano

dal video Quinto Potere - Palermo - Conclusione di Salvatore Borsellino e Giorgio Bongiovanni - 18 luglio 2011 http://www.youtube.com/watch?v=gjlzWEKXw4E, YouTube; filmato caricato il 2 settembre 2011

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“È chiaro che a essere antipatici al presidente del Consiglio siamo noi del Milan. […] Dico solo che il Milan vuole continuare a essere antipatico ad Amato vincendo lo scudetto…”

Demetrio Albertini (1971) dirigente sportivo ed calciatore italiano

Origine: Citato in Albertini: noi del Milan antipatici al tifoso Amato https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/gennaio/04/Albertini_noi_del_Milan_antipatici_co_0_0101043143.shtml, Corriere della sera, 4 gennaio 2001.

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“I presidenti del calcio sono come i cazzotti: ce ne sono di tutti i tipi.”

Aldo Agroppi (1944) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Palla lunga e pedalare, p. 29.

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“[Consegnando un premio a Bruce Springsteen] In una occasione come questa mi piace ricordare che io sarò anche il presidente, ma lui è e resta il Boss.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2009
Origine: Citato in Obama premia Robert De Niro, Mel Brooks e Springsteen http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/12/07/visualizza_new.html_1644213588.html, Ansa.it, 7 dicembre 2009.

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“Penso di essere un buon presidente, e credo che se mi ricandidassi vincerei. Però non posso. La legge lo vieta e nessuno è al di sopra della legge, neppure il presidente.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2015
Origine: Citato in Paolo Mastrolilli, Obama bacchetta i leader africani: “Non esistono presidenti a vita” http://www.lastampa.it/2015/07/29/esteri/obama-bacchetta-i-leader-africani-non-esistono-presidenti-a-vita-cvmM5PCEVM3gfw9OrhPYVO/pagina.html, La Stampa.it, 29 luglio 2015.

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“Non ho votato Rifondazione perché Fausto Bertinotti diventasse presidente della Camera.”

Rossana Rossanda (1924) giornalista italiana

da Il Manifesto, 25 aprile 2006

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