Frasi su sonoro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema sonoro, colonna, musica, vita.

Frasi su sonoro

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“Molte frasi ha la lingua Inglese – | io ne ho udita solo una – | Bassa come il riso del Grillo, | Sonora, come la Lingua del Tuono – || Mormora, come antiche Corali del Caspio, | quando la Marea si arresta – | si esprime in nuove inflessioni – | come un Caprimulgo – || irrompe con brillante Ortografia | nel mio semplice sonno – | fa tuonare i suoi Presagi – | finché mi scuoto, e piango || non per il Dolore, che mi ha dato – | ma per lo sprone alla Gioia – | Dilla ancora, Sassone! | Sottovoce – Solo a me!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J276 – F333, vv. 1-16
Lettere
Origine: La "struttura a indovinello irrisolto" (Bacigalupo) di questa poesia stuzzica la ricerca di una soluzione, ma sembra proprio che ce ne sia una sola: quale può essere la frase inglese che racchiude in sé tutte le immagini evocate nelle tre strofe iniziali, che fa piangere di gioia ad ascoltarla, se non "I love you" ("ti amo")? [Nota di G. Ierolli in Tutte le poesie. J251 – 300 http://www.emilydickinson.it/j0251-0300.html, EmilyDickinson.]

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“Rio. Fin dall'alba avevo vagabondato in questa residenza del dio solare, il cui portale di roccia accoglie il forestiero apparendogli come le nuove colonne d'Ercole, varcate le quali egli dimentica il Vecchio Mondo. […]Solo nel tardo pomeriggio mi destai come da un sogno nel quale avevo dimenticato di mangiare e di bere, e sentivo che lo spirito cominciava ad affaticarsi sotto la profusione delle immagini. Eppure non riuscivo a separarmene, e mi comportavo da spilorcio col mio tempo. Senza concedermi sosta svoltai in strade e piazze sempre nuove.
Ma presto mi parve che i miei passi divenissero più leggeri e che la città mutasse aspetto, stranamente. Nello stesso tempo, mutò il mio modo di vedere: mentre fino a quel momento avevo dissipato gli sguardi nella visione del nuovo e dell'ignoto, ora le immagini penetrarono in me senza sforzo. Ora poi mi erano note; mi sembrarono ricordi, composizioni di me stesso. Strumentai il mio umore a piacere, come uno che vada a passeggio con la sua bacchetta direttoriale e, gesticolando con essa in questa o in quella direzione, faccia musica col mondo. […] La sera, in un caffé presso Copacabana, meditavo su queste relazioni. Pensai che esiste un'eco non soltanto per l'orecchio, ma anche per l'occhio: anche le immagini che osserviamo richiamano una rima, e come per ogni eco esistono relazioni sonore particolarmente favorevoli, così qui è la bellezza che risuona con maggior forza.
Ma in formula più semplice e precisa, le cose si presentano in questo modo: con lo sguardo profondo e gioioso che rivolgiamo alle immagini, noi offriamo un sacrificio, e ogni volta siamo esauditi secondo il valore della nostra offerta.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da L'eco delle immagini, pp. 174-175
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci

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“[Famosa gaffe] Frittata viola nella sorpresa dell'uovo di Pasqua anticipata a Firenze contestazione muta e sonora oltre che iconica.”

Marcello Giannini (1927–2014) giornalista, scrittore e commediografo italiano

Origine: Citato in Palla lunga e pedalare, p. 38.

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“Il cinema indipendente è il cinema della passione, unico motore di produzioni che non portano alti guadagni, quando ne portano. Giuseppe Lazzari, nel suo primo film ce ne ha messa di passione, portando avanti un progetto che ha realizzato interamente a sue spese. Primo lungometraggio italiano realizzato interamente in 4K, massimo grado di risoluzione digitale, "Sentirsidire" racconta le storie parallele di Ludovico e Filippo, benestante e superficiale il primo, dignitoso e umile il secondo. Due vite diverse, che si incroceranno nella città di Milano, per dare vita ad una profonda amicizia, capace di cambiare entrambi. Trattandosi di un'opera prima, non mancano momenti di debolezza narrativa, e a volte i dialoghi prendono una piega un po' retorica, se non moralistica, ma questo non deve distogliere l'attenzione dalla validità contenutistica e formale del film. Una regia per niente classica e un montaggio creativo, sono accompagnati da un suggestivo uso del sonoro, capace di comunicare perfettamente la cupezza e la drammaticità degli avvenimenti. Degna di nota è la colonna sonora, indubbiamente azzeccata, costituita dalle canzoni di tre artisti non nuovi al panorama cinematografico: Damien Rice, James Morrison e Nate James. Le vicende dei due protagonisti sono alternate seccamente, allo scopo di accentuare (anche attraverso la bella fotografia di Luca Coassin, che ben differenzia l'atmosfera di Agrigento da quella di Milano) il divario tra nord e sud Italia, tra un ambiente ricco ed uno povero, tra due ragazzi che hanno avuto dalla vita possibilità diverse, ma che provano uguale insoddisfazione. Esordio per il regista e prima esperienza sul set per i due attori protagonisti. Il ballerino Mariottini, si dimostra ben entrato nel ruolo di Ludovico e l'attore novizio Taormina, interpreta un Filippo a cui è impossibile non affezionarsi. Annunciato dal web, questo film di denuncia arriva a scuotere le coscienze dei giovani a cui piace sentire storie di giovani come loro. Il regista lo definisce "una spaccatura della parte cupa dell'Italia", e, in effetti, lo è. Si tratta di un film per niente leggero ma drammatico e di forte impatto emotivo. Un film in cui la macchina da presa si muove molto all'interno dello spazio perché vuole vederlo tutto, non vuole perderne nemmeno un frammento. Nessun dettaglio sfugge all'occhio attento di Giuseppe Lazzari, scrupoloso al massimo nel voler raccontare ai giovani (ma anche agli adulti, genitori e non) cosa succede agli altri giovani, e non c'è niente di irreale o di esagerato in questo: la storia dei due amici procede nell'assoluto rispetto di una realtà che l'Italia conosce bene da qualche anno a questa parte.”

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“Non è tutt'oro quel che riluce. Le frasi di Trotsky sono molto luccicanti e sonore, ma non hanno contenuto.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Come si viola l'unità gridando che si cerca l'unità.

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“E[rri]: I bombardamenti aerei sulle città sono stati il sonoro del millenovecento.”

Erri De Luca (1950) scrittore, traduttore e poeta italiano

Origine: Sulla traccia di Nives, p. 24

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“Compri cd dall'autogrill | rimasterizzati da ristampe dei remix | dei Greatest Hits.”

Kiave (1981) rapper italiano

da Colonne sonore, n. 1
Dietro le cinque tracce

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“Domanda: "Cosa c'è fuori dal bar?". Risposta: "Fuori dal bar c'è fuori dal bar". Non ci sono più bottiglie allineate sotto la specchiera. C'è il disordine e, se ti vuoi specchiare, devi farlo in una vetrina di un negozio. Le auto vanno chissà dove. Rallentano come belve domate da un semaforo… poi ripartono. I bambini escono dalle scuole dove li aspettano le mamme e i maniaci. Tra qualche anno li aspetteranno le fidanzate e gli spacciatori di droga. Meglio così. È bello avere qualcuno che ti aspetta. Fuori del bar c'è il resto del mondo con la sua colonna sonora di clacson e di "stronzo, io venivo da destra". Fuori dal bar sei più basso. Nel bar eri più alto del juke-box, fuori sei più basso del grattacielo di fronte. Fuori dal bar ci sono i mendicanti sciolti sugli angoli come pupù di cani dopo la pioggia. Fuori del bar c'è il sole o la luna, a seconda di a che ora esci dal bar, a testimoniarti che il tempo è passato mentre tu finivi la birra, e che diventerai vecchio, vecchio, coi capelli bianchi come la schiuma della birra che hai bevuto per non pensarci. Fuori dal bar ci sono i cani randagi, quelli che vorrebbero avere un collare e al momento, purtroppo, hanno solo le pulci. Fuori dal bar ci sono gli ubriachi: quelli che sono stati buttati fuori dal bar. Fuori dal bar c'è un deserto pieno di gente. Meglio stare nel bar.”

Andrea G. Pinketts (1961–2018) scrittore, giornalista e drammaturgo italiano

da Spara pure, è un papero, in Sangue di yogurt

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“[Su Charlie Chaplin] È paradossale che questa star, che appartiene essenzialmente al cinema muto, abbia girato due dei suoi migliori film quando il sonoro aveva ormai preso saldamente piede.”

Peter Bogdanovich (1939) regista, attore e sceneggiatore statunitense

Origine: Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood, p. 509

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“Le paure sono più sonore di qualunque altro pensiero.”

Erica Jong (1942) scrittrice, saggista e poetessa statunitense

Fanny

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“Chissà che strumento suona il tuo Dio | io mi sento un microfono nelle mani del mio.”

Kiave (1981) rapper italiano

da Colonne sonore, n. 1
Dietro le cinque tracce

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“Sarò malato | ma aspetto un disco scritto da Battiato | e arrangiato da Deodato.”

Kiave (1981) rapper italiano

da Colonne sonore, n. 1
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“[Franco Corelli] In questo è stato un autentico fenomeno vocale, un do e un re bemolle 4 meno adamantini e solari di quelli di Lauri-Volpi ma enormi, straripanti, che sembravano addensarsi sulla platea della Scala come una cupola sonora.”

Rodolfo Celletti (1917–2004) musicologo e critico musicale italiano

da Voce di tenore, dal Rinascimento a oggi, storia e tecnica, ruoli e protagonisti di un mito della lirica, Edizioni Idea Libri, 1989, p. 244

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“[Su Francavilla Fontana] Il cinguettare a canto dell'oritano, l'accento tronco rapido e sonoro di quei di San Vito, la frase a larga cadenza del francavillese in posa spavalda e del tutto spagnola, la interiezione piana di quei di Latiano.”

Giovanni Antonucci (1941) storico italiano

Origine: Citato in Fulgenzio Clavica e Rosario Jurlaro (a cura di), Francavilla Fontana, Milano, Mondadori Electa, 2007. ISBN 978-88-370-4736-8

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“Ciò premesso, va riconosciuto che "Hegel", nella babele di parole (in coerenza con la loro negazione i testi non sono allegati al disco per il semplice fatto che esse non esistono), con un tappeto sonoro modernissimo, è meno brutto dei precedenti”

Mario Luzzatto Fegiz (1947) giornalista, critico musicale e saggista italiano

forse ci stiamo abituando
Origine: Da Con Battisti "Hegel" rimane ostico https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/settembre/29/con_Battisti_Hegel_rimane_ostico_co_0_94092912971.shtml, Corriere della Sera, 29 settembre 1994.

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“Con i fratelli Lumière, Méliès inventò il cinema, fu il creatore dei primi effetti speciali, fece oltre cento film. Poco prima dell' avvento del sonoro cadde in disgrazia, il suo cinema venne dimenticato e aprì una bottega di giocattoli nella stazione di Parigi.”

Francesca Lo Schiavo (1948) scenografa italiana

Origine: Citata in Valerio Cappelli, Asa incanta Scorsese «Ma non ho l' età per vedere i suoi film» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/01/Asa_incanta_Scorsese_non_eta_co_8_111101024.shtml, Corriere della sera, 1 novembre 2011.

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“Gli Oasis sono stati la colonna sonora della mia vita negli ultimi vent'anni su questo meraviglioso pianeta. Nel 1994 li conobbi con il singolo Supersonic. Così iniziò un lungo viaggio molto gratificante con un sound, un approccio e un modo di guardare il mondo che ha avuto un enorme impatto su di me e che ha aiutato a forgiare quello che sono io oggi.”

Lars Ulrich (1963) batterista danese

Origine: Da un'intervista rilasciata a The Guardian; citato in Lars Ulrich al Guardian: "Gli Oasis sono stati la colonna sonora della mia vita, hanno forgiato il mio io" http://oasisnotizie.blogspot.it/2014/10/lars-ulrich-gli-oasis-sono-stati-la.html, OasisNotizie.it, 6 ottobre 2014.