Frasi su verbo

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema verbo, dio, vita, parola.

Frasi su verbo

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“Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. È dire "ti sento". Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle, sempre e comunque.”

I pesci non chiudono gli occhi
Variante: Il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. É dire “ti sento”. Un contatto di pelle, un abbraccio, un bacio. Mantenersi, il mio verbo preferito, tenersi per mano. Ti può bastare per la vita intera, un attimo, un incontro. Rinunciarvi è folle, sempre e comunque.

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“Attendere: infinito del verbo amare. Anzi, nel vocabolario di Maria, amare all'infinito.”

Antonio Bello (1935–1993) vescovo cattolico italiano

Maria donna dei nostri giorni

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“Scrivevo silenzi, notti, segnavo l'inesprimibile. Fissavo vertigini.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Alchimia del Verbo, 1972

“La madre [Maria] non discute, il suo verbo è fare, vivere attuando, in perfetta obbedienza e donazione.”

David Maria Turoldo (1916–1992) religioso e poeta italiano

Non hanno più vino

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“In greco, «ritorno» si dice nóstos. Álgos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnoli dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall'impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O, in tedesco, Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l'islandese, distingue i due termini: söknudur: «nostalgia» in senso lato; e heimfra: «rimpianto della propria terra». Per questa nozione i cechi, accanto alla parola «nostalgia» presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d'amore ceca: stýská se mi po tobě: «ho nostalgia di te»; «non posso sopportare il dolore della tua assenza». In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar («provare nostalgia»), che viene dal catalano enyorar, a sia volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.”

Origine: L'ignoranza, pp. 11 e 12

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“[Su Gianroberto Casaleggio] […] un francescano che amava gli animali e la natura, un uomo semplice e disinteressato con una cultura straordinaria e un profondo senso dell'umorismo. Un manager, un padre, un marito, un mentore, un attivista. Per me un amico […]. Era un uomo di parola che dava il massimo per raggiungere gli obbiettivi che si era prefissato e sapeva tirare fuori il meglio dalle persone di cui si circondava, me compreso. Abbiamo intrapreso assieme un'avventura straordinaria a cui si sono aggiunte negli anni decine, centinaia, poi migliaia e infine milioni di persone. Due compagni di viaggio che venivano da mondi e stili di vita lontanissimi. Io dal frivolo mondo dello spettacolo, lui dal mondo dell'impresa olivettiana. Io animale da palcoscenico, lui riservato. E così poi io in giro per le piazze in un camper a "spargere il verbo", lui nel suo ufficio a pensare al resto. Io scherzavo, lui faceva sul serio. Ci ha unito il desiderio di fare qualcosa per il nostro Paese. La visione comune è stata la nostra forza. Quando io volevo tirarmi indietro lui mi convinceva ad andare avanti, quando lui avrebbe voluto lasciar perdere tutto io lo facevo desistere […]. Gianroberto ha fatto tanto nella vita, è stato un manager di successo e negli ultimi anni si è dedicato anima e corpo al sogno del MoVimento 5 Stelle. Grazie ai suoi sforzi fisici e intellettuali abbiamo gettato le basi per l'entrata in Parlamento per la prima volta nella storia di 150 persone scelte online da cittadini e non da capibastone e che non avevano mai avuto nulla a che fare con i partiti. La sua conoscenza della Rete e l'ideale della democrazia diretta ci hanno permesso di condividere idee innovative, di elaborare un programma elettorale votato da milioni di italiani, di selezionare sul web i nostri portavoce e di vincere le elezioni politiche del 2013 […]. Gianroberto per il suo impegno contro un sistema marcio fino al midollo è stato diffamato, offeso e insultato pubblicamente, in tv, in radio, sui giornali. Sul livore contro di lui ci ha addirittura scritto un libro. Non lo hanno mai capito e per questo non lo sopportavano. Era di un altro livello […]. Di uomini così ne campano uno ogni cento anni. E chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona si senta un privilegiato.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

Da Il Blog di Beppe Grillo
Origine: Da #GrazieGianroberto http://www.beppegrillo.it/m/2016/04/graziegianroberto.html, BeppeGrillo.it, 14 aprile 2016.

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“La morale è la debolezza del cervello.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Alchimia del Verbo, 1972

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“L. Ti ho creato a immagine e somiglianza di Dio.
2. Dio è il creatore.
3. Sei tre esseri in uno. Puoi definire questi tre aspetti dell'essere in qualunque modo tu voglia: Padre, Figlio e Spirito Santo; spirito, mente e corpo; super-io, io e inconscio eccetera.
4. La creazione è un processo che procede da queste tre parti del tuo essere. Messo in altri termini, tu crei a tre livelli. I mezzi della creazione sono: il pensiero, la parola e le azioni.
5. Tutta la creazione incomincia dal pensiero («Procede dal Padre»). Tutta la creazione poi continua con la parola («Chiedi e ti sarà dato, parla e per te sarà fatto»). Tutta la creazione si compie nell'azione («E il Verbo si incarnò e rimase tra noi»).
6. Quello che pensi, ma in seguito non esprimi mai in parole, viene creato su un certo livello. Quello che pensi ed esprimi in parole viene creato su un altro livello. Quello che pensi, esprimi e fai, diventa manifesto nella tua realtà.
7. Pensare, esprimere, e fare qualcosa in cui non si creda totalmente è impossibile. Perciò il processo della creazione deve includere la fede, ossia la consapevolezza. Questa è la fede assoluta. Questo va al di là della speranza. Questo è avere coscienza di una certezza. («Grazie alla tua fede sarai guarito».) Perciò la parte attiva della creazione include sempre la consapevolezza. Si tratta di una chiarezza a livello viscerale, una totale certezza, una completa accettazione di qualcosa come una realtà.
8. Questo luogo di autentica conoscenza è un luogo di intensa e incredibile gratitudine. Si tratta di un'anticipata riconoscenza. E questa, forse, è la più importante chiave per la creazione: essere grati in anticipo, e a causa della creazione. Dare la cosa per scontata in partenza, non solo è giustificato, ma incoraggiato. Costituisce il chiaro indice di una profonda conoscenza. Tutti i Maestri sanno in precedenza che l'azione si è compiuta.
9. Celebra e godi di tutto quello che crei, che hai creato. Respingere una qualsiasi parte di esso è respingere una parte di te stesso. Qualunque cosa si presenti adesso come una parte della tua creazione, possiedila, reclamala, benedicila, siine grato. Cerca di non condannarla («Dio la maledica!») perché condannarla vuol dire condannare te stesso.
10. Se esiste qualche aspetto della creazione che trovi insoddisfacente, benedicilo e limitati a cambiarlo. Fai una nuova scelta. Chiedi una nuova realtà. Pensa un pensiero nuovo. Pronuncia una nuova parola. Fai qualcosa di nuovo. Fallo in maniera magnifica e il resto del mondo ti seguirà. Chiedi che lo faccia. Pretendilo. Di': «Sono la Vita e la Via, seguitemi.»”

Neale Donald Walsch (1943) scrittore

Questo è il modo di manifestare la volontà di Dio «così in Cielo come in Terra».
Conversazioni con Dio

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“Il verbo "credere" non dovrebbe appartenere alla politica. Non basta promettere bene e saper comunicare.”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

Citazioni tratte da interviste

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“Uno stolto che non dice verbo non si distingue da un savio che tace.”

Molière (1622–1673) commediografo e attore teatrale francese

da Il dispetto amoroso

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“Sono affetto dal Dubbio Positivo. Ho sostituito il verbo "credere" con il verbo "sperare."”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

I pensieri di Bellavista

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“Girandola di aggettiviche farfalle | Risuona intorno alla muraglia del sostantivo, | Oscilli, oscilli un ponte-participio! | Nel mentre il verbo ardito, stridulo aeroplano, s'avvita su nel cielo, | Danza d'articoli muove a pendolo le gambe.”

Johannes Robert Becher (1891–1958) poeta e politico tedesco

Origine: citato in François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San Secondo, Strindberg, Wedekind, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2005
Origine: La nuova sintassi, p. 20

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“In principio era il verbo… No, in principio era il sesso.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Il riferimento è all'incipit del Vangelo secondo Giovanni.
Origine: Il riferimento è a un pensiero di Stanislaw Przybyszewski del 1893. Da La città futura, 1917-1918, a cura di Sergio Caprioglio, Einaudi. Riportato anche in Letteratura e vita nazionale e in Quaderni del carcere.

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“È tutto passato. Oggi so salutare la bellezza.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Alchimia del Verbo, 1995

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“Quale che sia la cosa che vogliamo dire, esistono una sola parola per esprimerla, un solo verbo per animarla, un solo aggettivo per qualificarla.”

Guy de Maupassant (1850–1893) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Dalla prefazione a Pietro e Giovanni

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“Non sono tipo da messaggi o da idee io… Le idee, ne è piena l’enciclopedia… Io sono uno stilista. Un maniaco dello stile. Oh una cosa da nulla, una certa musichetta introdotta nello stile, tutto qui. Sono l’ultimo musicista del romanzo! Il resto, immaginazione, creatività e roba del genere, non mi interessa. La lingua, nient’altro che la lingua, ecco l’importante. La foto non è il vero: il vero lo si fa barando al modo giusto. Se prendi un bastone e vuoi farlo apparire diritto nell’acqua, devi prima curvarlo sennò sembra rotto. Bisogna romperlo prima di immergerlo. È un vero lavoro, è il lavoro dello stilista. Ci vuole un enorme respiro, grande sensibilità, è difficilissimo da fare, perché bisogna girarle attorno. Attorno a che? All’emozione! Perché in principio non era il verbo, era l’emozione. L’argot non si fa con il dizionario, ma con immagini nate dall’odio; è l’odio che fa l’argot! Tutti hanno voluto imitarmi, nessuno c’è riuscito… Mi prendono per un primitivo, un rozzo… Io invece sono un raffinato, un aristocratico, e quei cretini credono che improvvisi… Io so far ballare i tavolini e loro no, ecco la verità! I miei libri moriranno anche loro, e presto, si capisce, ma almeno avranno vissuto! Tanto i posteri saranno i cinesi… E quelli se ne fregheranno altamente della mia letteratura fessa e del mio stile vacca e dei miei tre puntini…”

Louis-ferdinand Céline (1894–1961) scrittore, saggista e medico francese
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“Se il verbo è delicato, dolcemente | chino alla fede bevi di quell'acqua | che satura il tuo indocile dolore. (Allegramente dentro la funesta)”

Vuoto d'amore
Variante: Se il verbo è delicato, dolcemente | chino alla fede bevi di quell'acqua | che satura il tuo indocile dolore; (Allegramente dentro la funesta)

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“[L'origine delle specie di Charles Darwin è] lo strumento più potente che gli uomini hanno sottomano, dopo la pubblicazione dei Principia di Newton, per ampliare il campo della conoscenza naturale.”

Thomas Henry Huxley (1825–1895) biologo e filosofo inglese

Origine: Citato in James Dewey Watson, In principio fu il Verbo o il Dna? http://www.corriere.it/Primo_Piano/Documento/2005/09_Settembre/28/index.shtml, Corriere della Sera, 2 gennaio 2006.

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“In spagnolo, "añoranza" viene dal verbo "añorar”

Milan Kundera (1929–2023) scrittore, saggista e poeta cecoslovacco

"provare nostalgia"), che viene dal catalano "enyorar", a sua volta derivato dal latino "ignorare". Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.

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“In principio era il Verbo – e alla fine le chiacchiere.”

Stanisław Jerzy Lec (1909–1966) scrittore, poeta e aforista polacco

Pensieri spettinati

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“Dio è un verbo.”

Buckminster Fuller (1895–1983) inventore, designer, architetto

Origine: Da No More Secondhand God, 1963.

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“Absit invidia verbo.”

Tito Lívio (-59–17 a.C.) storico romano

IX, 19 e XXXVI, 7

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“Non si può servire meglio il Verbo che tacendo e ascoltando.”

Giovanni Taulero (1300–1361) mistico e teologo tedesco

da Il fondo dell'anima

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“Che cos'è la bellezza, che scrittori, poeti, musicisti, artisti contemplano e traducono nel loro linguaggio, se non il riflesso dello splendore del Verbo eterno fatto carne?”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

dall' Udienza Generale, 18 novembre 2009 http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2009/documents/hf_ben-xvi_aud_20091118_it.html
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“[Per l'Espressionismo] Essenziale è in primo luogo la rinnovata funzione del verbo che, staccato con brutale violenza da contesto […] si afferma come forza per sé stante.”

Ladislao Mittner (1902–1975) critico letterario, linguista e insegnante italiano

Origine: Citato in François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San Secondo, Strindberg, Wedekind, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza, 2005, p. 22.

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“La Verità […] è l'unico fine cui egli tende e che, in quanto eterna, eternamente pasce l'intelletto. Questa Verità che pasce l'intelletto non è altro che il Verbo stesso.”

Nicola Cusano (1401–1464) cardinale, teologo e filosofo tedesco

Origine: L'uomo.
Origine: Da La pace nella fede, II, in Opere religiose, a cura di Pio Gaia, UTET, 1971.

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“La natura umana portava il Verbo di Dio, ma era il Verbo che sosteneva la natura umana.”

Ireneo di Lione (130–202) santo, vescovo e teologo romano

Contro le eresie

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“Si deve usare il verbo all'infinito perché si adatti elasticamente al sostantivo e non lo sottoponga all'io dello scrittore che osserva o immagina.”

Filippo Tommaso Marinetti (1876–1944) poeta, scrittore e romanziere italiano

n.° 2
Manifesto tecnico della letteratura futurista

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“Io non sono che un frutto acerbo | l'anima ombrosa del mio verbo.”

Pippo Pollina (1963) cantautore italiano

da L'anima ombrosa del mio verbo
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