Frasi su bicchiere

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema bicchiere, vino, due-giorni, acqua.

Frasi su bicchiere

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“Ho i gomiti al bancone in quelle notti, tra i bicchieri rotti mischio un cocktail con cui è mejo se non fotti.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Quelle notti
Verano Zombie

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“[Su Luciano Ligabue] Penso che sia un bicchiere di talento in un mare di presunzione.”

Vasco Rossi (1980) cantautore italiano

Origine: Citato in L'attacco di Vasco contro Ligabue: "Bicchiere di talento, mare di presunzione" http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/08/07/news/l_attacco_di_vassco_ligabue_bicchiere_di_talento_mare_di_presunzione-20133779/, la Repubblica, 7 agosto 2011.

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“Non mi ammazzerà una sbronza ma il primo bicchiere sicuro!”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Brivido
Bravo Ragazzo

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“Perché uno come me, frate, se vede la luna la vede soltanto sul fondo bicchiere.”

Gue Pequeno (1980) rapper italiano

da Scappati di casa
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“La nostalgia e precoce nel mio paese | e prende ogni italiano dopo un bicchiere.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da I Bei Tempi, n. 4
Deca Dance

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“Ehm, sei sicuro di volermi raccontare tutte queste cose?
Perché, quali cose?

Dei tuoi genitori, la paranoia…
Be', cos'è che ti sto raccontando, in fondo? Non ti sto dando proprio niente. Ti sto dando cose che Dio sa, che chiunque sa. I miei genitori sono famosi nella loro morte. E questo sarà il mio monumento costruito alla loro memoria. Io do a te tutte queste cose, ti racconto delle gambe di mio padre e delle parrucche di mia madre – più avanti in questo capitolo – e ti racconto i miei dubbi sull'opportunità o meno di fare sesso davanti all'armadio a specchi dei miei genitori la notte del funerale di mio padre, ma dopo tutto, cosa ti ho mai dato di così prezioso? Potresti pensare di sapere qualcosa di me, a quel punto, ma invece non sai ancora nulla. Io racconto, e un secondo dopo è tutto sparito. Non mi interessa – e come potrebbe? Ti racconto con quante ragazze sono andato a letto (trentadue), o di come i miei genitori hanno lasciato questo mondo, e alla fin fine che cosa ti ho dato? Niente. Posso dirti i nomi dei miei amici, i loro numeri di telefono…
Marny Requa: 415-431-2435
K. C. Fuller: 415-922-7893
Kirsten Stewart: 415-614-1976
Ma cos'è che hai in mano? Nulla. Tutti mi hanno dato il permesso di farlo. E perché? Perché tu non hai nulla, al massimo qualche numero di telefono. Può sembrare qualcosa di prezioso al massimo per uno o due secondi. Tu puoi avere solo quello che io posso permettermi di dare. E tu sei il mendicante che implora una qualsiasi cosa, mentre io sono il passante frettoloso che butta un quarto di dollaro nel bicchiere di carta che protendi verso di me. Questo è quanto ti posso dare. E non mi annienta. Ti do virtualmente tutto quello che possiedo. Ti do le cose migliori di me, anche se si tratta di cose che amo, ricordi di cui faccio tesoro, belli o brutti che siano, come le foto della mia famiglia appese al muro, posso mostrartele senza che esse per questo ne vengano sminuite. Posso permettermi di darti anche tutto quanto. Trasaliamo di fronti agli sciagurati che nei programmi pomeridiani rivelano i loro orrendi segreti di fronte a milioni di telespettatori, eppure… che cosa abbiamo tolto loro, e loro che cosa ci hanno dato? Niente. Sappiamo che Janine ha scopato con il fidanzato di sua figlia, ma… e allora? Moriremo un giorno e avremo protetto… che cosa? Avremo protetto dal mondo il fatto che facciamo questo o quello, che muoviamo le braccia in questo o quest'altro modo, e che la nostra bocca ha prodotto questi e questi altri suoni? Ma per favore. Ci sembra che rivelare cose imbarazzanti o private, tipo, che ne so, le nostre abitudini masturbatorie (quanto a me, circa una volta al giorno, perlopiù sotto la doccia), significhi – proprio come per i primitivi che temono che la macchina fotografica gli possa portare via l'anima – che abbiamo dato a qualcuno una cosa che noi identifichiamo come i nostri segreti, il nostro passato e le sue zone oscure, la nostra identità, nella convinzione che rivelare le nostre abitudini o le nostre perdite o le nostre imprese in qualche modo ci deprivi di qualcosa. Ma in realtà è proprio il contrario, di più è di più è di più, più si sanguina più si dà. Queste cose, i dettagli, le storie e quant'altro, sono come la pelle di cui i serpenti si spogliano, lasciandola a chiunque da guardare. Che cosa gliene frega al serpente di dov'è la sua pelle, di chi la vede? La lascia lì dove ha fatto la muta. Ore, giorni o mesi dopo, noi troviamo la pelle e scopriamo qualcosa del serpente, quant'era grosso, quanto era lungo approssimativamente, ma ben poco altro. Sappiamo dove si trova il serpente adesso? A cosa sta pensando? No. Per quel che ne sappiamo adesso il serpente potrebbe girare in pelliccia, potrebbe vendere matite a Hanoi. Quella pelle non è più la sua, la indossava perché ci era cresciuto dentro, ma poi si è seccata e gli si è staccata di dosso, e lui e chiunque altro adesso possono vederla.”

L'opera struggente di un formidabile genio

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“Un paese a cui la colomba | diede in prestito il suo collare, e il pavone | rivestì dal manto delle sue penne || Par che quei papaveri sian vino | e i piazzali delle case siano i bicchieri.”

Ibn Hamdis (1056–1133) poeta arabo-siciliano, massimo esponente della poesia araba di Sicilia a cavallo tra l'XI e il XII secolo

La Sicilia
Antologia poetica

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“Lo so che quando il bicchiere è vuoto | il mondo inizia a distorcersi.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da So Happy I Could Die n.º 7

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Per essere uno scrittore istintivamente fai ciò che nutre te e le parole, che ti protegge contro la morte in vita. Per ognuno è una cosa diversa. E per ognuno è una cosa che cambia. Per me una volta significava bere tantissimo, bere fino a uscire pazzo. Mi affilava le parole, le portava fuori. E avevo bisogno di pericolo. Avevo bisogno di mettermi in situazioni pericolose. Con gli uomini. Con le donne. Con le automobili. Con il gioco. Con la fame. Con qualsiasi cosa. Nutriva le parole. Per decenni è stato così. Ora è cambiato. Ora ho bisogno di qualcosa di più sottile, di più invisibile. È una sensazione nell'aria. Parole dette, parole sentite. Cose viste. Qualche bicchiere mi serve sempre. Ma ora cerco le sfumature e le ombre. Le parole mi vengono da cose di cui sono quasi inconsapevole. Va bene. Ora scrivo porcherie di genere diverso. Qualcuno se n'è accorto.
"Hai sfondato il muro," è ciò che mi dicono quasi sempre.
Capisco perfettamente quello che sentono. Lo avverto anch'io. Le parole sono diventate più semplici ma allo stesso tempo più calde, più scure. Mi alimento a nuove fonti. La vicinanza con la morte rinvigorisce. Ho tutti i vantaggi. Riesco a vedere e sentire cose che ai giovani sono nascoste. Sono passato dall'energia della gioventù a quella della vecchiaia.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

23/6/92, 12:34 AM; 2000, pp. 100-101
Il capitano è fuori a pranzo

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“Cosí durante tutto questo periodo vediamo il partito dell'ordine costretto dalla sua posizione equivoca a consumare e spezzettare la sua lotta col potere esecutivo in una serie di meschini conflitti di competenza, di risse, di cavilli, di contrasti di potere; costretto a fare delle piú stupide questioni di forma il contenuto della sua attività. Esso non osa impegnare la battaglia quando questa ha un'importanza di principio, quando il potere esecutivo si è veramente smascherato e la causa dell'assemblea nazionale sarebbe la causa di tutta la nazione. In tal modo quest'ultima darebbe alla nazione un ordine di marcia; ma quello che teme piú di tutto è che la nazione si muova. In simili occasioni, perciò, il partito dell'ordine respinge le proposte della Montagna e passa all'ordine del giorno. Spogliato cosí il conflitto delle sue grandi dimensioni, il potere esecutivo attende tranquillamente il momento in cui può riprenderlo per motivi insignificanti e meschini, che non offrono piú, per cosí dire, che un interesse strettamente parlamentare. Allora il furore contenuto del partito dell'ordine scoppia; allora questo partito strappa il sipario che nasconde il retroscena; allora denuncia il presidente e dichiara la repubblica in pericolo; ma allora il suo pat[h]os appare insipido e il motivo della lotta appare ormai soltanto un pretesto ipocrita o, in generale, non degno di un combattimento. La tempesta parlamentare si trasforma in una tempesta in un bicchier d'acqua; la lotta diventa intrigo; il conflitto diventa scandalo.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

2001, p. 140
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte

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“[Claude Lelouch] mi ha sempre detto: «Signora, lei sarà la mia vedova!» L'avevo sposato credendo che aveva per forza imparato qualche cosa della vita. Un errore totale: si sposa e fa bambini come beve un bicchiere d'acqua! […] Claude è un uomo con l'ego sproporzionato. Come lui vuole restare padrone delle situazioni, si comporta da dittatore e tutti si mettono su l'attenti a dargli ragione. Io, al contrario, ho sempre detto la verità.
[Claude Lelouch] m'a toujours dit : «Madame, vous serez ma veuve!»”

Alessandra Martines (1963) attrice italiana

Je l'ai épousé en croyant qu'il avait forcément appris quelque chose de la vie. Erreur totale: il se marie et fait des enfants comme on boit un verre d'eau! [...] Claude est un homme à l'ego surdimensionné. Comme il veut toujours rester maître des situations, il se comporte comme un dictateur et tout le monde se met au garde à vous et lui donne raison. Moi, au contraire, je lui ai toujours dit la vérité.
Origine: Dall'intervista L'ex-femme de Claude Lelouch se livre dans Gala http://www.gala.fr/l_actu/on_ne_parle_que_de_ca/alessandra_martines_pourquoi_j_ai_divorce_186183, Gala.fr, agosto 2009.

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“Fino a pochi anni fa, il bar era luogo di sedentari, la cui unica attività fisica era il sollevamento di bicchieri, boccette o mazzi di carte. Ma soprattutto negli ultimi anni, è diventato il centro di smistamento di tutta una serie di attività sportive contrassegnate dall'abbigliamento specializzato e da un'assoluta dedizione. Ecco alcuni dei più comuni atleti da bar.

I maratoneti

Gruppo di signori con pantaloncini di raso e canottiere traforate da cui erompono savane di peli. Sotto pance da gestanti nascondono marsupi pieni di misteriose pasticche rinvigorenti e bibite energomiche. Si involano in branchi verso i tornanti collinari e tornano sudatissimi, dicendo di aver percorso decine di chilometri. Alcuni si controllano il battito cardiaco, altri segnano i tempi sulla tabella di allenamento. Proprio quando credono di aver convinto tutti delle loro imprese sportive entra un amico con un borsello e dice: ""Ehi ragazzi, chi di voi ha dimenticato questo al ristorante, un'ora fa?"".

Il maratoneta solitario

Uomo magrissimo, di età indefinibile, sempre bagnato anche in estate, che corre con un'espressione di grande sofferenza sul volto, si tocca la gamba, si massaggia il fegato, tossisce e sputa ma continua a correre, nello smog cittadino e tra i clacson delle auto, alle due del pomeriggio in agosto e sotto la neve in gennaio, sempre con quel look da Calvario e un paio di occhiali gialli che forse nascondono lacrime. La domanda è: quale peccato deve scontare il maratoneta solitario?”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“Un fil di rampicante, | posato in un bicchiere, | ha messo il fiore: | gli diedi sol da bere.”

Michele Marzulli (1908–1991) poeta, pittore e scrittore italiano

da Speranza, vv. 5-8, p. 61
C'è sempre un po' di buio

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“Se bevo questo [Un bicchiere di whiskey] sarò come un altro JBL ? Non mi convinci, io non sono come te. Io non sono JBL, io sono CM Punk!”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

Raw dell'11 agosto 2008, rivolto a JBL, che cercava di sfidarlo ad un drinking contest

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“Emmi, il letto può attendere! Sono ancora sveglio, sto bene. Emmi, venga da me! Beviamoci un altro bicchiere! Mi sussurri nell'orecchio "whisky, whisky, whisky". Dica "accapponare la pelle". Me la mostri. Ecco la bella pelle della Emmi col 37 di scarpe. Glielo prometto: le appoggerò solo una mano sulla spalla. Solo un abbraccio. Solo un bacio. Solo qualche bacio, nient'altro. Innocentissimi baci. Emmi, devo sapere che odore ha. Ho la sua voce nelle orecchie, adesso ho bisogno del suo odore nel naso. Dico sul serio, Emmi: venga da me. Le pago il taxi. No, non accetterà. Fa lo stesso, qualcuno lo pagherà. Hochleitnergasse 17, citofono 15. Venga da me! Oppure devo venire io da lei? Vengo anch'io! Solo per sentire una volta il suo odore. Solo per darle un bacio. Niente sesso. È sposata, purtroppo! Niente sesso, glielo giuro. Bernhard, lo giuro! Emmi, voglio solo sentire l'odore della sua pelle. Non voglio sapere che aspetto ha. Non accenderemo la luce. Buio pesto. Solo qualche bacio, Emmi. Che c'è di male? È tradimento? Cos'è il tradimento? Un'e-mail? O una voce? O un odore? O un bacio? Desidero tenerla vicino. Desidero abbracciarla stretto. Solo una notte insieme a Emmi. Chiudo gli occhi. Non mi serve sapere che aspetto ha. Devo solo sentire il suo odore, baciarla e saperla vicina a me. Rido dalla gioia. È tradimento, Emmi?”

Daniel Glattauer (1960) giornalista e scrittore austriaco

Le ho mai raccontato del vento del Nord

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“Provengo da Abitibi. A 14 anni, quando arrivi a Montreal, è affascinante. È stato curioso. La vita notturna, il lato oscuro della città ed anche della gente, mi hanno attratto. All'inizio non era facile perché la vita notturna, le sostanze, erano il tuo modo di vivere, l'espressione di te stesso. Quando elimini tutto questo, ed io ho eliminato tutto dal giorno alla notte, tu perdi un po' delle tue certezze. Da avere una dozzina di amici ne rimani con solo 3 o 4. Ti senti offuscato, disinteressato. Non hai più nulla da fare, non sei più eccezionale contando sulle droghe e l'alcool che ti avevano coinvolto, o diverso dal resto. Dunque sì, è la conseguente depressione che ne segue. Avrei potuto andare oltre. Arrivai al mio limite. Io penso di aver incontrato delle buone persone che mi hanno portato ad un nuovo livello di coscienza così ho deciso di fermarmi. In fine avevo anche degli interessi nella mia vita e una carriera che amavo. Questo è quello che mi ha aiutato a scegliere di vivere. Adesso mi sento bene, lucido. Di tanto in tanto prenderò un bicchiere di vino perché non bevo tanto come prima, mi da un po' alla testa e non mi piace. Non mi piace perdere la mia lucidità abbastanza semplicemente. Vorrei cercare di prendere la vita il più lucidamente possibile.”

Roy Dupuis (1963) attore cinematografico e attore televisivo canadese

dall'intervista a Echo Vedettes del 15 marzo 2002
2002

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“Dopo ogni uovo, bevi un altro bicchiere di vino.”

Regimen Sanitatis Salernitanum

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“In dicembre | senza pausa | il pomodoro, | invade | le cucine, | entra per i pranzi, | si siede | riposato | nelle credenze, | tra i bicchieri.”

Pablo Neruda (1904–1973) poeta e attivista cileno

da Ode al pomodoro
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“Io non ne posso più di questa Lega da salotto, dobbiamo tornare gridare contro Roma, contro l'Euro, contro l'Europa, tornare alle grandi battaglie. E andare da soli, la Lega è sempre andata da sola. […] I nuovi dirigenti sono stati allevati a latte e biscotti. Noi eravamo quelli del panino con la pancetta e il bicchiere bianco di buon mattino davanti ai gazebi: gente sana, gente del Nord.”

Erminio Boso (1945–2019) politico italiano

citato in Lega, riecco 'Obelix' Boso candidato alla segreteria http://www.repubblica.it/politica/2013/11/09/news/lega_riecco_obelix_boso_candidato_alla_segreteria-70609414/?ref=HREC1-7, 9 novembre 2013, repubblica.it

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“Com'è amaro vedere il tempo nella clessidra! È come bere un bicchiere di deserto.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 46

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“Il bicchiere in cui io bevo non è grande, ma è mio.”

Alfred De Musset (1810–1857) poeta, scrittore e drammaturgo francese

da La Coupe et les Lèvres; citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli

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“Se già sotto l'ale | del nero cappello | nel vin Cromuello [Oliver Cromwell] | cercava il signor,'|| ne' colmi bicchieri | ricerco pur io | men fiero un iddio, | ricerco l'amor.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

da Brindisi in Levia gravia, XXV, vv. 1-8
Origine: Qui il poeta fa riferimento ad un episodio narrato dal Chateaubriand in Quatre Stuarts. Secondo lo scrittore francese, Cromwell, sorpreso a bere, avrebbe detto agli amici: «Credono che cerchiamo il Signore, ma noi cerchiamo solo un cavatappi» (Il cavatappi era caduto).

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“Trovai l'ultimo bicchiere di vino mescolato a cenere di sigaro e tristezza.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

Taccuino di un vecchio sporcaccione

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“Coppiere, ancora una bottiglia! | per lei alzo il bicchiere! | Se troverà un mucchietto di cenere | dirà: «Per me si è consumato.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Sono venuto qui questa sera per sfidare voi… sfidare voi, il WWE Universe, per farvi vedere le cose come le vedo io e per insegnarvi come dire "no". Guardate, questo lo faccio perché le persone che tifano per Jeff Hardy sono solo schiave dei vizi associati al suo [citando il suo segno delle dita] "vivere l'istante". Sono dispiaciuto per voi, lo sono veramente. Voi siete in un vicolo cieco e portate orgogliosamente le vostre prescizioni nelle vostre maniche come fossero medaglie al valore. Cosa vi ha detto il dottore? Prendetene solo una… ogni 4 ore, giusto? Tranne me, non c'è una sola persona in questa arena che non ha abusato di medicine prescritte e droghe ricreative. E lo so, fidatevi di me, che è difficile essere Straight Edge, è difficile vivere come uno Straight Edge. È estremamente difficle essere me, ma quello che mi interessa adesso è che nessuno di voi ha realizzato come sia molto più difficile vivere… come vivete voi. Sono ottimista, nessuno di voi prende in considerazione le conseguenze a lungo termine dell'alcol sul proprio fegato. [cori di disapprovazione dal pubblico] Guardatevi, e voi gioite per questo. Non c'è niente da festeggiare. Bevete perché pensate che sia divertente, giusto? [I cori diventano più forti] Non sarà più divertente quando perderete il controllo e non sarà più… non sarà più divertente. Prima o poi, inizierete a bere per sentirvi normali. E poi ci sono i fumatori. Vedete, non conosco qualcosa di più disgustoso nel vedere un fumatore inquinare i propri polmoni con più di 4000 prodotti chimici stranieri, o nel dover ascoltare un fumatore che si autoconvince di poter smettere quando vuole. È… è difficile smettere, lo so, ci vuole una persona molto forte per smettere, ma anche la persona più forte non avrebbe dovuto mai cominciato a fumare la prima volta. [il pubblico lo fischia e incita il nome di "Hardy"] Non volevo venire qui ed essere un portatore di cattive notizie, ma lasciamo parlare i fatti: ci sono poche possibilità che qualcuno di voi possa togliersi questo peso dalla schiena. Voi non sarete mai in grado di togliervi la sigaretta dalle vostre labbra, o trovare l'autocontrollo per rovesciare la vostra bevanda dal bicchiere, o avere rispetto per voi stessi sputando fuori le pillole dalla vostra bocca. Vedete, questo può iniziare ma non può accadere senza aver imparato come dire no alle tentazioni, e per questo che sono qui stasera. Sono qui per sfidarvi prima che sia troppo tardi. Per favore, imparate a dire no alle tentazioni, imparate a dire no ai vostri vizi, imparate a controllare voi stessi.”

Phil Brooks (1978) wrestler statunitense

Smackdown del 24 luglio 2009

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“Non ho niente da sciogliere nel bicchiere di birra, tranne una libbra d'amore.”

Dylan Thomas (1914–1953) poeta, scrittore e drammaturgo gallese

Lettere

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“Beverei prima il veleno | Che un bicchier che fosse pieno | Dell'amaro e reo caffè.”

citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 571
Bacco in Toscana