Frasi su causa
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“È più probabile che l'umanità si autodistrugga a causa della lotta incessante e universale che conduce contro la natura che in seguito a una qualunque delle guerre armate fino a oggi concepite.”

Origine: Da Il pianeta saccheggiato (Our Plundered Planet, 1948); citato in Pierre Rabhi, Manifesto per la terra e per l'uomo, traduzione di Alessandra Maestrini, Add editore, Torino, 2011, p. 87. ISBN 978-88-96873-44-1

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“Conto che il governo britannico [di David Cameron] perori la causa della permanenza del Regno Unito nell'Unione europea. Cosa per la quale sono pronto ad aiutare. Sono profondamente [convinto] che non ci sia una vita migliore al di fuori della Ue, per nessun paese. Una Unione migliore è nell'interesse non solo della Gran Bretagna, ma di tutti gli stati membri.”

Donald Tusk (1957) politico polacco

Origine: Citato in Gb: Tusk congratula Cameron, conto resterà in Ue http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2015/05/08/gb-tusk-congratula-cameron-conto-restera-in-ue_96efa055-ca41-459c-8da5-d525d257811b.html, Ansa.it, 8 maggio 2015.

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“La nostra è una causa perduta e non vi è posto per noi nell'universo naturale, ma non per questo ci rincresce di essere umani. Preferiremmo sempre morire come uomini che vivere come animali.”

Joseph Wood Krutch (1893–1970) scrittore, scienziato, critico teatrale

Origine: Da Il temperamento moderno; citato in Bertrand Russell, La conquista della felicità, traduzione di Giuliana Pozzo Galeazzi, Longanesi, Milano, 1969, p. 26.

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“[Su Amedeo Modigliani] Era rigido, tutto d'un pezzo, inaspettatamente violento, a causa della sua dolcezza apparente… galante e madrigale italiano con le donne e capace di crudeltà. Amava l'educazione e non se ne serviva affatto.”

Max Jacob (1876–1944) poeta, pittore e scrittore francese

Origine: Christian Parisot, Modigliani, la vita le opere, Edizioni Carte Segrete, pp. 170-171. ISBN 88-96490-91-X

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“A tutti i responsabili chiedo di compiere ogni sforzo di creatività e di generosità per riaccendere la speranza nei cuori di questi nostri fratelli e nel cuore di tutte le persone disoccupate a causa dello spreco e della crisi economica.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Udienze, Udienza Generale 23 aprile 2014, Piazza San Pietro http://w2.vatican.va/content/francesco/it/audiences/2014/documents/papa-francesco_20140423_udienza-generale.html

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“Le casse dello Stato sono vuote, a causa di 75 miliardi di dollari di debiti, le obbligazioni ucraine ammontano a 130 miliardi di dollari. Le pensioni non sono state pagate per intero da oltre un mese. La valuta straniera e le riserve aurifere sono state saccheggiate. Noi stiamo facendo tutto il possibile per impedire che la situazione si deteriori ulteriormente. Ci riusciremo. Non abbiamo altra scelta.”

Arsenij Jacenjuk (1974) politico, economista e avvocato ucraino

Origine: Citato in Crimea, blitz filorusso in Parlamento. Mosca muove le truppe verso il confine. Ianukovich: «Sono ancora io il presidente» http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/crimea_sinferopoli_barricate_filorussi_tatari/notizie/544010.shtml, Il Messaggero.it, 27 febbraio 2014.

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“Non è giusto che, a pagare per l'eliminazione azzurra in Austria e Svizzera, sia Donadoni, ma evidentemente è questa la politica federale. La causa di questo insuccesso è da ricondurre al fatto che molti giocatori non si sono presentati in forma.”

Zdeněk Zeman (1947) allenatore di calcio ceco

Origine: Citato in Aldo Cangemi, Zeman: "Donadoni? Sbagliato esonerarlo" http://www.gazzetta.it/Calcio/Primo_Piano/2008/06_Giugno/25/zeman.shtml, Gazzetta.it, 25 giugno 2008.

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“Lo scopo di mostrare tutti questi sanguinolenti scazzottamenti è quello di fare il punto circa la natura bestiale dell'uomo e ciò che può accadere quando gli effetti di stordimento della fatica di ogni giorno sono la causa per cui le persone diventano un po' matte. Gli uomini che diventano membri del Fight Club sono vittime del potere disumanizzante e anestetizzante della società moderna. Sono diventati ingranaggi di una ruota. L'unico modo in cui possono ritrovare un senso di individualità è entrare in contatto con i primordiali istinti barbarici di dolore e violenza.”

The purpose of showing all this bloody pummeling is to make a telling point about the bestial nature of man and what can happen when the numbing effects of day-to-day drudgery cause people to go a little crazy. The men who become members of Fight Club are victims of the dehumanizing and desensitizing power of modern-day society. They have become cogs in a wheel. The only way they can regain a sense of individuality is by getting in touch with the primal, barbaric instincts of pain and violence.

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“Tristezza è poesia, tutte le volte che tristezza è senza causa.”

Xavier Forneret (1809–1884) poeta, scrittore, giornalista, drammaturgo

Citato in Dictionnaire des citations, sous la direction de Robert Carlier, Jean-Louis Lalanne, Pierre Josserand e Samuel S. de Sacy, Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“In nessun caso la Germania dovrà essere causa del decadimento o crollo del grande progetto europeo. Questo non potrà e non dovrà venire da noi.”

Helmut Schmidt (1918–2015) politico tedesco

Origine: Citato in Helmut Schmidt: monito alla Germa https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/09/22/Helmut-Schmidt-monito-Germania_7514623.html, Ansa.it, 22 settembre 2012.

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“[Su Stephen Hawking] Se il grande astrofisico ricordasse un po' della filosofia studiata nel primo anno di liceo non dimenticherebbe che una delle tesi più note del materialismo classico, che ha attraversato la cultura moderna (Karl Marx, per esempio, ne è un grande estimatore), è quella del greco Democrito. La sua teoria delle klinamen, spiegava l'origine del mondo dal contatto di particelle di materia, che si incontrano a causa di una determinata inclinazione, formando il Tutto, così a caso, senza un disegno divino.”

Stefano Zecchi (1945) scrittore, giornalista e docente italiano

Origine: In merito a questa citazione venne pubblicato un commento su L'espresso: «Se il grande filosofo Zecchi ricordasse un po' della filosofia studiata al liceo non dimenticherebbe che la teoria del clinamen non è di Democrito bensì di Epicuro e il clinamen viene nominato come tale da Lucrezio (De rerum natura II, 29), con la c e non con la k, e naturalmente al singolare (il clinamen è il fenomeno dell'inclinazione) e non al plurale come lo mette lui come se "le klinamen" fossero tante cose.» L'espresso, rubrica Riservato, a cura di Enrico Arosio e Primo di Nicola, n. 37 anno LVI, 16 settembre 2010, p. 13.
Origine: Da Stephen Hawking ci dice com'è nato l'universo Ma non affronta il perché http://www.ilgiornale.it/cultura/stephen_hawking_ci_dice_come_nato_luniverso_ma_non_affronta_perche/esistenza_dio-cultura-hawking-scienza/03-09-2010/articolo-id=470784, il Giornale.it, 3 settembre 2010.

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“Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo, in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare.”

Igor' Ivanovič Sikorskij (1889–1972) pioniere dell'aviazione russo

Origine: Citato in Beppe Grillo, Schiavi moderni. Il precario nell'Italia delle meraviglie, BeppeGrillo.it, 2007, p. 114

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“I dittatori sono propensi alla cinefilia. Lenin, che detestava la musica perché era irritato dal fatto che lo faceva diventare sentimentale, considerava che tra tutte le arti il cinema poteva essere la più utile alla causa del proletariato. Hitler vedeva quasi tutte le sere in una sala cinematografica perfettamente attrezzata operette viennesi d'epoca e musical americani, e regalò a Eva Braun una cinepresa per girare a colori scene che ancora oggi ci gelano il sangue, un misto di ridenti immagini domestiche e igure genocide che prendono il sole sulle terrazze con vista sulle Alpi. Anche a Stalin piacevano i musical americani e i film western e, dato che soffriva d'insonnia come Hitler e si divertiva a tenere svegli i suoi cortigiani fino a notte fonda, a volte prolungava la sessione cinematografica con una festa alcolica, durante la quale osservava in silenzio adulatori e future vittime come se stesse inventando per ognuno un copione sinistro dall'epilogo ignoto a tutti tranne che a lui. Il generale Franco non andava a letto tardi e non beveva, ma la sua passione per il cinema era altrettanto forte, al punto che scrisse la sceneggiatura di un film, Raza, che era una patetica fantasia ricamata sulla sua biografia, e una dimostrazione del fatto che il cinema può rovinare l'immaginazione di chiunque. Forse ai dittatori piacciono tanto i film perché hanno pochissime opportunità di uscire la sera e perché sono costantemente circondati da persone servili di cui non sanno più che fare.”

Antonio Muñoz Molina (1956) scrittore e saggista spagnolo

Origine: Da El tirano cinéfilo, País; tradotto in Il tiranno cinefilo, Internazionale n. 1101, 8 maggio 2015.

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“Il cardinale [Dionigi Tettamanzi] è lontano dal sentire collettivo, quando si ostina a rappresentare i rom come le vittime del sistema invece che la causa di molti problemi. A Radio Padania hanno chiamato molti ascoltatori cattolici che dicono: "le guance da porgere sono finite."”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Citato in La Padania attacca Tettamanzi: "Ma è un vescovo o un imam?", La Repubblica http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/cronaca/immigrati-8/lega-contro-tettamanzi/lega-contro-tettamanzi.html, 7 dicembre 2009.

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“Un uomo invecchia, ha in sé il sentimento radicale della debolezza, dell'atonia, del malessere che accompagna il progredire dell'età e, provandolo, immagina di essere ammalato, calma i propri timori con l'idea che la sua condizione penosa sia dovuta a qualche causa particolare, dalla quale, come da una malattia, spera di guarire. Vane immaginazioni! La malattia è la vecchiaia ed è un'orribile malattia. Dicono che è la paura della morte e di ciò che segue alla morte che fa volgere gli uomini alla religione quando avanzano gli anni. Ma la mia propria esperienza mi ha dato la convinzione che, senza alcun terrore o effetto d'immaginazione, il sentimento religioso tende a svilupparsi a misura che noi invecchiamo; a svilupparsi perché le passioni essendosi calmate, l'immaginazione e la sensibilità essendo diventate meno eccitate o eccitabili, la nostra ragione è meno turbata nel suo esercizio, meno offuscata dalle immagini dei desideri e dalle distrazioni che solevano assorbirla; allora Dio emerge come da una nuvola; la nostra anima lo sente, lo vede, si volge verso di lui, sorgente d'ogni luce; si volge naturalmente e inevitabilmente; e poiché tutto si dissolve nel mondo delle sensazioni, la vita e la gioia hanno cominciato ad abbandonarci, l'esistenza fenomenica non è più sostenuta dalle impressioni esterne ed interne, noi sentiamo il bisogno di appoggiarci a qualche cosa che resta, a qualche cosa che non ci ingannerà, una realtà assoluta ed eterna. Sì, noi ci volgiamo inevitabilmente a Dio; perché il sentimento religioso è così puro, così dolce al cuore questa esperienza, che ci compensa di tutte le altre perdite.”

Origine: Il mondo nuovo, pp. 190-191

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“Gioacchino poi che vidde possibile ogni delitto a' briganti, fece legge che un generale avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio. Il generale Manhès, a ciò eletto, passò il seguente ottobre in apparecchi, aspettando che le campagne s'impoverissero di frutta e foglie, aiuti a' briganti per alimentarsi e nascondersi; e dipoi palesò i suoi disegni. Pubblicate in ogni comune le liste de' banditi, imporre a' cittadini di ucciderli o imprigionarli; armare e muovere tutti gli uomini atti alle armi; punire di morte ogni corrispondenza co' briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi pacifici genitori contro i figli briganti, i fratelli contro i fratelli; trasportare le gregge in certi guardati luoghi; impedire i lavori della campagna, o permetterli col divieto di portar cibo; stanziare gendarmi e soldati ne' paesi, non a perseguire i briganti, a vigilare severamente sopra i cittadini. Nelle vaste Calabrie, da Rotonda a Reggio, cominciò simultanea ed universale la caccia al brigantaggio. Erano quelle ordinanze tanto severe che parevano dettate a spavento; ma indi a poco, per fatti o visti o divulgati dalla fama e dal generale istesso, la incredulità disparve. Undici della città di Stilo, donne e fanciulli (poiché i giovani robusti stavano in armi perseguitando i briganti), recandosi per raccorre ulivi ad un podere lontano, portavano ciascuno in tasca poco pane, onde mangiare a mezzo del giorno e ristorare le forze alla fatica. Incontrati da' vigilatori gendarmi, dei quali era capo il tenente Gambacorta (ne serbi il nome la istoria), furono trattenuti, ricercati sulla persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo intesso, tutti gli undici uccisi. Non riferirò ciò che di miserevole disse e fece una delle prese donne per la speranza, che tornò vana, di salvare, non sé stessa, ma un figliuolo di dodici anni. […]Lo spavento in tutti gli ordini del popolo fu grande, e tale che sembravano sciolti i legami più teneri di natura, più stretti di società; parenti e amici dagli amici e parenti denunziati, perseguiti, uccisi; gli uomini ridotti come nel tremuoto, nel naufragio, nella peste, solleciti di sé medesimi, non curanti del resto dell'umanità. Per le quali opere ed esempi viepiù cadendo i costumi del popolo, le susseguenti ribellioni, le sventure pubbliche, le tirannidi derivavano in gran parte dal come nel regno surse, crebbe e fu spento il brigantaggio. Questa ultima violenza non fu durevole: tutti i Calabresi, perseguitati o persecutori, agirono disperatamente; e poiché i briganti erano degli altri di gran lunga minori, e spicciolati traditi, sostenitori d'iniqua causa, furono oppressi. Sì che, di tremila che al cominciare di novembre le liste del bando nominavano, né manco uno solo se ne leggeva al finire dell'anno; molti combattendo uccisi, altri morti per tormenti, ed altri di stento, alcuni rifuggiti in Sicilia, e pochi, fra tante vicissitudini di fortuna, rimasti, ma chiusi in carcere.”

Charles Antoine Manhès (1777–1854) generale francese

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“[Annunciando le sue dimissioni, poi rientrate, da dirigente del Milan] Lascio, con o senza accordo sulla buonuscita. Sono offeso, non è così che si opera il ricambio generazionale, lo si fa con eleganza. Mi dimetto per giusta causa nei prossimi giorni, forse aspetto la sfida di Champions con l'Ajax. Comunque non mi faccio rosolare. […] Ho subìto un grave danno d'immagine.”

Adriano Galliani (1944) imprenditore e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Calcio. Galliani lascia il Milan e attacca: "Mi dimetto per giusta causa dopo l'Ajax" http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Milan/28-11-2013/milan-galliani-non-aspetta-piu-scatta-ultimatum-201686594193.shtml, Gazzetta.it, 29 novembre 2013.

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“La Juventus non è una società che va subito nel panico. Prima di tutto vuole vincere, questa è la cosa più importante, ma si questo non avviene nell'immediato non si stravolgono i piani per ricominciare da capo. Questa è una cosa rara nel calcio a causa dell'atenzione mediatica e della pressione quotidiana. Pochi club sono in grado di resistere e mantenere la propria posizione.”

Simon Kuper (1969) scrittore britannico

Origine: Dalla trasmissione 90 minuti con... #AgnelliRisponde (min. 0:55:24), SKY Sport; citato in Simone Ziggiotto, Sky Sport, 90 minuti con Andrea Agnelli http://www.movietele.it/post/sky-sport-90-minuti-con-andrea-agnelli, Movietele.it, 31 maggio 2016. Video http://www.dailymotion.com/video/x4dqmzo_agnelli-3_sport disponibile su DailyMotion.com (sottititoli da min. 01:50).

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“Ma potrei dire che l'impossibilità di concepire che quest'universo grandioso e meraviglioso, con i nostri sé coscienti, sia scaturito dal caso, a me pare l'argomento principe a favore dell'esistenza di Dio; ma sebbene questo sia un argomento di valore effettivo, io non sono mai stato in grado di decidermi. Sono consapevole che se si ammette una causa prima, la mente brama ancora di sapere da dove questa è venuta, come si è generata.”

Charles Darwin (1809–1882) naturalista britannico che formulò la teoria dell'evoluzione

Origine: But I may say that the impossibility of conceiving that this grand and wondrous universe, with our conscious selves, arose through chance, seems to me the chief argument for the existence of God; but whether this is an argument of real value, I have never been able to decide. I am aware that if we admit a first cause, the mind still craves to know whence it came, and how it arose. (da una lettera a N.D. Doedes, 2 aprile 1873).

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“L'Heysel stava arrivando, com'è inevitabile che arrivi il Natale. Ciò che sorprese è che la causa di tutte quelle morti fu qualcosa di tanto innocuo quanto una carica, esercizio che almeno la metà dei giovani tifosi inglesi praticava, e che non aveva altro scopo se non quello di spaventare i tifosi avversari e di divertire chi correva. I tifosi della Juventus, molti dei quali erano uomini della media borghesia, non sapevano di quest'abitudine, e d'altronde perché mai avrebbero dovuto? Non conoscevano il complicato comportamento del pubblico inglese, che noialtri avevamo assorbito senza accorgercene. Quando videro una schiera di hooligan inglesi urlanti cominciare a correre verso di loro, si fecero prendere dal panico e si precipitarono verso l'estremità del loro settore. Crollò un muro, e nel caos che seguì la gente morì schiacciata. Fu un modo orribile di morire, e noi probabilmente, davanti alla TV, assistemmo a quelle morti: ricordiamo tutti quell'uomo robusto con la barba, assomigliante a Pavarotti, che con una mano cercava disperatamente un aiuto che nessuno riusciva a dargli. Alcuni dei tifosi del Liverpool arrestati più tardi devono essersi sentiti sinceramente sconcertati. In un certo senso, il loro reato era solo quello di essere inglesi: le abitudini della loro cultura, tolte dal loro contesto ed esportate in un luogo in cui non venivano capite, uccidevano le persone.”

Nick Hornby (1957) scrittore inglese

Origine: Febbre a 90, p. 153

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“La Grecia […] uscirà comunque dall'euro, indipendentemente dal referendum, perché quando si arriva ai controlli di capitale poi non si possono togliere. È solo una fantasia che la corsa agli sportelli di questi giorni sia la causa del problema, è iniziata dal 2008 la fuga di capitali e il problema sono gli ultimi spiccioli ritirati?”

Claudio Borghi Aquilini (1970) politico italiano

Origine: Dall'intervista di Alberto Maggi Grecia, la Lega: Italia fuori dall'euro prima di fare la stessa fine http://www.affaritaliani.it/politica/grecia-euro-fuori-italia-borghi-intervista-372987.html, Affaritaliani.it, 29 giugno 2015.

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“Quella mattina pioveva e grandinava sui vetri dell'aula di seconda liceo, sezione C, liceo-ginnasio Cassini, Sanremo. Eravamo trentuno studenti in quella classe. I ripetenti quattro o cinque, confinati negli ultimi banchi come si usava allora.
Ma lo ricordo quel temporale, a Sanremo capitava di rado, c'era un clima un po' speciale, infatti le famiglie facoltose di Torino e di Milano rivenivano a svernare per sopportare meglio gli acciacchi. E per giocare al Casinò.
Me lo ricordo perché quel giorno ci fu uno degli incontri importanti della mia adolescenza: l'insegnante di filosofia, che teneva lezione due volte alla settimana, aveva preannunciato il tema nella lezione precedente. Aspettò chela grandine finisse e tornassimo a sederci ai nostri banchi. Poi cominciò a parlare di Cartesio: la vita, la morte, le opere di geometria, di matematica, di filosofia, il suo tempo. Disse che Cartesio era, nella storia delle idee, un punto di arrivo e anche una ripartenza con tante biforcazioni. Insomma un crocevia dal quale comincia la modernità. «Se non capite Cartesio non capirete niente di quello che è venuto dopo e non capirete niente di voi stessi e del mondo che vi circonda».
Ci mise molto calore in quella perorazione, non l'aveva mai fatto con gli altri filosofi che già avevamo studiato con lui sul manuale del Lamanna. Forse con Socrate l'anno prima, ma non con quelle parole e quel tono che sembrava voler coinvolgere la vita di ciascuno di noi.
E mio compagno di banco alzò la mano. «Dica pure», disse il docente che, insieme al prete che insegnava italiano e latino, rifiutava di usare il "voi" prescritto dal regime. «Secondo lei, professore, chi non fa il liceo e nemmeno sa che è esistito un certo Cartesio non potrà dunque dare nessun senso alla sua vita?».
Ci fu un gran silenzio in classe, perfino i ripetenti degli ultimi banchi in qualche modo chiamati in causa da quella domanda si fecero attenti. n professore guardò fisso il mio compagno e ricordo che rispose con una domanda: «Lei, Calvino, ha già trovato il senso della sua vita?»”

Eugenio Scalfari (1924) giornalista, scrittore e politico italiano

cap. II, La gabbia dell'io, p. 20
L'uomo che non credeva in Dio

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“Uno dei motivi di sospetto verso convinzioni morali apparentemente sincere è il loro legame con interessi particolari di coloro che le sostengono. Chiedersi cui bono e cui malo è appropriato se siamo alla ricerca di possibili elementi di contaminazione della coscienza: il senso morale di una persona può essere distorto da privilegi radicati così come dalla paura di perderli. […] gli animali non sono in grado di perorare la loro causa e coloro che la perorano per loro non hanno alcun interesse finanziario diretto, né altri tipi di interesse personale in gioco, per quanto molti possano essere emotivamente "coinvolti". Riguardo invece ai guadagni particolari legati al mantenimento delle pratiche esistenti e alle perdite che deriverebbero dal loro mutamento, scopriamo un gran numero di gruppi alle cui convinzioni potremmo non dare credito. Macellai, cacciatori, allevatori, pellicciai, ricercatori che sperimentano su animali, se non risarciti, dovrebbero sopportare perdite personali significative qualora dovessimo modificare le nostre pratiche. Pertanto, non ci si può attendere che essi valutino la questione morale senza la distorsione derivante dai loro interessi particolari. Gli scienziati potrebbero sostenere che nel loro caso l'interesse personale coincide con un interesse umano universale; un'analoga giustificazione, però, credo, potrebbe essere avanzata anche dal macellaio e dal pellicciaio […].”

Annette Baier (1929–2012) filosofa neozelandese

Origine: La nostra posizione nel mondo animale, pp. 59-60

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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Marco Maurizi (1974) filosofo italiano

Origine: Al di là della natura, p. 23

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