Frasi su orrore
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“Uccidere cinquantamila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana.”

Ratko Mladić (1943) militare serbo

Origine: Citato in Mladic, i diari dell'orrore: "Sterminare i musulmani" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/09/15/mladic-diari-dell-orrore-sterminare-musulmani.html, Repubblica.it, 15 settembre 2010.

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“Con la loro testimonianza i martiri delle Ardeatine, in questo loro sacrario, ove la storia d'Italia sembra sostare un attimo ad attingere nuovo vigore per i suoi ideali di libertà e di giustizia, confermano gli orrori che ogni totalitarismo porta con sè ed esprimono la condanna della violenza e della sopraffazione.”

Mario Tanassi (1916–2007) politico italiano

Origine: Citato in Commemorato l'eccidio delle Fosse Ardeatine http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,0136_01_1971_0068_0009_24667066/, La Stampa, 25 marzo 1971.

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“Che cos'è il dolore fisico paragonato al dolore morale? Leggi così fatte dovrebbero ispirare orrore e pietà.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

1956
L'ultimo giorno di un condannato a morte

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“L'orrore della legge fa la maestà del giudice.”

1967, p. 192
L'uomo che ride

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“…; il dubbio e l'orrore sconvolgono | i suoi pensieri turbati, e dal profondo in lui | si agita l'inferno, ché egli si porta l'inferno | dentro di sé ed attorno, e non si può staccare | dall'inferno o da sé di un solo passo, fuggire | mutando luogo.”

Sanesi IV, 17-22
Paradiso perduto
Origine: Citato nel libro La fata delle tenebre in prosa: "Orrore e dubbio confondono i suoi pensieri affranti, e dal profondo l'Inferno gli si agita dentro, poiché l'Inferno ha dentro di sé, l'Inferno attorno a sé, e non c'è passo che valga ad allontanarlo dall'Inferno che in lui alberga".

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“Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto opera.”

1997
Alla ricerca del tempo perduto, Sodoma e Gomorra

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“Federico scrisse lAntimachiavelli, ma non si trattava di ipocrisia, era semplicemente letteratura. Amava l'umanesimo, la ragione, la secca chiarezza — un amore problematico, derivato dagli elementi demoniaci e utilitari riuniti in lui. Così amava Voltaire, il figlio dello spirito, il padre dell'illuminismo e di ogni cultura antieroica. Baciava la mano magra che scriveva: «Odio tutti gli eroi», ed egli stesso faceva dell'ironia sulla guerra dei sette anni con le parole «debolezze eroiche». Metteva però anche nero su bianco: se avesse voluto punire una provincia, l'avrebbe fatta governare da letterati; il suo illuminismo era così superficiale, che se ne sentiva immune. Quando poi vuole chiarire il vero motivo che lo ha indotto a scambiare la dolce quiete di una vita dedita alla letteratura con i tremendi sforzi ed i sanguinosi orrori della guerra, parla in generale di un «segreto istinto». Ciò che egli definisce in questo modo era più forte della letteratura: diresse le sue azioni e decise della sua vita; ed è un concetto tipicamente tedesco che questo istinto segreto, questo elemento demoniaco fosse in lui sovrumano: era la forza del destino, lo spirito della Storia.
In fondo era una vittima. Egli pensava ad ogni modo di essersi sacrificato: nella giovinezza per il padre e nella maturità per lo Stato. Ma sbagliava se pensava che sarebbe stato libero di agire diversamente. Era una vittima. Doveva agire ingiustamente e vivere contrariamente al pensiero; non gli fu concesso di essere un filosofo, ma dovette fare il re, perché un grande popolo compisse la sua missione nel mondo.”

Thomas Mann (1875–1955) scrittore e saggista tedesco

Origine: Federico e la grande coalizione, pp. 77 sg.

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“Il ripudio delle nostre stesse parole è il più grande sacrificio che ci viene richiesto dalla verità.”

Arthur Conan Doyle (1859–1930) poeta, scrittore, medico

Origine: Da Il parassita, in Tutti i racconti fantastici e dell'orrore.

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“L'amore ha in orrore tutto ciò che non è esso stesso.”

Honoré De Balzac (1799–1850) scrittore, drammaturgo e critico letterario francese

Il giglio della valle

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“L'essenza dell'uomo è la pigrizia e quindi l'orrore della responsabilità.”

Miguel de Unamuno (1864–1936) poeta, filosofo e scrittore spagnolo

L'agonia del Cristianesimo

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“A nessuno è lecito dire che ha orrore del sangue, quando lo faccia versare dai suoi servi.”

Ernest Renan (1823–1892) filosofo, filologo e storico delle religioni francese

Origine: Vita di Gesù, p. 171

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“Non si può quasi leggere la storia senza concepire orrore per il genere umano.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Idolo, idolatra, idolatria; 1950, p. 257
Dizionario filosofico

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“Darya si sentiva adesso molto più sicura di sé. E gli diede un'occhiata ardita.
«Non ho nessuna attrazione per te? Molti uomini mi hanno desiderata. E tu devi aver avuto dozzine di donne in Iscozia assai meno ben fatte di me.»
E guardava, così dicendo, la sua formosa, sensuale persona, in placido orgoglio.
«Io non ho mai posseduto una donna» disse Neil con gravità.
«Cosa?»
Essa scattò in piedi per lo stupore. Egli alzò le spalle. Non aveva modo di farle capire il disgusto che provava per quel genere di cose, e il disprezzo in cui teneva i fortuiti amori dei suoi compagni di Edimburgo. Trovava una mistica gioia nella sua castità. L'amore era sacro, per lui. L'atto sessuale lo riempiva d'orrore. Solo la necessità della procreazione e il sacramento del matrimonio lo giustificavano ai suoi occhi.
Gli gettò le braccia al collo e lo teneva. E gli copriva il viso di baci. Egli si dibatteva. Volgeva la faccia. E con la mano cercava di proteggersi la bocca. D'improvviso essa gli affondò i denti nella carne. Il dolore fu così vivo che, senza volerlo, egli le diede un pugno.
«Demonio» le gridò in faccia.
Il colpo violento aveva obbligato Darya a lasciare la preda. Egli si esaminò la mano. Vide che il morso era profondo e che sanguinava. Gli occhi di lei, intanto, mandavano fiamme. Era in tutta la sua vitalità, la donna, come una belva.”

William Somerset Maugham (1874–1965) scrittore e commediografo britannico

da La tentazione di Adamo

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“Gli orrori quotidiani dell'allevamento intensivo sono raccontati in modo così vivido [in Se niente importa]… che chiunque, dopo aver letto il libro di Foer, continuasse a consumare i prodotti industriali dovrebbe essere senza cuore o senza raziocinio.”

John Maxwell Coetzee (1940) scrittore e saggista sudafricano

Origine: Citato in Jonathan Safran Foer, Se niente importa: Perché mangiamo gli animali?, traduzione di Irene Abigail Piccinini, Guanda, Parma, 2010<sup>3</sup>, quarta di copertina. ISBN 978-88-6088-113-7

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“Ciò che tu hai scoperto con orrore, risulta poi essere la semplice verità.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

1946
La provincia dell'uomo

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“La rabbia lo soffocava. E sentì una pena straziante, intollerabile. Non è possibile che tutti siano per sempre condannati a quest'orrore. Si levò.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

cap. V, 1998, p. 61

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“[Parlando dell'arte contemporanea e del Maxxi] Non vorrei fare Sgarbi, ma il quadro – purtroppo io sono un italiano che lo capisce meglio – è un quadro di ladri, di incapaci, di ignoranti, di architetti da galera, i cui nomi non voglio neanche dirli perché li ho già detti; pensa soltanto che a Milano abbiamo il Monumento "all'Ago e al Filo" del grande artista americano Oldenburg in piazza Cadorna con un orrore di Gae Aulenti che deforma una piazza che era una piazza civile. Non so se hai visto il Museo di Messina: il Museo di Messina è un luogo bellissimo, quello che c'è, un edificio storico; quel cesso che hanno fatto, una scatola di merda, non è neanche un magazzino, miliardi agli architetti! Fuksas, che è un distruttore e un fascista, prende 22 miliardi di parcella, neanche Bramante, Palladio, Michelangelo hanno preso tanto. In galera! Altro che Bertolaso per la casa da 1.500 euro al mese. Architetti ladri! Distruttori! Detto questo, però, non voglio fare Sgarbi, ma siccome conosco tutto, tu non hai idea di come è bello un museo povero. E posso dirti che io che ho fatto il più bel museo d'Italia e l'ho aperto in tre mesi, prendendoli a calci nel culo, solo con i ragazzi che lavoravano con me, ho speso, per il Museo della Mafia, 60.000 euro. Stella, che non è mai stato mio amico ma, insomma, è sempre stato il severo censore, è rimasto sedotto dal fatto che un museo bellissimo con un artista formidabile, che si chiama Inzirillo, con tante cose che verrete a vedere, spero, […] è costato 60.000 euro […] Sai quanto è costato il cesso di Zaha Hadid? 160 milioni di euro! Per un monumento a una troia irachena! […] Tu non vieni da noi, a distruggere l'Italia, per farti un monumento! Che non serve a niente! E a spendere 50 milioni di euro di opere di merda! Di opere di merda! Perché se non hai i soldi per il Colosseo, è perché hai comprato Andy Warhol, Gilbert & George, dei cacatori di merda! […] Fuksas, guarda, è bene che non venga, perché calci nel culo, in galera deve andare! In galera! In galera! Ci sono i soldi, vengono buttati! […] Ai tempi di Andreotti c'erano 40 miliardi per il Colosseo, 20 milioni di euro; oggi ne occorrono 17. Perché hanno speso… Roma ha bisogno di un museo d'arte contemporanea, 160 milioni di euro, e non ha bisogno del Colosseo? Il problema della spesa pubblica è capire che cosa è importante fare e non buttare i soldi. Lì, tra gli acquisti e il museo, hanno speso 220 milioni di euro per la merda d'artista.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da L'ultima parola, 5 giugno 2010
Da programmi televisivi

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“Dal nulla in cui rientri, ombra tradita, | Non uscir a turbarmi. È troppo forte | L' orror da cui la colpa mia è seguita.”

Giuseppe Artale (1628–1679) scrittore e poeta italiano

da Tu che pria d'esser nato eri già morto, vv. 9-11

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“Aveva raggiunto quello stadio in cui si vedono al tempo stesso l'orrore e la piccolezza dell'universo – quel crepuscolo della doppia visione in cui sono avvolte tante persone anziane. Se questo mondo non è di nostro gusto, ebbene, in ogni caso c'è il Cielo, l'Inferno, il Nulla – l'una o l'altra di queste grandi cose, quell'immenso fondale di stelle, fuochi, atmosfera azzurra o nera. Ogni sforzo eroico, e tutto ciò che è conosciuto come arte, suppone che ci sia quel fondale, proprio come ogni sforzo pratico, quando il mondo è di nostro gusto, suppone che il mondo sia Ritto. Ma nel crepuscolo della doppia visione si deposita una mota spirituale per cui non si possono trovare parole altisonanti; non possiamo né agire né astenerci dall'azione, non possiamo né ignorare né rispettare l'Infinito. La signora Moore era sempre stata incline alla rassegnazione. Non appena sbarcata in India tutto le era parso bello, e quando aveva visto l'acqua viva nella vasca lustrale della moschea, o il Gange, o la luna, presa nello scialle della notte con tutte le stelle, le era parso di aver raggiunto una meta bella e anche facile. Essere tutt'uno con l'universo! Cosí dignitoso e semplice. Ma prima bisognava sempre compiere qualche piccolo dovere, sempre i irar fuori dal mazzo che si assottigliava una nuova carta da mettere al suo posto, e mentre lei si affannava tanto, il Marabar aveva battuto il suo gong.”

cap. XXIII, p. 229
Passaggio in India

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“La sua piccola rivoluzione è sintetizzata in questo orrore: si mise a dare i voti ai vini.”

Alessandro Baricco (1958) scrittore e saggista italiano

Riferito a Robert M. Parker. Parker
I Barbari

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“È un volantino. Per una vendita all'incanto di attrezzi agricoli usati e sacchi di concime! Avrà luogo al consorzio di San Maurizio – Dio sa dov'è quel buco – martedì prossimo. Cento copie. Che verranno affisse sulla porta del cesso esterno di qualche fattoria o buttate nel fosso più vicino. E lei si preoccupa per un accento!»
«Disperatamente. Sa cosa insegna la Cabala? Che tutto il male, tutte le sofferenze dell'umanità provengono dallo sbaglio di uno scrivano pigro o incompetente che sentì male, o trascrisse erroneamente, un'unica lettera, un'unica e sola lettera nel Testo Sacro. Ogni orrore successivo ci è pervenuto tramite e a causa di quell'unico erratum. Non lo sapeva, vero? […] È proprio qui che conta, più che mai in passato. Agire diversamente è segno del più profondo disprezzo. Disprezzo per quelli che non si possono permettere di sfogliare un'edizione di lusso, che non vedranno mai un foglio di carta di qualità o dei caratteri artigianali. Disprezzo per quelli cui Dio, sì, Dio!, ha concesso il diritto di avere un volantino senza pecche, anche per una svendita di concime! È proprio per quelli che vivono in qualche sperduto buco di campagna, nei bassifondi, che dovremmo produrre il lavoro migliore. Perché qualche scintilla di perfezione penetri nelle loro vite sconsolate. Non capisce quanto disprezzo ci sia in un accento sbagliato o in un trattino fuori posto? Come se lei sputasse su un altro essere umano.”

George Steiner (1929–2020) scrittore e saggista francese

cap. X, pp. 76 sg.
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“Non è un errore, è volontario cinico orrore.”

Vittorio Arrigoni (1975–2011) scrittore e attivista italiano

Origine: Gaza. Restiamo umani, p. 28

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“Avevo lasciato gli Usa che ero un ragazzo, e vi ritornai che ero un uomo. Mi portai dietro l'orrore della guerra e le ideologie, e la convinzione che l'eguaglianza e la tolleranza siano i binari su cui corre la pace.”

Walter Cronkite (1916–2009) giornalista e personaggio televisivo statunitense

da Cronkite: la tv ammazzanotizie https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/29/Cronkite_ammazzanotizie_co_0_9701297783.shtml, Corriere della sera, 29 gennaio 1997

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“No, non chiamare l'orrore con altri nomi. Questo lascialo fare a loro.”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano

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