Frasi su possibilità
pagina 9

Silvana De Mari photo
Accursio Miraglia photo
Mario Praz photo
Jean Renoir photo
Francesco Grisi photo
Gianfranco Fini photo

“[Dopo i fatti di Calciopoli] Se chi ha la possibilità non tronca la piovra in modo tale da rendere chiaro che certi scandali non si ripeteranno mai più, allora il calcio è finito. Chi ha sbagliato paghi e paghi in modo tale da far passare in futuro la voglia di ripensarci.”

Gianfranco Fini (1952) politico italiano

Origine: Citato in Gli azzurri pagheranno ai Mondiali http://www.repubblica.it/2006/05/dirette/sezioni/calcio/scandalocalcio/sabato20maggio/, Repubblica; 20 maggio 2006.

Alessio Tacchinardi photo
José Mourinho photo

“Capello si deve ritenere molto fortunato, perché ha la possibilità di lavorare con alcuni dei migliori calciatori del mondo, come John Terry, Rio Ferdinand, Steven Gerrard ed Ashley Cole, ma a volte devi avere il coraggio di dare un taglio al passato, devi prenderti i tuoi rischi e affidarti a qualche giovane, perché niente dura per sempre. E qui arriviamo al nocciolo della questione, perché il calcio inglese non ha talenti emergenti che possano fare la differenza, ovvero giocatori in grado di crescere e diventare campioni. Una delle cose che mi hanno sempre sorpreso quando stavo in Inghilterra è il modo in cui viene seguito il calcio giovanile. Si fa tanto chiasso sull'argomento, ma forse la soluzione è più semplice di quanto si creda. In Portogallo, un ragazzino può iniziare a giocare nel Porto a 10 anni e all'età di 16 aver già incontrato 10 o 12 volte il Benfica o lo Sporting Lisbona; aver disputato partite importanti, anche davanti a un pubblico numeroso, ed essere pronto al grande salto. In Inghilterra, invece, ciò non è possibile perché il calendario è fatto su base regionale e questo per me è il vero errore. Che senso ha per un giovane del Chelsea vincere 14 a 0 contro Cobham e incontrare i pari età di Liverpool o Manchester United giusto una volta l'anno, se va bene? Cosa può davvero imparare da una cosa del genere? Mi rendo conto che molti allenatori delle squadre della Premier League non sono inglesi e che non lo sono nemmeno molti giocatori, ma quando sei in un'altra nazione tu hai il dovere di migliorare il modo in cui funzionano le cose anche lì. Ed è esattamente quello che ho cercato di fare io quando sono arrivato al Chelsea nel 2004, ma sul calendario non ho potuto fare nulla. Ecco perché ritengo che allenare la Nazionale inglese sia un compito davvero arduo, ma almeno contro Andorra sarà una gara facile e non possono esserci assolutamente problemi nel conquistare i tre punti. Con la Croazia, invece, sarà un po' diverso, perché loro hanno grande qualità e poi sono fieramente nazionalisti. È vero, hanno già battuto l'Inghilterra due volte nelle ultime due partite, ma non credo affatto che ci sarà una terza occasione.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)

Gaetano Curreri photo
Ignazio La Russa photo
Leo Ortolani photo
Stefano Bollani photo
Roberto Bolaño photo

“In tutti questi anni il fatto grave è che hanno messo a tacere. Qua hanno una sola possibilità, perché i luoghi li sanno, li individuano, li recintano.”

Carmine Schiavone (1943–2015) criminale italiano

Dalle interviste alla trasmissione televisiva Le Iene

Vivant Denon photo
Indro Montanelli photo
Roberto Saviano photo
Marco Verratti photo

“Quando ero piccolo amavo questo club [la Juventus]. Ma oggi sono felice qui. Il progetto del Psg mi sembra tra i migliori al mondo. Se andassi alla Juventus adesso, farei un passo indietro. A Parigi ho la possibilità di vincere tutto nei prossimi anni.”

Marco Verratti (1992) calciatore italiano

Origine: Citato in Calciomercato Psg, Verratti: Andare alla Juve sarebbe un passo indietro http://www.corrieredellosport.it/calcio/calcio_estero/ligue_1/2014/03/02-352611/Calciomercato+Psg,+Verratti%3A+Andare+alla+Juve+sarebbe+un+passo+indietro, Corrieredellosport.it, 2 marzo 2014.

Palmiro Togliatti photo
Anthony Eden photo

“Mi pare che vi sia una certa differenza tra la posizione italiana e quella tedesca, nel senso che un accordo con quest'ultima potrebbe avere qualche possibilità di sopravvivere per una ragionevole durata, specialmente se esistesse un impegno personale di Hitler, mentre Mussolini è, mi pare, un vero e proprio gangster e la sua parola d'onore non significa niente.”

Anthony Eden (1897–1977) politico britannico

Origine: Da una lettera a Neville Chamberlain sulla possibilità di una riproposizione del fronte di Stresa; citato in Ennio Di Nolfo, Storia delle relazioni internazionali. [Dal 1918 ai giorni nostri], Laterza, Roma, 2008, p. 225. ISBN 978-88-420-8734-2

Roland Emmerich photo
Luca Parmitano photo
Plinio Corrêa de Oliveira photo
Pasquale Bruno photo
Nigel Farage photo
Virginia Woolf photo

“Penso vagamente alla possibilità di morire d'improvviso e mi dico "Beh, allora mangia, bevi, ridi e da' da mangiare ai pesci."”

Virginia Woolf (1882–1941) scrittrice, saggista e attivista britannica

Diario

Albert Einstein photo
Igor' Šalimov photo

“Questa era una bellissima squadra, ma i guai fisici ci hanno fermato. Avremmo fatto un grande Europeo [1992] e invece chiudiamo in modo disastroso. C'è una piccola possibilità di continuare insieme fino ai Mondiali '94. Noi siamo tutti amici, dove siamo nati non conta, ma sono i dirigenti delle nuove federazioni che vogliono dividerci.”

Igor' Šalimov (1969) allenatore di calcio e calciatore russo

Origine: Citato in Fabio Monti, la CSI muore, l'eredità è contesa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/20/CSI_muore_eredita_contesa_co_0_92062017335.shtml, Corriere della Sera, 20 giugno 1992, p. 34.

Marco Delvecchio photo
Margaret Kennedy photo
Indro Montanelli photo
José Mourinho photo
Frank Zappa photo
Antonio Di Pietro photo
Maria Elena Boschi photo
Aldo Palazzeschi photo

“È un mistero [la morte], almeno per me. Quando verrà vedrò. Non la temo, piuttosto sono curioso e aperto a qualsiasi possibilità, non avendo dati per fare previsioni.”

Aldo Palazzeschi (1885–1974) scrittore e poeta italiano

Origine: Dall'intervista di P. Petroni, Incontro con Aldo Palazzeschi, in Ecos, II 11-12, dicembre 1973-gennaio 1974.

Neal D. Barnard photo

“I test di tossicità [sugli animali] che abbiamo utilizzato per decenni sono semplicemente cattiva scienza. Oggi abbiamo la possibilità di ripartire da zero e di sviluppare dei test basati su prove evidenti, che forniscono un reale valore predittivo.”

Thomas Hartung farmacologo tedesco

Origine: Citato in Stefano Cagno, Antivivisezionismo scientifico, in Trattato di biodiritto: la questione animale, Giuffrè, Milano, 2012, p. 226 https://books.google.it/books?id=Q_XJdzBCZpAC&pg=PA226. ISBN 88-14-16448-7

Albert Einstein photo
Paolo Crepet photo
Ernest Hemingway photo
Roberto Mancini photo

“[Sulla Juventus Football Club] L'avversaria più forte e, insieme, una patente di grandezza. Se la affronti con possibilità di vittoria concrete – e io sono stato fortunato, mi è successo di prevalere più di una volta – vuol dire che il tuo valore è elevato. È automatico.”

Roberto Mancini (1964) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Paolo Condò, Mancini rivela il suo top "Rigiocare Juve-Samp" http://www.gazzetta.it/Calcio/17-01-2014/mancini-juventus-sampdoria-202098905622.shtml, Gazzetta.it, 18 gennaio 2014.

Fiorella Mannoia photo
Antonio Conte photo

“Fu, credo, una sera di primavera del 1951 che timidamente si affacciò fra noi un giovane dall'aria timida Bartolo, se interrogato, parlava solo di una guerra alle spalle, di una possibilità di trovar lavoro a Milano Ma non diceva nulla di più.”

Giacinto Spagnoletti (1920–2003) critico letterario, poeta e romanziere italiano

Origine: Citato in Sebastiano Grasso, Cattafi, il poeta che somigliava a Hemingway https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/maggio/23/Cattafi_poeta_che_somigliava_Hemingway_co_7_070523061.shtml Corriere della Sera, 23 maggio 2007, p. 19.

Marco Masini photo
Piero Calamandrei photo
Renato Soru photo

“Per un turismo che non costruisca un muro che tappi il resto della Sardegna e non la faccia respirare. Ma un turismo che veda una fascia costiera invece libera. Che come delle… come… come delle pole, come dell'apochedish… delle… che disci! Che lasci la possibilità di respirare!”

Renato Soru (1957) imprenditore, politico e manager italiano

durante il discorso di fine campagna elettorale http://www.youtube.com/watch?v=biFG-XgQl3I a Cagliari per le Elezioni Regionali, 13 febbraio 2009

Cormac McCarthy photo
Benjamin Graham photo
Walter Mauro photo
Primo Levi photo
Gianluca Magi photo
Lorde photo
Andrea Riccardi photo

“Le periferie, che sono molto più integrate da un punto di vista di comunicazione rispetto a quelle del secolo scorso, sono invece distaccate e non rappresentate da un punto di vista sociale e politico. Qui spesso le reti sociali sono scadenti o assenti. Il controllo sugli spazi urbani periferici risulta complesso e difficile, tanto che vaste aree — specie nelle megalopoli — finiscono sotto il dominio di mafie e di cartelli internazionali o nazionali del crimine. La città del XXI secolo è sempre meno una comunità di destino. Anzi, mentre una parte di essa viene assorbita nei flussi globali e procede sulla via dell’internazionalizzazione, un’altra resta ai margini e fuori dai circuiti di integrazione, se non sprofonda in una condizione di isolamento. Sono i quartieri abbandonati dove spesso le persone vivono per l’intera esistenza e dove forse i figli faranno la stessa vita dei genitori. L’universo delle megalopoli si è strutturato in modo che molto spazio abitato diventi luogo di esclusione. La megalopoli produce costantemente periferie urbane e periferizzazioni umane. Di fronte a questa realtà, specie nel Sud del mondo, lo Stato e le istituzioni sovente rinunciano ad un controllo reale di questi spazi. Diventa un mondo perduto, in cui i drammi umani e sociali si annodano con reti criminose e ribellismi endemici, nel quadro di una cultura della sopravvivenza. Il cristianesimo — su impulso di papa Bergoglio — ha la possibilità di comprendere in modo nuovo la condizione umana e urbana del XXI secolo.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

da Periferie. Crisi e novità per la Chiesa, Jaka Book, 2016
Libri

Cassandra Clare photo
William Faulkner photo
Claudio Magris photo
Jeffrey Moussaieff Masson photo
Adrian Mutu photo
Roberto Saviano photo
Enzo Biagi photo

“Difficile capire l'Italia, quasi impossibile la Sicilia, un'isola abitata da italiani esagerati. Ci sono sempre due facce da decifrare, due possibilità.”

Enzo Biagi (1920–2007) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Corriere della Sera

Emma Bonino photo
Umberto Bossi photo
David Herbert Lawrence photo

“[Sulle Lettere a Mita] Come nelle fiabe da lei tanto amate, Cristina, senza neanche proporselo, entra nella gara del romanzo e stravince perché ha in mano il talismano che schiude le porte: il talento appunto.
Forse l'opera che è anche un romanzo, è una delle rare possibilità oggi di scrivere un romanzo. D'altronde ogni opera d'arte ha un legame oscuro, e talvolta risolutivo con ciò che è involontario. Bisogna asciugare la vita a mano a mano che sgorga, dice Chamfort. Qui la vita ci lascia la sua ombra mobile, la vita è fuggita e l'ombra resta, come se la scrittura fosse ombra consolidata (è nell'ombra appunto che la vita si perpetua). Tutto ciò è lontano quanto mai da ogni progetto letterario […]
Ecco un ritratto preordinato di Cristina. Quanto agli amici, è ovvio che sono i primi posteri.”

Alessandro Spina (1927–2013) scrittore siriano naturalizzato italiano

Origine: Da Fra romanzi dintrattenimento e romanzi castigo, il romanzo ingenuo di Cristina Campo, Parte seconda in Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, p. 162.</reF> *La Bruyère scrive:
«Celui qui n'a égard en écrivant qu'au goût de son siècle songe plus à sa personne qu'à ses écrits: il faut toujours tendre à la perfection, et alors cette justice qui nous est quelquefois refusée par nos contemporaines, la posterité sait nous la rendre».<ref>Traduzione: «Chi, scrivendo, tiene in considerazione soltanto il gusto del proprio secolo si cura più della sua persona che dei suoi scritti: si deve sempre tendere alla perfezione, e allora questa giustizia che ci è talvolta rifiutata dai nostri contemporanei, la posterità sa rendercela.»
Origine: Da A. Spina Conversazione in Piazza Sant'Anselmo, Parte prima, in Conversazione in Piazza Sant'Anselmo e altri scritti, Editrice Morcelliana, Brescia, 2002, ISBN 8837218885, p. 84.

Roberto Casati photo

“Invitare i lettori a non leggere gli articoli di Wikipedia e a preferire loro la Treccani, la Britannica o un’altra enciclopedia, cartacea o online, ma comunque provvista di un comitato editoriale è una cosa; convincerli davvero a farlo è un’altra. Di fatto, il problema dell’autorevolezza si pone a chiunque cerchi un’informazione. E dato che chiunque cerchi un’informazione ha molte probabilità di farlo usando Google, se un articolo di Wikipedia si trova in cima alla pagina di risposta di Google, come spesso capita, allora è inevitabile che si vada poi a guardare l’articolo di Wikipedia. La battaglia da combattere quindi non è invitare a non consultare Wikipedia o cercare di convincere che sarebbe meglio non guardare Wikipedia, quanto cercare di migliorare la qualità di quello che vi si trova, dato che è lì e non altrove che è probabile che i vostri amici, figli, colleghi e studenti finiranno per guardare, e dato che Wikipedia può venir editata.
Invitare ad intervenire su Wikipedia non è certo esente da rischi; innumerevoli possibilità di inquinamento si profilano all’orizzonte: persone che scrivono elogi ai propri beniamini (inclusi se stessi) e filippiche contro i propri nemici, interventi pubblicitari, vandalismo tribale o religioso, incapacità di mettere due parole in croce, impertinenza, dilettantismo e via dicendo. Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole. L’aneddotica invita a una certa cautela anche nel caso di enciclopedie cartacee di vecchio pelo. L’impareggiabile Edwards, luminosa enciclopedia di filosofia degli anni ’60 dello scorso secolo, avendo subappaltato le voci sulla filosofia italiana, offre al lettore una voce sull’assai marginale ‘Gallarate movement’ che tradisce la volontà del subappaltatore di dar lustro alle sue amicizie. Il Lexicon der Renaissance pubblicato nella ex Germania Orientale poco prima del crollo del Muro di Berlino può servire per un corso sulla cultura di regime della ddr e molto meno per ottenere informazioni sul Rinascimento. Più banalmente le enciclopedie, capitolazioni al tentativo di mettere ordine nel sapere imponendo l’unico registro classificatorio su cui nessuno ha obiezioni, ovvero l’ordine alfabetico, sono inevitabili specchi del loro tempo; non esistono enciclopedie perfette né metodi consensuali per generarle; non esiste un loro lettore da cima a fondo – e quando esiste, è un po’ eccentrico; sono collezioni di frammenti, legati a logiche decisionali che muovono da piani grandiosi e producono compilazioni di liste della spesa. E se servono, come servono, più a chi le scrive che a chi le legge, in quanto aiutano a mettere in forma semplice e concisa un sapere, o in quanto creano o cristallizzano identità culturali; allora la funzione addizionale di Wikipedia è che aiuta molti a chiarirsi le idee; non leggendo, ma scrivendo.”

Roberto Casati (1961) filosofo italiano

cap. Ha senso fare la guerra a Wikipedia?
Contro il colonialismo digitale

Joseph P. Kennedy photo

“I paesi democratici e quelli dittatoriali presentano naturalmente delle differenze ideologiche, ma ciò non dovrebbe precludere loro la possibilità di mantenere buoni rapporti. Dopo tutto, dobbiamo convivere nello stesso mondo, che ci piaccia o no.”

Joseph P. Kennedy (1888–1969) aviatore statunitense

Origine: Da un discorso tenuto come ambasciatore americano in Inghilterra davanti agli alti gradi della Marina britannica durante il Trafalgar Day, poco dopo il rientro di Neville Chamberlain da Monaco, ove era stato sottoscritto il Trattato del 29/30 settembre 1938; citato in Edward Klein, La maledizione dei Kennedy, p. 129.

Satoru Iwata photo

“Sono convinto che Super Smash Bros. Brawl è ideato in modo tale da stimolare le abilità del giocatore che riuscirà quindi a trarre vantaggio da questa sperimentazione ineguagliabile. Il gioco stimola la creatività del giocatore, consente di scaricare nuovi scenari ogni giorno e offre la possibilità di affrontare avversari casuali per rafforzare la sua filosofia di "esperienza unica."”

Satoru Iwata (1959–2015) imprenditore giapponese

Origine: Da Iwata Chiede: Super Smash Bros. Brawl http://www.nintendo.it/Iwata-Chiede/Iwata-Chiede-Super-Smash-Bros-Brawl/Iwata-Chiede-Super-Smash-Bros-Brawl-Parte-1/1-L-ex-capo-chiede-/1-L-ex-capo-chiede--212640.html, Nintendo.it, 2008, parte 7 - 3.

Hillary Clinton photo
Karl Raimund Popper photo
Marco Travaglio photo
Oriana Fallaci photo

“Il vero soldato mente a sé stesso quando dice di odiare la guerra. Egli ama in modo profondo la guerra. E non perché sia un uomo particolarmente malvagio, assetato di sangue, ma perché ama la vitalità che (per quanto paradossale possa sembrare) la guerra porta dentro di sé. Con la vitalità, la sfida e la scommessa e il mistero di cui essa si nutre. Sul palcoscenico della gran commedia che ha nome "pace" il mistero non esiste. Sai già che lo spettacolo si compone di alcuni atti e che dopo il primo atto vedrai il secondo, dopo il secondo vedrai il terzo: le incognite riguardano solo lo sviluppo della storia narrata e il suo epilogo. Sul palcoscenico della gran tragedia che ha nome "guerra", invece, non sai mai che cosa accadrà. Che tu ne sia spettatore o interprete, ti chiedi sempre se vedrai la fine del primo atto. E il secondo è una possibilità. Il terzo, una speranza. Il futuro, un'ipotesi. Puoi morire in qualsiasi momento, alla guerra, e in qualsiasi momento puoi restar ferito cioè venire tolto dal cast o dal recinto del pubblico. Tutto è un'incognita lì, un interrogativo che tiene col fiato sospeso, ma proprio per questo ci vibri d'una vitalità esasperata. I tuoi occhi sono più attenti, alla guerra, i tuoi sensi più svegli, i tuoi pensieri più lucidi. Scorgi ogni particolare, percepisci ogni odore, ogni rumore, ogni sapore. E, se hai cervello, puoi studiarvi l'esistenza come nessun filosofo potrà mai studiarla: puoi analizzarvi gli uomini come nessun psicologo potrà mai analizzarli, capirli come non potrai mai capirli in un tempo e in un luogo di pace. Se poi sei un cacciatore, un giocatore d'azzardo, ti ci diverti come non ti sei mai divertito e non ti divertirai mai nel bosco o nella tundra o al tavolo della roulette. Perché l'atroce gioco della guerra è la caccia delle cacce, la sfida delle sfide, la scommessa delle scommesse. La caccia all'Uomo, la sfida alla Morte, la scommessa con la Vita. Eccessi di cui il vero soldato ha bisogno.”

I, V, I; pp. 145–146
Insciallah

Yukio Mishima photo
Massimo Gramellini photo

“Ognuno di noi viene al mondo con una ferita che condiziona le sue possibilità di amare e di essere amato.”

Massimo Gramellini (1960) giornalista e scrittore italiano

Il brutto, pos. 383
Cuori allo specchio

Enrico Letta photo
Gianfranco Fini photo
Søren Kierkegaard photo
Mario Andrea Rigoni photo
Neale Donald Walsch photo
Benjamin Graham photo
Gioacchino Alfano photo
Medardo Rosso photo

“Come la pittura, anche la scultura ha la possibilità di vibrare in mille spezzature di linee, di animarsi per via di sbattimenti d'ombre e di luci, più o meno violenti, d'imprigionarsi misteriosamente in colori caldi e freddi – quantunque la materia ne sia monocroma – ogniqualvolta l'artista sappia calcolare bene il chiaroscuro che è a sua disposizione; di riprodurre in una parola gli esseri con tutto il loro ambiente proprio e di farceli rivivere.”

Medardo Rosso (1858–1928) scultore italiano

Origine: Citato in Piero Adorno, L'arte italiana, [Le sue radici medio-orientali e greco-romane, Il suo sviluppo nella cultura europea], volume III, tomo I, Dall'Illuminismo alle correnti artistiche europee dell'Ottocento, Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1998, p. 493.

Plutarco photo
Primo Levi photo