Frasi su vantaggio
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“È una questione di parole e di sostanza. Il «Vaffa day» rimandava a una volgarità reazionaria ma tutto sommato inoffensiva. Il «certificato di trasparenza» suona decisamente sinistro, da piccolo Grande Fratello. Quanto alla sostanza, siamo alla solita attraente sintesi di astratti furori, buonsensismo e inutilità, già sperimentata con successo nel «Vaffa». Le due principali proposte di legge di Grillo erano, lo ricordiamo, il divieto di candidare alle elezioni condannati in primo grado e il limite di due mandati per i parlamentari. La prima proposta, oltre che incostituzionale, ove interessasse, rappresenta una resa avvilente della democrazia. In una democrazia non c'è bisogno di leggi per impedire ai criminali di essere eletti. Dovrebbe bastare la libera volontà del popolo. Questo giornale, prima di Grillo, ha denunciato la presenza di venticinque condannati in via definitiva in parlamento e di due pregiudicati, gli onorevoli Cirino Pomicino e Alfredo Vito, nella commissione antimafia. Ma a quel punto la parola spetta al giudizio di lettori ed elettori. Se gli italiani continuano a eleggere certa gente, la colpa non può essere sempre dei partiti. È soltanto dell'effetto di una pessima legge elettorale, il «porcellum», dice Grillo. Sarà. Ma quando c'erano le preferenze o i collegi spesso ha vinto Barabba e i pregiudicati in Parlamento erano il doppio e il triplo. Il limite del secondo mandato è un'altra ricetta facile quanto inutile, se non cambia il costume etico, il seggio tolto all'originale andrebbe ai figli, nipoti e portaborse del medesimo, con dubbio vantaggio. Il «Grillo Doc» sulle liste civiche composte da non iscritti ai partiti e incensurati è un'altra parola d'ordine vecchia come il cucco, la stessa usata, per dire, dai protoleghisti veneti negli anni Ottanta, i padri del Gentilini sindaco sceriffo di Treviso.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da la Repubblica del 17 settembre 2007

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“Quali sarebbero i nostri pensieri e i nostri sentimenti riguardo i dinosauri carnivori se fossero vivi al giorno d'oggi? Gli umani hanno da tempo sentito antipatia verso i carnivori, i nostri concorrenti per le proteine scarseggianti. Ma i nostri sentimenti sono leggermente placati dai tratti attraenti che vediamo in loro. Per quanto siano grandi e possenti, i leoni ci rammentano delle bestiole che si raggomitolano sui nostri grembi e che fanno le fusa quando li accarezziamo. Allo stesso modo, i nobili lupi ci rammentano dei nostri compagni canini. I cani e i gatti sono buoni compagni perché sono intelligenti, sensibili alle nostre esigenze e i loro corpi flessibili li rendono piacevoli da toccare e per giocarci. Più importante, sono ammaestrabili. I loro occhi rivolti di fronte ci fanno ricordare noi stessi. Al contrario, neanche i dinosauri carnivori più piccoli presenterebbero un vantaggio di questo tipo. Nessuno di loro era abbastanza intelligente per essere addomesticabile o ammaestrabile e infatti avrebbero rappresentato un pericolo continuo per i loro padroni. I loro corpi rigidi, forse piumati, non sarebbero del tipo che ci piacerebbe avere ai piedi in letto. I giganti dai tratti rettiliani, i grandi carnivori, sarebbero stati veramente orribili e terrificanti. Avremmo ammirato la loro grandezza e la loro potenza, nello stesso modo in cui molti s'interessano alle macchine da guerra, ma non ci piacerebbero. Le loro immagini nella letteratura e nella musica sarebbero demoniache e potenti — mostri da temere e distruggere ma, allo stesso tempo, d'ammirare.”

Gregory Scott Paul (1954) paleontologo, sociologo e illustratore statunitense

Predatory Dinosaurs of the World

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“Possiamo distinguere vari tipi di teorie nella fisica. Per la maggior parte sono costruttive. Tentano di ricavare un quadro dei fenomeni più complessi dai materiali di uno schema formale relativamente semplice, da cui prendono le mosse. Così la teoria cinetica dei gas cerca di ridurre i processi meccanici, termici e di propagazione a movimenti di molecole, cioè a ricavarli dalle ipotesi del moto molecolare. Quando diciamo che siamo riusciti a comprendere un insieme di processi naturali, invariabilmente intendiamo dire che abbiamo trovato una teoria costruttiva che copre i processi in questione.
Insieme a questa classe di teorie assai importante ne esiste una seconda, che chiamerò delle «teorie dei principi». Queste impiegano il metodo analitico, anziché quello sintetico. Gli elementi che ne costituiscono la base e il punto di partenza non sono stati costruiti per via ipotetica, ma vi si è giunti in modo empirico; essi sono caratteristiche generali di processi naturali, principi che danno origine a criteri formulati in modo matematico, che i processi separati o le loro rappresentazioni teoriche devono saper soddisfare. Così la scienza della termodinamica cerca di dedurre con mezzi analitici i nessi necessari – che gli eventi separati devono soddisfare – del fatto universalmente provato che il moto perpetuo è impossibile.
I vantaggi della teoria costruttiva sono la completezza, l'adattabilità e la chiarezza, quelli della teoria dei principi sono la perfezione logica e la sicurezza dei fondamenti.
La teoria della relatività appartiene a quest'ultima classe. Al fine di coglierne la natura, occorre prima di tutto acquisire dimestichezza con i principi su cui si fonda.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Out of My Later Years, pp. 51-52

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“La Sicilia ha un vantaggio. La sua geografia è così forte e così feroce che è quasi impossibile assassinarla: le montagne, la dimensione della campagna. A Sambuca, per esempio, c'è ancora un rapporto plausibile tra fabbricato e paesaggio, una cosa importante dato che spesso il villino del geometra uccide i borghi.”

Philippe Daverio (1949) critico d'arte, giornalista e conduttore televisivo francese

Origine: Citato in Mario Di Caro Sambuca borgo più bello d'Italia ma è polemica sul televoto http://palermo.repubblica.it/societa/2016/03/29/news/sambuca_borgo_piu_bello_d_italia_ma_e_polemica_sul_televoto-136482142/, Repubblica.it, 29 marzo 2016.

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“Chi acconsente a votarsi per trent'anni al ridicolo, talvolta procura dei vantaggi reali alla sua posterità.”

Gabriel Sénac de Meilhan (1736–1803) scrittore

Citato in Le petit philosophe de poche, Textes réunis par Gabriel Pomerand

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“[…] ogni animale è consapevole dei propri punti deboli e di quelli forti, protegge i primi e si avvale degli altri a suo vantaggio.”

Porfírio (233–301) filosofo e teologo greco antico

III; 2015, p. 373
De abstinentia

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“April: «Magari non proprio scemo, solo ingenuo. Voglio dire, noi veniamo da un'era cinica. Sospettiamo di tutto e di tutti. Forse questo tornerà a nostro vantaggio.»”

Christopher: «Già, il nostro atteggiamento ipercritico contro spade, asce e lupi giganti».
Everworld, Dialoghi.

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“Sono convinto che Super Smash Bros. Brawl è ideato in modo tale da stimolare le abilità del giocatore che riuscirà quindi a trarre vantaggio da questa sperimentazione ineguagliabile. Il gioco stimola la creatività del giocatore, consente di scaricare nuovi scenari ogni giorno e offre la possibilità di affrontare avversari casuali per rafforzare la sua filosofia di "esperienza unica."”

Satoru Iwata (1959–2015) imprenditore giapponese

Origine: Da Iwata Chiede: Super Smash Bros. Brawl http://www.nintendo.it/Iwata-Chiede/Iwata-Chiede-Super-Smash-Bros-Brawl/Iwata-Chiede-Super-Smash-Bros-Brawl-Parte-1/1-L-ex-capo-chiede-/1-L-ex-capo-chiede--212640.html, Nintendo.it, 2008, parte 7 - 3.

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“L'evoluzione è solo il risultato di una serie di mutazioni che si affermano o scompaiono. Giusto?" "Giusto", confermò Arby. "Ma in questo concetto sono insiti alcuni problemi", proseguì Malcolm. "In primo luogo, il problema tempo. Un singolo batterio – la più antica forma di vita – ha duemila enzimi. Gli scienziati hanno calcolato che per raccogliere a caso questi enzimi da un brodo primordiale occorrerebbe un tempo che varia da quaranta miliardi a cento miliardi di anni. Ma la terra ha solo quattro miliardi di anni. Quindi un processo casuale sembrerebbe troppo lento. Tanto più che sappiamo che i batteri sono comparsi solo quattrocento milioni di anni dopo il principio della Terra. La vita è comparsa molto rapidamente, ed è per questo che gli scienziati hanno ipotizzato che essa debba avere origini extraterrestri. Anche se, a mio avviso, questa non è una vera e propria risposta". "D'accordo, ma…". "Secondariamente, c'è un problema di coordinazione. Se si accetta la teoria attuale, allora tutta la straordinaria complessità della vita altro non è se non l'accumularsi di eventi casuali… una serie di eventi genetici riuniti insieme. Ma osservando attentamente gli animali, si direbbe che molti elementi debbano aver avuto un'evoluzione simultanea. Prendiamo per esempio i pipistrelli, che sono guidati dall'eco degli ultrasuoni da loro emessi. Per fare una cosa simile, molti elementi devono evolversi. I pipistrelli hanno bisogno di un apparato speciale per emettere suoni, di un udito speciale per udire l'eco, di un cervello speciale capace di interpretare i suoni, e di un corpo capace di scendere in picchiata per catturare gli insetti. Se tutte queste cose non si evolvono contemporaneamente, non vi è alcun vantaggio. E immaginare che tutto questo avvenga per puro caso è come immaginare che un tornado possa abbattersi su un cimitero di rifiuti industriali e mettere insieme un jumbo jet funzionante. Difficile da credere.”

Origine: Cfr. Fred Hoyle: "Che quella faccenda complicata e complessa che è una cellula sia nata spontaneamente e per caso sulla Terra ha la stessa probabilità che un tornado, passando su un deposito di rottami, ne tiri fuori un Boeing 747 perfettamente funzionante. (Times, 1981)
Origine: Il mondo perduto, p. 240

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“Penso che ogni tanto qualche scappellotto ci voglia per questo tipo di bambinacce. […] L'elemento della truffa è quello che più mi colpisce. Non c'è stata e non c'è fino ad ora –se ci sarà lo dirò– una censura della Rai e del cattivo Berlusconi contro la satira della Guzzanti. C'è stato un tentativo evidente di guadagnarsi la censura da parte della Guzzanti, che ha associato alla satira, cioè al suo mestiere, un altro mestriere, quello del comizio politico "de paese", "de borgata", quello violento, duro, in cui le è scappata anche la famosa espressione "razza ebraica", perché la ragazza è molto ignorante. E… questo non è bello. La censura se c'è stata risale al direttore di Rai 3, Paolo Ruffini, che ha avuto un ripensamento domenica 16 novembre al pomeriggio, poi ha deciso di mandarla in onda, e è andata in onda tranquillamente. Dopodiché la presidente di garanzia della Rai indicata dalla sinistra, Lucia Annunziata, all'unanimità con il resto del consiglio di amministrazione ha deciso che, prima di mandare in onda una cosa, vogliono sapere di cosa si tratta. Anche perché sennò si beccano le querele e soprattutto rendono un cattivo servizio al pubblico. […] Guardi, io faccio un giornale che per un terzo è satira, mi rendo colpevole di vilipendio tutti i giorni. Tutto sta a intenderci: c'è stile o non c'è stile? è una cosa fatta per comunicare con il pubblico e per essere onesti con sé stessi o una slealtà professionale e un tentativo di lucrare vantaggi politici da un contratto con la Rai? Ecco, secondo me è questa seconda cosa. […] La cosa che mi dispiace è la violazione del sacro canone del mestiere dell'attore. Un attore cosa fa? Un attore interpreta una parte, fa la satira – tra l'altro non l'ha mica inventata la Guzzanti la satira: la faceva pure Alighiero Noschese, voglio dire; se l'ha inventata qualcuno l'ha inventata la televisione commerciale dell'odiato Berlusconi, che ha rinnovato la televisione italiana e le ha aperto nuovi spazi di libertà. Uno fa la satira, punto e basta. Se uno attraverso la satira –come avvenne con Daniele Luttazzi– vuole fare campagna elettorale a favore del proprio partito, non va più in televisione. Molto semplice: non è censura, sono regole, regole sane.”

Giuliano Ferrara (1952) giornalista, conduttore televisivo e politico italiano

da Primo piano, RaiTre, 24 novembre 2003

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“Il gran vantaggio del baseball rispetto al cricket è che una partita dura molto meno.”

George Bernard Shaw (1856–1950) scrittore, drammaturgo e aforista irlandese

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 67. ISBN 88-8598-826-2

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“in fatto di visibilità, appunto i Monumenti Numismatici hanno un vantaggio sugli architettonici, questi se ne stanno immobili, duri, saldi, che non li scuoterebbe il tremuoto, e quelli fanno il miracolo d'andarti a trovare sino in casa.”

Vittorio Imbriani (1840–1886) scrittore italiano

da Francobolli, medaglie, monete..., A proposito d'un libro «Essais de philosophie hégélienne» par A. Vera, p. 188
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“Se la politica è l'arte del governo, la competizione politica è il salutare conflitto tra persone o partiti diversi, portatori di progetti diversi, che si contendono il potere di mettere in pratica le loro idee per governare una società. Nella pratica però le cose stanno in maniera diversa, e non solo perché talvolta, come insegna la storia, in politica scendono degli avventurieri, che puntano solo ad accumulare potere e denaro, ma anche perché la lotta politica possiede linguaggi, meccanismi e liturgie difficilissimi da decifrare. Del resto un motivo per cui le cose vanno in questo modo c'è. Trattandosi di una competizione, le strategie di un leader o di un partito non potranno mai essere completamente alla luce del sole, altrimenti si corre il rischio di regalare un vantaggio enorme all'avversario. Spesso, così, può capitare di assistere a comportamenti apparentemente incomprensibili, che nascondono, in realtà, mosse segrete o trappole per trarre in inganno i propri antagonisti. Frasi dette e poi repentinamente smentite, voci costruite ad arte, finte e colpi a sorpresa, quanto di più lontano da quella che dovrebbe essere una autentica battaglia di idee. Il risultato però è che spesso cade nell'inganno anche chi, per mestiere, queste vicende le deve raccontare e spiegare, come i giornalisti. Il cosiddetto politichese, la lingua che ha preso il posto dell'italiano nelle cronache parlamentari, ne è il sintomo più evidente, essendo un gergo tutto interno alle dinamiche di palazzo, che sembra fatto apposta per non spiegare nulla di quanto effettivamente accada.”

Curzio Maltese (1959) giornalista e scrittore italiano

da un'intervista del 17 novembre 1998 all'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche

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“La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell'albero della conoscenza dieci minuti prima dell'uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio.”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Citato in Piccola antologia del pensiero breve, a cura di F. Fontanini, Liguori Editore, 2007.

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“[Su Maureen Connolly] Cercava le righe e le colpiva la maggior parte delle volte. Aveva una grande determinazione. Non le serviva la fiducia, tutti lo percepivano. A prescindere dal punteggio, sentiva che lei era sempre in vantaggio.”

Doris Hart (1925–2015) tennista statunitense

Origine: Citato in John Martin, "Little Mo" Connolly, la prima regina del tennis http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2013/10/03/959862-little_connolly.shtml, traduzione di Giulia Vai, Ubitennis.com, 3 ottobre 2013.

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“[Sulle accuse di combine riguardo Italia-Camerun] Provo a ricostruire la situazione. Pareggiando, noi passavamo il turno e andavamo nel girone a tre con Argentina e Brasile. Con una vittoria molto larga pescavamo due avversari più morbidi, Belgio e Unione Sovietica. Il Camerun poteva solo vincere per qualificarsi, col pareggio andava fuori. Domanda. Perché mai due squadre dovrebbero accordarsi per un risultato che non serve a nessuna delle due? Se qualcuno di noi avesse pensato di combinare una porcheria a tutti i costi, avremmo comprato la vittoria con molti gol di scarto, non certo il pareggio. Quella partita finì uno a uno e ci destinò ad Argentina e Brasile, mentre al Camerun costò l'eliminazione, per una serie di motivi assolutamente banali. Noi sbagliammo tre-quattro gol nel primo tempo, quando ancora era possibile la goleada; nel secondo andammo in vantaggio ma fummo subito raggiunti per una serie di esitazioni difensive; il poco tempo a disposizione non ci consentiva più di pensare a raddrizzare la differenza reti; a mezz'ora dalla fine era più importante pensare a salvare la qualificazione che a vincere rischiando. Avrebbe dovuto rischiare il Camerun, semmai, visto che col pareggio andava fuori, e fu la loro difesa a oltranza a mettere sull'avviso i cultori del sospetto. Ma quella era una squadra che sapeva solo difendersi, e piuttosto bene, come anche le successive edizioni dei mondiali e delle coppe d'Africa hanno dimostrato. Se vogliamo parlare seriamente la finiamo qui, premesso il fatto che nemmeno la dovevamo cominciare. Se la vogliamo colorire, allora è sicuro che nella combine gli stregoni non c'entravano, perché li ho beccati io di persona a farmi la macumba, mezz'ora prima della partita.”

Enzo Bearzot (1927–2010) allenatore di calcio e calciatore italiano

Origine: Il romanzo del vecio, p. 91

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“L'autorità non si esercita per la soddisfazione e i vantaggi di colui che comanda ma per il bene di colui che è comandato.”

Jean Viollet (1875–1956)

Origine: Breve trattato dell'educazione, p. 45

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“[Fabrizio] chiedeva perdono a Dio per molte cose; ma, fatto notevole, non pensò neppure ad annoverare tra i suoi peccati il progetto di diventare arcivescovo, per la semplice ragione che il conte Mosca era primo ministro e giudicava quel posto e i suoi svariati privilegi convenienti al nipote della duchessa. Fabrizio l'aveva desiderato senza eccessivo slancio, è vero, però ci aveva pensato spesso, proprio come avrebbe fatto per un posto di ministro o di generale. Non gli era mai passato per la testa che la sua coscienza potesse avere voce in capitolo nel progetto della duchessa: e questo è un esempio concreto della strana forma di religione imparata da Fabrizio presso i gesuiti di Milano. È una religione che toglie il coraggio di pensare alle cose che non rientrano nelle abitudini, e vede nell'esame di coscienza il più grave di tutti i peccati, perché rappresenta un passo avanti verso il protestantesimo. Per sapere di cosa si è colpevoli, bisogna chiederlo al prete, oppure leggere la lista dei peccati così come appare nei libri intitolati "Preparazione al sacramento della Penitenza". Fabrizio sapeva a memoria la lista dei peccati redatta in latino; l'aveva imparata all'Accademia Ecclesiastica di Napoli. Mentre la recitava, arrivato alla voce "delitto", si era accusato davanti a Dio di avere ucciso un uomo, anche se per legittima difesa. Aveva rapidamente elencato, ma senza farci attenzione, i diversi articoli relativi al peccato di simonia (procurarsi attraverso il denaro le dignità ecclesiastiche). Se gli avessero chiesto cento luigi per diventare primo gran vicario dell'arcivescovo di Parma, avrebbe respinto la proposta con sdegno; ma, pur non mancando di intelligenza né di logica, non gli venne mai in mente che impiegare a suo vantaggio l'autorità del conte Mosca fosse una simonia. E qui trionfa l'educazione gesuitica: abituare la gente a non fare attenzione a cose più chiare della luce del sole. Un francese cresciuto all'insegna dell'interesse personale e nutrito di ironia parigina avrebbe facilmente, e in buona fede, accusato Fabrizio di ipocrisia, proprio nel momento in cui il nostro eroe apriva il suo cuore a Dio con la più grande sincerità e la più profonda commozione.”

Libro Primo – Capitolo XII
La Certosa di Parma

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“I vegetariani consumano un decimo delle risorse rispetto a coloro che si nutrono di carne. Un vantaggio per l'ambiente e per la salute.”

Rob Stewart (produttore cinematografico) (1979–2017) fotografo e produttore cinematografico canadese

Citazioni di Rob Stewart
Origine: Dall'intervista nel documentario di Gertjan Zwanikken, Meat the Truth - Carne, la verità sconosciuta, Nicolaas G. Pierson Foundation, 2007.

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“Finché Pericle fu, durante la pace, a capo della repubblica, la guidò con moderazione e la conservò sicura, e sotto di lui essa fu potente come non mai; quando poi scoppiò la guerra, è evidente che anche allora egli ne seppe ben riconoscere la forza. Sopravvisse (allo scoppio della guerra) due anni e sei mesi; e dopoché fu morto, allora anche meglio si poté conoscere la sua antiveggenza nei riguardi della guerra. Egli infatti andava ripetendo che gli Ateniesi ne sarebbero usciti con successo qualora si fossero condotti prudentemente, avendo cura della flotta, e non cercassero di allargare con la guerra il loro impero, e non mettessero in pericolo la città stessa: ma essi fecero tutto il contrario, e giudicando altre imprese estranee alla guerra meglio rispondenti alle ambizioni private e ai privati vantaggi, mal governarono lo Stato per se stessi e per gli alleati… E la causa di tutto ciò era che Pericle, potente per dignità e per senno, manifestamente incorruttibile, dominava liberalmente la moltitudine e conseguito il potere con mezzi non illeciti, egli non era costretto a parlare per compiacerla, ma poteva, per la sua autorità, contraddirla ed affrontarne la collera… Si aveva dunque di nome la democrazia, ma di fatto il governo tenuto dal primo cittadino.”

Storie, II, 65
Origine: Citato in Giulio Giannelli, Trattato di storia greca. Patron editore, p. 240.

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“Vivere insieme tra diversi è una delle grandi sfide che l'Italia, l'Europa, il mondo, sono chiamati ad affrontare. Ma è possibile vivere insieme quando si è diversi, per provenienza, cultura, religione? La condivisione degli stessi luoghi con l'"altro" suscita problemi, pone domande. Eppure la realtà è che, al di là delle difficoltà, già viviamo insieme. E con grandi vantaggi reciproci. I lavoratori immigrati costituiscono quasi un decimo della forza lavoro, generano più del 10% del Pil, innalzano i tassi di natalità, sostengono il sistema pensionistico. La presenza di tanti stranieri che arricchiscono con il loro lavoro, e il loro contributo umano e civile, la vita del nostro Paese ci offre già l'immagine di un possibile e proficuo convivere fra diversi, ma uguali. E mi sembra che negli ultimi tempi, si stia riuscendo ad andare oltre le generalizzazioni, i luoghi comuni. Certo, l'integrazione è un processo non breve, non facile, perché significa muovere verso l'"altro". L'immigrato incontro a noi. Ma anche noi incontro allo straniero. L'integrazione non riguarda solo i non italiani, bensì pure gli italiani. Qui c'è una grande sfida culturale ed educativa, ma anche una necessità di empatia, di una simpatia che faccia cadere i muri, che aiuti ad accettare il fatto che le identità si ereditano, ma si costruiscono anche.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

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“I barbari hanno divinizzato le bestie per trarne vantaggio.”

I, 36
Belluae a barbaris propter beneficium consecratae.
De natura deorum
Origine: Citato in Gino Ditadi, I filosofi e gli animali, vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 482. ISBN 88-85944-12-4

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“Lo svantaggio di non saper esprimere ciò che non sento è il vantaggio che mi distanzia dai giornalisti.”

Italo Tavolato (1889–1963) scrittore italiano

Dalle "Giubbe rosse"

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“«Non credo di aver mai aperto un libro in vita mia che non avesse da dire la sua sull'incostanza delle donne. Ma forse voi obietterete che sono stati scritti tutti da uomini».

«Forse lo farò. Sì, sì, vi prego, niente riferimenti agli esempi nei libri. Gli uomini hanno avuto su di noi ogni vantaggio nel narrare la loro storia. L'istruzione è stata sempre appannaggio loro a un livello tanto più alto; la penna è stata nelle loro mani. Non sono disposta ad ammettere che i libri possano provare alcunché».”

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Variante: «Non credo di aver mai aperto un libro in vita mia che non avesse da dire la sua sull'incostanza delle donne. Ma forse voi obietterete che sono stati scritti tutti da uomini».
«Forse lo farò. Sì, sì, vi prego, niente riferimenti agli esempi nei libri. Gli uomini hanno avuto su di noi ogni vantaggio nel narrare la loro storia. L'istruzione è stata sempre appannaggio loro a un livello tanto più alto; la penna è stata nelle loro mani. Non sono disposta ad ammettere che i libri possano provare alcunché».