Frasi su vizio

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema vizio, virtù, essere, vita.

Frasi su vizio

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“Ogni vizio una condanna | ciò che ami poi t'ammazza.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Maria Salvador, n. 15
Il bello d'esser brutti

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“Cara Signora, deduco dalla sua lettera che suo figlio è omosessuale. Sono molto colpito dal fatto che non usi mai questo termine nel darmi le informazioni su di lui. Posso chiedere perché lo evita? L'omosessualità non è certo un vantaggio, ma non c'è nulla di cui vergognarsi, non è un vizio, non è degradante; non può essere classificata come una malattia; riteniamo che sia una variazione della funzione sessuale, prodotta da un arresto dello sviluppo sessuale. Molti individui altamente rispettabili di tempi antichi e moderni erano omosessuali, tra di loro c'erano grandi uomini.”

Sigmund Freud (1856–1939) neurologo e psicoanalista austriaco, fondatore della psicoanalisi

Platone, Michelangelo, Leonardo da Vinci, ecc
Origine: Da una lettera del 1935, scritta in risposta a una madre che gli aveva chiesto aiuto per il figlio gay; citato in Sigmund Freud e l'omosessualità. La lettera ritrovata che svela il suo pensiero: "Non c'è niente di cui vergognarsi" http://www.huffingtonpost.it/2015/02/19/sigmund-freud-lettera-omosessualita_n_6713954.html, Huffington Post.it, 19 febbraio 2015]

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“Marx affermava che il lusso è un vizio esattamente come la povertà e che dovremmo proporci come meta quella di "essere" molto, non già di "avere" molto.”

Erich Fromm (1900–1980) psicoanalista e sociologo tedesco

Mi riferisco qui al vero Marx, all'umanista radicale, non alla sua volgare contraffazione costituita dal «comunismo» sovietico.
Origine: Avere o essere?, p. 40

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“Il peggior vizio è la superficialità.”

1958, p. 13
De profundis

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“E poi, e poi, che quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Canzone della bambina portoghese
Radici

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“Da qualche parte, dietro la baracca di Bill, una radio accesa dopo il lavoro aveva cominciato a cantare di fato e di follia, e lei era lì, con la sua bellezza distrutta, le mani strette e le vene in rilievo, da adulta, e le braccia bianche con la pelle d'oca, e le orecchie appena concave, e le ascelle non rasate, era lì (la mia Lolita!), irrimediabilmente logora a diciassette anni, con quel bambino che già sognava, dentro di lei, di diventare un pezzo grosso e di andare in pensione intorno al 2020 – e la guardai, la guardai, e seppi con chiarezza, come so di dover morire, che l'amavo più di qualunque cosa avessi mai visto o immaginato sulla terra, più di qualunque cosa avessi sperato in un altro mondo. Di lei restava soltanto il fievole odor di viole, l'eco di foglia morta della ninfetta sulla quale mi ero rotolato un tempo, con grida così forti; un'eco sull'orlo di un precipizio fulvo, con un bosco lontano sotto il cielo bianco, e foglie marrone che soffocano il ruscello, e un solo ultimo grillo fra le erbacce secche… ma grazie a Dio io non veneravo soltanto quell'eco. Ciò che solevo vezzeggiare fra i tralci intricati del mio cuore, mon grand péché radieux, si era ridotto alla propria essenza; il vizio sterile ed egoista, quello lo cancellai e lo maledissi. Potete anche schernirmi e minacciare di far sgombrare l'aula, ma finché non sarò imbavagliato e mezzo strangolato urlerò la mia povera verità. Insisto perché il mondo sappia quanto amavo la mia Lolita, quella Lolita, pallida e contaminata, gravida del figlio di un altro, ma sempre con gli occhi grigi, sempre con le sopracciglia fuligginose, sempre castano e mandorla, sempre Carmencita, sempre mia; Changeons de vie, ma Carmen, allons vivre quelque part où nous ne serons jamais séparés; Ohio? Le plaghe desolate del Massachussets? Non importa, anche se quei suoi occhi si fossero sbiaditi come quelli di un pesce miope, e i suoi capezzoli si fossero gonfiati e screpolati, e il suo adorabile, giovane delta vellutato e soave si fosse corrotto e lacerato… anche così sarei impazzito di tenerezza alla sola vista del tuo caro viso esangue, al solo suono della tua giovane voce rauca, Lolita mia.”

Vladimir Vladimirovič Nabokov (1899–1977) scrittore, saggista e critico letterario russo

1993

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“L'indifferenza è l'ottavo vizio capitale.”

Andrea Gallo (1928–2013) presbitero italiano

Citazioni tratte da interviste

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“Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.”

VI, Reggia di Mida; p. 269
L'isola di Arturo

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“L'omosessualità per la classe povera non è un vizio ma un modo per accedere alle classi superiori.”

Ennio Flaiano (1910–1972) scrittore italiano

1993, p. 42
Frasario essenziale per passare inosservati in società

“La volta che a San Siro scoppiò un grande applauso perché finalmente, dopo anni, aveva sbagliato un passaggio. O quell'altra che da fuori area colpì la traversa così forte, ma così forte, che il pallone rimbalzò oltre la metà campo e il Milan rischiò di prender gol in contropiede. Quante razioni di buonumore, caro vecchio Nils, e quante lezioni di calcio, in campo e fuori. Con quella maschera alla Buster Keaton e quell'italiano sussurrato che nemmeno dopo cinquant'anni e passa di residenza contemplava i verbi ausiliari e certe consonanti: loro abastansa bene; noi jocato melio. Un signore prima che un campione. Un educatore prima che un allenatore. Non c'era il gusto, o forse il vizio, delle statistiche ai tempi in cui giocava: ma non risulta che sia mai stato ammonito. Così come non c'è traccia di atteggiamenti men che composti nella sua lunga carriera di allenatore, altro che area tecnica tratteggiata col gesso come usa oggi dinanzi alla panchina: il massimo del compiacimento, piuttosto che del disappunto, erano le gambe che si scavallavano per riaccavallarsi dall'altra parte. Questo ovviamente non significava distacco, come ai tempi nostri della recita elevata a sistema si potrebbe pensare: semplice, quanto ferreo, autocontrollo nervoso. Quel matto di Altafini pensò di ripetere al barone lo scherzo riuscito l'anno prima con Rocco: rannicchiarsi tutto nudo nell'armadio dell'allenatore e saltar fuori urlando quando quello lo apriva. La differenza è che il Paròn era saltato per aria dallo spavento: Liedholm alzò un sopracciglio e ricordò al centravanti che il suo ripostiglio era un altro. Due scudetti da allenatore, Milan e Roma. Il primo nel '79, con un gioco offensivo imperniato su di un unico attaccante, Chiodi, la cui caratteristica principale era quella di non segnare mai. Il secondo nell'83, con il povero Di Bartolomei finto libero supportato dalla velocità di Vierchowod. Fu allora che Boniperti provò a chiamarlo alla Juventus: per sentirsi rispondere, grazie presidente, ma sarebbe tropo fascile. Quattro titoli da giocatore dopo l'oro olimpico a Londra '48 con la Svezia. Un maratoneta illuminato, lo stantuffo inesauribile al servizio del talento di Gren e della potenza di Nordhal. Chi ha visto giocare il trio svedese del Gre-No-Li, con tutto il rispetto per quello olandese a cavallo degli anni '90, ne conserva un ricordo insuperato. Chi ha ascoltato lo storico trio radiofonico di Tutto il calcio minuto per minuto, non avrà dimenticato che a dosare la verve dei due più celebri solisti, Enrico Ameri e Sandro Ciotti, c'era dallo studio centrale la voce di Roberto Bortoluzzi. Se n'è andato anche lui, nel pomeriggio di ieri, ultimo testimone di una grande stagione radiofonica che ha dispensato a generazioni di tifosi emozioni, gioie, sofferenze: con il timbro di una classe senza eguali.”

Gigi Garanzini (1948) giornalista, scrittore e conduttore radiofonico italiano

6 novembre 2007

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“C'è chi fa debiti per necessità, chi per leggerezza, chi per vizio. Solo il primo, di solito, li paga.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Il cristianesimo dètte da bere a Eros del veleno – costui in verità non ne morì, ma degenerò in vizio.”

168; 2007
Variante: Il cristianesimo dette da bere il veleno a Eros. Questi non ne morì, ma ben degenerò, in vizio.

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“Una nuova filosofia in generale significa in pratica l'espressione di qualche vecchio vizio.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

cap. 19
All things considered

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“Le fazioni sono il veleno più terribile dell'ordine sociale… mettono in discussione la menzogna e la verità, il vizio e la virtù, il giusto e l'ingiusto; è la forza che fa la legge.”

Louis Antoine de Saint-Just (1767–1794) rivoluzionario e politico francese

Origine: Da Discorsi e rapporti, Editori Riuniti, Roma, 1966, p. 219; citato in Thomas R. Nevin, Simone Weil, Bollati Boringhieri, Torino, 1997, p. 364. ISBN 88-339-1056-3

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“Era il 'nostro' vizio questo: d'andare avanti con le teste sempre voltate all'indietro.”

IV, III; 2012, p. 163
Il giardino dei Finzi-Contini

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“L'ignoranza è un vizio.”

Talete (-624–-547 a.C.) filosofo greco antico
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“Con povertà volesti anzi virtute
che gran ricchezza posseder con vizio.”

The Divine Comedy (c. 1308–1321), Purgatorio

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“A nulla l'uomo rinuncia con più fatica che a un vizio, e pochi vizi sono così ostinati come quello di cui è vittima il ladro.”

Hermann Hesse (1877–1962) scrittore, poeta e aforista tedesco

Origine: Aforismi, p. 53

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“Tutto al bene fluisce: dove non può la virtù, giova il vizio.”

Carlo Dossi (1849–1910) scrittore, politico e diplomatico italiano
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“Il vizio è la virtù che ha perso la pazienza.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

La volpe e l'uva

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“La gola è un vizio che non finisce mai, ed è quel vizio che cresce sempre quanto più l'uomo invecchia.”

Carlo Goldoni (1707–1794) drammaturgo italiano

da La bottega del caffè

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“La virtù rimane il vizio più costoso: deve rimanere tale!”

II, Critica dei valori supremi, 325; 1995
La volontà di potenza

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“La filosofia è un lusso per i deboli, il distacco un vizio degli oziosi.”

Louis Bromfield (1896–1956) scrittore (riformatore agrario)

La grande pioggia

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“Basil Grant ed io stavamo discorrendo un giorno in quello che forse è il più bel posto del mondo per discorrere: la piattaforma superiore di un tram discretamente deserto. Conversare sulla sommità di un colle è una cosa superba, ma conversare su di una collina volante è una cosa da fiaba. La vasta e scialba estensione della parte nord di Londra spariva; la buona anatura ci dava il senso della sua immensità e della sua bassezza. Era, se fosse possibile esprimersi così, una ignobile infinità, una squallida eternità, e noi sentivamo il reale orrore dei quartieri poveri di Londra, l'orrore che è interamente svisato e frainteso dai romanzi sensazionali che li dipingono come un ammasso di vie strette, di case sporche, una tana di delinquenti e di pazzi, una bolgia del vizio. In un vicolo stretto, in un covo di vizi voi non dovete cercare la civiltà, non dovete cercare l'ordine. Ma la cosa orribile di quei quartieri era il fatto che la civiltà c'era, che l'ordine c'era, ma la civiltà vi appariva solo nel suo lato morboso, e l'ordine solo nella sua monotonia. Nessuno direbbe passando per un quartiere di delinquenti: "Non vedo monumenti, non rilevo traccia di cattedrali". Ma là c'erano degli edifici pubblici, solo che si trattava per lo più di manicomi; c'erano anche delle statue, ma si trattava generalmente di monumento di ingegneri ferroviari e di filantropi, due brtte genìe d'uomini unite dal loro comune disprezzo per il popolo. C'erano delle chiese, ma erano le chiese di sette oscure ed errabonde, come gli Agapemoniti o gli Irvingiti. C'erano, oltre a ciò, grandi strade, e vasti incroci, e linee tranviarie, e tutti i segni reali della civiltà!”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Il Club dei Mestieri Stravaganti, p. 51

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“Non sono sicuro se è per voi [Gesù] che mi allontano dal vizio; ma almeno questa virtù è al sicuro grazie alla calunnia.”

Claude de la Colombière (1641–1682) gesuita e scrittore francese

Il libro dell'interiorità.

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“Non esiste difetto che, alla lunga, in una società corrotta, non diventi pregio, né vizio che la convenzione non riesca ad elevare a virtù.”

Corrado Alvaro (1895–1956) scrittore, giornalista e poeta italiano

libro Il nostro tempo e la speranza

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“Quel che è delitto fra la moltitudine è soltanto un vizio fra i pochi.”

Benjamin Disraeli (1804–1881) politico e scrittore britannico

da Tancred, or the New Crusade, 1847

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“La moderazione nel carattere è sempre una virtù, ma la moderazione nei principi è sempre un vizio.”

citato in Elena Spagnol, Citazioni, Garzanti, 2003
I diritti dell'uomo

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“Ciò che spesso ci impedisce di abbandonarci a un vizio solo è che ne abbiamo parecchi.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“L'ipocrisia è un omaggio che il vizio rende alla virtù.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

218
Massime, Riflessioni morali

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“La debolezza è più opposta alla virtù di quanto non lo sia il vizio.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

445
Massime, Riflessioni morali

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“Ci vogliono virtù a iosa per fare un vizio.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Aprile, p. 47

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“Non si è viziosi che per il vizio, non si è virtuosi che per la virtù; così non si è frugali che per riguardo alla propria prodigalità.”

Jacques Deval (1890–1972) commediografo, regista e scrittore francese

Taccuino di un autore drammatico

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