Frasi sull'arte
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“Nuje simmo serie… appartenimmo 'a morte!”

Totò (1898–1967) attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano

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Poesie, A livella

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“La sua arte è simile al capolavoro di uno scultore, è un'immagine finita da qualsiasi lato la si contempli.”

Ferruccio Busoni (1866–1924) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Scritti e pensieri sulla musica

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“Ogni volta che prendevo in mano Twilight Princess per testarlo, mi stupivo per la ricchezza di dettagli […]. Credo che un prodotto del genere sia possibile solo una volta in due o tre anni, anche con la collaborazione dell'intera Nintendo. Anzi, probabilmente sarà difficile anche in futuro riuscire a realizzare qualcosa di simile.”

Satoru Iwata (1959–2015) imprenditore giapponese

Origine: Da Iwata chiede - Legend of Zelda: Twilight Princess http://www.nintendo.it/NOE/it_IT/news/iwata/iwata_chiede_legend_of_zelda_twilight_princess_17945_17948.html, Nintendo.it, novembre 2006, parte 10.

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“Abolire in scultura come in qualsiasi altra arte il sublime tradizionale dei soggetti.”

Umberto Boccioni (1882–1916) pittore e scultore italiano

n.° 2
Manifesto tecnico della scultura futurista

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“Con la scusa di essere in partenza saranno ormai diec'anni che accumulo esperienza.”

Bassi Maestro (1973) rapper, disc jockey e beatmaker italiano

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“Quando costruisco una scena, la definizione dei dettagli diventa parte del racconto. Mi appassiona disegnare nel dettaglio. Forse disegno anche troppo nei dettagli.”

Jirō Taniguchi (1947–2017) fumettista giapponese

Origine: Citato nella quarta di copertina di In una lontana città.

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“Placido Domingo è la prova dell'esistenza degli alieni.”

Enrico Stinchelli (1960) conduttore radiofonico e regista teatrale italiano

da Placido Domingo, il tenore che venne da Marte http://www.enricostinchelli.it/site/note/43-placido-domingo-il-tenore-che-venne-da-marte.html, enricostinchelli.it, 10 aprile 2010

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“L'arte non prescinde dal tempo per esprimere semplicemente lo spirito della Storia universale, bensì è connessa al ruolo delle mode e a tutti gli ambiti del gusto.”

Gillo Dorfles (1910–2018) critico d'arte, pittore e filosofo italiano

citato in Corriere della sera, 16 gennaio 2009

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“Parte piano il nuovo swing | mentre corri impaziente sul ring.”

Enrico Ruggeri (1957) cantautore, scrittore e conduttore televisivo italiano

da Nuovo swing
Presente studio-live

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“Chi solo ogni tanto, chi tutte le sere.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Ma il cielo è sempre più blu (I Parte), 1975

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“Lui non esercita soltanto carisma, non è un semplice esempio di comportamento, non è rinchiuso nel suo ambito di indiscusso capitano: è anche un operaio specializzato. […] Del Piero è proprio un caso da studiare. E io penso che un trattato su di lui unisca fisiologia, psicologia, stile di vita, arte del comando.”

Candido Cannavò (1930–2009) giornalista italiano

Origine: Da Ale, un fenomeno da studiare http://archiviostorico.gazzetta.it/2008/novembre/06/Ale_fenomeno_studiare_ga_10_081106041.shtml, Gazzetta dello Sport, 6 novembre 2008.

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“Non gioco mai per partecipare, neanche a carte. Mi piace la competizione, dare il massimo in tutto, con il fisico e con la testa.”

Esteban Cambiasso (1980) calciatore argentino

Origine: Citato in Inter 18 – Lo scudetto più emozionante dell'Inter più bella, p. 146.

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“[Su Fascisti su Marte] Il regista-protagonista, come sempre, è straordinariamente divertente: certi suoi sguardi loschi o traversi, certa sua imperiosità dittatoriale, certi suoi improvvisi smarrimenti, sono fantastici, almeno quanto la creatività e la comicità dell'ideazione.”

Lietta Tornabuoni (1931–2011) critica cinematografica italiana

Origine: Da Quanto divertono quei fascisti http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7303417, La Stampa, 3 novembre 2006, p. 31.

“Anassimandro sostiene che gli astri sono involucri spessi d'aria a forma di ruota, pieni di fuoco, che in una parte delle aperture spirano fiamme.”

Aezio filosofo e dossografo greco antico

da Raccolta di opinioni filosofiche

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“Corrado Guzzanti [nei panni dell'intervistatore]: Cioè la lettera di minacce al Papa non è una cosa seria?
Don Pizzarro: 'A lettera sur Papa l'ho scritta io!
CG: L'ha scritta lei?
DP: Beh perché non posso scrive 'na lettera?
CG: Ma come?
DP: Scusa, non facciamo confusione che poi 'a gente a casa non capisce. Un conto so' le cose serie, va bene – l'affari, 'i immobili, l'otto per mille, 'i sordi, tanti i sordi, che poi so' i vostri, no? – è un conto è 'a parte d'o spettacolo – 'a trama, l'attori, er colpo de scena…
CG: Che spettacolo scusi?
DP: Ma 'ndo vivi? 'O spettacolo nostro: i preti, i cardinali, 'e guardie svizzere – che poi so' tutte comparse – tutto st'ambaradam che peraltro mo co' sta crisi ce costa er doppio.
CG: Lei ne parla come se fosse una specie di fiction…
DP: Beh sì, chiamala come te pare, 'na serie, 'na fiction… qualcuno da noi dice che è un reality ma io nun so' d'accordo perché de ""reality"" nun c'è proprio niente, è tutto scritto: i dialoghi, i personaggi, er conflitto fra i cardinali, tutto scritto bene.
CG: Come una serie TV!
DP: Sì, tipo. Con tutti st'intrighi, no? Bertone contro Bagnasco, la CEI contro la Segreteria de Stato… a voi ve piacciono st'intrighi, no? E noi c'amo messi! Comunque Bertone esce forte a'a terza stagione, te l'anticipo.
CG: Alla terza stagione? Ma quindi è sempre stato così?
DP: Beh, no prima era 'n'artro tipo de format. Prima c'era 'a domenica, 'a finestra che s'e apre, du' colombe che passano… 'na vorta ce bastava questo! A gente veniva sotto, glie parlavi quattro, cinque lingue 'e rincoglionivi, battevano 'e mani, all'una avevamo finito e annavamo a vedé 'a Roma. Poi chiaramente i tempi cambiano, er pubblico ha cominciato a stufasse. Cioè disemoce 'a verità: 'sta cosa de questo che s'affaccia a'a finestra l'hanno vista armeno un mijone de vorte (questo poi nun è bono). Er gusto der pubblico cambia, nun ce veniva più nessuno… vonno azione, vonno er sangue, vonno er turbido, tipo ""I Borgia"", capito?
CG: E quindi la lettera sul Papa l'ha scritta lei?
DP: Sì, che poi io sarei story editor, eh, però ogni tanto me tocca pure mette mano alle sceneggiature, ai dialoghi. A proposito, quanno avemo detto che doveva morì er pupazzo? (da Aniene 2 – Molto rigore per nulla, 14 giugno 2012).”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

“Io non posso immaginare un mondo senza musica. La musica può metterti energia, darti allegria se sei triste, farti pensare, vestirti di nostaglia e di malinconia. La musica è una parte fondamentale della nostra vita. Poi… anche il silenzio è musica.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

Citazioni di Zucchero
Origine: Dal programma televisivo Un soffio caldo - Natale con Zucchero, Rai 2, 21 dicembre 2010.

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“[Rivolto a Enzo Ferrari che gli aveva riservato un biglietto ferroviario di andata e ritorno per andare a correre la Targa Florio del 1932] Dicono che sei un bravo amministratore, ma mi accorgo che non è vero. Dovevi farmi riservare solo il biglietto di andata, perché quando si parte per una corsa bisogna prevedere la possibilità di tornare in un baule di legno.”

Tazio Nuvolari (1892–1953) pilota motociclistico e pilota automobilistico italiano

Origine: Citato in Enzo Ferrari, Il segreto di Tazio http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/27/il-segreto-di-tazio.html, la Repubblica, 27 dicembre 1985.

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“Nell'ultimo stadio, la stessa distinzione fra soggetto e oggetto scompare ed è proprio la Mente Quello che essa contempla. Viene trasceso anche il pensiero, e svanisce l'intero regno degli oggetti. A questo punto, in quanto soggetti, ci si conosce come parte, e ci si conosce come tutto.”

Dionigi l'Areopagita giudice dell'Areopago, convertito alla cristianità dall'apostolo Paolo

La gerarchia celeste
Origine: Citato in Jean Campbell Cooper, Yin e Yang. L'armonia taoista degli opposti, Roma, 1982.

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“L'arte non deve riprodurre il visibile, ma renderlo visibile.”

Paul Klee (1879–1940) pittore tedesco

Origine: Citato in Focus, n. 60, p. 185

“Il merito grande del Provenzale, quello per cui tutta l'arte di un'epoca dovrà considerarsi derivata dalla sua iniziativa e dal suo travaglio, è di essere ritornato nel solco profondo ed eterno della pittura, scartando tutti gli apriorismi di ricerche tecniche (luminismo, divisionismo, complementarismo) cui aveva indotto l'epoca positivistica: di aver ripreso a dipingere la natura riflessa nel magico specchio dell'anima, vedendola non più sotto specie sensoria o sensibile (aggettivi che dominano tutta l'estetica impressionistica), ma attraverso un'intimità profonda, religiosa, eroica, che la storia ci permette di considerare essenzialmente italiana. […] Cézanne dipinge senza preoccupazioni di programmi più o meno rivoluzionari, ma sotto l'impulso di un'ansia mistica, che lo investe, lo tiranneggia, lo macera; e fa cantare, piangere, urlare la sua drammatica tavolozza. Nulla di edonistico, di descrittivo, di fenomenico nella sua arte. La pittura come la intendono Manet e Monet è di gran lunga superata nelle sue tele. Non si tratta più del "vero attraverso un temperamento" di zoliana memoria. C'è un elemento etico, religioso, trascendente nell'arte di Cézanne che la definizione zoliana non sospetta neppur lontanamente e che è proprio quello per cui l'opera cézanniana si riconnette all'arte dei sommi italiani: Giotto, Masaccio, Michelangelo, Tintoretto, Caravaggio. […] Cotesto il lato spirituale dell'italianismo di Cézanne, il suo sentimento, non italianeggiante, si badi, al modo del Poussin, ma italiano di polpa, intrinsecamente. E v'è poi il modo di esprimersi plasticamente di cotesto sentimento, modo strettamente inerente e coerente e quindi anch'esso italianissimo. Il modo stilistico di Cézanne è tornato ad essere il volume, inteso come rapporto di chiari e di scuri. Le molteplici possibilità di variazione (nell'intensità, nella posizione, nel dinamismo, o nella statica) di tale rapporto costituiscono la sintassi cézanniana. Cotesta sintassi è simultaneamente plastica e coloristica in quanto, appunto, è chiaroscurale. Per tali aspetti Cézanne si manifesta come un erede de' veneziani, non solo, ma di tutta la tradizione volumetrica italiana, fino alla sua sorgente eccelsa, a Giotto, cioè, titanico estrattore di moli poliedriche, a Masaccio che scolpisce le sue figure a colpi possenti d'ascia per entro massicci blocchi chiaroscurali.”

Mario Tinti (1885–1938) critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Da Italianismo di Cézanne, in Pinacotheca, marzo-giugno 1929; citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“[…] ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. Truman Show, Minority Report o anche Mulholland Drive, il capolavoro di David Lynch. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato."”

Jean Baudrillard (1929–2007) filosofo e sociologo francese

Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.

“Un guaio del nostro tempo è che la scienza è padrona e l'arte ancella.”

Luigi Pintor (1925–2003) giornalista, scrittore e politico italiano

Il nespolo

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“L'arte della propaganda consiste nel dare alla gente la sensazione di essere impotente, isolata, tagliata via dagli altri.”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Due ore di lucidità

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“Io non sapevo che la Bibbia fosse poesia! Pensavo che non fosse altro che religione!”

Sinclair Lewis (1885–1951) romanziere e drammaturgo statunitense

Origine: Da Opera d'arte, traduzione di Mario Borsa, Arnoldo Mondadori Editore, 1954, p. 24.

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“Ci vuole una crescita generale e l'arte può rappresentare la punta di diamante, può aiutare a risvegliare energie sopite: se abbiamo una cattiva politica sopravviviamo, se abbiamo una cattiva arte siamo destinati a sparire.”

Emilio Isgrò (1937) artista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Citato in Elena del Drago, Emilio Isgrò: l'Italia (forse) è un modello da cancellare http://www.lastampa.it/2013/08/26/cultura/arte/mostre-in-italia/emilio-isgr-litalia-forse-un-modello-da-cancellare-5eoXzBVj66ugT2xKAgLsqK/pagina.html, LaStampa.it, 26 agosto 2013.