Frasi su congresso

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema congresso, partito, essere, politico.

Frasi su congresso

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“Ma c'è una ragione, c'è una ragione. L'istruzione fa schifo e per questo non verrà mai fatta funzionare. Non andrà meglio, accontentatevi di ciò che avete. Perché i proprietari di questa nazione non lo vogliono. Sto parlando dei veri proprietari adesso. I veri proprietari, i grandi e benestanti gruppi d'interesse sono coloro che controllano le cose e prendono tutte le decisioni importanti. Scordatevi i politici: i politici vengono messi lì per darvi l'impressione che abbiate possibilità di scelta. Non l'avete! Non avete scelta. Avete padroni. Vi posseggono. Posseggono tutto. Posseggono ogni terreno importante, È tutto controllato dalle multinazionali. Da quando sono nate hanno pagato il Senato, il Congresso, le case statali, i municipi. Hanno in mano i giudici e posseggono i media, così controllano proprio tutte le notizie che vi capita di ascoltare. Vi tengono per le palle! Spendono miliardi di dollari l'anno per fare lobbismo, per ottenere quello che vogliono. Beh, noi sappiamo cosa vogliono: vogliono di più per se stessi e meno per tutti gli altri. Ma vi dico io cosa non vogliono: non vogliono una popolazione di cittadini capaci di pensiero critico. Non vogliono persone ben informate e ben istruite capaci di pensiero critico. No, di sicuro non vogliono questo. Non gli serve, è contro i loro interessi. Non vogliono gente abbastanza intelligente da sedersi al tavolo di cucina e accorgersi di quanto a fondo lo stanno prendendo nel culo da un sistema che li ha buttati a mare trenta anni fa. Non vogliono questo. Sapete cosa vogliono? Lavoratori ubbidienti. Lavoratori ubbidienti, gente abbastanza brava da far funzionare le macchine e fare il lavoro d'ufficio e stupidi abbastanza da accettare passivamente tutti questi lavori sempre più di merda, con paghe più basse e orari sempre più lunghi, extra ridotti, la morte degli straordinari e la pensione evanescente che sparisce nell'attimo esatto in cui vai a ritirarla. E adesso stanno venendo a prendersi i soldi dalla tua assicurazione sociale. Vogliono la tua cazzo di pensione, la vogliono indietro per darla ai loro amici di Wall Street. E sapete una cosa? Lo otterranno. Avranno tutto da voi prima o poi perché posseggono tutto quanto. È un grande club, e voi non ne fate parte. Voi e io non facciamo parte del grande club. E, a proposito, è lo stesso grande club che è solito mettervi i piedi in testa e dirvi in cosa dovete credere. Tutto il tempo vi sta col fiato sul collo attraverso i media, dicendovi cosa credere cosa pensare e cosa comprare. Il banco è manipolato, gente, il gioco è truccato. E sembra che nessuno se ne accorga, che non importi a nessuno. Buona gente onesta che lavora sodo, tute blu e colletti bianchi, non importa il colore del colletto della camicia che portate. Buona gente onesta di estrazione modesta, continua ad eleggere tutti questi ricchi stronzi ai quali non frega un cazzo di loro. Se ne fregano di voi, non gliene importa proprio niente, niente, niente. E nessuno sembra accorgersene, sembra che non importi a nessuno. Questo è ciò su cui contano i proprietari: che gli americani resteranno probabilmente e deliberatamente ignoranti su quel bel cazzone bianco rosso e blu che ogni giorno gli viene pompato nel culo. Perché i proprietari di questa nazione sanno la verità. Lo chiamano il sogno americano, perché devi essere addormentato per crederci.”

George Carlin (1937–2008) comico, attore e sceneggiatore statunitense

There's a reason for this, there's a reason education sucks, and it's the same reason it will never ever ever be fixed. It's never going to get any better. Don't look for it. Be happy with what you've got... because the owners of this country don't want that. I'm talking about the real owners now... the real owners. The big wealthy business interests that control things and make all the important decisions. Forget the politicians. The politicians are put there to give you the idea that you have freedom of choice. You don't. You have no choice. You have owners. They own you. They own everything. They own all the important land. They own and control the corporations. They've long since bought and paid for the Senate, the Congress, the state houses, the city halls. They got the judges in their back pockets and they own all the big media companies, so they control just about all of the news and information you get to hear. They got you by the balls. They spend billions of dollars every year lobbying. Lobbying to get what they want. Well, we know what they want. They want more for themselves and less for everybody else, but I'll tell you what they don't want. They don't want a population of citizens capable of critical thinking. They don't want well-informed, well-educated people capable of critical thinking. They're not interested in that. That doesn't help them. That's against their interests. They don't want people who are smart enough to sit around the kitchen table and figure out how badly they're getting fucked by a system that threw them overboard 30 fucking years ago. You know what they want? Obedient workers people who are just smart enough to run the machines and do the paperwork but just dumb enough to passively accept all these increasingly shittier jobs with the lower pay, the longer hours, reduced benefits, the end of overtime and the vanishing pension that disappears the minute you go to collect it. And, now, they're coming for your Social Security. They want your fucking retirement money. They want it back, so they can give it to their criminal friends on Wall Street. And you know something? They'll get it. They'll get it all, sooner or later, because they own this fucking place. It's a big club, and you ain't in it. You and I are not in the big club. By the way, it's the same big club they use to beat you over the head with all day long when they tell you what to believe. All day long beating you over the head with their media telling you what to believe, what to think and what to buy. The table has tilted folks. The game is rigged and nobody seems to notice. Nobody seems to care. Good honest hard-working people – white collar, blue collar, it doesn't matter what color shirt you have on. Good honest hard-working people continue – these are people of modest means – Continue to elect these rich cocksuckers who don't give a fuck about you. They don't give a fuck about you. They don't care about you at all. At all. At all. And nobody seems to notice. Nobody seems to care. That's what the owners count on. The fact that Americans will probably remain willfully ignorant of the big red, white and blue dick that's being jammed up their assholes every day, because the owners of this country know the truth. It's called the American Dream, 'cause you have to be asleep to believe it.
Life Is Worth Losing
Origine: I colori della bandiera degli Stati Uniti d'America

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“A me preme costruire alleanze su temi veri, come l'immigrazione e il lavoro; per questo parlo con tutti, con Casa Pound e con la Fiom, che tra l'altro mi ha invitato al suo prossimo congresso: se riesco ci vado molto volentieri.”

Matteo Salvini (1973) politico italiano

Origine: Citato in Salvini e Casa Pound, la strana coppia http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/10/06/salvini-e-casa-pound-la-strana-coppia12.html, la Repubblica, 6 ottobre 2014.

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“Mandiamo da questo congresso il saluto più fraterno e di operante solidarietà dei comunisti italiani agli eroici combattenti del Vietnam e della Cambogia.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

Senza data
Origine: Da 14esimo congresso del Partito comunista italiano: atti e risoluzioni, Editori Riuniti, 1975.

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“Il potere si legittima davvero e solo per il continuo contatto con la sua radice umana e si pone con un limite invalicabile: le forze sociali che contano per se stesse, il crescere dei centri di decisione, il pluralismo che esprime la molteplicità irriducibile delle libere forme della vita comunitaria.”

Aldo Moro (1916–1978) politico e accademico italiano

durante il XI Congresso della Democrazia Cristiana, Roma, 29 giugno 1969
Origine: Citato in Giovanni di Capua, Aldo Moro : il potere della parola (1943-1978), Roma, Ebe, 1988.

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“[Famosa gaffe] Durante la mia permanenza al Congresso, ho preso l'iniziativa ed ho dato il via alla creazione di Internet.”

Al Gore (1948) politico statunitense

Origine: Citato in Alessia Manfredi, Polemiche e battute, Internet entra in campagna elettorale http://www.repubblica.it/online/internet/polemica/polemica/polemica.html, Repubblica.it, 23 marzo 1999.

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“La natura ha dato, è vero, il desiderio istintivo del godimento e lo approva nelle legittime nozze, ma non come fine a se stesso, bensì insomma per il servizio della vita.”

Papa Pio XII (1876–1958) 260° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Discorso al Congresso Unione Cattolica Italiana Ostretiche del 1951

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“Il compagno Stalin, divenuto segretario generale, ha concentrato nelle sue mani un immenso potere, e io non sono sicuro che egli sappia servirsene sempre con sufficiente prudenza.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Dalla Lettera al Congresso, conosciuta sotto il nome di Testamento, dettata dal 23 al 26 dicembre 1922. [fonte secondaria?]

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“La Trinità è l'intuizione dei primi cristiani per superare ogni sterile dualismo e dicotomia.”

Antonietta Potente (1958) teologa e religiosa italiana

Congresso "Il Dio delle Culture", Salamanca, Ottobre 2010

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“Gli abusi del potere generano le rivoluzioni; le rivoluzioni sono peggio di qualsiasi abuso. La prima frase va detta ai sovrani, la seconda ai popoli.”

Klemens von Metternich (1773–1859) diplomatico e politico austriaco

Origine: Citato in Gabriele Nicolò, Duecento anni fa si chiudeva il Congresso di Vienna, Osservatore Romano, 9 giugno 2015.

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“Compagni, non sarò né Togliatti né Longo.”

Enrico Berlinguer (1922–1984) politico italiano

durante il XIII congresso del PCI, 13 marzo 1972
Origine: Citato in Enrico Berlinguer cosa ha fatto? Biografia, pensiero e opere del leader del PCI http://www.nanopress.it/politica/2014/06/11/enrico-berlinguer-cosa-ha-fatto-biografia-pensiero-e-opere-del-leader-del-pci/15757/, Nanopress.it.

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“[Dopo la nomina a segretario federale della Lega Nord] Riuniremo in settimana il consiglio federale, e in settimana, e in settimana lo dico solo adesso, non l'ho detto prima per scaramanzia, nominerò la squadra che mi affiancherà in questo difficile, complicato, affascinante e meraviglioso nuovo incarico. Tre vice segretari con un vice, il vicario, il numero due, che sarà naturalmente del Veneto. Cominciamo a lavorare subito, non c'è tempo da perdere. Io sono uno di voi, voglio che mi consideriate uno di voi. La mia porta sarà sempre aperta. Sono a disposizione dei militanti: ho cominciato come militante e voglio che mi consideriate un semplice militante della Lega momentaneamente incaricato di un compito che fa tremare le vene ai polsi, dopo tanto tempo di Umberto Bossi. Per me è mio fratello, lo porterò sempre nel cuore. Ma oggi inizia una fase nuova: stiamo tutti insieme, statemi vicino, statemi vicino perché ho bisogno di sentire il calore e la passione dei militanti, i nostri meravigliosi militanti: non c'è niente che valga di più nella Lega, voi siete i nostri diamanti, voi siete la nostra ricchezza, voi siete la nostra forza e il nostro futuro. Grazie a tutti amici, grazie! Viva la grande Lega Nord!”

Roberto Maroni (1955) politico italiano

Origine: Dal Finale del discorso di Roberto Maroni, V congresso federale http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Finale_del_discorso_di_Roberto_Maroni,_V_congresso_federale,_Milano_2012.webm, Milano, 1º luglio 2012.

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“Se Joe Kennedy fosse al potere, ci darebbe una forma di governo fascista. Organizzerebbe un piccolo ma potente comitato presieduto da sé stesso con cui guidare il paese senza far troppo caso al Congresso.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

Origine: Citato in Edward Klein, La maledizione dei Kennedy, Milano, Mondadori, 2007, p. 132. ISBN 978-88-04-53311-5

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“Io ero un capo naturale. Ero considerato un intellettuale dalle mie parti, ai congressi Dc citavo Gramsci, alle riunioni diocesane arrivavo con l'Espresso sotto braccio.”

Clemente Mastella (1947) politico italiano

dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 20 dicembre 2001

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“I congressi popolari sono l'unico mezzo per mettere in atto la democrazia popolare.”

Mu'ammar Gheddafi (1942–2011) militare e politico libico

Il libro verde

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Compagni, parliamo dei rapporti di produzione!”

Bertolt Brecht (1898–1956) drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco

Origine: Incipit del discorso pronunciato nel 1935 a Parigi al Congresso internazionale degli scrittori antifascisti; citato in Vittorio Foa, Carlo Ginzburg, Un dialogo, Feltrinelli, 2003, p. 49: «Tutti gli interventi (Malraux eccetera) parlavano di democrazia e socialismo. Arrivò Brecht che fece un discorso brevissimo: compagni, parliamo dei rapporti di produzione. Praticamente disse solo questo».

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“La terra di Israele fu la culla del popolo ebraico.
Qui fu formata la sua entità spirituale, religiosa e nazionale. Qui esso conquistò l'indipendenza e creò una civiltà di significato nazionale ed universale.
Qui esso scrisse e dette la Bibbia al mondo.
Esiliato dalla Palestina, il popolo giudaico rimase ad essa fedele in tutti i paesi della sua dispersione, non cessando mai di pregare e di sperare per il ritorno e per la restaurazione della propria libertà nazionale.
Spinti da questa storica associazione, gli Ebrei lungo tutti i secoli si sforzarono di tornare alla terra dei loro padri e di recuperare la dignità di Stato.
In decenni recenti sono ritornati in massa.
Essi hanno bonificato il deserto, fatto rivivere la loro lingua, costruito città e villaggi e stabilito una comunità vigorosa ed in continua espansione, con una propria vita economica e culturale.
Cercarono pace, ma erano preparati a difendersi.
Recarono la benedizione del progresso a tutti gli abitanti del paese.
Dopo che numerosi congressi internazionali riconobbero lo storico legame del popolo ebraico con la Palestina e dopo che la persecuzione nazista inghiottì milioni di Ebrei in Europa, risultò ancor più chiara l'urgenza della costituzione di uno stato ebraico capace di risolvere il problema della mancanza di patria per gli Ebrei, aprendo le porte a tutti gli Ebrei ed innalzando il popolo ebraico al livello degli altri popoli nella famiglia delle nazioni.
Il 29 novembre 1947 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una decisione a favore della fondazione di uno Stato Ebraico indipendente in Palestina ed invitato gli abitanti del paese a prendere le misure richieste da parte loro per attuare il piano. Questo riconoscimento, da parte delle Nazioni Unite, del diritto al popolo ebraico di stabilire un proprio stato indipendente non può essere annullato.”

David Ben-Gurion (1886–1973) politico israeliano

da Proclamazione dell'indipendenza, 1948

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“Con grandissimo onore, nella città di Villareal, è venerato il sepolcro di San Pasquale Baylón che è celeste patrono dei congressi e delle associazioni Eucaristiche.”

Papa Giovanni XXIII (1881–1963) 261° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Citato in Innocenzo Alfredo Russo, San Pasquale Baylón, Edizioni Apostolato Francescano, Napoli 1968.

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“L'amistà fra tiranni è malsicura | E le fiere talor sbranan le fiere.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

Congresso di Vienna, in "Poesie liriche", a cura di G. Carducci, ed. Barbèra, p. 378

“[A proposito di Leopoldo Cassese] Primissimo storico del movimento contadino.”

Francesco Renda (1922–2013) storico, politico e docente italiano

da Trasformazione delle società rurali, in Trasformazioni delle società rurali nei paesi dell'Europa occidentale e mediterranea (secolo XIX-XX): bilancio degli studi e prospettive di ricerca. Atti del congresso internazionale svoltosi a Napoli e Sorrento dal 25 al 28 ottobre 1982, Guida Editori, 1986, p. 296 ISBN 9788870428155

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“Amerà domani colei che non amò jeri.”

Francesco Algarotti (1712–1764) scrittore, saggista e collezionista d'arte italiano

da Il Congresso di Citera

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“[…] al posto delle elette gentildonne favolatrici, Pampinea, Fiammetta, Neifile, qui troviamo Zeza sciancata, Cecca storta, Meneca gozzuta, Tolla nasuta, Popa gobba, Antonella bavosa, Ciulla musuta, Paola scerpellata, Ciommetella tignosa e Iacova squarquoia: un vero e proprio congresso di lamie. È vero che costoro, scelte dal re di Vallepelosa come le migliori della città, essendo le più svelte e linguacciute, favoleggiano nei giardini reali. Ma che giardini reali son questi! Invece di alberi solenni, una semplice pergola d'uva: il giardino reale si riduce alle proporzioni d'un modesto orto suburbano. E che re son quelli dei «cunti» del Basile! Che cosa inventa uno di essi per distrarre la figlia che non sapeva ridere? Niente di meglio che schizzare con una fontana d'olio le persone che passano dinanzi alla reggia. Trovata allegra degna di quello che doveva essere un re napoletano, il re Lazzarone, che per mettere il buonumore addosso alla delicata sua sposa, le toglieva di sotto la sedia facendola cadere. (Il che dimostra che Ferdinando I fu un prodotto inevitabile di quello stesso ambiente che produsse le fiabe del Basile.) Un altro re deve abitare in un ben curioso palazzo, se non può fare uno sbadiglio senza irritare due vecchiacce che vivono in un giardino su cui guardano le sue finestre. Un altro se ne sta affacciato alla finestra per trovar marito alla figlia; e v'è un principe che rapisce la bella non già su un cavallo alato, ma su un modesto asino, e ve n'è un altro che fa alle sassate coi monelli di strada.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

da Il «Cunto de li cunti» di G.B.Basile, p. 170
Bellezza e bizzarria

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“Il Congresso assomiglia ad una fiera in un piccolo paese, in cui ognuno dà una lucidata al dorso del proprio bestiame per venderlo e barattarlo.”

Gebhard Leberecht von Blücher (1742–1819) feldmaresciallo prussiano

citazione necessaria, Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.

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“La Giustizia, secondo Omero, apre e chiude i congressi degli Dei, non quelli degli uomini.”

Terenzio Mamiani (1799–1885) filosofo, politico e scrittore italiano

Origine: Dell'ottima congregazione umana, p. 2, VI

“La politica di Craxi ha per sé il presente, ha per sé il futuro, ha per sé l'eterno.”

Gianni Baget Bozzo (1925–2009) sacerdote, politico e giornalista italiano

al congresso socialista di Verona del 1980; citato da Ida Dominijanni, «Don Gianni», teologia e demone politico, Il manifesto, 9 maggio 2009

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“Il Web è progettato […] per essere universale: per includere tutto e tutti.”

Tim Berners-Lee (1955) informatico britannico, inventore insieme a Robert Cailliau del World Wide Web

dal discorso The Mobile Web http://www.w3.org/2007/Talks/0222-3gsm-tbl/text, 3GSM World Congress, Barcellona, 22 febbraio 2007

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“L'onorevole Fini ha proposto il progetto della Destra italiana e direi che più che un progetto per la Destra è un progetto essenzialmente per l'Italia, perché un cattolico e un liberale possono aderirvi: ma non è un progetto di Destra. È un progetto così ampio. La Destra possiede l'idea di nazione, tutto il Risorgimento italiano è stato fatto sull'idea di nazione. La Destra possiede sicuramente l'idea di Stato, ma la Destra possiede anche l'idea di patria. Se nel documento questa idea non è chiarita, si può cadere nella posizione che l'idea di patria sia fuori dall'idea di Destra. L'idea di patria non è l'idea di nazione né di stato. Se non teniamo ferma l'idea di patria non ha senso Alleanza Nazionale, potremmo essere un movimento liberale o qualsiasi altro movimento di Destra. […] Fini ci ha fatto una lezione molto curiosa, da cui emerge che il sistema è tutto costruito sulla legge elettorale: questa visione della politica costruita sulle varie leggi elettorali non è una visione di Destra, può essere benissimo una visione di Sinistra; Gramsci ha certamente teorizzato l'idea delle leggi elettorali, ma la posizione di Destra non può essere determinata dal fatto che c'è una legge elettorale maggioritaria o proporzionale. […] Una volta nei nostri congressi si faceva sempre capo alla letteratura, alla cultura, e si citava per esempio Gentile, non c'era congresso del Movimento Sociale dove non vi fosse Gentile di mezzo, Céline o Ezra Pound, del quale cito: "Ama il tuo sogno e disprezza ogni amore meschino, i sogni possono veramente essere e perciò in sogno ti raggiungo e mi avvio, o Patria mia."”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Dall'intervento tenuto il 7 febbraio 1998 durante l'Assemblea nazionale di Alleanza Nazionale presso l'Hotel Ergife, Roma; ascoltabile su Radioradicale.it http://www.radioradicale.it/scheda/98372/98727-assemblea-nazionale-di-alleanza-nazionale-co-hotel-ergife.

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“L'enormità del progetto di una residenza permanente oltre l'atmosfera terrestre porta con sé l'immancabile necessità di uno sforzo economico-politico paragonabile a quello di una guerra su vasta scala, quale era la Guerra Fredda.”

Carl Sagan (1934–1996) astronomo e scrittore statunitense

dal discorso al congresso degli Stati Uniti del maggio 1993, Congressional Clearinghouse on the future

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“Non sono morti invano. Sono degli eroi. Martin Luther King ha dato speranza a milioni di persone. L'America è divenuta più libera e giusta, non solo per gli afro-americani ma anche per i latinos e i gay. Grazie a loro sono cambiati i legislatori, il Congresso, e alla fine anche la Casa Bianca è cambiata. E ora noi abbiamo il dovere di continuare il loro sogno.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2013
Origine: Citato in Katia Riccardi, "I have a dream", il sogno 50 anni dopo. Obama: "Liberi grazie a Martin Luther King" http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin-luther-king_50_anni-65433896/, Repubblica.it, 28 agosto 2013.

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“[Su Berlusconi] Ho l 'impressione che del libro nero del comunismo abbia letto solo la copertina e la prima pagina. Continua a chiamarci Pci-Pds-Ds: è corretto genealogicamente, ma altrettanto potremmo noi chiamarli P2-Fininvest-Fi.”

Fabio Mussi (1948) politico italiano

dal discorso al 1° congresso dei Democratici di Sinistra, Torino, 14 gennaio 2000; citato in Almanacco dei misteri http://www.almanaccodeimisteri.info/p22000.htm

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“Bisogna costruire, giorno per giorno, una vera politica dell'innovazione tecnologica nella giustizia non solo annunciata ma concretamente praticata, con una migliore utilizzazione delle risorse disponibili e su un rinnovamento procedurale basato su strumenti informatici avanzati di trattamento ed elaborazione dei dati giudiziari e processuali, e oggi strumenti informatici avanzati non significa costi elevati, al contrario.
Ogni giorno di più l'arretratezza sul terreno dell'innovazione nella giustizia si traduce in un passo indietro sul terreno dell'innovazione pubblica complessiva, e la schematicità di certe soluzioni sconta, a volte, anche la mancanza di una progettualità "di sistema" nel settore dell'informatica giuridica e giudiziaria rinunciando alle molte prospettive di interazione interna ed esterna (a cominciare dalla scarsa propensione di molti all'uso quotidiano ed efficace degli strumenti informatici disponibili o nella incapacità di individuare ed adottare caso per caso soluzioni informatiche in grado di porsi come "interfacce" condivise semplici e diffuse, ed il processo telematico costituisce forse un significativo banco di prova per i magistrati, ma anche per gli avvocati).
Ed in questo occorre allora un impegno diretto senza deleghe all'esterno cioè a uffici particolari o a referenti particolari, o mantenendo la consueta (e deleteria a mio modo di vedere) politica delloutsourcing. L'innovazione implica un impegno all'interno dei nostri uffici, un impegno locale e insieme globale, ma un impegno diretto e non una delega costante agli "specialisti".
E una politica dell'innovazione implica anche un completo ripensamento delle strutture dedicate: il sistema dei referenti distrettuali ha dieci anni, risente di un'articolazione rigida e inattuale e non ha dato molti risultati concreti o, meglio, non sono mancate esperienze innovative in qualche caso molto interessanti, ma esse non si sono tradotte in riferimenti generali.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

dall'intervento al XXIX Congresso della ANM, 2008; citato in Le proposte della Magistratura http://archivio.associazionenazionalemagistrati.it/media/71664/Atti%202008.pdf, archivio.associazionenazionalemagistrati.it

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“[…] solo gli uomini sono mortali, mai le idee. Esse rappresentano, per così dire, l'anima immortale dell'umanità […]”

Stefan Zweig (1881–1942) scrittore, giornalista e drammaturgo austriaco

da Bertha von Suttner. Discorso tenuto a Berna nel 1917, in piena guerra, all'inaugurazione del Congresso internazionale delle donne per l'intesa tra i popoli, p. 21
La patria comune del cuore

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“È strano che non si trovi più nessuno, ma nemmeno all'estrema sinistra, che ricordi questi fatti documentati. Ancora nel novembre del 1993 quando ormai per Forza Italia si tratta proprio di stabilire i colori delle coccarde e delle bandierine, c'erano i kit del candidato, stavano facendo i provini nel parco della villa di Arcore per vedere i candidati più telegenici; in quel periodo, a tre mesi dalle elezioni del marzo del 1994, Mangano incontra due volte Dell'Utri a Milano. E questa non è una diceria, c'è nelle agende della segretaria di Dell'Utri: Palazzo Cellini, sede di Publitalia, Milano 2, i magistrati arrivano e prendono le agende e nell'agenda del mese di novembre del 1993 si trovano due appuntamenti fra Dell'Utri e Mangano, il 2 novembre e il 30 novembre. E Mangano chi era, in quel periodo? Non era più il giovane disinvolto del '73-'74 quando fu ingaggiato e portato ad Arcore come stalliere: qui siamo vent'anni dopo. Mangano era stato in galera undici anni a scontare una parte della pena complessiva di 13 anni che aveva subito al processo Spatola per mafia e al maxiprocesso per droga, due processi istruiti da Falcone e Borsellino insieme. È stato definitivamente condannato per mafia e droga a 13 anni, ne aveva scontati 11, uscito dal carcere nel 1991 era diventato il capo reggente della famiglia mafiosa di Portanuova e grazie al suo silenzio in quella lunga carcerazione aveva fatto carriera e partecipato alle decisioni del vertice della mafia di fare le stragi. E poche settimane dopo le ultime stragi di Milano e Roma, Dell'Utri incontra un soggetto del genere a Milano negli uffici dove sta lavorando alla nascita di Forza Italia. Io non so se tutto questo sia penalmente rilevante, lo decideranno i magistrati: penso che sia politicamente e storicamente fondamentale saperlo, mentre si vede Gianfranco Fini che cita Paolo Borsellino al congresso che sta incoronando il responsabile di tutto questo, cioè Berlusconi. Verrebbe da dire "pulisciti la bocca". Possibile che invece di abboccare a tutti i suoi doppi giochi, quelli del centrosinistra non – ma dico uno, non dico tutti, li conosciamo, fanno inciuci dalla mattina alla sera e sono pronti a ricominciare con la Costituente come se non gli fosse bastata la bicamerale – uno, di quelli anche più informati, che dica "ma come ti permetti di parlare di Borsellino? Leggiti quello che diceva, Borsellino, di questi signori in quella famosa intervista prima di morire". Leggiti quello che c'è scritto nella sentenza Dell'Utri e poi vergognati, perché quel partito lì non l'ha fondato lo Spirito Santo, l'hanno fondato Berlusconi, Dell'Utri, Craxi con l'aiuto di Mangano che faceva la spola fra Palermo e Milano, infatti le famiglie mafiose decidono di votare per Forza Italia e di abbandonare Sicilia Libera – che viene sciolta nell'acido probabilmente – quando Mangano arriva giù a portare le garanzie.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da I nuovi padri della patria http://www.beppegrillo.it/2009/03/passaparola_lun_22.html#comments, 30 marzo 2009
BeppeGrillo.it

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“Non ci sono più differenze con la nuova estrema destra. Nell'ultimo giorno del loro congresso, il 5 ottobre a Birmingham, i conservatori britannici si sono completamente allineati alle formazioni xenofobe ed euroscettiche che si stanno affermando in tutta Europa.”

Bernard Guetta (1951) Giornalista francese

Origine: Tradotto da Andrea Sparacino, La premier britannica apre le porte al populismo http://www.internazionale.it/opinione/bernard-guetta/2016/10/06/theresa-may-populismo-regno-unito, Internazionale.it, 6 ottobre 2016.

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“È un accordo che mi soddisfa molto, perché con quest'accordo posso ragionevolmente affermare che in Lombardia si vince. Andare da soli sarebbe una inevitabile sconfitta. Capisco qualche mal di pancia, ma ricordo a tutti quanti che se non ci fosse stato l'accordo con il Pdl allora, più di 400 Comuni sarebbero a rischio con i sindaci che dovrebbero dimettersi. Ci sono quindi tutte le ragioni per considerare l'accordo utile, positivo e coerente con il disegno illustrato nell'ultimo congresso. Non temo malumori territoriali, c'è qualcuno che non era d'accordo, in Veneto, come in Piemonte, ma a questi ricordo che, nel Veneto siamo al governo della Regione con il Pdl". Cosi' Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva se teme i mal di pancia dei veneti sull'accordo raggiunto tra Pdl e Lega. Ci sono tutte le ragioni per aver stretto questo accordo che e' utile, positivo e soprattutto coerente col disegno che ho fatto approvare al congresso federale. L'accordo con il Pdl serve per vincere in Lombradia. Con questo accordo vincerò in Lombardia con buona pace dei miei avversari. Albertini mi sembra destinato ad un modesto piazzamento. Aveva detto che se avessi vinto mi avrebbe regalato una Ferrari. Bene, allora gli dico di prenotarla. L'accordo per le politiche è conseguenza dell'accordo per la Regione, ma funzionale all'accordo per la Regione. Per questo nell'accordo si dice esplicitamente che Berlusconi non sarà il premier. È un fatto rilevante ed esprimo riconoscenza per questo gesto a Silvio Berlusconi. Ho sentito che Silvio Berlusconi ha indicato Angelino Alfano come candidato premier. È una persona che stimo, con cui ho lavorato, non mi dispiace. Ma io mi permetto di indicare Giulio Tremonti.”

Roberto Maroni (1955) politico italiano

giorno. it http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/01/07/826460-Maroni-Candidato-Governatore-Lombardia.shtml, 7 gennaio 2013

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“Nel 1964 [Alan Paton] aveva testimoniato a favore di Nelson Mandela nel processo che doveva poi condannare all'ergastolo il leader dell'African national congress. Nonostante ciò nessuna organizzazione radicale sudafricana, né l'Anc né l'Udf, e nessun leader, né il reverendissimo Desmond Tutu, né Allen Boesak, ha ritenuto di dovere onorare la memoria di Ala F. Paton. Perché? Perché Paton era portatore di un virus che per l'intellighenzia sudafricana (e non solo sudafricana), nera e bianca, è peggiore dell'Aids: era contrario alla violenza. Peggio: sosteneva che la grande maggioranza dei neri sudafricani non è violenta ed è fortemente contraria all'uso della violenza per dare uno sbocco alla complessa situazione politica del Sud Africa. […] Naturalmente gli feci la domanda rituale. «È ancora possibile fermare la rabbia nera?». Rispose: «Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc». […] Paton aveva molto in sospetto questo genere di progressisti che sono soliti far gli eroi sulla pelle degli altri. Di Edward Kennedy, che era stato in Sud Africa qualche anno prima, mi disse: «È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad Harlem prima che a Soweto.»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Questi sono i motivi per cui nessun fiore progressista è stato posato sulla tomba di Alan F. Paton. Così a quest'uomo, che ha dedicato l'intera sua vita e le sue opere alla battaglia antirazzista, è toccato il paradosso di ricevere, in morte, un solo telegramma di condoglianze: quello del presidente sudafricano Botha.
Origine: Da Sud Africa, pace e astratti furori, L'Europeo, 29 aprile 1988.