Frasi su mentire
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“Amare vuol dire essere presente a tutte le ore.”

Nino Salvaneschi (1886–1968) scrittore, giornalista e poeta italiano

Saper amare

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“A volte il fare uno scherzo cattivo lascia un gusto amaro, e Pin si trova solo a girare nei vicoli, con tutti che gli gridano improperii e lo cacciano via. Si avrebbe voglia d’andare con una banda di compagni, allora, compagni cui spiegare il posto dove fanno il nido i ragni, o con cui fare battaglie con le canne, nel fossato. Ma i ragazzi non vogliono bene a Pin: è l’amico dei grandi, Pin, sa dire ai grandi cose che li fanno ridere e arrabbiare, non come loro che non capiscono nulla quando i grandi parlano. Pin alle volte vorrebbe mettersi coi ragazzi della sua età, chiedere che lo lascino giocare a testa e pila, e che gli spieghino la via per un sotterraneo che arriva fino in piazza Mercato.
Ma i ragazzi lo lasciano a parte, e a un certo punto si mettono a picchiarlo; perché Pin ha due braccine smilze smilze ed è il più debole di tutti. Da Pin vanno alle volte a chiedere spiegazioni su cose che succedono tra le donne e gli uomini; ma Pin comincia a canzonarli gridando per il carrugio e le madri richiamano i ragazzi: – Costanzo! Giacomino! Quante volte te l’ho detto che non devi andare con quel ragazzo cosi maleducato! Le madri hanno ragione: Pin non sa che raccontare storie d’uomini e donne nei letti e di uomini ammazzati o messi in prigione, storie insegnategli dai grandi, specie di fiabe che i grandi si raccontano tra loro e che pure sarebbe bello stare a sentire se Pin non le intercalasse di canzonature e di cose che non si capiscono da indovinare. E a Pin non resta che rifugiarsi nel mondo dei grandi, dei grandi che pure gli voltano la schiena, dei grandi che pure sono incomprensibili e distanti per lui come per gli altri ragazzi, ma che sono più facili da prendere in giro, con quella voglia delle donne e quella paura dei carabinieri, finché non si stancano e cominciano a scapaccionarlo. Ora Pin entrerà nell’osteria fumosa e viola, e dirà cose oscene, improperi mai uditi a quegli uomini fino a farli imbestialire e a farsi battere, e canterà canzoni commoventi, struggendosi fino a piangere e a farli piangere, e inventerà scherzi e smorfie cosi nuove da ubriacarsi di risate, tutto per smaltire la nebbia di solitudine che gli si condensa nel petto le sere come quella".”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

The Path to the Spiders' Nests

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“Crooks disse con dolcezza: «Probabilmente adesso capite. Voi avete George. E sapete che ritornerà.
Supponete di non avere nessuno. Supponete di non potere entrare nel dormitorio e giocare alle carte
solo perché siete nero. Che cosa direste allora? Supponete di essere costretto a stare seduto qui
leggendo libri. I libri non servono a niente. A un uomo occorre qualcuno… che gli stia accanto.»
Gemette: «Un uomo ammattisce se non ha qualcuno. Non importa chi è con lui, purché ci sia. Vi so
dire,» esclamò, «vi so dire che si sta così soli che ci si ammala.»”

John Steinbeck (1902–1968) scrittore statunitense

Of Mice and Men
Variante: Crooks disse con dolcezza: «Probabilmente adesso capite. Voi avete George. E sapete che ritornerà. Supponete di non avere nessuno. Supponete di non potere entrare nel dormitorio e giocare alle carte solo perché siete nero. Che cosa direste allora? Supponete di essere costretto a stare seduto qui leggendo libri. I libri non servono a niente. A un uomo occorre qualcuno… che gli stia accanto.» Gemette: «Un uomo ammattisce se non ha qualcuno. Non importa chi è con lui, purché ci sia. Vi so dire,» esclamò, «vi so dire che si sta così soli che ci si ammala.»

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“Ma in realtà è proprio il contrario, di più è di più è di più, più si sanguina più si dà. Queste cose, i dettagli, le storie e quant’altro, sono come la pelle di cui i serpenti si spogliano, lasciandola a chiunque da guardare. Che cosa gliene frega al serpente di dov’è la sua pelle, di chi la vede? La lascia lì dove ha fatto la muta. Ore, giorni o mesi dopo, noi troviamo la pelle e scopriamo qualcosa del serpente, quant’era grosso, quanto era lungo approssimativamente, ma ben poco altro. Sappiamo dove si trova il serpente adesso? A cosa sta pensando? No. Per quel che ne sappiamo, il serpente adesso potrebbe girare in pelliccia, potrebbe vendere matite a Hanoi. Quella pelle non è più sua, la indossava perché ci era cresciuto dentro, ma poi si è seccata e gli si è staccata di dosso, e lui e chiunque altro adesso possono vederla.

"E tu saresti il serpente?"
Certo. Io sono il serpente. E dunque, il serpente dovrebbe portare la pelle con sé, tenersela sempre sotto braccio? Dovrebbe farlo?

"No?"
No, certo che no! Non ha braccia, un serpente! Come cazzo fa a portarsi in giro la pelle? Per favore. Ma proprio come il serpente, io non ho braccia – metaforicamente parlando, voglio dire – per portare con me tutto quanto. E poi non sono più cose mie. Nessuna è mia. Mio padre non è mio, non in quel senso, almeno. La sua morte e quello che ha fatto non è roba mia. Né lo sono il modo in cui sono stato educato, né la mia città, né le sue tragedie. Come potrebbero essere mie cose del genere?
Ritenermi responsabile di mantenere il segreto su queste cose mi parrebbe ridicolo. Sono nato in una città e in una famiglia, e questa città e questa famiglia mi sono capitate. Non le possiedo. Sono di tutti. In condivisione. E mi piace, mi piace l’idea di averne fatto parte, morirei o ucciderei per proteggere coloro che ne fanno parte, ma non reclamo nessuna esclusività. Eccovi tutto. Prendetevelo. Fatene ciò che volete. Fatene buon uso. È come ottenere elettricità dai rifiuti. Fin troppo bello per essere vero, l’idea di poter creare qualcosa di buono da roba come questa.”

A Heartbreaking Work of Staggering Genius

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“Parliamo tanto di razzismo in Italia, ma non più solo bianco o nero. Anche zingaro, o serbo, di m… Si parla di razzismo solo con bianchi e neri, se si tocca un popolo intero va tutto bene. Ma questa è l'Italia. Comunque, chi mi ha chiamato zingaro lo aspetto, me lo venga a dire in faccia. Sanno dove vivo, vediamo se hanno le palle.”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Dall'intervista dopo la partita di Serie A, Juventus-Torino 1-1; citato in Torino, Benatia accusa la Rai: "Dopo il derby insulti razzisti durante l'intervista" http://torino.repubblica.it/cronaca/2017/05/07/news/torino_benatia_accusa_la_rai_prima_del_derby_insulti_razzisti_-164819230/?ref=RHPPLF-BS-I0-C8-P3-S1.8-T2, Repubblica.it, 7 maggio 2017.

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“Più di 40 anni fa, il bombardamento della Cambogia di Nixon e Kissinger provocò un mare di sofferenze da cui quel Paese non si è mai più ripreso. Lo stesso si può dire per il crimine di Blair e Bush in Iraq, e dei crimini della Nato e della “coalizione” in Libia e Siria. Con un tempismo impeccabile, è appena uscito l’ultimo tomo auto-celebrativo di Henry Kissinger dal titolo satirico di “Ordine Mondiale”. In una servile recensione, Kissinger è descritto come la “figura-chiave nel modellare un ordine mondiale che è rimasto stabile per un quarto di secolo”. Andatelo a dire alla gente in Cambogia, Vietnam, Laos, Cile, Timor Est e a tutte le altre vittime della sua “consumata abilità diplomatica”. Solo quando “noi” riconosceremo i criminali di guerra in mezzo a noi e smetteremo di negare noi stessi la verità, il sangue comincerà ad asciugare.”

John Pilger (1939) giornalista australiano

Variante: Più di 40 anni fa, il bombardamento della Cambogia di Nixon e Kissinger provocò un mare di sofferenze da cui quel Paese non si è mai più ripreso. Lo stesso si può dire per il crimine di Blair e Bush in Iraq, e dei crimini della Nato e della “coalizione” in Libia e Siria. Con un tempismo impeccabile, è appena uscito l’ultimo tomo auto-celebrativo di Henry Kissinger dal titolo satirico di “Ordine Mondiale”. In una servile recensione, Kissinger è descritto come la “figura-chiave nel modellare un ordine mondiale che è rimasto stabile per un quarto di secolo”. Andatelo a dire alla gente in Cambogia, Vietnam, Laos, Cile, Timor Est e a tutte le altre vittime della sua “astuzia diplomatica”. Solo quando “noi” riconosceremo i criminali di guerra in mezzo a noi e smetteremo di negare noi stessi la verità, il sangue comincerà ad asciugare.

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“Ma cosa può importare ad un occidentale moderno che, per esempio, ci sia una «porta dei Cieli» in un certo luogo, od una «bocca degli Inferi» in un certo altro, dal momento che lo «spessore» della sua costituzione «psicofisiologica» è tale che assolutamente in nessuno dei due egli può provare qualcosa di speciale? Queste cose sono dunque letteralmente inesistenti per lui, il che, è sottinteso, non vuole affatto dire che esse abbiano cessato di esistere…”

René Guénon (1886–1951) scrittore e esoterista francese

Variante: Ma cosa può importare ad un occidentale moderno che, per esempio, ci sia una «porta dei Cieli» in un certo luogo, od una «bocca degli Inferi» in un certo altro, dal momento che lo «spessore» della sua costituzione «psicofisiologica» è tale che assolutamente in nessuno dei due egli può provare qualcosa di speciale? Queste cose sono dunque letteralmente inesistenti per lui, il che, è sottinteso, non vuole affatto dire che esse abbiano cessato di esistere... (p.132)
Origine: Il Regno della Quantità e i Segni dei Tempi, p. 132

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“Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, questo, non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la solitudine, e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176
Lettere
Variante: Susie – ci vuole poco a dire quanto si è soli – chiunque può farlo, ma portare la solitudine accanto al cuore per settimane, quando dormi, e quando sei sveglia, con sempre qualcosa che ti manca, questo, non tutti riescono a dirlo, e mi sconcerta. Ne dipingerei un ritratto che indurrebbe alle lacrime, se avessi la tela per farlo, e la scena sarebbe la solitudine, e le figure – solitudine – e le luci e le ombre, ciascuna una solitudine. Potrei riempire una stanza con paesaggi così solitari, la gente si fermerebbe là a piangere; poi andrebbe di fretta a casa, per ritrovare una persona amata. (a Susan Gilbert, novembre-dicembre 1854, 176

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“Chi non ha visto l'Alba non può dire | che Fisionomia abbia – | chi presume di vedere, presume a danno | dell'Esperienza.”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J1018 – F1028, vv. 1-4
Lettere

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“Si può dire dunque che nell'uomo v'è una corrente pura della volontà, un impulso dell'Io indipendente dal karma — volto verso il futuro – di continuo impedito o alterato dalla coscienza razionale: si tratta di un potere impersonale impedito dall'elemento personale, o soggettivo, eccezionalmente però capace di affiorare nel pensiero puro, o nell'idea viva, della meditazione. Simultaneamente si può dire che v'è una corrente istintiva della volontà proveniente dal passato, che ha potere soggettivo mediante l'anima senziente-razionale, cioè mediante il corpo astrale, là dove si sottrae all'azione del pensiero puro. È la stessa forza in due forme diverse, polarmente opposte, ambedue necessarie alla liberazione dell'uomo, il cui còmpito è armonizzarle in sé e unirle secondo una direzione originaria. La libertà deve poter usare le forze della necessità, a fine di esprimere se stessa nell'umano, per nuove creazioni.”

Massimo Scaligero (1906–1980) filosofo e esoterista italiano

Variante: Si può dire dunque che nell'uomo v'è una corrente pura della volontà, un impulso dell'Io indipendente dal karma — volto verso il futuro – di continuo impedito o alterato dalla coscienza razionale: si tratta di un potere impersonale impedito dall'elemento personale, o soggettivo, eccezionalmente però capace di affiorare nel pensiero puro, o nell'idea viva, della meditazione. Simultaneamente si può dire che v'è una corrente istintiva della volontà proveniente dal passato, che ha potere soggettivo mediante l'anima senziente-razionale, cioè mediante il corpo astrale, là dove si sottrae all'azione del pensiero puro. È la stessa forza in due forme diverse, polarmente opposte, ambedue necessarie alla liberazione dell'uomo, il cui còmpito è armonizzarle in sé e unirle secondo una direzione originaria. La libertà deve poter usare le forze della necessità, a fine di esprimere se stessa nell'umano, per nuove creazioni. (p. 70)
Origine: Reincarnazione e karma, p. 70

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Non ti pentire, se ormai non c'è più nulla da dire.”

Maria lo Monaco

“Quante stronzate ho sentito dire sul mio conto |Nemmeno mi rendevo conto |Perché penso solo al mio conto |Mangiato primo e secondo, ora pago il conto.”

Ketama126 (1992) rapper e produttore discografico italiano

da Denti d'Oro, n. 1
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“Se la struttura democratica è subordinata a qualche altra cosa, ciò vuol dire in realtà che ad essa si è rinunciato.”

Sri Jawaharlal Nehru (1889–1964) politico indiano

Origine: Conversazioni con Nehru, p. 128

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“Nel mio Paese vivono 170 mila armeni, di cui 70 mila sono cittadini turchi. Pertanto tolleriamo la presenza di 100 mila armeni irregolari. Domani se necessario, potrei dire a questi 100 mila: è ora di far ritorno nel vostro Paese. Per quale motivo? Perché non sono cittadini turchi. Non ho nessun obbligo di ospitarli nel mio Paese.”

Recep Tayyip Erdoğan (1954) politico turco

Origine: Citato in Christopher Hitchens, Genocidio armeno negato: la pericolosa ossessione di Erdogan http://old.comunitaarmena.it/comunita/comunicati/hitchens.pdf, Corriere della Sera, 7 aprile 2010

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“Vedi, ho dimenticato se sono verdi o azzurri, comunque ciò che conta, quello che voglio davvero dire, è che i tuoi sono gli occhi più dolci che io abbia mai visto.”

Elton John (1947) cantautore, compositore e musicista britannico

01 luglio 2018, ore 07.27
Origine: [it, https://www.m2o.it/programmi/memories/puntate/memories-del-01-07-2018/, Memories Puntata del 01/07/2018 su m2o Radio, m2o.it]

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