Frasi su dolce
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“[Giovanni Crisostomo] Trovasi in lui uno squisito giudizio, nobili imagini, una morale dolce e amabile.”

Fénelon (1651–1715) religioso, teologo e pedagogo francese

citato in Guglielmo Audisio, Lezioni di eloquenza sacra, Giacinto Marietti, Torino 1870.

“Già Blok aveva intravisto nel progresso della civiltà, nell'idolatria della macchina e del ferro la minaccia di una America russa, ove l'età «ferrosa» avrebbe soffocato la dolce Russia di legno, cara a Serghej.”

Giovanni Arpino (1927–1987) scrittore italiano

Origine: Giovanni Arpino, Serghej A. Esenin, l'estremo cantore dell'antica Russia di fronte alla rivoluzione, Marsilio, 1997.

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“Che cosa di più dolce di un salmo?”

Sant'Ambrogio (339–397) vescovo, scrittore e santo romano

Commento sui salmi

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“Dolce dell'alme universal sospiro, | Libertà, santa dea.”

Vincenzo Monti (1754–1828) poeta italiano

da Il fanatismo, 1-2

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“La tua memoria era in me santissima e dolce: e la maliarda libidine mi arroventava e mi strappava le carni.”

Ambrogio Bazzero (1851–1882) scrittore e poeta italiano

Storia di un'anima, Anima

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“Quanti segreti ha il cor; quanti ha recessi | Natura! è sempre a noi dolce il mistero; | Presentimento d'un gran ben, che ascoso, | L'anima ne sospira!”

Augusto Conti (1822–1905) filosofo e pedagogista italiano

Il cuore e la natura, p. 16
I discorsi del tempo in un viaggio in Italia

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“Najadi: È un velen dolce | Il vino, e fa, come serpente ascoso, | Che quando il pensi men, ti dà di morso.”

Giambattista Giraldi Cinzio (1504–1574) letterato, poeta e drammaturgo italiano

Atto III, Scena I
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“È così dolce essere amati, che ci contentiamo anche dell'apparenza.”

Adolphe d'Houdetot (1799–1869) scrittore

Senza fonte

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“Roma è puttana come Patrizia, grintosa come il Bufalo, egocentrica come il Libano. È dolce come Roberta, svampita come il Dandy, pigra e allo stesso tempo determinata come il Freddo. Roma racchiude tutte le sfumature dell'essere umano.”

Francesco Montanari (1984) attore italiano

Origine: Dall'intervista "Romanzo Criminale, la Roma e i suoi leader. Vi spiego..." http://www.asromalive.com/intervista-francesco-montanari-romanzo-criminale/16041/, AsRomaLive.com, 31 dicembre 2009.

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“Prendiam il dolce ognihor che torlo accade, | Se ben d'amar alquanto ivi gustiamo; | Ch'al mondo huom mai non è beato a pieno.”

Alessandro Piccolomini (1508–1579) scrittore, filosofo e astronomo italiano

da Sonetti, LXVIII
Origine: Citato in Harbottle, p. 396.

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“In amore sempre dolce è la follia!”
In Venere semper dulcis est dementia.

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

In amore la follia è piena di dolcezza.
Sententiae

“Come è dolce la sofferenza quando il piacere viene posticipato!”
O dulce tormentum, ubi reprimitur gaudium!

Publilio Siro scrittore e drammaturgo romano

Sententiae

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“Rise la sorgente nel profondo gorgòglio: e anche più dolce fu la sua voce.”

Giuseppe Fanciulli (1881–1951) pedagogista e scrittore italiano

Origine: Creature, p. 36

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“Dolce far niente.”

Gaio Plinio Cecilio Secondo (61–113) scrittore e senatore romano

Lettere (Epistolae)

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“[Su Andreas Hofer] Non aveva Andrea alcuna qualità eminente, dico di quelle, alle quali il secolo va preso: bensì era un uomo di retta mente e di incorrotta virtù. Vissuto sempre nelle solitudini dei tirolesi monti ignorava il vizio e i suoi allettamenti. I parigini e i milanesi spiriti, anche i più eminenti, correvano alle lusinghe napoleoniche; povero albergator di montagna perseverava Hofer nell'innocente vita. Allignano in ordinario in questa sorte di uomini due doti molto notabili, l'amore di Dio e l'amore della Patria: l'uno e l'altro risplendevano in Andrea. Per questo la tirolese gente aveva posto in lui singolare benevolenza e venerazione. Non era in lui ambizione. Comandò richiesto non richiedente. Di natura temperatissima, non fu mai veduto, né nella guerra sdegnato, né nella pace increscioso, contento a servire o al principe o alla famiglia. Vide vincitori insolenti, vide pacifici tugurj, vide lo strazio e la strage dei suoi: né per questo cessò dall'indole sua moderata e uguale: terribile nella battaglia, mite contro i vinti, non mai sofferse che chi le guerriere sorti avevano dato in sua potestà, fosse messo a morte; anzi i feriti dava in cura alle tirolesi donne, che, e per sé, e per rispetto di Hofer gli accomodavano di ogni più ospitale servimento. Distruggeva Napoleone le patrie altrui, sdegnoso anche contro gli amici: difendeva Hofer la sua, dolce anche contro coloro che la chiamavano a distruzione e a morte.”

Carlo Botta (1766–1837) storico e politico italiano

citato in Massimo Viglione, Rivolte dimenticate: le insorgenze degli italiani dalle origini al 1815, Città Nuova, p. 115

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“È cosa dolce ammattire a tempo opportuno.”

Quinto Orazio Flacco (-65–-8 a.C.) poeta romano

IV, 12, 28
Dulce est desipere in loco.
Odi

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“O dei, date virtú ai nostri giovani, date dolce riposo alla vecchiaia e alla gente di Romolo potenza, figli e tutta la gloria.”
Di, probos mores docili iuventae, di, senectuti placidae quietem, Romulae genti date remque prolemque et decus omne.

vv. 45-48
Carmen saeculare

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“Dolce Gesù.”

Maria Stuarda (1542–1587) regina di Scozia, Francia e d'Inghilterra

Le sue ultime parole pronunciate quando il boia sbagliò il colpo e la ferì sulla nuca

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“È dolce assai la vita in due stagioni: | a primavera e quando è già l'autunno.”

Michele Marzulli (1908–1991) poeta, pittore e scrittore italiano

da La dedica, vv.6-7, p. 20
Sull'albero sbagliato

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“Credo nella famiglia tradizionale e nella distinzione dei ruoli: l'uomo deve fare l'uomo, la donna è donna. Certo, per una forte e in carriera come me, non sempre è facile tornare a casa e vestire i panni della dolce mogliettina. Ma ci sto lavorando.”

Miranda Kerr (1983) modella australiana

Origine: Citato in Sara Faillaci, [//www.vanityfair.it/people/mondo/13/01/09/miranda-kerr-intervista-orlando-bloom-foto Miranda Kerr: «Come mi tengo stretto Orlando (Bloom)»], VanityFair.it, 9 gennaio 2013.

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“Come può la felicità sembrarmi così sbagliata? Come può la miseria sembrarmi così dolce?”

Katie Melua (1984) cantautrice e musicista georgiana

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“Mi fu dolce l'incontrarmi, | O bellissima, con te! | Triste, triste è separarmi | Come dall'anima mia, da te.”

citato in Aleksandr Sergeevič Puškin, La figlia del capitano, traduzione di Elsa Mastrocicco, Fratelli Fabbri Editori, 1968

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“Ai matrimoni delle tarme come antipasto servono delle calze e come secondo dei doppiopetti blu di gabardine, e come dolce dei papillons o delle cravatte.”

Gene Gnocchi (1955) comico, conduttore televisivo e ex calciatore italiano

Origine: Il mondo senza un filo di grasso, p. 65

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“Tutta la dolce, rassegnata tristezza della mia vita è in un pensiero di morte.”

Sergio Corazzini (1886–1907) poeta italiano

dalla lettera ad Antonello Caprino, 21 agosto 1905

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“L'Italia è l'antica terra del dubbio. […] Il dubbio è un gran scappafatica; lo direi quasi il vero padre del dolce far niente italiano.”

Massimo D'Azeglio (1798–1866) politico italiano

cap. I; vol. I, pp. 30 e 33
I miei ricordi

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“Il conto corrente
Tra il dire e il fare
C'è di mezzo il mare.
Tra il dire e il dolce far niente
C'è di mezzo il conto corrente.”

Guido Almansi (1931–2001) critico letterario, scrittore e traduttore italiano

Maramao

“Per averti qui | e sentirti tra le mani | mio Dio, che cosa inventerei. | Per averti qui | dolce mio domani | venderei l'azzurro dei miei occhi.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Per averti qui
Italiana

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“Avete spesso sentito dire che Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua fama non è usurpata: occupa una posizione molto forte, e inoltre bellissima da qualsiasi direzione vi si arrivi, sia per terra che per mare, e possiede due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della città. Questi porti hanno ingressi diversi, ma che si congiungono e confluiscono all'altra estremità. Nel punto di contatto, la parte della città chiamata l'isola, separata da un braccio di mare, è però riunita e collegata al resto da uno stretto ponte. La città è così grande da essere considerata come l'unione di quattro città, e grandissime: una di queste è la già ricordata "isola ", che, cinta dai due porti, si spinge fino all'apertura che da accesso ad entrambi. Nell'isola è la reggia che appartenne a Ierone II, ora utilizzata dai pretori, e vi sono molti templi, tra i quali però i più importanti sono di gran lunga quello di Diana e quello di Minerva, ricco di opere d'arte prima dell'arrivo di Verre.
All'estremità dell'isola è una sorgente di acqua dolce, chiamata Aretusa, di straordinaria abbondanza, ricolma di pesci, che sarebbe completamente ricoperta dal mare, se non lo impedisse una diga di pietra.
L'altra città è chiamata Acradina, dove è un grandissimo Foro, bellissimi portici, un pritaneo ricco di opere d'arte, un'amplissima curia e un notevole tempio di Giove Olimpio; il resto della città, che è occupato da edifici privati, è diviso per tutta la sua lunghezza da una larga via, tagliata da molte vie trasversali.
La terza città, chiamata Tycha perché in essa era un antico tempio della Fortuna, contiene un amplissimo ginnasio e molti templi: si tratta di un quartiere molto ricercato e con molte abitazioni. La quarta viene chiamata Neapolis (città nuova), perché costruita per ultima: nella parte più alta di essa è un grandissimo teatro, e inoltre due importanti templi, di Cerere e di Libera, e la statua di Apollo chiamata Temenite, molto bella e grande, che Verre, se avesse potuto, non avrebbe esitato a portar via.”

Marco Tullio Cicerone (-106–-43 a.C.) avvocato, politico, scrittore, oratore e filosofo romano

Origine: Da Verrine, II 4, 117-119.

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