Frasi sul futuro
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“[…] il piacere è sempre o passato o futuro, non mai presente […].”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

3550, 29 settembre 1823, Festa di San Michele Arcangelo; 1898, Vol. VI, p. 21
Variante: Il piacere è sempre o passato o futuro, non mai presente.

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“Non siamo autorizzati a supporre che esistano leggi fisiche, che siano esistite fino ad ora, o che continueranno ad esistere in forma analoga nel futuro.”

Max Planck (1858–1947) fisico tedesco

Origine: Da The Universe In The Light Of Modern Physics George Allen & Unwin Ltd., 1931.

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“Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro.”

Bill Gates (1955) miliardario e filantropo statunitense fondatore di Microsoft

Origine: Da La strada che porta a domani, capitolo III.

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“Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa.”

Bill Gates (1955) miliardario e filantropo statunitense fondatore di Microsoft

Origine: Nel 1975; citato in Marco Pratellesi, Bill Gates: «L'Xbox è pronta per la web tv» http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/01_Gennaio/08/gates.shtml, Corriere.it, 5 marzo 2007.

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“Non potete combattere il futuro. Il tempo è dalla nostra parte.”

William Ewart Gladstone (1809–1898) politico (Primo Ministro)

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“Una generazione che ignora la storia non ha passato… né futuro.”

Robert Anson Heinlein (1907–1988) autore di fantascienza statunitense

Lazarus Long l'Immortale

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“Sei ancora giovane, Socrate", replicò Parmenide, "e la filosofia non si è ancora impossessata di te, come, secondo la mia previsione, si impossesserà in futuro, quando non stimerai più indegna nessuna di quelle cose: ora ti preoccupi ancora di prestare eccessiva attenzione alle opinioni degli uomini, vista l'età.”

Parmenide
Variante: " Sei ancora giovane, Socrate", replicò Parmenide, "e la filosofia non si è ancora impossessata di te, come, secondo la mia previsione, si impossesserà in futuro, quando non stimerai più indegna nessuna di quelle cose: ora ti preoccupi ancora di prestare eccessiva attenzione alle opinioni degli uomini, vista l'età."

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“L'unica maniera di scoprire i limiti del possibile è di oltrepassarli e finire nell'impossibile.”

Arthur C. Clarke (1917–2008) autore di fantascienza e inventore britannico

da Profiles of the Future

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“Se tu sapessi di più del futuro, il passato sarebbe ancora più pesante.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La provincia dell'uomo

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“Cosa posso dirvi – rispose Jura. Si mosse irrequieto sulla seggiola, si alzò, fece alcuni passi e sedette di nuovo. – Prima di tutto, domani vi sentirete meglio, ci sono i sintomi, son pronto a farmi tagliare la testa. E poi: la morte, la coscienza, la fede nella resurrezione… Volete sapere la mia opinione di naturalista? Non sarebbe meglio un'altra volta? No? Subito? Bene, come volete. Solo che è una cosa difficile, così, di punto in bianco –…..
– La resurrezione. Nella forma più volgare in cui se ne parla, a consolazione dei deboli, mi è estranea. E anche le parole di Cristo sui vivi e sui morti io le ho sempre intese in un altro modo. Dove mettereste questi immensi eserciti arruolati in tutti i millenni? Non basterebbe l'universo, le divinità, il bene e il raziocinio dovrebbero cedere il posto. In quell'avida calca animalesca sarebbero schiacciati.
– Ma, nel tempo, sempre la medesima vita, incommensurabilmente identica, riempie l'universo, a ogni ora si rinnova di innumerevoli combinazioni e trasformazioni. Ecco, voi vi preoccupate se risorgerete o meno, mentre siete già risorta, senza accorgervene, quando siete nata.
– Sentirete dolore? Sente forse il tessuto la propria dissoluzione? Cioè, in altre parole, che sarà della vostra coscienza? Ma che cos'è la coscienza? Vediamo. Desiderare coscientemente di dormire è insonnia garantita, tentare coscientemente di avvertire il lavorio del propria digestione è esattamente perturbare la sua innervazione. La coscienza è un veleno, un mezzo di autoavvelenamento per il soggetto che la applica a se stesso. La coscienza è luce, proiettata al di fuori e che illumina la strada a noi, perché non si inciampi. La coscienza sono i fari accesi davanti ad una locomotiva che corre. Rivolgete la loro luce all'interno e succederà una catastrofe.
– Dunque, che sarà della vostra coscienza? Della vostra. La vostra. Ma voi cosa siete? Qui sta il punto. Guardiamo meglio. In che modo avete memoria di voi stessa, di quale parte del vostro organismo siete cosciente? Dei vostri reni, del fegato, dei vasi sanguigni? No, per quanto ricordiate, di voi vi siete sempre accorta di una estrinsecazione, in un atto, nelle opere delle vostre mani, in famiglia, fra gli altri. E, ora, state bene attenta. L'uomo negli altri uomini, ecco che cos'è l'anima dell'uomo. Ecco che cosa siete voi, ecco di che cosa ha respirato, si è nutrita, di che cosa si è abbeverata per tutta la vita la vostra coscienza. Della vostra anima, della vostra immortalità, della vostra vita negli altri. E allora? Negli altri siete vissuta, negli altri resterete. Che differenza fa per voi se poi ciò si chiamerà memoria? Sarete ancora voi, entrata a far parte del futuro.
– Un ultima cosa. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. La morte non esiste. La morte non riguarda noi. Ecco, voi avete parlato di talento, questa è un'altra cosa, una cosa nostra, scoperta da noi. E il talento, nella sua nozione più alta e più lata, è il dono della vita.
– Non vi sarà morte, dice Giovanni Evangelista: guardate come è semplice la sua argomentazione. Non vi sarà morte, perché il passato è ormai trascorso. Quasi come dire: non vi sarà morte, perché questo è già stato visto, è vecchio e ha stancato, e ora occorre qualcosa di nuovo e il nuovo è la vita eterna.
Parlando, Jura passeggiava per la stanza.”

Dormite, – disse accostandosi al letto e ponendo le mani sulla testa dell'inferma. Passò qualche minuto e Anna Ivànova cominciò ad assopirsi.
Silenziosamente Jura uscì dalla camera e disse alla Egòrovna di richiamare l'infermiera. «Che diavolo,- pensò,- sto diventando una specie di ciarlatano. Mi metto pure a fare scongiuri, a curare la gente imponendo le mani».
Il dottor Živago

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“La plebe | Sempre è stanca dei casi: odia i presenti, | Ama i futuri, ed è tiranna, o serva.”

Giovanni Battista Niccolini (1782–1861) drammaturgo italiano

Calcante: da Polissena, Atto II, Scena I, in Opere, 1852, p. 242

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“Non è dal lavoro che nasce la civiltà: essa nasce dal tempo libero e dal gioco.”

Alexandre Koyré (1892–1964) storico della scienza e filosofo francese

citato in Domenico De Masi, Il Futuro del Lavoro

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“I fumetti di Capitan Futuro mi piacciono perché concernono il mondo di domani: tutto ciò che concerne il mondo di domani è interessantissimo.”

William Peter Blatty (1928–2017) scrittore, sceneggiatore e regista statunitense

Origine: Mi ricordo di te, p. 59

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“Nuvolari è il più grande corridore del passato, del presente e del futuro.”

Ferdinand Porsche (1875–1951) ingegnere e imprenditore austriaco

citato in R. Steinemann, Nuvolari, Moderne Verlag GmbH – Munchen 1967 e in G. Lurani, Nuvolari, Cassell & Co. – London 1959

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“La presenza in noi dello Spirito Santo è la caparra della nostra vita eterna futura.”

Alessandro Emiliani religioso domenicano italiano

Dio è la mia speranza

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“Gli uomini sentono più il peso delle loro sofferenze presenti che delle paure future.”

III, 39; 1997
Graviora quae patiantur videri iam hominibus quam quae metuant.
Ab urbe condita, Proemio – Libro X

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“Una delle cose che amo di più di questo show [Dr. House] è il poter fare dei cambi radicali, concentrandoci non tanto sulla medicina quanto sui personaggi. E in futuro porremo l'attenzione molto più sulle vicende personali, anche se la serie non cambierà.”

David Shore (1959) sceneggiatore e produttore televisivo canadese

citato in Telesimo.com http://www.telesimo.it/dr.-house/news-2009/i-rimanenti-episodi-inediti-della-quinta-stagione-di-dr.-house-su-canala-5.html

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“Ma la maggior parte di quelli che hanno lo spirito d'avventura lo combinano con lo spirito di conquista. Vanno in lontane contrade non tanto per diffondervi la Fede, quanto per depradarle dell'oro. Questi uomini vogliono che il loro coraggo serva a loro, non a Dio. Non è necessario essere cristiano per questo! Qualunque pagano potrebbe fare altrettanto. Dov'è l'uomo che ha lo spirito dei veri crociati? L'uomo che vuole compiere una missione, non perché egli lo vuole, ma perché Dio lo vuole? Deus lo vult: non ho mai udito questo grido in tutta la mia vita! Lasciamo che le cose vadano per la loro via, e le future generazioni non capiranno nemmeno più come un grido di tal genere si sia potuto proferire. Lo traduranno nelle loro anime mercenarie come una strana specie di ipocrisia, Dio mi perdoni, come una superstizione.”

Variante: "Ma la maggior parte di quelli che hanno lo spirito d'avventura lo combinano con lo spirito di conquista. Vanno in lontane contrade non tanto per diffondervi la Fede, quanto per depradarle dell'oro. Questi uomini vogliono che il loro coraggo serva a loro, non a Dio. Non è necessario essere cristiano per questo! Qualunque pagano potrebbe fare altrettanto. Dov'è l'uomo che ha lo spirito dei veri crociati? L'uomo che vuole compiere una missione, non perché egli lo vuole, ma perché Dio lo vuole? Deus lo vult: non ho mai udito questo grido in tutta la mia vita! Lasciamo che le cose vadano per la loro via, e le future generazioni non capiranno nemmeno più come un grido di tal genere si sia potuto proferire. Lo traduranno nelle loro anime mercenarie come una strana specie di ipocrisia, Dio mi perdoni, come una superstizione."
Origine: L'ultimo crociato, p. 251

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“Vive nel presente ogni cosa, l'anima nel futuro: misteriosa natura!”

Augusto Conti (1822–1905) filosofo e pedagogista italiano

Origine: I discorsi del tempo in un viaggio in Italia, p. 39

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“Ma intanto, della cresciuta gloria di Dante congratuliamoci, come di felice augurio colla nostra età, colla nostra Patria. Ella ha molti altri grandi scrittori, anzi i più grandi in ogni arte o scienza moderna; il più gran lirico di amore, il più gran novellatore, il più grand'epico grave, il più grande giocoso, il più gran pittore, il più grande scultore, il primo de' grandi fisici moderni e il maggior degli ultimi: Petrarca, Boccaccio, Tasso, Ariosto, Raffaello, Michelangelo, Galileo e Volta. Vogliam noi glorie, vanti, supremazie? Non ci è mestieri ire in cerca d'ignoti o negati. Tutti questi ce ne daranno. Ma vogliamo noi aiuti? e non a ingegno, di che non abbiam difetto, ma a virtù, se già così sia che ne sentiam bisogno? Torniamo pure, abbandoniamoci all'onda che ci fa tornare al più virtuoso fra' nostri scrittori, a colui che è forse solo virilmente virtuoso fra' nostri classici scrittori. In lui l'amore non è languore, ma tempra; in lui l'ingegno meridionale non si disperde su oggetti vili, ma spazia tra' più alti naturali e soprannaturali; in lui ogni virtù è esaltata, e i vizi patrii od anche proprii sono vituperati, e gli stessi errori suoi particolari sono talora occasioni di verità più universali; la patria città, la patria provincia e la patria italiana sono amate da lui senza stretto detrimento l'una dell'altra, e massime senza quelle lusinghe, quelle carezze, quegli assonnamenti più vergognosi che non l'ingiurie, più dannosi che non le ferite; e i destini nostri allor passati, presenti o futuri, sono da lui giudicati con quella cristiana rassegnazione alla Provvidenza divina, che accettando con pentimento il passato, fa sorgere con nuova forza ed alacrità per l'avvenire. Noi cominciammo con dire, essere stato Dante il più italiano fra gli italiani; ma ora, conosciuti i fatti ed anche gli errori di lui, conchiudiamo pure, essere lui stato il migliore fra gl'Italiani. S'io m'inganno sarà error volgare di biografo; ma come o perché s'ingannerebbe ella tutta la nostra generazione?”

Cesare Balbo (1789–1853) politico italiano

Origine: Da Vita di Dante, pp. 218-219

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“Lo spazio | il tempo, | la dimensione, | il divenire, | il futuro, | l'avvenire, | l'essere, | il non essere, | l'io, | il non-io | non sono niente per me.”

Antonin Artaud (1896–1948) commediografo, attore teatrale e scrittore francese

Per farla finita col giudizio di Dio

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“A quale futuro vogliamo rinunciare in nome del passato?”

Alessandro Perissinotto (1964) scrittore e traduttore italiano

Semina il vento

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“Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro. Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.”

Alan Kay (1940) informatico statunitense

da una riunione del 1971 al PARC, il Palo Alto Research Center della Xerox

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“Noi nucleari proponiamo un patto col diavolo: possiamo fornire energia a condizione che le società future assicurino una stabilità politica e istituzioni quali mai si sono avute finora.”

Alvin Weinberg (1915–2006) fisico statunitense

citato in Virginio Bettini, Scorie: l'irrisolto nucleare, prefazione di Giorgio Nebbia, UTET, 2006, p. XII

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“[Alla domanda «Cosa ha in serbo il futuro?»] La storia ci insegna che non si può mai essere sicuri di nulla. Gli imperi vanno e vengono.”

Paul Kennedy (1945) storico e saggista inglese

Origine: Dall'intervista di Crace John, «Così gli ingegneri vinsero la guerra aerea contro Hitler» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/17/Cosi_gli_ingegneri_vinsero_guerra_co_9_080217043.shtml, traduzione di Maria Sepa, Corriere della Sera, 17 febbraio 2008, p. 39.

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