Frasi su pioggia
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“C'era come un odore di Tempo, Nell'aria della notte. Tomàs sorrise all'idea, continuando a rimuginarla. Era una strana idea. E che odore aveva il Tempo, poi? Odorava di polvere, di orologi e di gente. E che suono aveva il Tempo? Faceva un rumore di acque correnti nei recessi bui d'una grotta, di voci querule, di terra che risuonava con un tonfo cavo sui coperchi delle casse, e battere di pioggia. E, per arrivare alle estreme conseguenze: che aspetto aveva il Tempo? Era come neve che cade senza rumore in una camera buia, o come un film muto in un'antica sala cinematografica, cento miliardi di facce cadenti come palloncini di capodanno, giù, sempre più giù, nel nulla. Così il tempo odorava, questo era il rumore che faceva, era così che appariva. E quella notte – Tomàs immerse una mano nel vento fuori della vettura – quella notte tu quasi lo potevi toccare, il Tempo.”

The Martian Chronicles
Cronache Marziane
Variante: C'era come un odore di Tempo, Nell'aria della notte. Tomàs sorrise all'idea, continuando a rimuginarla. Era una strana idea. E che odore aveva il Tempo, poi? Odorava di polvere, di orologi e di gente. E che suono aveva il Tempo? Faceva un rumore di acque correnti nei recessi bui d'una grotta, di voci querule, di terra che risuonava con un tonfo cavo sui coperchi delle casse, e battere di pioggia. E, per arrivare alle estreme conseguenze: che aspetto aveva il Tempo? Era come neve che cade senza rumore in una camera buia, o come un film muto in un'antica sala cinematografica, cento miliardi di facce cadenti come palloncini di capodanno, giù, sempre più giù, nel nulla. Così il tempo odorava, questo era il rumore che faceva, era così che appariva. E quella notte – Tomàs immerse una mano nel vento fuori della vettura – quella notte tu quasi lo potevi toccare, il Tempo.
(Cronache Marziane, trad. Giorgio Monicelli)

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“Dire quella parola e poi morire: cosa v'è di più grande? Poiché voler morire è morire e non fu colpa di quell'uomo se, mitragliato, sopravvisse.
Colui che ha vinto la battaglia di Waterloo non è Napoleone messo in rotta, non è Wellington, che alle quattro ripiega e alle cinque è disperato, non è Blücher che non ha affatto combattuto; colui che ha vinto la battaglia di Waterloo è Cambronne. Poiché fulminare con una parola simile il nemico che v'uccide, significa vincere.
Dar questa risposta alla catastrofe, dire siffatta cosa al destino, dare codesta base al futuro leone, gettar codesta ultima battuta in faccia alla pioggia della notte, al muro traditore d'Hougomont, alla strada incassata d'Ohain, al ritardo di Grouchy e all'arrivo di Blücher; esser l'ironia nel sepolcro, fare in modo di restar ritto dopo che si sarà caduti, annegare in due sillabe la coalizione europea, offrire ai re le già note latrine dei cesari, fare dell'ultima delle parole la prima, mescolandovi lo splendore della Francia, chiudere insolentemente Waterloo col martedì grasso, completare Leonida con Rabelais, riassumer questa vittoria in una parola impossibile a pronunciare, perder terreno e conquistare la storia, aver dalla sua, dopo quel macello, la maggioranza, è una cosa che raggiunge la grandezza eschilea.
La parola di Cambronne fa l'effetto d'una frattura: la frattura d'un petto per lo sdegno, il soverchio dell'agonia che esplode.”

II, I, XV; 1981
I miserabili

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“Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: | per la dannosa colpa della gola, | come tu vedi, alla pioggia mi fiacco.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

Ciacco: VI, 52–54

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“A una pioggia d'oro molte cose sono penetrabili.”

Thomas Carlyle (1795–1881) storico, saggista e filosofo scozzese
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“In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia.”

Saul Bellow (1915–2005) scrittore statunitense

da Il re della pioggia

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“Ah, piove sempre nell'anima mia. | C'è sempre oscurità dentro di me. | Dentro di me, se ascolto, qualcuno ode | la pioggia, come la voce di una fine…”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

VI p. 81
Poesie, Pessoa ortonimo, Messaggio, Poesie

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“E in tutto questo il bambino è smarrito, | il ragazzo è impreciso, l'uomo è sbagliato, | cos'è stato…”

Morgan (1972) cantautore, polistrumentista e disc jockey italiano

da Le ragioni delle piogge, n. 11
Canzoni dell'appartamento

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“Ho mai pensato di cantare un'opera o di raccontare un'avventura lirica? Fino allo spettacolo precedente no mai, in questo spettacolo invece sì e l'opera è: "Pioggia dorata su concerto all'aperto di Rackmaninhof una sera fresca fresca. A proposito passami lo scialle è in macchina allora vallo a prendere io non sono mica il tuo cameriere ah no? allora me ne vado, il conto per favore!" Sottotitolo: "Vuole la ricevuta?"”

Alessandro Bergonzoni (1958) comico e scrittore italiano

Origine: Citazione riportata anche in Opplero: storia di un salto, Garzanti, nella forma: Pioggia dorata su concerto all'aperto di Rachmaninoff, in una sera fresca fresca. «Passami lo scialle... Come? È in macchina? Allora vallo a prendere...». «Non sono il tuo cameriere!». «Come no? Sì? Allora il conto, per favore...».
Origine: Da Predisporsi al micidiale.

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“(Hervè Joncour) era d'altronde uno di quegli uomini che amano 'assistere' alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a 'viverla'. Si sarà notato che essi osservano il loro destino nel modo in cui, i più, sono soliti osservare una giornata di pioggia.”

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Variante: Era d'altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla.
Si sarà notato che essi osservano il loro destino nel modo in cui, i più, sono soliti osservare una giornata di pioggia.

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“Pioggia sopra la città, tra milioni di persone, scie di fari, fumo, corse al riparo e su ogni storia.”

Raf (1959) cantautore italiano

da La danza della pioggia
La prova

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“Ritrovare un baby-doll nell'auto non è l'indizio precipuo di un tradimento! Il baby-doll pulisce le macchie residue di pioggia che il tergicristallo altrimenti non riuscirebbe ad eliminare. (Da Al Posto Tuo”

Roberto Mattioli (1963) conduttore televisivo e conduttore radiofonico italiano

Rai 2 – del 3 ottobre 2002; http://www.youtube.com/watch?v=wdEbhc5Swzo)
Al posto tuo – Rai 2 –

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“Va' in silenzio come una pioggia, | incontro alle sussurranti foglie. | Senti l'orologio del Cremlino.”

Tomas Tranströmer (1931–2015) scrittore, poeta e traduttore svedese

da Liriche haiku, VI; 2011
Il grande mistero

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“In politica i tempi del sole e della pioggia sono rapidamente cangianti.”

Giulio Andreotti (1919–2013) politico, scrittore e giornalista italiano

Origine: Ciato in E il Divo gli disse: non mollare la poltrona http://www.iltempo.it/politica/2015/02/04/news/e-il-divo-gli-disse-non-mollare-la-poltrona-967151/, IlTempo.it, 4 febbraio 2015.

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“Non fate resistenza, o sarò costretto a bombardarvi con una micidiale pioggia radioattiva di incaprettamenti televisivi.”

Antonio Albanese (1964) attore, comico e cabarettista italiano

Diario di un anarchico foggiano

“È giusto lodare Dio quando c'è il sereno, e non soltanto invocare il sole quando c'è la pioggia.”

Andrea Santoro (1945–2006) presbitero italiano

Lettere dalla Turchia

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“Genova per noi | che stiamo in fondo alla campagna | e abbiamo il sole in piazza rare volte | il resto è pioggia che ci bagna. | Genova, dicevo, è un'idea come un'altra.”

Paolo Conte (1937) cantautore, paroliere e polistrumentista italiano

da Genova per noi, lato B, n. 2
Paolo Conte (1975)

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“Io non posso vederti così, come pioggia battente che batte sul niente.”

Niccolò Agliardi (1974) cantautore italiano

da "Somma zero" n. 7
1009 giorni

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“Notti assonnate di lancette che sbucciano i minuti e pioggia dietro i vetri a cordicelle”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

Notti
Strada facendo

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“Sole, pioggia, neve e tempesta, sui tuoi capelli, su quello che hai visto, e braccia per tenere e fianchi per ballare.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il peso della valigia, n. 9
Arrivederci, mostro!

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“Una pioggia di coloratissime farfalle. Non eran cibo, erano angeli che tornavano suso in cielo.”

Luigi Veronelli (1926–2004) enologo e cuoco italiano

da EV, n.° 57, 2001

“Proprio in fondo a questo quadro, | a questa orrenda pioggia di colori, | un piccolo puntino nero, | il tuo viso appeso a un chiodo | che mi sorride.”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Il vento
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“Io sono un fuoco senza fiamma, un deserto senza pioggia…”

Mike Oldfield (1953) compositore e polistrumentista britannico

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“Nuotava a bracciate cieche contro il mare irritato, rideva quasi gemendo quando picchiava con i pugni chiusi la faccia bavosa delle onde più alte. Si beffavano della sua forza, lo staccavano dalla mobile consistenza del fondo di sabbia e conchiglie bianche, lo sollevavano con finta dolcezza e lo spingevano verso il largo o lo spostavano in diagonale, come se lo volessero trascinare verso i gorghi fatali. Cercò una zona di mare più calmo, per riprendere fiato e e toccare fondo con piede sicuro. Ma nell'alzare gli occhi, constatò che il cielo blu aveva perso la battaglia contro le nubi e contro il mondo intero, e che anche lui si trovava sotto un esasperante tendone grigio. E inoltre, il tuono risuonò come un avvertimento giunto dall'ovest trasformandosi quasi senza indugio in un a pioggia calda, inizialmente mite, poi furiosa, come fili di pietra intenti a inchiodarlo, introiettarlo nella sua battaglia persa contro gli elementi. Rimanere li con l'acqua al petto, con il diluvio sulla testa, con le acque del cielo mescolate con le lacrime che gli uscivano a fiotti dagli occhi, con i singhiozzi sempre più incontrollabili. Attraverso le cortine d'acqua e di lacrime, il mare era un opzione: o procedere verso le profondità definitive e affondare per sempre la pietra scura che gli occupava il cervello, o tornare in spiaggia per recuperare la penombra di una fuga frustrata. Tuttavia, il tiepido mare in cui era immerso lo avvolgeva con un calore protettivo, come una coperta, il corpo di una donna o la sensazione di chiudersi in una casa una sera d'autunno, con la pioggia fuori dalla finestra.. In qualche luogo dove abitano i ricordi, cominciò a crescere il viso della donna fino ad occupargli tutta la testa per riversarsi poi fuori e diventare un orizzonte totale di lineamenti diluiti dalle acque.”

Manuel Vázquez Montalbán (1939–2003) scrittore, saggista e poeta spagnolo

Origine: Da La rosa di Alessandria, traduzione di Hado Lyria, Feltrinelli.

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“So benissimo cosa c'è | nei tuoi occhi bagnati, | un po' di pioggia, | un po' di ferite.”

Dente (cantante) (1976) cantautore italiano

da Solo andata, n. 13
L'amore non è bello

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“Ogni volta | che la pioggia scende, | chiudo i miei occhi e ascolto. | Riesco a sentire il suono malinconico | del cielo quando piange.”

Enya (1961) cantante e musicista irlandese

da It's In The Rain, n. 3
A Day Without Rain, Amarantine

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