Frasi su saggio
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“[…] un presidente come Mubarak, che tutto l'Occidente, Stati Uniti in testa, ha sempre considerato come uomo saggio e punto di riferimento preciso per tutto il Medio Oriente.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2011
Origine: Citato in B: "Mubarak è il più saggio, lo pensano anche gli Usa" http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/04/bruxelles-berlusconi-sono-il-leader-europeo-piu-apprezzato-ho-il-51-dei-consensi/90176/, Corriere.it, 4 febbraio 2011.

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“Chi manda la sua lingua avanti del pensiero non ha del saggio.”

Le sottilissime astuzie di Bertoldo, Detti sentenziosi di Bertoldo innanzi la sua morte

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“Sì è vero sono io il più saggio | sono io il più intelligente | e poi sentite come canto bene.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Cantautore
La torre di Babele

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“In ogni caso, nel dubbio, quando usiamo una parola, seguiamo questa saggia profilassi: imbracciare, puntare, mirare e solo dopo sparare. Noi siamo i custodi delle nostre parole.”

Susanna Raule (1981) psicologa e scrittrice italiana

maggio 2013 http://sraule.wordpress.com/2013/05/03/amministratori-di-parole/3

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“Adoro Rodion. E come potrei non amarlo? Mi è sempre vicino e mi aiuta. È saldo come una roccia e saggio, proprio il contrario di me. Mi dedica tutta la sua musica ed è naturalmente sua la suite della Carmen”

Majja Michajlovna Pliseckaja (1925–2015) ballerina sovietica

Georges Bizet
Origine: Citato in George Feifer, Turbine di tulle, Selezione dal Reader' Digest, febbraio 1973.

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“Pensa a quanto è saggio un topolino:
non affida mai la sua vita a un solo buco.”

Truculentus, vv. 868-869
Cogitato, mus pusillus quam sit sapiens bestia:
aetatem qui non cubili <uni> umquam committit suam.

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“Gimondi è stato un corridore concreto, saggio, parsimonioso, e oggi continua ad esserlo.”

Adriano De Zan (1932–2001) giornalista, conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano

Gentili signore e signori buongiorno

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“Il saggio avrà l'amore mentre gli altri avranno il desiderio.”

Lucio Afranio (-150–-90 a.C.) poeta comico romano

citato in Apuleio, Sulla magia e in sua difesa, EDIPEM, 1973

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“È giovane come un giovinetto e saggio come un vecchio mai invecchiato e mai moderno, portato alla tomba è sempre vivo.”

Ferruccio Busoni (1866–1924) pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Scritti e pensieri sulla musica

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“Se mai fossi saggio, lo sarei perché so essere severo.”

Abate: Primo giorno, Terza
Il nome della rosa

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“Mentre un saggio […] tende ad arrivare a delle conclusioni, un romanzo mette in scena le contraddizioni.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Dalla conversazione col rabbino Riccardo Di Segni, video http://espresso.repubblica.it/multimedia/home/26713763 disponibile su Espresso.it (minuto 15:00).

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“Si discuteva una sera a Jasnaja Poljana della divisione del lavoro. In quel tempo mio padre stava scrivendo il saggio Cosa bisogna fare?, opera colma di appassionata rivolta contro lo sfruttamento dei lavoratori da parte della classe privilegiata, che dimostra l'ingiustizia della cosiddetta «divisione del lavoro».
«Il lavoro manuale è sempre necessario,» diceva, «mentre il più delle volte il nostro lavoro, scientifico o artistico, non serve che a un cerchio ristretto di persone […].»
Il pittore Repin, nostro ospite, l'interruppe:
«Permettete Lev Nikolaevič, una mia osservazione personale. […] Mi capita spesso di vedere operai attaccati ai cavi, che alano parti del battello in costruzione. Un giorno che il pezzo era più pesante del solito, e gli operai sembravano esausti dalla fatica, vidi due di loro staccarsi dal gruppo e saltare sulla trave che stavano trascinando. Con bella voce vigorosa, intonarono un'allegra canzone. La loro energia si comunicò ai compagni che, ritrovate le forze, sentirono meno grave il loro compito.»
«E allora?» chiese mio padre, che aveva ascoltato attentamente e aspettava la conclusione.
«Ebbene,» disse Repin in modo discreto, «penso che debbano pure esistere coloro che confortano la vita dei lavoratori con la loro arte. Hanno un compito da assolvere. Mi sento uno di loro. Voglio essere fra coloro che cantano.»
«Molto bene,» riprese mio padre ridendo. «Il male è che sono in troppi a voler saltare sulla cosa che si sta trascinando e pochi a trascinarla. Il problema è questo!»”

Tat'jana L'vovna Tolstaja (1864–1950) attivista russa

Origine: Anni con mio padre, pp. 199-200

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“Ascoltando non me, ma il lógos, è saggio convenire che tutto è uno.”

Eraclito (-535) filosofo greco antico

frammento 50

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“L'istruzione rende il saggio un po' più saggio, ma rende il cretino molto più pericoloso.”

Nassim Nicholas Taleb (1960) filosofo, saggista e matematico libanese

Il letto di Procuste

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“[Su Franz Kafka] Era troppo perspicace, troppo saggio per poter vivere, troppo debole per lottare, debole come lo sono le creature nobili, belle, che non sono capaci di accettare la lotta contro la loro paura dell' incomprensione, della mancanza di bontà, della menzogna intellettuale.”

Milena Jesenská (1896–1944) giornalista, scrittrice e traduttrice ceca

Origine: Dal necrologio; citato in Paolo Di Stefano, Kafka e i sospiri per Milena «Sei il mio sassolino nel mare» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/12/Kafka_sospiri_per_Milena_Sei_co_9_1108126952.shtml, Corriere della Sera, 12 agosto 2011.

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“«Che cos'è un uomo saggio?» chiese qualcuno.
«Uno che guarda da lontano le cose vicine e da vicino le cose lontano», disse Jōshū.”

Ferruccio Masini (1928–1988) germanista, critico letterario e traduttore italiano

Origine: Pensare il Buddha, p. 74

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“[Rivolgendosi ad Aristofonte] Quando tenti di ingannare l'opinione degli altri, tu illudi soltanto te stesso. Infatti non convinci nessuno quando in luogo di astuto di dici saggio, in luogo d'impudente energico, in luogo di avaro parsimonioso amministratore del tuo patrimonio, in luogo di malevolo severo. Non c'è vizio di cui tu possa vantarti lodandolo come virtù.”

Iperide (-390–-322 a.C.) politico e oratore ateniese

Contro Aristofonte, fr. 44 Jensen, conservato da Rutilio Lupo in De figuris sententiarum et elocutionis, I, 4; traduzione in Oratori attici minori, p. 271
Orazioni, Frammenti, Di orazioni identificate

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“Maestro, cosa succede?
UrSu ansimò prima di rispondere.
– Nacqui… – disse, e il resto della frase si perse in un mormorìo indistinto.
Jen piegò la testa per indicare che non aveva capito. Il Maestro agitò debolmente una mano come a dirgli di aver pazienza, e finalmente riuscì a mormorare: – Nacqui sotto un cielo tempestoso.
Jen deglutì a vuoto, sforzandosi di mantenere la calma. – Per favore – disse. – Sono io, Jen.
Il vecchio saggio tornò a sollevare la mano, e mosse le labbra come per guidare le parole. – Un Cristallo cantava… – ansimò. – Un Cristallo cantava i tre divenuti uno. La colonna oscura, la colonna, la colonna rosea… e la luce…
Jen si avvicinò, chinandosi per parlargli.
– Ascolta – mormorò il Maestro. – Devi capire. Tu devi… Dopo novecentonovantanove triadi più una triade… La Grande Congiunzione, cantava il Cristallo… Io nacqui, ah… anche Skeksis…
Jen rimaneva lì immobile, timoroso all'idea che la sua vita dovesse cambiare, smarrito al pensiero delle responsabilità che, nel suo sconnesso mormorìo, il Maestro dava l'impressione di volergli imporre. Non aveva idea del significato di quei frammenti di cognizioni – se si trattava di cognizioni e non di parole prive di senso mormorate da un essere agonizzante – più di quanto non riuscisse a immaginare cosa avrebbe potuto fare per venire in aiuto al suo Maestro.
– Sei malato. Devi riposare – gli disse.
Se riusciva a calmarlo, sarebbe andato a chiamare UrIm il Guaritore, che, con la sua sensibilità all'aura, avrebbe imposto le mani e poi forse tutto sarebbe tornato come prima.
UrSu non l'aveva sentito. – Tre volte sei erano gli urSkeks – proseguì cantilenando, come se così gli riuscisse meglio di respirare. – Oscuro il Cristallo, oh… Tempestoso il cielo, grande dolore, gli Skeksis, essi… Male, oscurità, il loro governo…
Jen si sforzava di dare un senso a quelle parole sconnesse, perché il Maestro gli aveva detto che doveva capire, ma nello stesso tempo era disperato perché s'era reso conto che UrIm, che aveva visto sulla soglia della caverna, doveva aver già visitato il suo Maestro, e se si era allontanato significava che non c'era più niente da fare.
– Grande potere – continuò lentamente urSu dopo aver ripreso fiato. – Non ancora, non rinnovato, non Skeksis, non se i Ghelfling, tu, ah… – emise un gemito di dolore.”

Tu lo renderai intero, tu devi, tu devi, tutto intero, Ghelfling. Di nuovo.
Dark Crystal

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“Le principali glaciazioni sono esempi spettacolari del cambiamento climatico naturale, che si è verificato durante le ere geologiche. Hanno avuto luogo a intervalli regolari di 100 mila anni e hanno sempre seguito lo stesso strano modello di sviluppo: lento e costante raffreddamento, seguito da un brusco riscaldamento in condizioni simili a quelle di oggi. […] I grandi episodi di glaciazione non sono stati gli unici casi di cambiamento climatico naturale, tuttavia. Sei milioni di anni fa, il Mar Mediterraneo venne prosciugato. Novanta milioni di anni fa, alligatori e tartarughe facevano le capriole nell'Artico. Centocinquanta milioni di anni fa gli oceani avevano invaso il centro del Nord America, contribuendo a preservare le ossa di dinosauro. Trecento milioni di anni fa, l'Europa settentrionale venne trasformata in un deserto bruciato e nell'Antartide si formò il carbone. […] Nessuno sa perché questi drammatici cambiamenti climatici siano avvenuti nel passato. Le idee che comunemente emergono, comprendono: – perturbazioni dell'orbita terrestre da parte di altri pianeti, interruzioni di correnti oceaniche, l'aumento e la diminuzione di gas a effetto serra, il riflesso del calore sulla neve, la deriva dei continenti, gli impatti di comete, la Genesi, le alluvioni, i vulcani, i lenti cambiamenti nella radiazione del sole. Nessun supporto scientificamente solido è stato trovato, in nessuno di questi suggerimenti. Una cosa che sappiamo per certo è che le persone non sono state coinvolte. Non c'erano abbastanza persone in giro per poter contare, durante le glaciazioni, e non c'erano proprio persone, prima di tali episodi. La storia della geologia, come la conosciamo, ci suggerisce che il clima è una cosa molto più grande dell'energia. L'approvvigionamento energetico è una questione di ingegneria e dobbiamo tenere d'occhio i problemi che possono renderlo più difficoltoso, mano a mano che il tempo passa. Il cambiamento climatico, al contrario, è una questione di tempi geologici, qualcosa che la Terra fa abitualmente da sola, senza chiedere il permesso a nessuno e senza spiegare perché. La Terra non include gli effetti potenzialmente catastrofici della civiltà nella sua pianificazione. Lungi dall'essere responsabile di danneggiare il clima della Terra, la civiltà non potrebbe essere in grado di prevenire nessuno di questi terribili cambiamenti una volta che la Terra abbia deciso di compierli. È stata la Terra a congelare di nuovo il Canada, per esempio, è difficile immaginare di poter fare qualcosa, se non vendere la casa che eventualmente abbiamo la. Se la Terra decide di sciogliere la Groenlandia, potrebbe essere saggio vendere tutto quello che possediamo in Bangladesh. La storia geologica ci suggerisce che il clima non dovrebbe preoccuparci troppo quando stiamo pensando al futuro dell'energia, non perché sia poco importante, ma perché è oltre il nostro potere di controllo.”

Robert Laughlin (1950) fisico statunitense

Quello che la Terra sa

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“Il coraggio quando nasce da una convinzione interiore e non solo da uno scatto di nervi, è il consigliere più saggio che abbiamo.”

Massimo Gramellini (1960) giornalista e scrittore italiano

Nel mezzo del cammin, pos. 1631
Cuori allo specchio

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“[…] Non è saggio investire troppo di se stessi su un altro essere umano. Quando poi questo essere umano è morto, può anche essere pericoloso.”

P. D. James (1920–2014) scrittrice britannica

Miss Markland a Cordelia Gray, cap. 2
Un lavoro inadatto a una donna

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“Un aforisma è qualcosa che risparmia allo scrittore un saggio esplicativo, ma che, proprio per questo, provoca nel lettore il massimo shock.”

Peter Altenberg (1859–1919) scrittore, poeta e aforista austriaco

Origine: Favole della vita, p. 159

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“Il maligno dice male de' buoni; lo stolto or de' buoni, or de' malvagi; il saggio di nessuno mai.”

Michele Colombo (1747–1838) linguista e letterato italiano

da Trattatelli tradotti dalla lingua malabarica nell'italiana favella, in Opuscoli, 1832

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“Credo ad un saggio quando gli ho sentito dire tre volte "dubito" e due volte "non so."”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, p. 90

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“Bruno gonfalone giovanile dei miei capelli | come fatua bandiera sulle fortezze cinte d'assedio, | ahi, schioccavi verso le stelle, | superbo, raggiante. | Che n'è di te? Cosparso d'argento pendi | mollemente sulla mia gran fronte | e sotto sorride, accorta e saggia, | la mia bocca, simile a labbra amare | di soldati in fuga.”

Dezső Kosztolányi (1885–1936) poeta, scrittore e giornalista ungherese

Origine: In Lirica ungherese del '900, introduzione e traduzione di Paolo Santarcangeli, Guanda, Parma, 1962, p. 56.
Origine: Citato in Folco Tempesti, La letteratura ungherese, traduzione di Paolo Santarcangeli, Sansoni/Accademia, Firenze/Milano, 1969, p. 210.

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