Frasi su spettacolo
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“Se dovessi descrivere Paolo Poli a qualcuno che non l'avesse mai visto, direi di lui che la sua figura è quella di un giovinetto esile: ignoro la sua età, ma ho l'idea che comunque resterà sempre come un esile giovinetto; che il suo linguaggio è un puro toscano; che i suoi spettacoli sono, in genere, parodie di romanzi o di commedie dell'Ottocento, o del primo Novecento, inframmezzate da canzoni; che quando canta alza nell'aria le sue lunghe braccia snodate e le mani fini e soavi, assomigliando a una bella ragazza, o a un cigno, o a un fiore dall'altissimo stelo; che suscita ilarità con la grazia, in un tempo in cui la comicità sembra poter nascere soltanto su note stridenti e odiose, da volti e gesti scomposti e ripugnanti. Lui è comico restando sé stesso, conservando i suoi tratti lindi e gentili. Non c'è tuttavia nulla di lezioso o vezzoso nella sua grazia: non c'è in lui nessuna civetteria, e nessuna timidezza, nei confronti della realtà. La sua grazia sembra rispondere a un'armonia intima, sembra sprigionarsi da un'intima e lucidissima intelligenza. Fra i suoi molteplici volti nascosti, c'è essenzialmente quello d'un soave, ben educato e diabolico genio del male: è un lupo in pelli di agnello, e nelle sue farse sono parodiati insieme gli agnelli e i lupi, la crudeltà efferata e la casta e savia innocenza.”

Natalia Ginzburg (1916–1991) scrittrice italiana

Origine: Da Nella farsa con soavità http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/Itemid,3/action,detail/id,0129_01_1970_0003_0003_4986732/, La Stampa, 4 gennaio 1970, p. 3.

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“[Su Mario Merola] È stato un grande rappresentante di Napoli, credo non ce ne siano altri dopo di lui. L'ho conosciuto molto bene e l'ho ospitato spesso nelle mie trasmissioni, per me Merola ha rappresentato una parte del popolo napoletano, anche se con spettacoli popolari. È un artista che è riuscito a portare questo genere di spettacolo in tutto il mondo.”

Marisa Laurito (1951) attrice, showgirl e cantante italiana

Origine: Citato in «Era grande e umile», Gigi D’Alessio lo paragona a Totò http://ricerca.gelocal.it/ilcentro/archivio/ilcentro/2006/11/14/CT5PO_CT505.html, il Centro, 14 novembre 2006.

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“[Mina] È una grande donna. E nello stesso tempo è ingenua. Io ho per lei un affetto immenso che deriva dalla tenerezza che mi ispira Mina. Pensi che lei, quando mi vede, non fa che darmi dei consigli perché crede che alla mia età io sia ancora inesperta. È il solo essere al mondo i cui pregi sono più affascinanti dei difetti. Chi conosce Mina se ne innamora. Ma lei non vuole farsi conoscere perché ha paura, perché è scottata da tutte le fregature che ha preso ogni volta che ha dato fiducia a qualcuno. È una grande donna, insicura, sì, ma che ha dimostrato coraggio quando è stato necessario, e soprattutto generosa. Ha superato lo choc della morte del fratello giovanissimo, quella di un marito da cui si era da poco separata… […] Ricordo quindici anni fa, quando era diventata una cantante di successo e ha scoperto di aspettare un bambino, ha deciso di mettere al mondo il figlio, nonostante in quell'epoca essere una ragazza madre fosse ancora scandaloso. E la televisione l'ha messa al bando: a Mina è stato proibito di esibirsi in TV e ha dovuto ricominciare da sola, con i dischi e le serate, senza il veicolo pubblicitario dello spettacolo televisivo. Poi, c'è stato il fallimento del padre, che aveva una fabbrica di oggetti in plastica. E Mina ha dovuto pagare lei i debiti fino all'ultima lira: 970 milioni. L'ultimo assegno che staccò la ridusse con 70.000 lire di debito con la banca. Ecco perché divento una belva quando sento criticare Mina: tasse ne ha pagate più del dovuto: il successo, gli errori, tutto.”

Lina Volonghi (1916–1991) attrice italiana

Origine: Da Mina come va? "Ho paura", Gente, 8 luglio 1978.

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“La scena del film Scent of a Woman che preferisco è quella del ballo, dopo l'invito fatto con voce sommessa pensando forse a promesse d'amore perdute, a sogni inevasi. Rivela la fantasia e il senso dello spettacolo degli americani, che fanno guidare una Ferrari a un cieco: gli italiani si sarebbero vergognati. Il film è in crescendo, ma io preferisco gli intermezzi più intimisti.”

Giancarlo Giannini (1942) attore italiano

Origine: Citato in Grassi Giovanna, Giannini: doppiare Al Pacino, che lezione https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/04/Giannini_doppiare_Pacino_che_lezione_co_0_9601043158.shtml, Corriere della Sera, 4 gennaio 1996, p. 24.

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“I calciatori danno uno spettacolo più positivo rispetto ai politici.”

Alberto Gilardino (1982) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Gabriella Greison, "Gilardino come non lo avete mai sentito: "Guardo i talk politici, faccio la spesa, sogno di scalare l’Himalaya" http://greisonanatomy.com/index.php/2012/11/02/gilardino-come-non-lo-avete-mai-sentito-guardo-i-talk-politici-faccio-la-spesa-sogno-di-scalare-lhimalaya/, Greisonanatomy.com, 2 novembre 2012.

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“Lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in Rai si lavora solo se ti prostituisci o se sei di sinistra. In Rai non c'è nessuno che non sia stato raccomandato, a partire dal direttore generale che non è stato certo scelto attraverso una ricerca di mercato.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2007
Origine: Citato in Berlusconi: «In Rai lavora solo chi si prostituisce o è di sinistra» http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2007/12/berlusconi-rai.shtml?uuid=5fa65ae6-af08-11dc-8731-00000e25108c&DocRulesView=Libero&refresh_ce=1, ilSole24Ore.com, 20 dicembre 2007.

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“Il circuito [di Suzuka] è veramente uno spettacolo, ma è molto difficile e tecnico, probabilmente uno dei più difficili del mondiale. Qui si paga a caro prezzo ogni piccola sbavatura.”

Nico Rosberg (1985) pilota automobilistico tedesco

Origine: Citato in Rosberg: "Qui si paga cara ogni piccola sbavatura" http://www.formulapassion.it/2013/10/f1-rosberg-qui-si-paga-caro-ogni-sbavatura/, FormulaPassion.it, 11 ottobre 2013.

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“Non c'è spettacolo più turpe di quello che ci offre il nostro prossimo quando si china su un piatto di spaghetti al pomodoro.”

Riccardo Morbelli (1907–1966) scrittore, paroliere e umorista italiano

Origine: Il boccafina ovvero il gastronomo avveduto, Parte Prima, p. 75

“Senza dubbio ci sono, in Cézanne, parecchi Cézanne: un uomo concreto e uno immaginoso, un sensuale e un intellettuale, un meridionale e un mediterraneo […] un barocco e un classico. L'uno amava il reale, che sentiva d'istinto e cui, di necessità, si rifaceva continuamente; pittore, maneggiava la sua materia come uno scultore la creta, come un cuoco i suoi impasti, come un contadino la terra del suo campo; l'altro si dilettava a vagare nei regni fantastici, affollati di tutti i pensieri del desiderio e dell'amore, dove i grandi romantici si recarono in rapida visita, e che Nerval e Baudelaire frequentarono intimamente. Quello si abbandonava voluttuosamente alle gioie che procurano lo spettacolo delle cose e una creazione artistica compiacente; questo, proclamando illusoria la natura, giudicava proprio dell'uomo conferire ad essa l'essenza col pensarla, e preconizzava una attività creatrice volontaria, ascetica. Il meridionale barocco amava il movimento, l'effetto, un lirismo non esente da retorica; l'ordine, la staticità, il ritegno, lo stile sollecitavano il classico mediterraneo. Se mai ad essere umano si poterono applicare i famosi versi di Racine: "Mon Dieu, quelle guerre cruelle. / Je trouve deux hommes en moi", fu al pittore Paul Cézanne.”

Bernard Dorival (1914–2003)

da Cézanne, 1948
Origine: Citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Questa è la breve e triste storia di un prestigiatore e della sua valletta: facevano lo spettacolo insieme e lui la segava in tre pezzi. Poi hanno litigato, lei lo ha lasciato ed ora vive a Detroit, San Diego e Miami!”

David Copperfield (1956) illusionista statunitense

Origine: Citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Le Formiche: ultimo atto, Baldini & Castoldi, 1993. ISBN 9788885988606; citato in Gino & Michele, Matteo Molinari, Anche le formiche nel loro piccolo s'incazzano. Opera Omnia. Volumi I-V, Baldini & Castoldi, Milano, 1995, p. 124, § 1271. ISBN 9788880890775

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“Il vero soldato mente a sé stesso quando dice di odiare la guerra. Egli ama in modo profondo la guerra. E non perché sia un uomo particolarmente malvagio, assetato di sangue, ma perché ama la vitalità che (per quanto paradossale possa sembrare) la guerra porta dentro di sé. Con la vitalità, la sfida e la scommessa e il mistero di cui essa si nutre. Sul palcoscenico della gran commedia che ha nome "pace" il mistero non esiste. Sai già che lo spettacolo si compone di alcuni atti e che dopo il primo atto vedrai il secondo, dopo il secondo vedrai il terzo: le incognite riguardano solo lo sviluppo della storia narrata e il suo epilogo. Sul palcoscenico della gran tragedia che ha nome "guerra", invece, non sai mai che cosa accadrà. Che tu ne sia spettatore o interprete, ti chiedi sempre se vedrai la fine del primo atto. E il secondo è una possibilità. Il terzo, una speranza. Il futuro, un'ipotesi. Puoi morire in qualsiasi momento, alla guerra, e in qualsiasi momento puoi restar ferito cioè venire tolto dal cast o dal recinto del pubblico. Tutto è un'incognita lì, un interrogativo che tiene col fiato sospeso, ma proprio per questo ci vibri d'una vitalità esasperata. I tuoi occhi sono più attenti, alla guerra, i tuoi sensi più svegli, i tuoi pensieri più lucidi. Scorgi ogni particolare, percepisci ogni odore, ogni rumore, ogni sapore. E, se hai cervello, puoi studiarvi l'esistenza come nessun filosofo potrà mai studiarla: puoi analizzarvi gli uomini come nessun psicologo potrà mai analizzarli, capirli come non potrai mai capirli in un tempo e in un luogo di pace. Se poi sei un cacciatore, un giocatore d'azzardo, ti ci diverti come non ti sei mai divertito e non ti divertirai mai nel bosco o nella tundra o al tavolo della roulette. Perché l'atroce gioco della guerra è la caccia delle cacce, la sfida delle sfide, la scommessa delle scommesse. La caccia all'Uomo, la sfida alla Morte, la scommessa con la Vita. Eccessi di cui il vero soldato ha bisogno.”

I, V, I; pp. 145–146
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“Guardare una partita è una sofferenza maggiore rispetto al giocarla in prima persona. Quando sono io ad avere la racchetta in mano mi sento meno vulnerabile. Ecco perché tante persone hanno paura di prendere l'aereo: perché non puoi fare nulla una volta in volo. Ci sono però anche momenti meno snervanti in cui sono contento di mettermi davanti alla tv e godermi lo spettacolo.”

Roger Federer (1981) tennista svizzero

2014
Origine: Da un'intervista rilasciata alla rivista Annabelle; riportata in Chiara Gambuzza, Roger Federer si racconta: "Capisco i miei tifosi: che sofferenza guardare Wawrinka o il Basilea!" http://www.tennisworlditalia.com/Roger-Federer-si-racconta-Capisco-i-miei-tifosi-che-sofferenza-guardare-Wawrinka-o-il-Basilea-articolo19638.html, TennisWorlItalia.com, 22 aprile 2014.

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“Continuiamo ad assegnare un punto per il pareggio e tre per la vittoria. Però credo che farebbe bene al calcio se per gli 0-0 non venissero assegnati punti. Così le squadre dovrebbero attaccare e non potrebbero più chiudersi dietro con un atteggiamento troppo difensivista. Ne guadagnerebbe lo spettacolo.”

Felix Magath (1953) allenatore di calcio e ex calciatore tedesco

Origine: Da un'intervista rilasciata al giornale tedesco Tz; citato in Elmar Bergonzini, Magath: "Nessun punto se la partita finisce 0-0" http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/15-02-2016/magath-nessun-punto-se-partita-finisce-0-0-140675499942.shtml, Gazzetta.it, 16 febbraio 2016.

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“Noi siamo persone adulte, non abbiamo bisogno di leader.”

Beppe Grillo (1948) comico, attore, attivista, politico e blogger italiano

dallo spettacolo Time out, Roma, 2000
Da spettacoli comici
Origine: Link Youtube http://www.youtube.com/watch?v=Xauq0wCjnE0

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“Depressione (s. f.). Particolare condizione di spirito provocata da una barzelletta sul giornale, uno spettacolo comico o la contemplazione del successo altrui.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 62
Dizionario del diavolo

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“In Italia nessuno ha mai chiesto lo spettacolo, e quindi non c'è. Abbiamo quello che la gente vuole. Contano solo i risultati. A livello di spettacolo siamo indietro e quindi dobbiamo cercare di capire che è importante lavorare per l'immediato, ma anche in prospettiva futura, puntando sempre più sui nostri giovani.”

Arrigo Sacchi (1946) allenatore di calcio italiano

citato in Calcioscommesse? Non sono tutti disonesti http://www.tuttosport.com/calcio/calcioscommesse/2012/10/10-217889/Sacchi%3A+Calcioscommesse%3F+Non+sono+tutti+disonesti, Tuttosport, 10 ottobre 2012

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“[Il ritiro dalle scene] Lo lasciai per libera scelta. Volevo dedicarmi a mio marito e a mia figlia ed ero spaventata da un mondo dello spettacolo che diventava sempre più spregiudicato e caotico. Almeno per me che sono fondamentalmente timida.”

Gloria Guida (1955) attrice italiana

Origine: Citato in Matilde Amorosi, Gloria Guida: “Sono la nonna più sexy d’Italia” http://www.oggi.it/focus/personaggi/2011/11/25/gloria-guida-sono-la-nonna-piu-sexy-ditalia/, Oggi, 25 novembre 2011.

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“A Catania, prima tappa, arriviamo di notte, in aereo. L'Etna è in eruzione. Vediamo, dai finestrini, sul fondo completamente nero della montagna, scendere srotolandosi un enorme serpente luminoso, un fiume spesso di lava rovente e bollente, vermiglia, gonfia, globosa nel suo procedere, e con volute e strie, più luminose ancora ma di colore arancione o addirittura giallo. È uno spettacolo affascinante.”

Mario Soldati (1906–1999) scrittore e regista italiano

Origine: Citato in Mario Soldati un viaggio alla scoperta della Sicilia http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/11/17/mario-soldati-un-viaggio-alla-scoperta-della.html, la Repubblica, 17 novembre 2006.

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“[Nel 2016] Totti? Fino ad oggi è stato uno spettacolo, posso solo dire chapeau. Chi ama il calcio vuole vedere Totti in campo.”

Zinedine Zidane (1972) calciatore francese

Origine: Durante la conferenza stampa prima della partita di andata degli ottavi di finale di Champions League Roma-Real Madrid, 16 febbraio 2016; citato in Real Madrid, l'omaggio di Zidane a Totti: "Chi ama il calcio lo vuole in campo" http://www.goal.com/it/news/173/champions-league/2016/02/16/20413182/real-madrid-lomaggio-di-zidane-a-totti-chi-ama-il-calcio-lo?utm_source=facebook.com&utm_medium=referral&utm_campaign=itfb, Goal.com, 16 febbraio 2016.

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“Ho fatto questo spettacolo in Alabama e questi tre bifolchi mi incontrarono dopo lo spettacolo. "Signor tipo divertente, vieni qui. Ehi amico, siamo cristiani, non ci piace quello che hai detto!"”

Bill Hicks (1961–1994) comico statunitense

Ho risposto: "Allora perdonatemi".
I did this show in Alabama and these three rednecks met me after the show. "Mr. funny man c'me here. Ehi buddy, we're Christians, we don't like what you said!". I said: "Then forgive me".
Relentless

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“Il teatro per me è più ancora di una casa, è il mio tempio. È qualcosa di sacro in cui si compie il rito dello spettacolo.”

Gael García Bernal (1978) attore messicano

2013
Origine: Citato in Arianna Finos, Gael Garcia Bernal, ma quale divo "Sono nato a teatro, scelgo l'impegno" http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2013/05/12/news/gael_garcia_bernal-58631733/, Repubblica.it, 12 maggio 2013.

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“Il magistrato vive nella società, è un uomo che, come tutti, fa le sue scelte e ha le sue opinioni e le sue relazioni: l'importante è che eserciti e dimostri di esercitare imparzialmente la sua funzione e non si aspetti meriti (e non sia posto in condizione di temere demeriti) per le scelte giudiziarie adottate e che non presenti le stesse come frutto di un impegno politico o di una strategia in qualche modo a carattere politico (e cioè rivolta a incidere su determinati fenomeni aventi rilevanza politica con i mezzi offerti dal processo.. non produce nulla e non conduce a nulla la denigrazione pura e semplice delle scelte giudiziarie, se non delle persone dei magistrati, che ormai tende sempre più spesso a sostituirsi alla critica motivata. Si tende a disperdere una comune cultura del diritto e della giurisdizione: l'accertamento giudiziario viene inteso e presentato come una "sfida" o un "duello" davanti ai mezzi di comunicazione di massa anzichè come contrapposizione di tesi aventi pari dignità, ma anche diversa funzione e che si richiamano a differenti interpretazioni dei riscontri di fatto o delle norme giuridiche da applicare al caso concreto. Del processo contano, come in un film o in uno spettacolo, più i personaggi e gli interpreti e i caratteristi vari che la solidità delle argomentazioni, la coerenza delle affermazioni di principio, la linearità degli elementi probatori presentati e rappresentati. Avvocati contro magistrati, essi appaiono schierati in formazione come al mundial di calcio, come in una partita nella quale tra l'altro la cronaca giudiziaria annota i tiri in porta, i goals e i falli fischiati e il pubblico si schiera, agita le sue bandiere, non comprende ma fa il tifo per chi gli pare più simpatico o più bravo.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

da Tra potere e servizio, informazione e giustizia in Italia, Liguori, Napoli 1997, pp. 17-18