Frasi su stato
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“Mimmo è stato per me come un secondo papà, ho un ricordo molto bello di quel periodo. Volle a tutti i costi insegnarmi le sue canzoni che non conoscevo, e ricordo che quando cantavamo in diretta era terrorizzato che io sbagliassi.”

Francesca Guadagno (1967) doppiatrice e attrice italiana

Origine: Da Intervista esclusiva a Francesca Guadagno http://guide.supereva.it/doppiaggio_e_doppiatori/interventi/2006/12/280211.shtml, a cura di Daniela Sgambelluri, Supereva.it.

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“Ecco qui. Basandomi su tutto quello che mi è successo nel corso del 2012, sono convinto di essere stato licenziato da Mike Priefer, un bigotto che non era d'accordo con la causa che stavo sostenendo e da due codardi, Leslie Frazier e Rick Spielman: entrambi sapevano che ero un buon giocatore per la squadra, ma hanno preferito non entrare in disaccordo con Priefer su un argomento tanto delicato.”

Chris Kluwe (1981) giocatore di football americano statunitense

Origine: da Chris Kluwe, I Was An NFL Player Until I Was Fired By Two Cowards And A Bigot http://deadspin.com/i-was-an-nfl-player-until-i-was-fired-by-two-cowards-an-1493208214, deadspin.com, 3 gennaio 2014; citato in Valentina Spotti, Chris Kluwe: il giocatore di football licenziato perché era a favore dei matrimoni gay http://www.giornalettismo.com/archives/1285843/chris-kluwe-il-giocatore-di-football-licenziato-perche-era-a-favore-dei-matrimoni-gay/, Giornalettismo, 3 gennaio 2014.

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“[Sugli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia] Ciononostante, poiché la strage si è consumata in 30 minuti, c'è da chiedersi comunque perché il pluriomicida non sia stato minimamente contrastato dal gruppo destinato allo sterminio. Ragioniamo. Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate, non sono in grado di annientare un nemico, per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco. Ma 50 – e sull'isola ce n'erano dieci volte tante – se si lanciano insieme su di lui, alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani. […] Ma è incredibile come, in determinate circostanze, ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso, illudendosi di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia (ed efficace) del mondo: l'unione fa la forza. […] Evidentemente l'uomo non ha, o forse ha perso nei secoli, l'abitudine e l'attitudine a combattere in favore della comunità della quale pure fa parte. In lui prevalgono l'egoismo e l'egotismo. Non è più capace di identificarsi con gli altri e di sacrificarsi per loro, probabilmente convinto che loro non si sacrificherebbero per lui.”

Vittorio Feltri (1943) giornalista italiano

Origine: Da http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=12GIET Il Giornale, 25 luglio 2011.

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“Per la prima volta un premier ha trovato il coraggio di parlare netto e chiaro agli ameri- cani, anzi di cantargliele sode. Chi è stato? Mario Monti al G20 di Los Cabos in Messico.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Citato in massimofini.it http://www.massimofini.it/articoli/cosi-monti-e-barroso-prendono-le-distanze-dagli-amici-usa

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“[Senna era] Troppo carico di emozioni. Questo era il suo limite: un grande talento portato a eccedere e di conseguenza a commettere errori. Se fossi stato un team manager avrei scelto Prost, che era chirurgico nella guida e nella condotta di gara. Molto più affidabile.”

Jackie Stewart (1939) pilota automobilistico britannico

Origine: Citato in Stewart: "Prost era meglio di Senna" http://www.lastampa.it/2013/03/16/blogs/controsterzo/stewart-prost-era-meglio-di-senna-wr7WuMoiN4UZGKIByS8WLL/pagina.html, La Stampa, 16 marzo 2013.

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“Cos'altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi – e per favore ascoltatemi, perché comincia la perorazione – che a mio parere siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto in battaglia un esercito. Non avete scritto i drammi di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà ad una razza barbara. Come vi giustificate? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e color caffè, tutti freneticamente indaffarati nell'industria, nel commercio, nell'amore: abbiamo avuto altro da fare. Senza la nostra attività nessuno avrebbe solcato questi mari, e queste terre fertili sarebbero state deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e istruito, forse fino all'età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche sono attualmente al mondo; e questa fatica, anche ammettendo che qualcuno ci abbia aiutate, richiede tempo. C'è del vero in quel che dite – non lo nego. Ma nello stesso tempo devo ricordarvi che fin dal 1866 esistevano in Inghilterra almeno due colleges femminili; che, a partire dal 1880, una donna sposata poteva, per legge, possedere i propri beni; e nel 1919 – cioè più di nove anni fa – le è stato concesso il voto? Devo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è stato aperto l'accesso a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sul lungo tempo in cui sono stati goduti, e sul fatto che in questo momento devono esserci quasi duemila donne in grado di guadagnare più di cinquecento sterline l'anno, in un modo o nell'altro, ammetterete che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, di incoraggiamento, di agio e di denaro non regge più. Inoltre gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Naturalmente dovete continuare a far figli, ma, così dicono, solo due o tre a testa, non dieci o dodici.”

2011, p. 151
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“Tutta la nostra politica, da molti anni a questa parte, ha avuto carattere eminentemente femminile. Lo stesso Risorgimento è stato operato in gran parte con l'astuzia, l'arrendevolezza, il doppio gioco: il virile vi ha avuto funzione episodica, ha dovuto vestire colori romantici per introdursi nella storia della liberazione italiana. […] E tutto il miserando tentativo di imposizione pseudosocialista, fu un episodio della femminilità alla riscossa: era una rivoluzione fatta di dispettosa iracondia anziché di maschia collera; e in fondo ad esso v'era un programma di dedizione e di asservimento. Sarebbe interessante esaminare tutta la storia d'Italia da questo punto di vista strettamente psicologico; cioè come sequela di battaglie della maschilità contro la femminilità, con alterne vittorie. Chi oggi volesse partecipare alle più vive lotte del giorno, dovrebbe tener conto di questo: che stiamo assistendo, soprattutto, al risollevarsi e riprendersi di tutta la virilità assopita e distratta nelle braccia della politica femmina che governò la guerra e i suoi primi risultamenti. Il parlamento è il risultato, e la personificazione, e il simbolo più pieno e preciso che possiamo immaginare, di tutti i caratteri della femmina-tipo che per tanto tempo ha dominato la nostra vita. E s'intende per parlamento qualche cosa che trascende ampiamente i confini di Montecitorio. Assisteremo al grottesco di una lotta tra lo Stato-femmina e la Nazione-maschio? Queste lotte di sessi qualche volta finiscono con un atto di fecondazione. Ma è da tener presente che nel caso nostro la femmina non è più atta a concepire.”

Massimo Bontempelli (1878–1960) scrittore, saggista e giornalista italiano

Origine: La donna del Nadir, pp. 239-240

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“Moro non è il santino immaginario della interessata iconografia ufficiale. […] Moro è quello che vien fuori dalle sue lettere, quelle lettere che scrisse quando era prigioniero delle Br e che sono quanto di più penoso ed umiliante sia mai uscito da una prigione. Lo «statista insigne» che, al momento del dunque, sconfessa tutti i principi dello Stato di diritto, sembra considerare lo Stato ed i suoi organismi come un proprio patrimonio privato, invita gli amici del suo partito ed i principali rappresentanti della Repubblica a fare altrettanto. L'uomo che chiede pietà per sé ma, in novanta lettere, non ha una parola per gli uomini della sua scorta, morti ammazzati per lui e, anzi, l'unico accenno che ne fa è gelidamente burocratico per definirli «amministrativamente non all'altezza». Il politico che conferma la tradizione della classe dirigente italiana pronta a chiedere tutto, anche la vita, agli umili, ma mai disposta, le poche volte che capita, a pagare di persona (si pensi a Mussolini in fuga sotto un pastrano tedesco, al modo con cui il re e Badoglio abbandonano Roma). Dire queste cose d'un uomo che è morto come è morto Moro può apparire, anzi è, crudele. Ma è la verità. E poiché ho scritto queste cose quando Moro era ancora vivo («Statista insigne o pover'uomo?»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Il Lavoro 4 aprile 1978) non ho alcuna remora a ripeterle ora che è morto e che altri tasselli vengono a completarne la figura.
Origine: Da E questo era lo «statista insigne»? http://www.massimofini.it/1986/blog/pagina-2, Massimofini.it, archivio 1986.

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“Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.”

Piero Gobetti (1901–1926) giornalista, politico e antifascista italiano

La rivoluzione liberale

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“Il parlamentarismo è un lusso che è stato consentito ai nuovi padroni (antifascisti!) dalla presenza della Chiesa.”

da Previsione della vittoria al «referendum», 28 marzo 1974; p. 40
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“Sono anni che faccio il fantacalcio e per la prima volta ho potuto fare l'asta su di me. […] Quando ho fatto il primo gol contro il Carpi è stato bellissimo perché mi ero schierato e ho beneficiato del gol. Sono tornato nello spogliatoio ed ho detto ai miei compagni: "Comprarsi, schierarsi al fantacalcio e fare gol non ha prezzo."”

Daniel Ciofani (1985) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Bruno Majorano, Daniel Ciofani e il fantacalcio: "In panchina per scaramanzia, ma ho vinto con Higuain!" http://gianlucadimarzio.com/news-cat/d-ciofani-e-il-fantacalcio-cosi-mi-sono-preso-e-lasciato-in-panchina-ma-ho-vinto-con-moras/, GianlucaDiMarzio.com, 2 dicembre 2015.

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“Quando arriva un Capo di Stato”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana
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“Mi scusi Presidente | ma questo nostro Stato | che voi rappresentate | mi sembra un po' sfasciato. | È anche troppo chiaro | agli occhi della gente | che tutto è calcolato | e non funziona niente.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Io non mi sento italiano, n. 3
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“[Parlando di Andrij Ševčenko] Credo che in futuro tornerà a essere un giocatore di grande qualità, ma ha bisogno di un cambiamento, di una sfida diversa e di un ambiente diverso per essere felice. Non era la mia prima opzione, avevo chiesto un altro giocatore e sapevo che in quel momento il club stava facendo di tutto per darmi i giocatori che volevo, o almeno uno di loro, ma non è stato possibile per varie ragioni. E quando ho dovuto confrontarmi con l'ipotesi Shevchenko ho detto sì, perché è senza dubbio un giocatore di grande qualità. Era come un principe, ma al Chelsea la nostra filosofia era diversa. Non avevamo prìncipi, tutti sono uguali, tutti hanno bisogno di lavorare allo stesso modo, e tutti devono meritare di giocare. Per questo penso che abbia perso fiducia in se stesso. E poi ci sono altri fattori, come una vita diversa, un club diverso, una lingua diversa, un campionato diverso e un ambiente diverso. Passo dopo passo, un giocatore va nella direzione sbagliata. […] È un ottimo giocatore e gli auguro di tornare lo Sheva che tutti, me incluso, ammirano. La verità è che non ho mai avuto problemi personali con lui e gli auguro il meglio per il futuro.”

José Mourinho (1963) allenatore di calcio e calciatore portoghese

Inter (2008-2010)
Origine: Citato in Mourinho, carezze a Sheva "Mai avuto problemi con lui" http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Squadre/Inter/Primo_Piano/2008/08/27/mourinhosheva.shtml, Gazzetta.it, 27 agosto 2008.

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“Chi stampa un libro, par che sia obbligato | A saper, quasi fosse Angiol celeste, | Quanto è mai stato scritto, oppur sognato.”

Giancarlo Passeroni (1713–1803) poeta italiano

Cap. VII
Rime
Origine: Citato in Harbottle, p. 272.

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“[Su Luciano Moggi] Con me, è sempre stato un signore. Contro di lui, non ho nulla da dire. Anzi, ne conservo un buon ricordo. Se ha delle colpe, sicuramente non saranno uniche, le sue.”

Diego Armando Maradona (1960) allenatore di calcio e calciatore argentino

Con data
Origine: Citato in Mimmo Malfitano, Maradona, dalla festa alla caserma, La Gazzetta dello Sport, 7 giugno 2006.

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