Frasi su tre-giorni
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“Al giorno d'oggi solo i delinquenti sono ancora capaci di far del male al prossimo senza filosofia.”

Robert Musil (1880–1942) scrittore e drammaturgo austriaco

2013

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“Nessun maschio americano che avesse un po' di rispetto di se stesso si sognerebbe mai di cominciare un nuovo giorno senza la spremuta di qualche seno.”

Noel Coward (1899–1973) commediografo, attore e regista britannico

Origine: Amore e etichetta, p. 144

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“Si ha sempre bisogno di troppe persone, fino al giorno in cui troppe persone hanno bisogno di noi.”

Jacques Deval (1890–1972) commediografo, regista e scrittore francese

Taccuino di un autore drammatico

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“C'è nel giorno un'ora serena che si potrebbe definire assenza di rumore, è l'ora serena del crepuscolo.”

Victor Hugo (1802–1885) scrittore francese

Origine: Il Novantatré, p. 66 ed. Mondadori

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“I lieti giorni d'Aranjuèz già vanno | Al suo termine.”

(trad. di Maffei, I, 1)
Die schönen Tage in Aranjuez | Sind nun zu Ende.
Don Carlos

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“E venne il giorno in cui Arrakis si trovò al centro dell'universo, e l'universo, quasi, vi ruotava intorno.”

dal «Risveglio di Arrakis», della Principessa Irulan: Ed. Nord, p. 414
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“Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole attraversa il cielo.”

The Alchemist
L'Alchimista
Variante: E quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogniqualvolta il sole attraversa il cielo.

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“Trascorse il logorìo di giorni e giorni. | Ogni gola riarsa e vitreo ogni occhio. | Il logorìo di giorni e giorni!”

Samuel Taylor Coleridge (1772–1834) poeta

La leggenda del vecchio marinaro, Alessandro Ceni

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“Che tregua offre l'alba? Guarda, dal cielo piagato, | Il giorno incede, un tiranno dalla spada in fiamme!”

Rudyard Kipling (1865–1936) scrittore e poeta britannico

Origine: Poesie, p. 63

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“Prateria, sei lo scrigno del giorno.”

René Char (1907–1988) poeta francese

Fogli d'Ipnos. 1943-1944

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“Chiunque può scrivere un romanzo in tre volumi: ciò richiede semplicemente una totale ignoranza della vita e della letteratura.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Variante: Chiunque può scrivere un romanzo in tre volumi. Richiede soltanto una completa ignoranza sia della vita che della letteratura.

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“Mira colui con quella spada in mano, | che vien dinanzi ai tre sì come sire: | quelli è Omero poeta sovrano.”

Dante Alighieri (1265–1321) poeta italiano autore della Divina Commedia

IV, 86–88

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“Una religione è dannata e confessa la sua estrema impotenza il giorno in cui brucia il primo eretico.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

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“Un giorno faranno la guerra e nessuno ci andrà.”

Carl Sandburg (1878–1967) poeta statunitense

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“Noi scriveremo altro; con questo criterio si giudichi ciò che si sente dire ogni giorno.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Non sfuggire questo giorno; | quello che rincorri | non è certo migliore.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“MEFISTOFELE. Segui pure il detto antico di mio zio serpente; verrà certo un giorno, in cui la tua somiglianza con Dio ti farà paura.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…

p. 151

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“A me si confà unicamente il giorno seguente al domani. C'è chi è nato postumo.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Prefazione; 2008

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“Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!". E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "È forse perduto?" disse uno. "Si è perduto come un bambino?" fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?" – gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso – voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all'ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l'intero orizzonte? Che mai facemmo per sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov'è che si muove ora? Dov'è che ci moviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all'indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? – Non si è fatto piú freddo? Non seguita a venire notte, sempre piú notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo ancora nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di piú sacro e di piú possente il mondo possedeva fino ad oggi si è dissanguato sotto i nostri coltelli – chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo lavarci? Quali riti espiatòri, quali sacre rappresentazioni dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo anche noi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un'azione piú grande – e tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtú di questa azione, ad una storia piú alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!". A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch'essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. "Vengo troppo presto" proseguí "non è ancora il mio tempo. Questo enorme evento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino – non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle stelle vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano viste e ascoltate. Quest'azione è ancor sempre piú lontana dagli uomini delle stelle piú lontane – eppure son loro che l'hanno compiuta!". – Si racconta ancora che l'uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: "Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?".”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

125; 2007

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“Con un talento in più si è spesso più insicuri che con uno in meno: come il tavolo sta meglio su tre che su quattro gambe.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

I, 560; 2011

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“La lunghezza della giornata. – Quando c'è molto da infilarci, un giorno ha mille tasche.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

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