Frasi su vento
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“Un filmato di quelli accelerati, i fotogrammi veloci mischiati con una musica di sottofondo. Evocativa. Mani che si avventano. Poi, solo lo scheletro, arrugginito. Forse, dopo, neanche più il palo. Distrutto, bruciato. Alla base. Penzolante. Tenuto sospeso dai fili elettrici. L'immagine perfetta. Il palo è alla mercé del vento. Ma non cade. Mentre tutti si rendono conto che c'è un motorino abbandonato, mi guardo intorno. Castel Volturno. Il mare è vicino. Anche se non si vede. L'odore. Intorno case abbandonate. Sventrate. Come se ci fossero state delle esplosioni. Ma pochi le hanno udite. Canneti, arbusti, polvere, rifiuti, cartelli. Tutto nasconde la vista del mare. Osservo il motorino. Anche gli africani, dopo i casalesi, hanno fatto una scelta. Casale di Principe sede legale. L'Africa sede legale. La sede operativa La Domitiana, Castel Volturno, e le sue terre, strade sterrate tutt'intorno. Mentre i casalesi hanno combattuto le loro guerre con gli altri clan vicini per difendere e imporre la sede operativa, gli africani non ne hanno avuto bisogno. Decenni di permanenza. Inesorabile. Protetta. Utile. A testa bassa hanno subito colpi, lamentele, repulisti generali, promesse di miglioramento e promesse di esodi biblici. Hanno accettato tutto, in silenzio. E sono rimasti. Sempre pochi a rendersene conto, gli altri in ritardo. In ritardo a cercare nel vocabolario aggettivi e sostantivi iperbolici, costrutti intelligenti, paradossi eccentrici, aforismi, per colpire la fantasia. Trovare una bellezza nell'inferno, che non c'è.”

Sergio Nazzaro (1973) scrittore e giornalista italiano

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MafiAfrica

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“I grandi sono come quei mulini eretti sulle montagne che non danno della farina se non si dà loro del vento.”

Filippo Pananti (1766–1837) poeta italiano

Avventure e osservazioni sopra le coste di Barberia

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“[…] quel che manca a La dolce vita è la struttura di un capolavoro. Il film non è costruito, è soltanto una somma seducente di momenti più o meno grandi di cinema. […] Al vento della critica La dolce vita si smantella, si disgrega, non resta che un seguito di "attualità" più o meno straordinarie senza che un qualche elemento solido le leghi e le conduca a un significato complessivo […].”

Jacques Doniol-Valcroze (1920–1989) attore, regista e sceneggiatore francese

da France Observateur, Parigi, 19 maggio 1960
Origine: Citato in Claudio G. Fava, I film di Federico Fellini, Volume 1 di Effetto cinema, Gremese Editore, 1995, p. 96 https://books.google.it/books?id=DNMSsPUpWnoC&pg=PA96. ISBN 8876059318

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“… mi sono rimaste speranze come acqua di sorgente | a rinfrescare nuove illusioni di vita.”

Pietro Nigro (1939) poeta italiano

da Mi pare nel vento, vv. 8-9
Il deserto e il cactus

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“La forza, la scaltrezza ed il pericoloso suo morso ne fanno il signore della foresta. Non teme nessun nemico e non si spaventa dello scoppio dell'arma da fuoco. Le sue passioni sono d'una tale violenza da far credere che sotto il loro impero diventi affatto furioso e perda l'intelletto. Paragonata alla loro, la collera delle altre scimmie rassomiglia, a detta d'uno scrittore inglese, ad un lieve sospiro di vento, mentre quella del mandrillo può paragonarsi alla bufera che rovina tutto sul suo passaggio. Se il tremendo animale e inviperito (e a ciò basta uno sguardo, una parola, una minaccia) raggiunge un tale grado di furore da dimenticare tutto e precipitarsi a capo basso furente sul nemico. Un lampo diabolico sfolgora dagli occhi del mostro, che pare invero dotato di una forza e d'una cattiveria infernale. Si assicura che le sue tempestose passioni lo scrollano al segno da farlo cadere senza vita in mezzo ad urli e rantoli selvaggi. Si dice ancora che serba il rancore assai più a lungo degli altri cinocefali, e che mai perdona ad un nemico. Non v'ha quindi da maravigliarsi che gli indigeni non attacchino mai briga con lui: anzi non penetrano nei boschi in cui abita il mandrillo se non in gran numero e bene armati. Come la collera, la sua sensualità non conosce limiti, ed oltrepassa di gran lunga in svergognatezza e impudenza quella delle altre scimmie. I maschi non assaltano solo le loro femmine, bensì anche le donne, e sono perciò abbastanza pericolosi.”

Alfred Edmund Brehm (1829–1884) biologo e scrittore tedesco

Origine: La vita degli animali, Volume 1, Mammiferi, p. 127

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“Io sono nato nelle praterie dove il vento soffia libero e non c'è nulla che ferma la luce del sole. Io sono nato dove non c'erano costrizioni.”

Geronimo (1829–1909) condottiero nativo americano

http://www.tatankaweb.it/home%20italiano_file/il%20cerchio%20di%20tatanka/capi%20indiani/geronimo/geronimo.htm
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“Chi risiede non riflette e chi riflette non risiede.”

Franco Arminio (1960) poeta, scrittore e regista italiano

da Vento forte tra Lacedonia e Candela, Roma-Bari, Laterza, 2008

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“Sai di vento del Nord, | sai di buono ma non di noi, | stessa luna a metà, | sei nel cielo sbagliato.”

Mango (cantante) (1954–2014) cantautore, musicista e poeta italiano

da La rondine, n. 3
Disincanto

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“Anche se non mi sono mai dedicato molto al pensiero dell'esistenza di un Dio personale fino a un periodo considerevolmente tardo della mia vita, voglio qui esporre le conclusioni vaghe alle quali sono stato portato. Il vecchio argomento di una natura ideata, così come fornito da Paley, che prima mi sembrava così conclusivo, fallisce, ora che la legge della selezione naturale è stata scoperta. Non si può più sostenere che, per esempio, la bella cerniera di una conchiglia bivalve deve essere stata fatta da un essere intelligente, come la cerniera di una porta da parte dell'uomo. Non sembra esserci più progettazione nella variabilità degli esseri organici, e nell'azione della selezione naturale, che nella direzione dove il vento soffia.”

Charles Darwin (1809–1882) naturalista britannico che formulò la teoria dell'evoluzione

Origine: Although I did not think much about the existence of a personal God until a considerably later period of my life, I will here give the vague conclusions to which I have been driven. The old argument from design in Nature, as given by Paley, which formerly seemed to me so conclusive, fails, now that the law of natural selection has been discovered. We can no longer argue that, for instance, the beautiful hinge of a bivalve shell must have been made by an intelligent being, like the hinge of a door by man. There seems to be no more design in the variability of organic beings, and in the action of natural selection, than in the course which the wind blows. (da The Variation of Animals and Plants, 1868; citato in Life and Letters of Charles Darwin: the Evolution, a cura di Francis Darwin, Cambridge, 1887)

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“Dio è come il vento che passa: si sente dappertutto ma non si vede da nessuna parte.”

Jacques Normand (1848–1931) scrittore

da Pensées de toutes les couleurs
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“Invece di sacrificare gli animali, lasciateli liberi. Lasciateli cercare l'erba, l'acqua e la carezza del vento. Gli animali che uccidete vi hanno dato il tributo del loro latte e della loro lana. Hanno posto la fiducia fra le vostre mani che ora li sgozzano.”

Jean Prieur (1914–2016) scrittore francese

Origine: Da I Maestri del pensiero giusto; citato in Aa. Vv., La dieta vegetariana nel Cristianesimo, Edizioni Il Sentiero, Milano, 2011, p. 84. ISBN 978-88-86604-12-3

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“Venga dunque alla sbarra Aristotele, il peggiore dei Sofisti, stordito da un'inutile sottigliezza, spregevole ludibrio delle parole. Ha osato persino, se la mente umana si fermasse per caso e quasi spinta da un buon vento sulla spiaggia di qualche verità, stringerle attorno durissimi ceppi, e mettere insieme una specie di arte fatta di pazzia per asservirci alle parole. Nel suo seno si sono generati e di lui si sono nutriti quegli astutissimi spacciatori di nuvole [i peripatetici] i quali, tenendosi ben lontani dalla luce della storia e delle singole cose e senza curarsi di intraprendere la descrizione del mondo, ci hanno propinato le innumerevoli sciocchezze delle Scuole, ricavandole con l'irrequieto agitarsi della loro mente dalla duttile materia dei precetti e delle affermazioni di Aristotele. Ma il loro dittatore è da riprovare più di loro, perché, pur essendosi rivolto alle libere ricerche della storia, ha conservato intatti gli idoli più oscuri di qualche caverna sotterranea, e ha costruito sopra la sua storia delle cose particolari una specie di tela di ragno, che vuol far apparire come la trama delle cause, mentre è affatto priva di forza e di pregio.”

Francesco Bacone (1561–1626) filosofo, politico e giurista inglese

Origine: Da Il parto maschio del tempo, in Opere filosofiche, a cura di Enrico De Mas, Laterza, Bari, 1965, vol. 1, pp. 39-40; citato in Giovanni Reale, Guida alla lettura della Metafisica di Aristotele, Roma-Bari, Laterza, 1997, p. 189. ISBN 88-420-5247-7

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“L'alcool addormenta la mia emotività e lascio scivolare le emozioni come vele gonfiate al vento.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

Fluo. Storie di giovani a Riccione

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“Le tipe col culo grosso ma sexy allo stesso tempo, Usain vola 9.6 più veloce del vento”

Vacca (1979) rapper italiano

da Nella Terra di Bob, n. 4
Pazienza

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“Che sappiamo dell'Uomo? | abbiamo percorso qualche pallido millimetro | nel vento immane delle Galassie in volo, | abbiamo posato il piede timoroso | sulle sabbie roventi della Luna… | ma l'Uomo nel suo profondo abisso | ci è ancora ignoto.”

Carlo Martini (critico letterario) (1908–1978) critico letterario italiano, poeta italiano

Citazioni di Carlo Martini
Origine: Citato in Sergio Pinna, La protezione dell'ambiente, FrancoAngeli, Milano, 1998, p. 80.

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“Terra, terra silenziosa. | Silenziosa, | con la pelle bruciata, la statura nuda, | perdona, Hiroshima… | Perdona ogni passo | che sfiora una tua ferita, rompe una cicatrice… | Perdona uno sguardo | che ti fa male anche se t'accarezza… | Perdona qualsiasi parola | che smuove l'aria in cui cerchi | i tuoi bambini, | popoli di bambini perduti per sempre. | Non c'è | non può esistere | una tomba! Vento c'è… vento… vento… | È la loro voce | che risuona | di giorno in giorno più debole | soltanto nel ricordo.”

Eugen Jebeleanu (1911–1991) Scrittore e traduttore Rumeno

da Il primo incontro
Origine: In Il sorriso di Hiroshima, brano pubblicato nella rivista L'Europa letteraria del dicembre 1961, traduzione di Dragos Vranceanu e Franco Costabile; citato in Giuseppe Passarello, Voci del tempo nostro, antologia di letture moderne e contemporanee, Società editrice internazionale, Torino, 1968, p. 904.

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“I bianchi crisantemi sulla spiaggia | mossi dal vento autunnale | non si distinguono più | dalla bianca schiuma del mare.”

Sugawara no Michizane (845–903) poeta e politico giapponese

Origine: Citato in Rossella Menegazzo, Giappone , Gruppo Editoriale L'Espresso, [pubblicato su licenza Electa, Milano], Roma, 2008, p. 118.

“Brilla il mare alla notte, purpureo inneggia al sole; | sulla riva la, la perla al fondo oscuro | sognano. L'infinito fulge nel vento puro. | Mare! Piaga alla prona terra che non si dole.”

Jānis Sudrabkalns (1894–1975) scrittore lettone

da Timone il misantropo
Origine: In Poeti lettoni contemporanei, presentati da Marta Rasupe, traduzione di Ettore Serra, Casa Editrice Ceschina, Milano, 1963, p. 29.

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“Non aspettare che il vento gonfi la vela della tua fortuna. Soffiaci dentro da te.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Sessanta, XXXIX

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“Rimane solo il vento | a noi artisti, | sempre di più | con la valigia in mano | varchiamo una nazione | che non dà opportunità | o valore | a quello che inventiamo.”

Clementino (1982) rapper e attore teatrale italiano

da <nowiki>'</nowiki>O vient<nowiki>'</nowiki>, n. 2
Mea culpa

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“Era bacio lo so era sfinimento | Era questo mio verde tramortire | a sommo dei colori dell'attesa.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Questa corda di vento di cammina
Come polvere o vento

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“Sottili fili di acciaio, avvolti intorno a quella stessa sorta di viti di legno che negli strumenti musicali servono a tender le corde, tenevano aperte le labbra di quelle orrende ferite: si vedeva il cuore nudo pulsare, i polmoni dalle venature dei bronchi simili a rami d'albero, gonfiarsi proprio come fa la chioma di un albero nel respiro del vento, il rosso, lucido fegato contrarsi adagio adagio, lievi fremiti correre sulla polpa bianca e rosea del cervello come in uno specchio appannato, il groviglio degli intestini districarsi pigro come un nodo di serpi all'uscir dal letargo. E non un gemito usciva dalle bocche socchiuse dei cani crocifissi. […] A un tratto, vidi Febo. Era disteso sul dorso, il ventre aperto, una sonda immersa nel fegato. Mi guardava fisso, e gli occhi aveva pieno di lacrime. Aveva nello sguardo una meravigliosa dolcezza. Non mandava un gemito, respirava lievemente, con la bocca socchiusa, scosso da un tremito orribile. Mi guardava fisso, e un dolore atroce mi scavava il petto. "Febo" dissi a voce bassa. E Febo mi guardava con una meravigliosa dolcezza negli occhi. Io vidi Cristo in lui, vidi Cristo in lui crocifisso, vidi Cristo che mi guardava con gli occhi pieni di una dolcezza meravigliosa. "Febo" dissi a voce bassa, curvandomi su di lui, accarezzandogli la fronte. Febo mi baciò la mano, e non emise un gemito. Il medico mi si avvicinò, mi toccò il braccio: "Non potrei interrompere l'esperienza", disse, "è proibito. Ma per voi… Gli farò una puntura. Non soffrirà". […] Anche gli altri cani, distesi sul dorso nelle loro culle, mi guardavano fisso, tutti avevano negli occhi una dolcezza meravigliosa, e non il più lieve gemito usciva delle loro bocche. A un tratto un grido di spavento mi ruppe il petto: "Perché questo silenzio?", gridai, "che è questo silenzio?"”

Era un silenzio orribile. Un silenzio immenso, gelido, morto, un silenzio di neve. Il medico mi si avvicinò con una siringa in mano: "Prima di operarli", disse, "gli tagliamo le corde vocali".
La pelle, Il vento nero

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“Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. | E poiché io ti amo, i pini nel vento | vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.”

Pablo Neruda (1904–1973) poeta e attivista cileno

da Qui ti amo...
Venti poesie d'amore e una canzone disperata

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