Frasi su voce
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“Il segreto della mia vittoria al Fiandre 2016? Mi piace cantare ad alta voce mentre sono in gruppo, anche se a molti dà fastidio.”

Peter Sagan (1990) ciclista su strada, biker e ciclocrossista slovacco

Origine: Dall'intervista di Alessandra De Stefano nel corso del programma televisivo Diretta Parigi-Roubaix 2016, RaiSport 1, 10 aprile 2016.

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“Non ci va nessuno in un posto in cui vivere è quasi impossibile.”

Mauro Corona (1950) scrittore, alpinista e scultore italiano

libro La voce degli uomini freddi

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“La casa dove tua bis-bis-bisnonna e io andammo a stare appena sposati dava sulle cascatelle […] Aveva pavimenti di legno e finestre magnifiche e spazio sufficiente per una famiglia numerosa. Era una bella casa. Una buona casa.
Ma l'acqua… diceva la tua bis-bis-bisnonna… non riesco a sentirmi quando penso.
Tempo, io la incalzavo. Datti tempo.
E, lascia che te lo dica: anche se la casa era spaventosamente umida, e il prato davanti una fangaia perenne a causa degli spruzzi; anche se i muri ogni sei mesi necessitavano di riparazioni, e scaglie di pittura cadevano dal soffitto in tutte le stagioni come neve… ciò che si dice di chi abita vicino a una cascata è vero.
Che cosa, chiese mio nonno, cosa si dice?
Si dice che chi abita vicino a una cascata non senta l'acqua.
Questo, si dice?
Esatto. Naturalmente la tua bis-bis-bisnonna aveva ragione.
All'inizio fu terribile. Non sopportavamo di rimanere in casa per più di poche ore di fila. Le prime due settimane furono caratterizzate da notti di sonno intermittente, litigi soltanto per il gusto di farci sentiore sopra lo scroscio. Litigavamo al solo scopo di ricordarci a vicenda che eravamo innamorati e non in preda all'odio.
Però le settimane successive andò un po' meglio: era possibile dormire qualche buona oretta per notte e mangiare con un disagio sopportabile. la tua bis-bis-bisnonna ancora malediceva l'acqua […], ma meno di frequente, e con minore furia. […]
La vita continuò perchè la vita continua, e il tempo passò, perchè il tempo passa, e dopo poco più di due mesi: Hai sentito? le domandai, una delle rare mattine in cui eravamo seduti insieme a tavola. Hai sentito? Deposi il mio caffè e mi alazi dalla sedia. La senti quella cosa?
Quale? mi chiese lei.
Esatto! risposi, correndo fuori per salutare a pugno teso la cascata. Esattamente!
Ballammo, lanciando in aria manciate d'acqua, senza sentire proprio neinte. Alternavamo abbracci di perdono e urla di umano trionfo all'indirizzo dell'acqua. Chi vince la battaglia? Chi vince la battaglia, cascata? Noi! La vinciamo noi!
E questo vivere vicino a una cascata, Safran. [.. ] Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita. […]
Ma questa non è tutta la storia, continuò la Meridiana. L'ho capito la prima volta che ho tentato di bisbigliare un segreto senza riuscirvi, o fischiettare una canzone senza insinuare la paura nei cuori di chi era nel raggio di centro metri, quando i miei colleghi della conceria mi hanno supplicato di abbassare la voce perché chi riesce a pensare se gridi in quel modo? Al che io ho domandato: STO DAVVERO GRIDANDO? * La storia della casa sulla cascata, la Meridiana”

Jonathan Safran Foer (1977) scrittore statunitense

Everything is Illuminated & Extremely Loud and Incredibly Close

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“Mosè ha dato della differenza delle lingue una ragione superlativamente favolosa. Dice che i figli degli uomini, riunitisi, volevano fabbricare una città e, in essa, una gran torre; ma Dio dichiarò: qui bisogna scendere e confondere le loro lingue. - E, perché nessuno creda che io voglia darla ad intendere, leggiamo nel testo stesso di Mosè, quel che segue: «E dissero: "Orsù; fabbrichiamoci una città ed una torre, la cui cupola giunga fino al cielo; e facciamoci un nome prima di essere dispersi su tutta la faccia della terra". E scese il Signore a vedere la città e la torre, che i figli degli uomini edificavano. E disse il Signore: "Ecco, essi sono un medesimo popolo, e una medesima lingua hanno tutti; e questo cominciarono a fare; ed ora non resteranno dal compiere tutto ciò che hanno cominciato. Dunque: discendiamo là, e confondiamo la loro lingua, affinché non capisca l'uno la parola dell'altro". E li disperseil Signore Iddio su tutta la faccia della terra, ed essi cessarono di fabbricare la città e la torre».Poi volete che a questo crediamo; ma voi non credete a ciò che dice Omero degli Aloadi, che tre montagne meditavano di porre l'una sull'altra, «onde fosse ascendibile il cielo». Per me io dico che questo racconto è ugualmente favoloso che quello. Ma voi, che il primo accogliete, per qual ragione, in nome di Dio, respingete la favola di Omero? Poiché questo - credo - uomini ignoranti non lo capiscono: che, se anche tutte le genti che popolano la terra avessero la medesima voce e la medesima lingua, fabbricare una torre che arrivi fino al cielo non potrebbero affatto, quand'anche facessero mattoni di tutta quanta la terra. Mattoni ce ne vorrebbero infiniti di grandezza pari a tutta intera la terra per arrivare al solo cerchio della luna. Ammettiamo pure che tutte le genti si siano riunite parlando una stessa lingua ed abbiano ridotto in mattoni e cavato le pietre di tutta la terra; come potranno arrivare fino al cielo, se anche la loro opera dovesse stendersi più sottile di un filo allungato? In conclusione: voi che stimate vera una favola così evidentemente falsa, e pretendete che Dio abbia avuto paura della unità di voce degli uomini e per questo sia disceso a confonderne le lingue, oserete ancora menare vanto della vostra conoscenza di Dio?”

Flavio Claudio Giuliano (331–363) imperatore romano

Contro i galilei

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“Per me lavorare con Zucchero è stata un'esperienza straordinaria. Il suono della sua voce e della sua chitarra mi fanno sognare. Penso che la sua voce abbia un feeling che ci porta indietro di secoli.”

Iggy Pop (1947) cantante e attore statunitense

Origine: Dalla trasmissione radiofonica Questa casa non è un albergo, Radio 24, dicembre 2010.

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“Se interrogate uno storico, o buoni ed amabili lettori, vi risponderà che la tomba della bella Parthenope è sull’altura di San Giovanni Maggiore, dove allora il mare lambiva il piede della montagnola. Un altro vi dirà che la tomba di Parthenope è sull’altura di Sant’Aniello, verso la campagna, sotto Capodimonte. Ebbene, io vi dico che non è vero. Parthenope non ha tomba, Parthenope non è morta. Ella vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni. Ella corre ancora sui poggi, ella erra sulla spiaggia, ella si affaccia al vulcano, ella si smarrisce nelle vallate. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori: è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene; è lei che rende irresistibile il profumo dell’arancio; è lei che fa fosforeggiare il mare. Quando nelle giornate d’aprile un’aura calda c’inonda di benessere è il suo alito soave: quando nelle lontananze verdine del bosco di Capodimonte vediamo comparire un’ombra bianca allacciata ad un’altra ombra, è lei col suo amante; quando sentiamo nell’aria un suono di parole innamorate; è la sua voce che le pronunzia; quando un rumore di baci, indistinto, sommesso, ci fa trasalire, sono i suoi baci; quando un fruscìo di abiti ci fa fremere al memore ricordo, è il suo peplo che striscia sull’arena, è il suo piede leggiero che sorvola; quando di lontano, noi stessi ci sentiamo abbruciare alla fiamma di una eruzione spaventosa, è il suo fuoco che ci abbrucia. È lei che fa impazzire la città: è lei che la fa languire ed impallidire di amore: è lei la fa contorcere di passione nelle giornate violente dell’agosto. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non ha tomba, è immortale, è l’amore. Napoli è la città dell’amore.”

Incipit di alcune opere, Leggende napoletane

Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Due gioie concesse Iddio agli uomini liberi sulla terra: il plauso dei buoni, e la bestemmia dei tristi!”

Giuseppe Mazzini (1805–1872) patriota, politico e filosofo italiano

da La «Voce della Verità», negli Scritti editi ed inediti, Milano, 1861, vol. I, p. 168

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“Reprimono il desiderio solo quelli che lo hanno tanto debole da poterlo reprimere.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

da La voce del diavolo, 2000
Il Matrimonio del Cielo e dell'Inferno

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“Tutte le Bibbie, codici sacri, sono state causa dei seguenti Errori:
1. Che nell'uomo ci sono due principi reali di esistenza, cioè un Corpo e un'Anima.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

da La voce del diavolo, 2000
Il Matrimonio del Cielo e dell'Inferno

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“L'Energia è l'Eterno Piacere.”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

da La voce del diavolo, 2000
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“Una voce non può trascinare con sé la lingua e le labbra che le hanno dato le ali.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Il Profeta

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“Ciò che resta originario nell'operaio è ciò che non è verbale: per esempio la sua fisicità, la sua voce, il suo corpo. Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano

Saggi sulla politica e sulla società

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“C'è un'alleanza naturale fra la verità e la sventura, perché l'una e l'altra sono supplicanti muti, eternamente condannati a restare senza voce davanti a noi.”

Simone Weil (1909–1943) scrittore, filosofo

Origine: Da Écrits de Londres; citato in Adriano Marchetti, Nella verità del proprio essere, in Weil 1994, p. 61.

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“Tanto è facile soffocare, in nome della libertà esteriore, la libertà interiore dell'uomo.”

Rabindranath Tagore (1861–1941) poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo indiano

Origine: Da La voce della verità.

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“La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi.”

Luigi Pirandello (1867–1936) drammaturgo, scrittore e poeta italiano premio Nobel per la Letteratura nel 1934

Uno, nessuno e centomila (eBook Supereconomici)
Variante: La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.

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“Sul minuscolo palco, Ruby cantava malinconicamente qualcosa con una voce simile a una nave in mezzo a una fitta nebbia e a grossi guai.
«GroooOOowwonnogghrhhooOOo…»”

Terry Pratchett (1948–2015) scrittore e glottoteta britannico

Sottotitolo: «Ancora una volta mi sto innamorando (lett.: provo la piacevole sensazione di essere colpita in testa con un sasso da Chondrodite, il dio troll dell'amore)». Nota: Chondrodite non va confuso con Gigalith, il dio troll che dà la saggezza ai troll colpendoli in testa con un sasso, né con Silicarous, il dio troll che porta fortuna ai troll colpendoli in testa con un sasso, o con l'eroe popolare Monolith, che per primo strappò agli dei il segreto dei sassi.
Origine: Serie del Mondo Disco, 10. Stelle cadenti (1990), p. 107

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“La voce dei morti era per me una voce vivente.”

Alfred Tennyson (1809–1892) poeta inglese

Origine: Citato in Harry Carmichael, epigrafe a Delitto al rallentatore, Il giallo Mondadori, n. 1160, 25-4-1971.

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“George Sand non brilla né per la sua conversazione né per la sua voce. Non ha assolutamente nulla dello spirito spumeggiante delle francesi, ma niente pure del loro chiacchierio senza fine.”

Heinrich Heine (1797–1856) poeta tedesco

Origine: Citato in Nino Salvaneschi, Il tormento di Chopin, dall'Oglio Editore, 1943.

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“Nulla altera le qualità materiali della voce quanto il fatto di contenere il pensiero.”

1990, p. 94
Alla ricerca del tempo perduto, All'ombra delle fanciulle in fiore

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