Frasi sugli uomini
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“Se le scimmie sapessero annoiarsi, potrebbero diventare uomini.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Paiono gettate a caso le sorti degli uomini; ma Dio le governa.”

Niccolò Tommaseo (1802–1874) scrittore italiano

da Preghiere di Niccolò Tommaseo

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“Gli uomini muoiono e non sono felici.”

Caligola

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“[…] non si possono giudicare gli uomini da quello che fanno quando si tolgono i calzoni. Le porcate vere le fanno da vestiti.”

Romain Gary (1914–1980) scrittore francese

Origine: Le radici del cielo, p. 160

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“Noi uomini viviamo insieme, ma ognuno muore da solo e la morte è la suprema solitudine.”

Miguel de Unamuno (1864–1936) poeta, filosofo e scrittore spagnolo

L'agonia del Cristianesimo

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“Gli uomini saggi sono sempre veritieri nella condotta e nei discorsi. Non dicono tutto quello che pensano, ma pensano tutto quello che dicono.”

Gotthold Ephraim Lessing (1729–1781) scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco

Origine: Da Manuale di morale.

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“Non siate uomini ai margini della realtà, ma siate forti!”

Dietrich Bonhoeffer (1906–1945) teologo tedesco

Venga il tuo regno

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“O uomini, io grido a voi e invoco le genti per quanto ancora volete rimanere stolti voi stolti
per quanto tempo ancora i dileggiatori vorranno dileggiare?”

Jakob Böhme (1575–1624) filosofo, teologo e mistico tedesco

Origine: Da Aurora nascente o il rosseggiare del mattino in ascesa.

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“[In risposta a un articolo di Rodolfo Mondofo apparso su l'Ordine Nuovo] Ahimè, quanti papi infallibili tiranneggiano la coscienza degli uomini liberi e inaridiscono in loro ogni sorgente di umanità.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

da Leninismo e Marxismo di Rodolfo Mondolfo, in Scritti Politici a cura di Paolo Spriano, Editori Riuniti, Roma 1973, p. 242

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“Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini.”

Joseph De Maistre (1753–1821) filosofo, politico e diplomatico italiano

da Considération sur la France

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“Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.”

Jean De La Fontaine (1621–1695) scrittore e poeta francese

da Il lupo e l'agnello

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“Questo momento è stato straordinario. Ero lì, immobile e gelato, immerso in un'estasi orribile. Ma nel seno stesso di quest'estasi era nato qualcosa di nuovo: comprendevo la Nausea, ora, la possedevo. A dire il vero, non mi formulavo la mia scoperta. Ma credo che ora mi sarebbe facile metterla in parole. L'essenziale è la contingenza. Voglio dire che, per definizione, l'esistenza non è la necessità. Esistere è esser lì, semplicemente; gli esistenti appaiono, si lasciano incontrare, ma non li si può mai dedurre. C'è qualcuno, credo, che ha compreso questo. Soltanto ha cercato di sormontare questa contingenza inventando un essere necessario e causa di sé. Orbene, non c'è alcun essere necessario che può spiegare l'esistenza: la contingenza non è una falsa sembianza, un'apparenza che si può dissipare; è l'assoluto, e per conseguenza la perfetta gratuità. Tutto è gratuito, questo giardino, questa città, io stesso. E quando vi capita di rendervene conto, vi si rivolta lo stomaco e tutto si mette a fluttuare, come l'altra sera al «Ritrovo dei ferrovieri»: ecco la Nausea; ecco quello che i Porcaccioni — quelli di Poggio Verde e gli altri — tentano di nascondersi con il loro concetto di diritto. Ma che meschina menzogna: nessuno ha diritto; essi sono completamente gratuiti, come gli altri uomini, non arrivano a non sentirsi di troppo. E nel loro intimo, segretamente, sono di troppo, cioè amorfi e vacui; tristi.”

2003, p. 164
La nausea

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“Tutti gli uomini sarebbero dunque necessariamente uguali, se fossero senza bisogni. La miseria connessa alla nostra specie subordina un uomo a un altro uomo; non l'ineguaglianza è la vera disgrazia, ma la dipendenza.”

Voltaire (1694–1778) filosofo, drammaturgo, storico, scrittore, poeta, aforista, enciclopedista, autore di fiabe, romanziere e s…

Eguaglianza; 1950, p. 182
Dizionario filosofico

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“91. Erra chi dice che le lettere guastano e' cervelli degli uomini, perché è forse vero in chi l'ha debole; ma dove lo truovano buono, lo fanno perfetto; perché el buono naturale congiunto col buono accidentale fa nobilissima composizione.”

Francesco Guicciardini (1483–1540) scrittore, storico e politico italiano

serie I
Ricordi
Variante: Erra chi dice che le lettere guastano e' cervelli degli uomini, perché è forse vero in chi l'ha debole; ma dove lo truovano buono, lo fanno perfetto; perché el buono naturale congiunto col buono accidentale fa nobilissima composizione.

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“Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono.”

Giacomo Leopardi (1798–1837) poeta, filosofo e scrittore italiano

LVII

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“Gli uomini non buoni temono sempre che altri non operi contro di loro quello che pare loro meritare.”

Niccolo Machiavelli (1469–1527) politico, scrittore, storico italiano

da La mente di un uomo di stato

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“Sì, cittadini, la religione è incompatibile col sistema della libertà; l'avete sentito. L'uomo libero non s'inchinerà mai davanti agli dei del cristianesimo; mai i suoi dogmi, i suoi riti, i suoi misteri o la sua morale converranno ad un repubblicano. Ancora uno sforzo! Dal momento che vi date da fare per distruggere tutti i pregiudizi, non lasciatene in vita nessuno, perché anche uno solo è sufficiente a farli ritornare tutti. E state pure certi che ritorneranno, se lasciate vivere proprio quello che è la culla di tutti gli altri! Piantiamola di credere che la religione possa essere utile all'uomo; abbiamo buone leggi, sapremo fare a meno della religione. Ma c'è sempre chi dice che ne occorre una per il popolo, una che lo distragga e lo tenga a freno. Be', se proprio serve, dateci quella che si addice agli uomini liberi! restituiteci gli dei del paganesimo! Adoreremo volentieri Giove, Ercole o Pallade, ma non vogliamo più saperne di quel fantomatico artefice dell'universo che invece si muove da solo, non vogliamo più saperne di un dio senza estensione ma che pure riempie tutto della sua immensità, di un dio che è onnipotente ma non realizza mai quello che desidera, di un essere immensamente buono ma che scontenta tutti, di un essere amico dell'ordine ma nel cui governo tutto è disordine. No, non vogliamo più saperne di un dio che sconvolge la natura, è padre di confusione, è motore dell'uomo che si abbandona agli orrori; ma un dio simile ci fa fremere d'indignazione ed è giusto che lo releghiamo per sempre nell'oblio da cui quell'infame di Robespierre ha voluto trarlo!”

Donatien Alphonse François de Sade (1740–1814) scrittore, filosofo e poeta francese

p. 132, 1986

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“Datemi sei righe scritte dal più onesto degli uomini, e vi troverò una qualche cosa sufficiente a farlo impiccare.”

Armand-Jean du Plessis de Richelieu (1585–1642) cardinale, politico e vescovo cattolico francese

Attribuite

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“Vi sono in me due uomini: l'uomo di cervello e l'uomo di cuore.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese
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“Ben di rado si veggono i grandi uomini fallire nelle loro più pericolose imprese.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

L'arte di comandare, Aforismi politici

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“Certi uomini non sono capaci di far male ad una mosca soltanto perché non sono in grado di acchiapparla.”

Helmut Qualtinger (1928–1986) attore, scrittore e giornalista austriaco

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“Le donne sono capaci di tutto, e gli uomini di tutto il resto.”

Henri de Régnier (1864–1936) scrittore e poeta francese

Lui ou les femmes et l'amour

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“Non ci vuole un eroe per guidare gli uomini in battaglia. Gli eroi sono quegli uomini che vanno in battaglia.”

Norman Schwarzkopf (1934–2012) generale statunitense

citato in Call of Duty 4: Modern Warfare

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“La politica dipende dagli uomini di stato pressappoco come il tempo dipende dagli astronomi.”

Remy de Gourmont (1858–1915) poeta, romanziere e giornalista francese

Origine: Da Passeggiate filosofiche.

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“Coloro che hanno a lungo goduto dei privilegi di cui noi godiamo, col tempo dimenticano che per conquistarli sono morti degli uomini.”

Franklin Delano Roosevelt (1882–1945) 32º presidente degli Stati Uniti d'America

citato in Call of Duty 2

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“Figliolo, per certi uomini che hanno una vita
breve essa è conforto, per altri un malo carico.”

Euripide (-480–-406 a.C.) tragediografo ateniese

frammento 504
Frammenti di alcune opere, Melanippe incatenata

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“La maggior parte degli uomini sono scontenti, perché pochissimi sanno che la differenza tra uno e zero è più grande che la differenza tra uno e mille.”

Karl Ludwig Borne (1786–1837) scrittore

da Frammenti e aforismi
Variante: La maggior parte della gente è scontenta, perché pochi sanno che la distanza tra uno e niente è più grande che fra uno e mille.

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“Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire ponti anche dove non ci sono fiumi.”

Nikita Sergeevič Chruščëv (1894–1971) politico sovietico

dalla conferenza stampa tenuta a Glen Cove (USA) nell'ottobre 1960

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“Tra le altre cose, gli ho detto" raccontò l'arrestato "che qualsiasi potere rappresenta una forma di violenza sugli uomini, e che arriverà il giorno in cui non esisterà più né il potere dei cesari, né qualsiasi altra forma di potere. L'uomo entrerà nel regno della verità e della giustizia, dove non sarà più necessario alcun potere”

Michail Bulgakov (1891–1940) scrittore e drammaturgo russo

cap. 2, traduzione di M.S. Prina
Il Maestro e Margherita
Variante: "Tra le altre cose, gli ho detto" raccontò l'arrestato "che qualsiasi potere rappresenta una forma di violenza sugli uomini, e che arriverà il giorno in cui non esisterà più né il potere dei cesari, né qualsiasi altra forma di potere. L'uomo entrerà nel regno della verità e della giustizia, dove non sarà più necessario alcun potere"

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“Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

1942
La provincia dell'uomo

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“In piedi davanti al caminetto, c'era un uomo di media statura, di aspetto nobile e altero, con gli occhi penetranti, la fronte ampia, un volto smagrito e ancor più allungato dal pizzo e dai baffi. Benché quell'uomo avesse trentasei o trentasette anni appena, capelli, baffi e pizzo cominciavano a farsi grigi. Quell'uomo non aveva spada, ma sembrava, in tutto il resto, un uomo di guerra: i suoi stivali di pelle di bufalo leggermente coperti di polvere indicavano che nella giornata era stato a cavallo. Quell'uomo era Armand Jean Duplessis, cardinale di Richelieu, non quale viene di solito rappresentato a noi, affranto come un vecchio, sofferente come un martire, il corpo piegato, la voce spenta, sepolto in una grande poltrona come in una tomba anticipata, vivo solo per il suo genio e capace ancora di sostenere la lotta con l'Europa soltanto per la forza del suo pensiero, diuturnamente applicato, ma quale egli era realmente in quel tempo, vale a dire destro e galante cavaliere, già debole nel corpo, ma sostenuto da quella potenza morale che ha fatto di lui uno degli uomini più straordinari che siano mai esistiti; quale egli era in quel tempo in cui si preparava, dopo aver validamente appoggiato il duca di Nevers nel ducato di Mantova, dopo aver preso Nimes, Castres e Uzès, a cacciare gli inglesi dall'isola di Ré, e ad assediare la Rochelle.”

cap. XIV L'uomo di Meung
I tre moschettieri

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“Ciò che per gli uomini è un peccato, per il diavolo è un motivo di risa.”

Maksim Gor'kij (1868–1936) scrittore e drammaturgo russo

Origine: Aneddoto, p. 119

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“Esistono degli uomini che non possono avere più nessun conforto, tranne l'illusione.”

Maksim Gor'kij (1868–1936) scrittore e drammaturgo russo

Origine: L'eremita, p. 37

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“Non sono in grado di esprimere in poche parole le mie impressioni. Non vorrei, e sarebbe vergognoso [! ] ricadere in stereotipati elogi della stupefacente energia di uomini, i quali, essendo attenti e indefessi guardiani della rivoluzione sanno essere, insieme, creatori straordinariamente arditi della cultura.”

Maksim Gor'kij (1868–1936) scrittore e drammaturgo russo

Origine: Dalla nota lasciata dallo scrittore il 22 giugno 1929 sul Libro dei visitatori delle isole Solovki. Citato in A. Solzenicyn, Arcipelago Gulag 1918-1956. Saggio di inchiesta narrativa. III-IV, traduzione di M. Olsùfieva, Mondadori, Milano, 1995, p. 66. Il punto esclamativo tra parentesi quadre è un commento di Solženicyn.