Frasi sugli uomini
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“Mio padre [Joseph P. Kennedy] mi ha detto che tutti gli uomini di affari sono figli di puttana.”

John Fitzgerald Kennedy (1917–1963) 35º presidente degli Stati Uniti d'America

citato in Edward Klein, La maledizione dei Kennedy, p. 64

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“Che è un Bummel?", chiese George. "Come lo tradurreste?"
"Un Bummel", spiegai, "lo direi un viaggio, lungo o breve, senza uno scopo, regolato dalla sola necessità di ritornare entro un certo tempo al punto da cui si è partiti. A volte si va per strade piene di movimento, a volte per campi e sentieri; a volte soli per poche ore, a volte per un po' di giorni. Ma sia lungo o breve il viaggio, in questa o quella parte, si pensa sempre che il tempo vola. Si fanno dei cenni di saluto e si sorride a quelli che passano; con qualcuno ci si ferma a parlare un po', e con qualche altro si fa un tratto di strada insieme. Ci siamo interessati a tante cose, e spesso ci siamo sentiti un po' stanchi. Ma dopo tutto, ci siamo divertiti, e ci rincresce che il viaggio sia finito.”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico

da Tre uomini a zonzo)
Variante: "Che è un Bummel?", chiese George. "Come lo tradurreste?""Un Bummel", spiegai, "lo direi un viaggio, lungo o breve, senza uno scopo, regolato dalla sola necessità di ritornare entro un certo tempo al punto da cui si è partiti. A volte si va per strade piene di movimento, a volte per campi e sentieri; a volte soli per poche ore, a volte per un po' di giorni. Ma sia lungo o breve il viaggio, in questa o quella parte, si pensa sempre che il tempo vola. Si fanno dei cenni di saluto e si sorride a quelli che passano; con qualcuno ci si ferma a parlare un po', e con qualche altro si fa un tratto di strada insieme. Ci siamo interessati a tante cose, e spesso ci siamo sentiti un po' stanchi. Ma dopo tutto, ci siamo divertiti, e ci rincresce che il viaggio sia finito."

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“Le donne hanno lo strano istinto di aggrapparsi al pugnale che le trafigge.”

Jerome Klapka Jerome (1859–1927) scrittore e giornalista britannico

da Tre uomini in barca

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“La libertà di parola è la cosa più bella per gli uomini.”

Diogene di Sinope (-404–-322 a.C.) filosofo greco antico

citato in Diogene Laerzio, Vita di Diogene, Mondadori

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“Ma perché gli uomini che nascono | sono figli delle donne | ma non sono come noi?”

Mia Martini (1947–1995) cantante italiana

da Gli uomini non cambiano, in Lacrime, 1992

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“Sono un tipo fedele: gli uomini non li tradisco, li lascio.”

Madonna (cantante) (1958) cantante statunitense

capitolo X, p. 265
La storia di Madonna

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“Una delle più penose condizioni per i gelosi (e gelosi sono tutti nella nostra vita di società) è trovarsi costretti a quelle relazioni mondane che mettono in una grande e pericolosa intimità gli uomini e le donne. Bisogna diventar ridicoli oppure permettere l'intimità nei balli, l'intimità tra i medici e le loro clienti, l'intimità con gli artisti, i pittori e specialmente i musicisti. Le persone si occupano insieme della più nobile tra le arti, la musica: perciò è necessaria quella tale intimità, e quell'intimità non ha nulla di biasimevole: soltanto un marito scioccamente geloso può vedervi qualcosa di male. E intanto tutti sanno che proprio a mezzo di occupazioni, e specialmente della musica, avviene la maggior parte degli adultèri nel nostro mondo. Evidentemente li avevo messi nella medesima situazione penosa nella quale mi trovavo io: per un pezzo non mi riuscì di dir nulla. Ero come una bottiglia capovolta dalla quale l'acqua non esce perché è troppo piena. Volevo ingiuriarlo, scacciarlo, ma invece sentivo che dovevo invece mostrarmi amabile e affettuoso con lui. E così feci. Finsi di approvare tutto, per quello stesso strano sentimento che mi obbligava a rivolgermi a lui con tanta maggiore gentilezza quanto più la sua presenza mi era penosa. Gli dissi che mi affidavo al suo gusto e consigliai lo stesso a mia moglie. Egli rimase ancora un poco, quanto bastava per cancellare la sgradevole impressione che aveva prodotto la mia subitanea entrata nella stanza, con quel viso stravolto e quel mio silenzio, e poi se ne andò, figurando di aver finalmente deciso quel che si dovesse suonare. Io ero interamente persuaso che a paragone di ciò che li preoccupava la questione dei pezzi da suonare era per loro senza alcuna importanza.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo

cap. XXI, 1968

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“Per qual motivo l'astinenza dal cibo animale sarà appunto il primo atto del digiuno e della vita morale, è stato detto ottimamente: e non da un uomo soltanto, ma da tutta quanta l'umanità, nella persona dei suoi migliori rappresentanti, e ininterrottamente, fin da quando l'uomo ha cominciato ad affacciarsi alla consapevolezza. Ma allora perché, se l'illegittimità, ovverosia l'immoralità del cibo animale è nota all'umanità da così gran tempo, gli uomini non sono ancora pervenuti alla consapevolezza di questa legge? domanderanno gli uomini che per loro natura si lasciano guidare non tanto dalla loro ragione, quanto piuttosto dall'opinione comune. La risposta a questo interrogativo è che tutto il cammino percorso dagli uomini nella scoperta della morale, il quale cammino costituisce il fondamento d'ogni cammino umano, lo si è potuto percorrere e lo si percorre soltanto lentamente; ma che indizio certo d'un progredire autentico, e non accidentale, lungo questo cammino, è la sua continuità e la sua costante accelerazione.
Tale è appunto il progredire del vegetarianesimo. Esso ha trovato espressione in tutti i pensieri che gli scrittori vi hanno dedicato e nella vita stessa dell'umanità, che inconsapevolmente sta passando sempre più dal carnivorismo ai cibi vegetali, mentre consapevole espressione di ciò sono le dimensioni sempre maggiori e la particolare forza che va assumendo il movimento vegetariano.”

Lev Nikolajevič Tolstoj (1828–1910) scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista, esegeta ed attivista sociale russo
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“Dio risiede in tutti gli uomini, ma essi non sono tutti in Lui e da ciò provengono le loro sofferenze.”

Ramakrishna (1836–1886) mistico indiano

Origine: Da Sri Ramakrishna – Detti; citato in ramakrishna-math.org http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&catid=33%3Asri-ramakrishna&id=44%3Adetti-di-sri-ramakrishna&Itemid=72.

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“Basil Grant ed io stavamo discorrendo un giorno in quello che forse è il più bel posto del mondo per discorrere: la piattaforma superiore di un tram discretamente deserto. Conversare sulla sommità di un colle è una cosa superba, ma conversare su di una collina volante è una cosa da fiaba. La vasta e scialba estensione della parte nord di Londra spariva; la buona anatura ci dava il senso della sua immensità e della sua bassezza. Era, se fosse possibile esprimersi così, una ignobile infinità, una squallida eternità, e noi sentivamo il reale orrore dei quartieri poveri di Londra, l'orrore che è interamente svisato e frainteso dai romanzi sensazionali che li dipingono come un ammasso di vie strette, di case sporche, una tana di delinquenti e di pazzi, una bolgia del vizio. In un vicolo stretto, in un covo di vizi voi non dovete cercare la civiltà, non dovete cercare l'ordine. Ma la cosa orribile di quei quartieri era il fatto che la civiltà c'era, che l'ordine c'era, ma la civiltà vi appariva solo nel suo lato morboso, e l'ordine solo nella sua monotonia. Nessuno direbbe passando per un quartiere di delinquenti: "Non vedo monumenti, non rilevo traccia di cattedrali". Ma là c'erano degli edifici pubblici, solo che si trattava per lo più di manicomi; c'erano anche delle statue, ma si trattava generalmente di monumento di ingegneri ferroviari e di filantropi, due brtte genìe d'uomini unite dal loro comune disprezzo per il popolo. C'erano delle chiese, ma erano le chiese di sette oscure ed errabonde, come gli Agapemoniti o gli Irvingiti. C'erano, oltre a ciò, grandi strade, e vasti incroci, e linee tranviarie, e tutti i segni reali della civiltà!”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Il Club dei Mestieri Stravaganti, p. 51

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“Non credo che il fato colpisca gli uomini qualunque cosa facciano, ma credo che il fato li colpisca a meno che essi non facciano qualcosa.”

Gilbert Keith Chesterton (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista inglese

Origine: Da The illustrated London news, 29 aprile 1922.

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“Non penso che sia giusto che le donne guadagnino come gli uomini, giocano molto di meno. Io ho giocato e intorno a me c'erano singolari femminili, doppi femminili che cominciavano, finivano, ricominciavano. Non c'è spettacolo, a parte le prime dieci non c' è divertimento. E poi ottanta delle prime cento del mondo sono grasse porcelle, tutte sovrappeso.”

Richard Krajicek (1971) tennista olandese

Origine: Citato in Roberto Perrone, Il picchiatore Ivanisevic avanza ma Wimbledon non vuole vederlo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/27/picchiatore_Ivanisevic_avanza_Wimbledon_non_co_0_9206272110.shtml, Corriere della sera, 27 giugno 1992.

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“Noi, donne e uomini di Chiesa, siamo in mezzo a una storia d'amore. Ognuno di noi è un anello in questa catena d'amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa. È una storia d'amore.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: dall'omelia per la Messa mattutina celebrata da Papa Francesco nella cappella della Domus Sanctae Marthae, 24 aprile 2013 http://www.vatican.va/holy_father/francesco/cotidie/2013/it/papa-francesco-cotidie_20130424_chiesa-madre_it.html

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“Salve, terra Saturnia, grande madre di grani e di uomini.”

Publio Virgilio Marone (-70–-19 a.C.) poeta romano

II, 173-174

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“Crudele Amore, a che cosa non forzi i cuori degli uomini!”

IV, 412
Improbe Amor, quid non mortalia pectora cogis!
Eneide

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“Non ne posso più di giocare con le donne, non mi diverto, sono sicura di poter battere anche gli uomini, se solo mi danno questa possibilità.”

Serena Williams (1981) tennista statunitense

Origine: Citato in Emanuela Audisio, Quelle come Serena Uomini, vi battiamo http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/10/08/quelle-come-serena-uomini-vi-battiamo.html, la Repubblica, 8 ottobre 1999.

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“Siamo nati in un mondo dove ci aspetta l'alienazione. Siamo uomini potenzialmente, ma siamo in uno stato alienato e questo stato non è semplicemente un sistema naturale. L'alienazione, a cui oggi siamo destinati, è stata raggiunta solo tramite l'oltraggiosa violenza perpetrata da esseri umani ai danni di altri esseri umani.”

Ronald Laing (1927–1989) psichiatra scozzese

p. 3 dell'Introduzione
Origine: Da The Politics of Experience and The Bird of Paradise http://thehealingproject.net.au/wp-content/uploads/2009/11/R.D.-Laing.-The-Politics-of-Experience.pdf, Penguin, 1967.

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“La libertà anima i cuori degli uomini valorosi.”

XXVIII, 19; 2006
Libertas virorum fortium pectora acuit.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“È raro che agli uomini vengano concessi, nello stesso momento, successo e lungimiranza.”

XXX, 42; 1997
[R]aro simul hominibus bonam fortunam bonamque mentem dari.
Ab urbe condita, Libro XXI – Libro XXX

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“I funerali dei grandi uomini erano resi splendidi, non dalle spese sostenute, ma dalla esibizione delle immagini degli antenati.”

sommario del libro XLVIII; 1997
[I]maginum specie, non sumptibus nobilitari magnorum virorum funera solere.
Ab urbe condita, Libro XLI – Libro CXL
Origine: Il redattore della periocha ci riferisce che Livio ci informa sulle abitudini della Roma Repubblicana.

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“[Su Adelaide Cairoli] L'amore di madre non può nemmeno esser compreso dagli uomini. […] Con donne simili una nazione non può morire.”

Giuseppe Garibaldi (1807–1882) generale, patriota e condottiero italiano

Origine: Settembre 1860; da Scritti e discorsi politici e militari, 1932.

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“Quanti milioni di uomini sono morti per rendere Cesare grande!”

Thomas Campbell (1777–1844) poeta

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“Gli uomini hanno case, ma sono verande.”

City

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“[Sugli omosessuali] Le suddette persone si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi fra uomini e donne.”

Papa Benedetto XVI (1927) 265° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

da Istruzioni circa i criteri di discernimento vocazionale riguardo alle persone omosessuali

“Se gli uomini potessero concepire a quest'ora l'aborto sarebbe un sacramento.”

Florynce Kennedy (1916–2000) giurista, attivista, avvocato

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Attribuite

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“Gli uomini si fidano delle orecchie meno che degli occhi.”

Erodoto libro Storie

I, 8
Storie

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“È da quando l'uguaglianza è stata violata che gli uomini hanno dovuto inventare la geometria.”

Erodoto libro Storie

Il teorema del pappagallo – Denis Guedj
Storie

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“Questo è il punto su cui bisognerebbe far leva. È inutile tentare di incastrare nel penale un uomo come costui: non ci saranno mai prove sufficienti, il silenzio degli onesti e dei disonesti lo proteggerà sempre. Ed è inutile, oltre che pericoloso, vagheggiare una sospensione di diritti costituzionali. Un nuovo Mori diventerebbe subito strumento politico- elettoralistico, braccio non del regime, ma di una porzione del regime. Qui bisognerebbe sorprendere la gente nel covo dell'inadempienza fiscale come in America. Ma non soltanto le persone come Mariano Arena e non soltanto qui in Sicilia. Bisognerebbe di colpo piombare sulle banche; mettere mani esperte nelle contabilità, generalmente a doppio fondo, delle grandi e delle piccole aziende. E tutte quelle volpi, vecchie e nuove, che stanno a sprecare il loro fiuto dietro le idee politiche, sarebbe meglio si mettessero ad annusare intorno alle ville, le automobili fuoriserie, le mogli, le amanti di certi funzionari: e confrontare quei segni di ricchezza agli stipendi e tirarne il giusto senso. Soltanto così ad uomini come don Mariano comincerebbe a mancare il terreno sotto i piedi. In ogni altro paese del mondo, una evasione fiscale come quella che sto constatando, sarebbe duramente punita. Qui con Mariano se ne ride, sa che non gli ci vorrà molto ad imbrogliare le carte.”

Capitano Bellodi
Il giorno della civetta

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“Tutti gli uomini sono uguali. "A chi?"”

Marcello Marchesi (1912–1978) comico, sceneggiatore e regista italiano

Origine: Il malloppo, p. 41

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“I massimi ingegni d'ogni tempo potranno trovarsi d'accordo almeno su questo punto, eppure non finiranno mai di stupirsi per tale offuscamento degli intelletti umani: gli uomini non permettono ad alcuno di occupare i loro poderi e, se nasce una minima controversia sui confini, mettono mano alle pietre e alle armi. Tuttavia sopportano che altri si intromettano nella loro vita, anzi vi introducono essi stessi quelli che ne diventeranno i padroni. E mentre non si trova nessuno disposto a spartire il proprio denaro, a quanti ciascuno distribuisce la propria vita! Sono tirchi nell'amministrare il patrimonio, ma prodighi nel gettar via il proprio tempo, la sola cosa per cui l'essere avari farebbe onore. Mi piacerebbe chiedere a una persona anziana scelta a caso tra la folla: «Tu sei ormai vicino al termine della vita e hai cento anni sulle spalle, se non di più: prova a fare un po' di conti sul tuo passato. Calcola quanto del tuo tempo ti hanno sottratto creditori, amanti, superiori e collaboratori, quanto le liti in famiglia e le punizioni dei servi, quanto gli impegni mondani andando in giro per la città. Aggiungi le malattie che ti sei procurato da solo e il tempo rimasto inutilizzato, e ti accorgerai di avere molti meno anni di quanti ne conti di solito. Cerca di ricordare quando sei stato fermo nei tuoi propositi; quante giornate sono trascorse proprio come avevi stabilito; quando sei stato padrone di te stesso, e il tuo volto è rimasto impassibile e il tuo animo intrepido; cosa hai realizzato in una vita così lunga e quanto della tua vita ti è stato sottratto dagli altri senza che te ne rendessi conto di quel che perdevi, e il tempo che ti hanno portato via l'inutile dolore, la sciocca allegria, un'avidità insaziabile, il frivolo conversare… Vedrai quanto poco, in definitiva, ti sia rimasto del tuo; allora capirai che muori prematuramente.» Quale ne è dunque la causa? È che vivete come se doveste vivere per sempre, non vi ricordate della vostra precarietà; non osservate quanto tempo è già trascorso, lo sciupate come se ne aveste in abbondanza, mentre invece proprio quella giornata che state dedicando a qualcuno o a un affare qualsiasi, potrebbe essere l'ultima. Temete tutto come mortali, ma desiderate tutto come immortali.”

III, 1-4
De brevitate vitae

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“[Le sue ultime parole] Gli uomini muoiono, ma i loro atti restano.”

Augustin-Louis Cauchy (1789–1857) matematico e ingegnere francese

Origine: Citato in H. Eves, Mathematical Circles Revisited.

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“Omero ed Esiodo hanno attribuito agli dei tutto ciò che per gli uomini è onta e biasimo: e rubare e fare adulterio e ingannarsi a vicenda.”

Senofane (-570–-475 a.C.) filosofo greco antico

Frammenti di alcune opere, Elegie

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“È una cosa lunga, Avdot'ja Romànovna. Si tratta… come posso spiegarvelo?… Si tratta di una specie di teoria, secondo la quale io ritengo, per esempio, che un delitto sia lecito, se lo scopo essenziale è buono. Una sola cattiveria e cento buone azioni! Naturalmente, per un giovane con molti meriti e con un amor proprio smisurato è anche spiacevole sapere che, per esempio, se avesse solo tremila rubli, tutta la sua carriera, tutto il suo avvenire e lo scopo della sua vita assumerebbero un aspetto diverso; e intanto quei tremila rubli non ci sono. Ag­giungete, poi, l'esasperazione provocata dalla fame, da un'abi­tazione angusta, dagli stracci, dalla chiara consapevolezza della sua bella posizione sociale e anche di quella della sorella e della madre. Ma soprattutto la vanità, l'orgoglio e la vanità, accompagnati magari, lo sa Iddio, da inclinazioni buone…. Io non lo accuso, non pensatelo nemmeno, vi prego; e poi, non è affar mio. C'entrava anche una sua teoria personale, una teoria così e così, secondo la quale gli uomini si dividono in mate­riale grezzo e individui speciali, cioè individui per i quali, data la loro posizione elevata, la legge non vale; anzi, sono loro che fanno le leggi per gli altri uomini, per il materiale, per la spazzatura. Non c'è male, una teoria così e così: une thèorie comme une autre. Napoleone lo ha terribilmente affascinato; cioè, con più precisione, lo ha affascinato l'idea che moltissimi uomini geniali non abbiano badato a una cattiveria singola e siano passati oltre, senza stare a pensarci. A quanto sembra, si è immaginato di essere anche lui un uomo geniale, ossia ne è stato convinto per un certo tempo. Ha sofferto molto e soffre ancora, pensando che ha saputo formulare la teoria, ma che non è riuscito a passare oltre senza stare a pensarci, e che, quindi, non è un uomo geniale. […] oggi tutte le cose si sono arruf­fate; del resto, non sono mai state molto in ordine. I russi, in generale, hanno una mentalità molto larga, Avdot'ja Romà­novna, larga come il loro paese, e sono molto inclini alle fantasti­cherie, al disordine; però, è un guaio avere una mentalità larga senza essere particolarmente geniali.”

Delitto e castigo

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“Gli uomini, se qualcuno gli fa un brutto tiro, lo scrivono nel marmo; ma se qualcuno gli usa un favore, lo scrivono sulla sabbia.”

Tommaso Moro (1478–1535) umanista, scrittore e politico inglese

da Storia di re Riccardo III

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“Miei signori e gentiluomini, io pongo la mia causa nelle mani di Dio.”

Maria Stuarda (1542–1587) regina di Scozia, Francia e d'Inghilterra

Ultime parole rivolte ai giudici il 16 ottobre 1586
Origine: Citato in Antonia Fraser, Maria Stuart: La tragedia di una regina, p. 565.

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“La maggioranza degli uomini è cattiva.”

Biante (-600–-530 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Frase scritta da Biante sul tempio di Apollo a Delfi, secondo Diogene Laerzio in Vite dei filosofi I, 87. Citato in Luciano De Crescenzo, Storia della filosofia greca. I Presocratici, Mondadori, 2005, p. 20.

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