Frasi sui giovani
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“Come è stato ben documentato io ho fumato marijuana quando ero giovane, la considero un'abitudine sbagliata ed un vizio, ma non molto diverso dalle sigarette che ho fumato anche da grande. Ma non penso che sia più pericoloso dell'alcol.”

Barack Obama (1961) 44º Presidente degli Stati Uniti d'America

2014
Origine: Citato in Obama: «Marijuana? Non è più rischiosa di fumo e alcool» http://www.unita.it/mondo/obama-marijuana-non-e-piu-br-rischiosa-di-fumo-e-alcool-1.546129, l'Unità.it, 19 gennaio 2014.

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“Considero la querelle generazionale inappropriata, una maschera che nasconde le cose. Renzi è molto più giovane di me e di Bersani ma è molto più vecchio culturalmente e politicamente di me e di Bersani. Renzi è vecchio quanto è vecchia la rivoluzione liberista nel mondo.”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Da Nichi Vendola: «Renzi sei il vecchio» http://www.corriere.it/politica/11_ottobre_29/vendola-renzi-vecchio_8d4a8efa-0228-11e1-b822-152c7b3c1360.shtml, Corriere.it, 29 ottobre 2011.

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“I giovani devono essere più determinati nel trovare il lavoro, perché ci sono molte opportunità, spesso colte da altri, proprio perché loro non hanno voglia di coglierle. Questo stimolo, legato al fatto che o non ne hanno bisogno o non c'è la condizione di fare certe cose.”

John Elkann (1976) imprenditore italiano

Origine: Citato in John Elkann: "Molti giovani non trovano lavoro perché stanno bene a casa" http://www.repubblica.it/economia/2014/02/14/news/john_elkann_giovani_non_trovano_lavoro_perche_stamnno_bene_a_casa-78592759/, Repubblica.it, 15 febbraio 2014.

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“Quando hai sessantotto anni, ci sono un sacco di idee strambe che sei disposto a sperimentare per sentirti più giovane.”

Jeffrey Moussaieff Masson (1941) psicoanalista statunitense

Origine: Chi c'è nel tuo piatto?, p. 203

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“Ogni creatura del mondo, | come un libro e una pittura, | è per noi specchio, | fedele segno della nostra vita, | della nostra sorte, | del nostro stato, | della nostra morte. | Il nostro stato dipinge la rosa, | del nostro stato glossa elegante, | commento della nostra vita, | che mentre rifiorisce nel primo mattino come fiore | sfiorisce sfiorito per la vecchiaia della sera. | Così il fiore respirando spira, | mentre delira in pallore morendo al nascere; | insieme vetusta e nuovissima, | insieme vecchia e giovane | la rosa marcisce nascendo.”

Alano di Lilla teologo e filosofo francese

da De planctu naturae, traduzione di A. Varvaro, Letterature romanze del Medioevo, Il Mulino, Bologna, 1985.
Origine: Citato (più estesamente) in A. Tocco, G. Domestico, A. Maiorano e A. Palmieri, Parole nel tempo, [Testi, contesti, generi e percorsi attraverso la letteratura italiana, 1A, Dalle origini al Trecento], Loffredo Editore, Napoli, p. 56. ISBN 9788875642082

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“Felice lo scrittore, il quale, lasciando da parte i caratteri noiosi ed antipatici che lo hanno colpito per il loro banale, triste realismo, si dedica alla descrizione di quelli che rivelano l'alta dignità dell'uomo, e felice colui che dall'immenso turbine delle immagini ogni giorno ricorrenti, ne sceglie solo pochissime ed elette; felice lo scrittore che non ha mai tradito l'elevato tono della propria ispirazione, non si è abbassato dalla sua altezza al livello dei poveri confratelli mortali, si è tutto immerso nelle proprie immagini idealizzate, senza mai toccare la terra, da cui queste sono tanto lontane. Doppiamente invidiabile è la sua splendida sorte: sta in mezzo alle sue splendide creature come nella propria famiglia, e alte e lontane si diffondono le sue parole. Ha offuscato gli occhi degli uomini con fumi inebrianti, li ha meravigliosamente lusingati, celando le tristezze della vita e mostrando loro bellissimo l'uomo. Tutti, applaudendo, lo seguono e corrono dietro il suo carro trionfale. Lo dicono un grande universale poeta, che s'innanza sugli altri geni del mondo, come l'aquila al di sopra degli altri uccelli. Soltanto a sentirne il nome, palpitano i giovani ardenti cuori; lacrime gli rispondono, brillano negli occhi di tutti… Non v'è chi l'uguagli nella sua forza: egli è un dio! Ma non è questo il destino, ben diversa è la sorte dello scrittore, che osa far venire alla superficie quando sta sempre bene in vista, ma che gli occhi indifferenti non vedono, che osa smuovere la terribile melma delle piccinerie che sviano la nostra vita, che penetra nella profondità delle nature fredde, volgari e meschine, di cui brulica il nostro cammino sulla terra, a volte amaro e tedioso; guai allo scrittore che osa, con la potenza del suo scalpello implacabile, rappresentarle in preciso rilievo, agli occhi di tutti! Egli non raccoglie gli applausi del popolo, non scorge lacrime di riconoscenza, non conosce l'unanime plauso degli animi commossi; non gli vola incontro la fanciulla sedicenne, col cervello acceso, colma di eroico entusiasmo; a lui non è dato obliarsi nel dolce incantesimo dei suoni da lui stesso evocati; né può sfuggire al giudizio dei contemporanei, al giudizio ipocritamente insensibile dei contemporanei, un giudizio che dirà di nessun conto e degne di disprezzo le creature da lui vagheggiate, gli assegnerà un posto disprezzato tra gli scrittori che offendono l'umanità, attribuirà a lui le peculiarità dei personaggi che ha descritto, gli negherà il cuore, l'anima e la divina fiamma dell'ingegno, poiché il giudizio dei contemporanei non riconosce come siano egualmente belle le lenti che guardano il sole e quelle che ci mostrano i movimenti degli insetti invisibili; il giudizio dei contemporanei non riconosce che occorre una eccezionale profondità dello spirito per illuminare un quadro che ritrae il lato spregevole della vita e trasformarlo nella perla dell'opera d'arte: il giudizio dei contemporanei non riconosce che l'altisonante riso dell'entusiasmo è degno di stare a fianco agli elevati moti lirici e che un abisso si apre fra questo riso ed i contorcimenti di un pagliaccio da fiera! Non riconosce tutto questo, il giudizio dei contemporanei, e tutto volge a rimprovero e beffa dello scrittore misconosciuto: senza trovare partecipazione, rispondenza, simpatia, come un viandante che non abbia famiglia, egli resta solo sulla strada. Duro è il suo cammino e ben amara la sua solitudine.”

VII; 2003, pp. 146-147
Le anime morte, Parte prima

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“Io credo che oggigiorno la violenza sia, soprattutto per i giovani, un fattore con cui si debba fare i conti; quindi ritengo che sia giusto rappresentarla e proporla.”

Stefania Sandrelli (1946) attrice italiana

citata in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895

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“Maria non si stupì affatto della presenza di un angelo. Fu invece l'angelo a stupirsi di lei. Maria vedeva il Creatore in tutte le creature, e vederlo negli occhi di un angelo le sembrava altrettanto sublime che vederlo in quelli di un uomo. Non la stupiva scorgere ovunque il Creatore. Era intenta a normali lavori domestici. Aveva forse un panno in mano o una spazzola di legno che a un certo punto le erano caduti non perché fosse rimasta trasecolata dall'apparizione di Gabriele, ma per lo stesso identico motivo per cui a ciascuno di noi cascano di mano le penne e gli smartphone. Gabriele ha il volto di un giovane molto bello, dai lineamenti molto delicati. Capelli leggermente ondulati, castani. Occhi verdi. Niente ali però, questo no. Solo una veste candida. È lui a stupirsi. Molto, molto più di Maria. Gabriele è un arcangelo eviterno abituato a guardare fisso l'eterno Dio, e sa bene tutta l'opaca caligine che avrebbe trovato arrivando sulla terra. Aveva ancora fresca una certa esperienza con Zaccaria (cfr Lc 1). Proprio per questo si stupì. Di Maria. Si stupì molto. Non si aspettava di vedere il Creatore guardando una creatura. Di vedere una creatura "tutta così piena di Creatore. Così stracolma, così piena di grazia, così kecharitoménê. Devo aver sbagliato strada, pensò Gabriele. Credevo d'esser sceso sulla terra, e guarda un po' sono arrivato in cielo. Si guardava attorno nella stanza mentre Maria curava cose casalinghe impercettibili a un angelo, e quel principe del cielo pensava: «Guarda un po', qui è tutto pieno di cielo. È tutto pieno degli spirituali sorrisi che si sorridono nei cieli, delle trepidanti parole che alitano su da noi nei cieli». Era molto stupito, Gabriele, di fronte a Maria. Era stupefatto. Non aveva mai visto nulla di simile. Con nessuna creatura aveva mai visto Dio comportarsi in simile modo. Gabriele disse «il Signore è con te» (Lc 1, 28) e non lo aveva mai detto a nessuno. Una cosa così non l'aveva mai detta. Era una prima volta, una primizia. Di tutta la creazione, di tutte le creazioni. Mai vista una cosa simile, pensava Gabriele, mentre Maria lo guardava e non si stupiva più di tanto. E lui proprio di questo era stupefatto. Dell'atmosfera famigliare, normale, che lo sguardo di Lei, le sue mani, la sua presenza, creavano. Lei era quasi seduta a terra (forse a filare o a pulire) e lui, che veniva dal più alto dei cieli, era molto affascinato da quelle dita, da quelle mani. E si chiedeva se stesse filando o forse solo pulendo, e si stupiva di essere affascinato da una cosa così semplice e umile.”

Mauro Leonardi (1959) giornalista italiano

Il Signore dei Sogni

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“Dicono che in Italia manchino i giocatori, ma siamo la nazione che ha vinto quattro Mondiali: in Italia i giocatori ci sono sempre stati e ci saranno di nuovo. Bisogna tornare a lavorare di più sui singoli e meno sulla tattica e sugli schemi. Oggi ci sono molti giocatori che sono polli da allevamento e questo non è un bene per il calcio. Bisogna abituare i giovani a pensare, ad avere ambizioni, senza togliergli creatività e inventiva.”

Massimiliano Allegri (1967) allenatore di calcio ed ex calciatore italiano

Origine: Citato in Juventus, Allegri: "Qui non esistono anni di transizione" http://www.gazzetta.it/Calcio/Nazionale/07-09-2015/juventus-allegri-accusa-in-italia-molti-giocatori-sono-polli-allevamento-13027625794.shtml?refresh_ce-cp, Gazzetta.it, 7 settembre 2015.

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“Quando va tutto bene hai mille persone attorno, poi resti solo. Non mi sento vittima del mio lavoro, ho sempre fatto vita riservata. Dopo la squalifica [per uso di cocaina] ero incuriosito dal mestiere di allenatore, sono andato a Coverciano per imparare a lavorare con i giovani ed è stato fantastico.”

Mark Iuliano (1973) calciatore italiano

Origine: Dall'intervista di Nicola Binda, citato in Miracolo Iuliano: «Latina, mi rovini. A ogni vittoria pago una cena», La Gazzetta dello Sport, 25 febbraio 2015, p. 25

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“L'angolo della scollatura dell'abito di una giovane donna pallida, che si apre come per respirare un po' d'aria, ci turba più di tante oscenità.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

14 giugno 1902; Vergani, p. 197
Diario 1887-1910

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“Impietoso il paragone tra la orrenda Merkel e le giovani argentine inquadrate poco fa.”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

da un post del 14 luglio 2014

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“Centro di figlie uguali, uguali figli, | tutti, tutti in pari grado cari, piccoli, adulti, giovani o vecchi, | robusta, grande, bella, paziente, capace, ricca, | perenne quanto la Terra, la Libertà, la Legge e l'Amore, | sublime, salubre una Madre torreggia seduta, | sull'adamàntino trono del Tempo.”

America, p. 631
Foglie d'erba, Foglie dei settant'anni (primo allegato)
Origine: Nel 2009 la Levi's usò una registrazione, nella quale lo stesso Whitman recitava questa poesia per uno spot commerciale. Questa scelta ha suscitato polemiche negli Stati Uniti, alcuni giornalisti hanno infatti criticato l'utilizzo dei versi e della voce di Whitman a fini di lucro. Matteo Persivale, I versi di Whitman per lo spot dei jeans. Polemica negli Usa https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2009/ottobre/29/versi_Whitman_per_spot_dei_co_9_091029056.shtml, Corriere della Sera, 29 ottobre 2009, p. 43.

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“Salvatore Borsellino era disistimato dal fratello, lei è giovane e non lo sa.”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

dalla risposta ad una ragazza del "Popolo delle Agende Rosse" al convegno organizzato per il XIV Premio Borsellino a Pescara il 2 novembre 2009
Origine: Visibile al minuto 03:00 di Borsellino querela Gasparri! http://www.youtube.com/watch?v=_e5CKUbSBSg#t=3m1s, YouTube

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“Con i tempi che corrono si sentiva l'esigenza di omaggiare un passato pieno di dignità, in cui c'erano grandi attori, grandi scrittori. È giusto fare un'opera didattica che racconti la grande commedia e un grande attore italiano. I giovani non possono studiare solo Tarantino o Lynch, ma devono conoscere anche Germi, Blasetti e il Sordi di Una vita difficile e Lo sceicco bianco.”

Carlo Verdone (1950) attore e regista italiano

Origine: Citato in Carlo Verdone celebra il mito di Alberto Sordi con un documentario http://www.palermomania.it/news.php?carlo-verdone-celebra-il-mito-di-alberto-sordi-con-un-documentario&id=47124, Palermomania.it, 21 febbraio 2013.

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“Di fronte al passato ci si comporta in due modi diversi, secondo che sia giovani o vecchi. Vecchi, lo si lascia morire; giovani lo si uccide.”

Fausto Maria Martini (1886–1931) poeta, drammaturgo e critico letterario italiano

da La porta del Paradiso, p. 86

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“Anno nuovo Lega nuova, da domani si cambia marcia. Pulizia, largo ai giovani e #primailnord. Buon 2013 a tutti.”

Roberto Maroni (1955) politico italiano

Origine: Da un tweet http://twitter.com/maroni_leganord/status/286052154156916736/photo/1, 1º gennaio 2013.

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“I giardini di marzo si vestono di nuovi colori | e le giovani donne in quei mesi vivono nuovi amori.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da I giardini di marzo, lato A, n. 1
Umanamente uomo: il sogno

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“Fu, credo, una sera di primavera del 1951 che timidamente si affacciò fra noi un giovane dall'aria timida Bartolo, se interrogato, parlava solo di una guerra alle spalle, di una possibilità di trovar lavoro a Milano Ma non diceva nulla di più.”

Giacinto Spagnoletti (1920–2003) critico letterario, poeta e romanziere italiano

Origine: Citato in Sebastiano Grasso, Cattafi, il poeta che somigliava a Hemingway https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/maggio/23/Cattafi_poeta_che_somigliava_Hemingway_co_7_070523061.shtml Corriere della Sera, 23 maggio 2007, p. 19.

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“Con chi potrai confidarti, a chi potrai rivolgerti per attenuare un poco l'angoscia e la solitudine? […] Ti rivolgerai allora al politico, al sindacalista, al sociologo? Ma tutti questi signori hanno da smerciare teorie e strategie solo per i forti, i sani, i giovani. Il vecchio e la sua prospettiva di morte sono doppiamente tabù perché mettono in crisi sia il loro potere che il loro profondo: che ne sarà della loro autorità e delle loro parole quando essi stessi non saranno che degli ex?
Pensa a uno dei nuovi, veri potenti delle società occidentali: il boss sindacale, almeno in certe versioni italiane contemporanee; non, è chiaro, in quelle coraggiose e benefiche di epoche passate, o anche di oggi in molti Paesi, magari in quelli dove – stando alle teorie – i sindacalisti non sarebbero più necessari perché i lavoratori stessi avrebbero già il potere… Qualcuno, qui, rischierà più che mai lo scandalo: di sindacati e sindacalisti – impone un dogma riverito – non si può parlare se non bene, anzi benissimo. Qui bisognerebbe sempre parlare in termini di nobili, disinteressati paladini dell'ideale, di cavalieri senza macchia e senza paura dell'Umanità. Ma io me la rido di quelli che infrangono le statuette dei vecchi santi per costruirsene altre nuove. Rifiuto di considerare categorie o persone non caso per caso, in base all'oggettività ma in base a pregiudizi, favorevoli o sfavorevoli che siano. Non riconosco come sacra alcuna istituzione umana: se voglio il "Sacro" so dove andarlo a cercare; preferisco l'originale, non le imitazioni.”

Cap. II, Anni alla vita e non vita agli anni
Scommessa sulla morte

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“Benedetto XVI non dimentica mai, in nessuna occasione, di rivolgere il suo pensiero benevolo ai ragazzi. Lo ringrazio perché ancora oggi ha voluto trasfonderci tutta la sua forza con un messaggio, improntato alla visione di un avvenire migliore, che sarà tale se le giovani generazioni sapranno riscoprire gli eterni valori del rispetto del prossimo e della collaborazione tra tutte le componenti della società.”

Giorgia Meloni (1977) politica e giornalista italiana

Origine: Citato in Papa: Meloni, grazie a Benedetto XVI per parole speranza rivolte a giovani http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2009/03/09/Politica/PAPA-MELONI-GRAZIE-A-BENEDETTO-XVI-PER-PAROLE-SPERANZA-RIVOLTE-A-GIOVANI_145142.php, Adnkronos.com, 9 marzo 2009.

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“La musica d'autore è morta nel senso che parla spesso di morte. Ed è vero che è rarissimo trovarla dove credi: molti cantautori storici hanno meno voglia di prima. E c'è un'altra differenza: una volta gente come Virgilio Savona e Francesco Guccini sapeva trasgredire e sapeva scrivere, adesso si ha quasi paura di inventare linguaggi. Per questo bisogna guardare altrove, verso i giovani che magari non riescono a emergere.”

Morgan (1972) cantautore, polistrumentista e disc jockey italiano

Origine: Dall'intervista di Luigi Bolognini Morgan, X Factor e il Tenco "Viva la musica d'autore" http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/intervista-morgan/intervista-morgan/intervista-morgan.html, Repubblica.it, 15 novembre 2009.

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“Smettila di sembrare sempre così giovane e innocente, Warren. È semplicemente irritante.”

Terry Goodkind (1948) scrittore statunitense

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