Frasi sulla musica
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“Ciò che non è straziante è superfluo, almeno in musica.”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Confessioni e anatemi

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“La musica è la migliore amante.”

Elisa (1977) cantautrice, polistrumentista e produttrice discografica italiana

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“E coloro che sono stati visti danzare erano ritenuti pazzi da coloro che non potevano ascoltare la musica.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music.
[Citazione errata] La frase viene spesso attribuita a Nietzsche sia in lingua italiana che in lingua inglese, tuttavia non vi è alcuna evidenza che la citazione appartenga realmente al filosofo tedesco. La prima attribuzione nota a Nietzsche risale infatti solo al 2003, più di cento anni dopo la sua morte. Probabilmente scaturisce da uno scritto del religioso Thomas Manton, edito nel 1873. Una delle prime menzioni di questa citazione risale al 1927, quando venne riportata in una versione molto simile dal giornale londinese The Times ed etichettata come "vecchio proverbio" (old proverb).
Attribuite
Origine: Citato in Giovanni Floris, Quella notte sono io, Rizzoli, p. 20 https://books.google.it/books?id=HCtwDQAAQBAJ&pg=PT20. ISBN 8858686748
Origine: Those Who Dance Are Considered Insane by Those Who Can't Hear the Music http://quoteinvestigator.com/2012/06/05/dance-insane/, QuoteInvestigator.com, 5 giugno 2012.

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“Molte frasi ha la lingua Inglese – | io ne ho udita solo una – | Bassa come il riso del Grillo, | Sonora, come la Lingua del Tuono – || Mormora, come antiche Corali del Caspio, | quando la Marea si arresta – | si esprime in nuove inflessioni – | come un Caprimulgo – || irrompe con brillante Ortografia | nel mio semplice sonno – | fa tuonare i suoi Presagi – | finché mi scuoto, e piango || non per il Dolore, che mi ha dato – | ma per lo sprone alla Gioia – | Dilla ancora, Sassone! | Sottovoce – Solo a me!”

Emily Dickinson (1830–1886) scrittrice e poetessa inglese

J276 – F333, vv. 1-16
Lettere
Origine: La "struttura a indovinello irrisolto" (Bacigalupo) di questa poesia stuzzica la ricerca di una soluzione, ma sembra proprio che ce ne sia una sola: quale può essere la frase inglese che racchiude in sé tutte le immagini evocate nelle tre strofe iniziali, che fa piangere di gioia ad ascoltarla, se non "I love you" ("ti amo")? [Nota di G. Ierolli in Tutte le poesie. J251 – 300 http://www.emilydickinson.it/j0251-0300.html, EmilyDickinson.]

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“L'Anima della Musica è quella dello Spirito, e il suo sentire è quello del Cuore.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

La Voce del Maestro

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“Il vostro corpo è l'arpa dell'anima e sta a voi trarne dolce musica oppure suoni confusi.”

Khalil Gibran (1883–1931) poeta, pittore e filosofo libanese

Il Profeta

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“A combattere il tempo come si fa, si può battere solo, a tempo di musica.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Cuore d'aliante
Viaggiatore sulla coda del tempo

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“Vorrei illuminarti l'anima, nel blu dei giorni tuoi più fragili io ci sarò, come una musica, come domenica.”

Giorgia (1971) cantautrice, musicista e produttrice discografica italiana

da Di sole e d'azzurro, 2001

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“E se fallisco faccio il muratore mica Music Farm.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da S.N.O.B., n. 1
Di sana pianta

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“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme.”

Ezio Bosso (1971) contrabbassista, compositore e direttore d'orchestra italiano

Origine: Durante la seconda puntata del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, 10 febbraio 2016; citato in Ezio Bosso: "Noi uomini tendiamo a dare per scontato le cose belle" https://www.lastampa.it/2016/02/11/multimedia/spettacoli/festival-di-sanremo/2016/ezio-bosso-la-musica-come-la-vita-si-pu-fare-in-un-solo-modo-insieme-f5NZH4p6aUdRtmjNXwBgGN/pagina.html, LaStampa.it, 11 febbraio 2016.

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“Mi sono avvicinato alla musica a cinque anni. Sono figlio di musicisti, mia mamma suonava il violino. Sono cresciuto con un'insegnante in casa, severissima tra l'altro. Non ho mai voluto imparare da lei perché vedevo quanto era severa con i suoi alunni. Io ho trovato il pianoforte.”

Ermal Meta (1981) cantautore e compositore albanese

Origine: Citato in Ermal Meta: «Io sono un lupo» http://www.vanityfair.it/show/musica/16/04/26/ermal-meta-nuovo-singolo-volevo-dirti-intervista-foto-umano, Vanityfair.it, 26 aprile 2016.

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“Dove c'è amore per la musica, spesso c'è solo bontà e non c'è cattiveria. La musica unisce. La musica è quella magia che colora tutto ciò che riesce ad avvolgere con i suoi tentacoli di note e che riesce a farti amare di più la vita anche nei brutti momenti nei quali vorresti morire. La musica ti salva la vita.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Variante: Dove c'é amore per la musica, spesso c'é solo bontà e non c'é cattiveria. La musica unisce. La musica é quella magia che colora tutto ciò che riesce ad avvolgere con i suoi tentacoli di note e che riesce a farti amare di più la vita anche nei brutti momenti nei quali vorresti morire. La musica ti salva la vita.
Origine: Da Chuck Berry, un uomo inquieto liberato dal Rock and Roll http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/05/13/40077-chuck-berry-un-uomo-inquieto-liberato-dal-rock-and-roll, Il Popolo Veneto.it, 13 maggio 2017.

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“I poeti che non s'interessano alla musica sono, o diventano, cattivi poeti.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 57

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“Se questa non piace, non voglio più scrivere di musica.”

Antonio Vivaldi (1678–1741) compositore e violinista italiano esponente di spicco del tardo barocco veneziano

Origine: Scritto sulla musica di un'aria in Orlando finto pazzo.

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“La musica è come l'amore, è un divertimento; | quando si complica, invece, diventa un tormento, | e dal piacere allora subentra la noia e davvero la noia.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Registrazione, n. 7
E già

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“La musica di strada è sotto indagine, la strada è | scritta tra le pagine delle mie storie al margine.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da Sotto Indagine
Guilty

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“La musica è la lingua che mi permette di comunicare con l'aldilà.”

Robert Schumann (1810–1856) compositore, pianista e critico musicale tedesco
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“La musica è forma, il contenuto una conseguenza, casomai.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

libro Gratitude

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“La musica rap è solo una schifezza computerizzata. Sto a sentire Top of the Pops e dopo tre brani mi viene voglia di ammazzare qualcuno.”

George Harrison (1943–2001) musicista britannico

Origine: Citato in David Bennahum, The Beatles — After the Break-up: In Their Own Words, 1991, p. 54.

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“Senza musica la vita sarebbe un errore.”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Detti e frecce, 33, 1989

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“Rio. Fin dall'alba avevo vagabondato in questa residenza del dio solare, il cui portale di roccia accoglie il forestiero apparendogli come le nuove colonne d'Ercole, varcate le quali egli dimentica il Vecchio Mondo. […]Solo nel tardo pomeriggio mi destai come da un sogno nel quale avevo dimenticato di mangiare e di bere, e sentivo che lo spirito cominciava ad affaticarsi sotto la profusione delle immagini. Eppure non riuscivo a separarmene, e mi comportavo da spilorcio col mio tempo. Senza concedermi sosta svoltai in strade e piazze sempre nuove.
Ma presto mi parve che i miei passi divenissero più leggeri e che la città mutasse aspetto, stranamente. Nello stesso tempo, mutò il mio modo di vedere: mentre fino a quel momento avevo dissipato gli sguardi nella visione del nuovo e dell'ignoto, ora le immagini penetrarono in me senza sforzo. Ora poi mi erano note; mi sembrarono ricordi, composizioni di me stesso. Strumentai il mio umore a piacere, come uno che vada a passeggio con la sua bacchetta direttoriale e, gesticolando con essa in questa o in quella direzione, faccia musica col mondo. […] La sera, in un caffé presso Copacabana, meditavo su queste relazioni. Pensai che esiste un'eco non soltanto per l'orecchio, ma anche per l'occhio: anche le immagini che osserviamo richiamano una rima, e come per ogni eco esistono relazioni sonore particolarmente favorevoli, così qui è la bellezza che risuona con maggior forza.
Ma in formula più semplice e precisa, le cose si presentano in questo modo: con lo sguardo profondo e gioioso che rivolgiamo alle immagini, noi offriamo un sacrificio, e ogni volta siamo esauditi secondo il valore della nostra offerta.”

Ernst Jünger (1895–1998) filosofo e scrittore tedesco

da L'eco delle immagini, pp. 174-175
Il cuore avventuroso. Figurazioni e capricci

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“Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva.
«Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi domandavo come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»
«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»
Sorrise.
«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»
«M'imbarazza soltanto.»
«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.”

cap. VI, 3
Il filo del rasoio
Variante: «Non potevo credere, sebbene ne avessi il desiderio, in un Dio che non era migliore di un comune uomo come si deve. I monaci mi dicevano che Dio aveva creato il mondo per la sua gloria. Ma a me non sembrava uno scopo molto nobile. Beethoven creò forse le sue sinfonie per la propria gloria? Non credo. Le creò, piuttosto, perché la musica che aveva nell'anima cercava un mezzo d'espressione, e non si curò d'altro, poi, che di renderle quanto più perfette poteva. «Quando i monaci ripetevano il Pater noster mi domandavo come potessero continuare a chiedere con fiducia al loro Padre celeste il pane quotidiano. I figli chiedono forse al loro padre terreno di sostenerli? Si aspettano che egli li mantenga e non provano riconoscenza per lui. Non sarebbe nemmeno giusto che ne provassero. Un uomo che metta al mondo dei figli quando non può o non vuole provvedere a loro, merita solo biasimo. Mi sembra che se un Creatore onnipotente non era disposto a provvedere alle necessità materiali e spirituali delle proprie creature, avrebbe fatto meglio a non crearle.»«Caro Larry», dissi, «lei ha fatto bene a non nascere nel medioevo. L'avrebbero certamente bruciato vivo.»Sorrise.«Lei ha molto successo come autore», proseguì. «Le piace sentirsi lodare?»«M'imbarazza soltanto.»«Lo sospettavo. Ebbene, mi sembrava che anche a Dio non dovesse piacere. Nell'aviazione non stimavamo molto quelli che riuscivano a strappare incarichi comodi ai loro superiori, lisciandoli. Poteva mai Dio stimare chi cercava di strappargli la salvezza con basse adulazioni? Secondo me, la forma di culto che doveva essergli più gradita era che ognuno si comportasse meglio che poteva, secondo i propri lumi.»

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“La musica è il piacere che la mente umana prova quando conta senza essere conscia di contare.”

Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646–1716) matematico e filosofo tedesco

citato in Marcus du Sautoy, L' enigma dei numeri primi. L'ipotesi di Riemann, il più grande mistero della matematica, traduzione di C. Capararo, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2005

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“La musica sapiente vien meno al nostro desiderio.”

Arthur Rimbaud (1854–1891) poeta francese

da Racconto, 1972
Variante: La musica sapiente manca al nostro desiderio.

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“Per gioire pienamente degli effetti della musica, bisogna essere in un puro abbandono di se stessi.”

Jean-Philippe Rameau (1683–1764) compositore, clavicembalista, organista e teorico della musica francese
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“Informazione non è conoscenza, | conoscenza non è saggezza, | saggezza non è verità, | verità non è bellezza, | bellezza non è amore, | amore non è musica. | La musica è la cosa migliore che esista.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da Packard Goose in Joe's garage
Information is not knowledge | Knowledge is not wisdom | Wisdom is not truth | Truth is not beauty | Beauty is not love | Love is not music | Music is THE BEST.
Origine: Zappa modifica la poesia Ode on a Grecian Urn (Ode su un'urna greca), di John Keats

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“La filosofia, se così vuol chiamarsi, che s'incarna in Wuthering Heights che tutto il creato, animato o inanimato, fisico e psichico, è espressione di certi vivi principi spirituali: da un lato quel che può definirsi il principio della tempesta – l'aspro, lo spietato, il selvaggio, il dinamico – dall'altro il principio della calma – il dolce, il demente, il passivo, il mansueto. I due principi sono in contrasto, e insieme compongono un'armonia. Così osserva David Cecil (Early Victorian Novelists, Londra 1934). […] Ai personaggi della Brontë è applicabile l'ordinaria antitesi tra bene e male. Essi non cercano di por freno alle loro passioni devastatrici, non si pentono dei loro atti di distruzione; ma siccome quegli atti e quelle passioni non sgorgano da impulsi di natura distruttiva, bensì da impulsi che son distruttivi solo perché stornati dal loro corso naturale, essi non sono " cattivi ". […] Sicché il conflitto a cui assistiamo nel suo libro non è quello consueto dei romanzi vittoriani, tra bene e male; è piuttosto un contrasto tra simile e dissimile. [.. ] In verità il sesso ha poco a che fare coi personaggi della Brontë: l'amore di Catherine è esente da sensualità come la forza che attrae la marea alla luna, il ferro alla calamita, e non ha più tenerezza che fosse odio. […] Da un lato Wuthering Heights, la terra della tempesta, su nell'arida brughiera, nuda all'assalto degli elementi, naturale dimora della famiglia Earnshaw, indomiti figli della tempesta. Dall'altro, protetta dalla frondosa valle sottostante, Thrushcross Grange, l'appropriata dimora dei figli della calma, i gentili, passivi, timidi Linton. […] È la distruzione (a opera di Heathcliff) e la restaurazione di quest'armonia che, secondo l'analisi del Cecil forma il tema del racconto. Che è molto complesso: c'è infatti una seconda generazione in cui la netta distinzione tra i figli della tempesta e i figli della calma s'è smussata; essi partecipano d'entrambe le nature. […] Tale lo schema del romanzo, logico come il profilo d'una fuga musicale, per adoperare la felice similitudine del Cecil: schema da poema epico e da tragedia più che da romanzo. Forse Chesterton ha toccato la nota giusta quando ha detto (in The Victorian Age in Literature): «Wuthering Heights avrebbe potuto essere scritto da un'aquila». Sta sospeso così tra cielo e terra, più vicino al cielo che alla terra: romanzo meteorico.”

Mario Praz (1896–1982) critico d'arte, critico letterario e saggista italiano

Origine: La letteratura inglese: Dai romantici al Novecento, p. 144-46

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