Frasi su abbandonata
pagina 3

“Un libro non è mai terminato: è abbandonato.”

Gene Fowler (1890–1960) scrittore, drammaturgo, giornalista

Senza fonte

Golo Mann photo
Antonia Arslan photo

“[Milena Gabanelli] È l'ultima giornalista che fa inchieste vere, in un momento in cui su tutti i giornali sono state abbandonate. E addirittura stupisce che le possa fare.”

Giorgio Bocca (1920–2011) giornalista italiano

Origine: Dall'intervento al Premio "È giornalismo" 2008.

Johann Strauss (figlio) photo
Matteo apostolo ed evangelista photo
Enrico Berlinguer photo
Emil Cioran photo

“Ci sono due modi di sentire la solitudine: sentirsi soli al mondo o avvertire la solitudine del mondo. Chi si sente solo vive un dramma puramente individuale; il sentimento dell'abbandono può sopraggiungere anche in una splendida cornice naturale. In tal caso interessa unicamente la propria inquietudine. Sentirti proiettato e sospeso in questo mondo, incapace di adattarti ad esso, consumato in te stesso, distrutto dalle tue deficienze o esaltazioni, tormentato dalle tue insufficienze, indifferente agli aspetti esteriori – luminosi o cupi che siano –, rimanendo nel tuo dramma interiore: ecco ciò che significa la solitudine individuale. Il sentimento di solitudine cosmica deriva invece non tanto da un tormento puramente soggettivo, quanto piuttosto dalla sensazione di abbandono di questo mondo, dal sentimento di un nulla esteriore. Come se il mondo avesse perduto di colpo il suo splendore per raffigurare la monotonia essenziale di un cimitero. Sono in molti a sentirsi torturati dalla visione di un mondo derelitto, irrimediabilmente abbandonato ad una solitudine glaciale, che neppure i deboli riflessi di un chiarore crepuscolare riescono a raggiungere. Chi sono dunque i più infelici: coloro che sentono la solitudine in se stessi o coloro che la sentono all'esterno? Impossibile rispondere. E poi, perché dovrei darmi la pena di stabilire una gerarchia della solitudine? Essere solo non è già abbastanza?”

Emil Cioran (1911–1995) filosofo, scrittore e saggista rumeno

Al culmine della disperazione

Gianni Alemanno photo

“Roma deve uscire dall'apatia e dall'immagine di paesone abbandonato e deve pensare ad avere il più alto profilo possibile.”

Gianni Alemanno (1958) politico italiano, ex sindaco di Roma

Origine: Citato in Alemanno rilancia Roma capitale: «Facciamo sul serio» http://www.ilgiornale.it/roma/alemanno_rilancia_roma_capitale__facciamo_serio/22-04-2008/articolo-id=256604, Il Giornale, 22 aprile 2008.

Arturo Pérez-Reverte photo

“E mi arrendo dolcemente abbandonata su di te, | come jazz che striscia sul parquet…”

Mina (1940) pagina di disambiguazione di un progetto Wikimedia

da Ancora un po
Sorelle Lumière

Fëdor Ivanovič Tjutčev photo
Edoardo Bennato photo

“Restano sparsi disordinatamente i vuoti a perdere mentali abbandonati dalla gente.”

Edoardo Bennato (1946) cantautore, chitarrista e armonicista italiano

da Feste di piazza
Io che non sono l'imperatore

Paolo di Tarso photo
Andrea Riccardi photo
Girolamo Cardano photo

“A chi mi rinfacciava di essere vecchio: «Vecchio è colui che Dio ha abbandonato.»”

Girolamo Cardano (1501–1576) matematico, medico e astrologo italiano

Della mia vita

Haile Selassie photo
Rocco Siffredi photo
Caparezza photo
Corrado Augias photo

“Circa sessanta persone presero parte alla congiura. Tra loro, come in ogni complotto politico, c'era di tutto: pompeiani che volevano vendicare il loro capo, ex cesariani che l'avevano abbandonato anche per risentimento personale, mestatori professionisti, difensori della Repubblica. Ne divennero i capi Cassio Longino e Marco Bruto. Quest'ultimo era nipote di Catone, forse figlio di Cesare; in ogni caso, sua madre ne era stata per anni l'amante preferita, e così sua sorella. Si può capire che nei riguardi del dittatore Bruto nutrisse sentimenti complessi. Dante lo caccerà nell'inferno (canto XXXIV, vv. 64-65) tra i massimi traditori; Shakespeare ne farà invece un eroe della libertà. Sentimenti a parte, si può dire che i congiurati erano quasi tutti uomini retti, che si mossero per sincero amore della Repubblica, anche se Cicerone, nella sua cinica saggezza, scrisse che agirono «con animo virile, ma con intelligenza infantile». La loro idea era che, ucciso il tiranno, la Repubblica sarebbe tornata allo splendore antico, all'austerità dei costumi, a quell'intransigente e rustica moralità che aveva fatto grande Roma. Cesare aveva visto più lontano; sapeva che quella Repubblica non sarebbe mai più tornata e che tanto valeva affidare Roma a uomini che fossero di per sé grandi: egli medesimo e il figlio adottivo Caio Ottavio (Ottaviano Augusto).”

2007, p. 95
I segreti di Roma

Renato Brunetta photo
Magdi Allam photo

“Maria è così un vincolo di unione tra cristiani e musulmani, perché anche nel Corano essa è il modello dell'anima credente che si è abbandonata completamente nel Signore per compiere sempre e generosamente la sua divina volontà.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Io, musulmano, al pellegrinaggio di Loreto, Corriere della Sera, 10 giugno 2006.

Martha Nussbaum photo
Roger Federer photo
Costanzo Preve photo
P.J. O'Rourke photo
Raoul de Navery photo
Umberto Galimberti photo
Emma Bonino photo

“Sapete quanto questo Paese, la Turchia, sia nel mio cuore e quanto io abbia negli anni seguito e incoraggiato la sua evoluzione. Questo Governo è espressione di libere elezioni, certamente, che hanno dato per tre volte successive una chiara maggioranza al partito del Primo Ministro, ma come ha detto autorevolmente il Presidente Gül, le elezioni da sole non sono sufficienti. Per comprendere le cause profonde è venuto il momento anche di un sincero esame di coscienza da parte dell'Europa. Nel recente passato è stato elogiato il modello Turco, anche oltre i suoi meriti, per i suoi successi economici e perché si sperava – e si spera ancora – fosse capace di coniugare – e sia capace di coniugare – islam e democrazia. Questo modello è stato sostenuto con l'apertura dei negoziati di adesione all'Unione europea, riconosciuto in occasione del referendum costituzionale del 2010 che ha ridotto il potere dell'esercito, ma devo dire poi che alcuni Paesi europei e l'Europa in generale lo ha poi abbandonato, con una netta chiusura sul fronte dei capitoli negoziali. Io credo sia stata una visione miope, un arretramento della prospettiva europea della Turchia, compiuto proprio nel momento in cui vi era più bisogno di sostenere il consolidamento degli standard democratici del Paese. Un comportamento del tutto incoerente se consideriamo che l'adozione di alcuni dei capitoli bloccati – quello per esempio sui diritti fondamentali e sulla libertà di espressione – avrebbe accolto la rivendicazione di tanti turchi scesi ora nelle piazze e nelle strade.”

Emma Bonino (1948) politica italiana
Leiji Matsumoto photo

“Per i capricci di un dittatore fu ucciso mio padre. Mia madre e mia sorella morirono poco dopo dal dolore. Da allora ho odiato i dittatori! Ho deciso di combatterle ma per sconfiggerli era necessario che diventassi anch'io un uomo potente. Temprai la mia volontà, studiai con grandi sacrifici e mi laureai all'Accademia Militare. La mia determinazione mi portò al successo e fui eletto comandante in capo. Ma un giorno avvenne qualcosa di nuovo e la mia mente ne fu sconvolta : vidi per la prima volta Mayu e Harlock e mi tornò in mente mia sorella Tami. Ricordai tutte le sue sofferenze, la mia impotenza a salvarle la vita. Imprecai contro le ingiustizie del mondo! Mi consumavo d'invidia per coloro che sembravano più fortunati di me. Odiai voi e Mayu, vi odiai ferocemente, con rabbia, con una rabbia che mi aveva portato al limite della follia! Capite? Harlock, avete visto tutti quei bambini a Cruna, vero? Quando sono stato deposto dal Primo Ministro come traditore mi nascondevo nei luoghi più impensati. In quel quartiere povero ho incontrato quei bambini: erano abbandonati a se stessi ma sono stati molto affettuosi con me. Hanno capito che ero affamato e mi procuravano da mangiare. Appena mi è stato possibile ho portato quei ragazzi a Cruna e ho chiesto al vecchio Ashi di prendersi cura di loro. Erano felici anche perché c'erano un mucchio di cose da mangiare. Mi chiamavano "capo", chissà perché. Io li consideravo come fratellini e sorelline e avrei fatto qualunque cosa per renderli felici. Avrei voluto costruire tante scuole e palestre di giochi per loro, avrei voluto costruire una casa su un monte perché da lontano potessero vedere l'oceano. Ahahahah… Non so più quello che sto dicendo, quel mattacchione del Dr. Zero deve aver spostato qualche rotellina in questa mia testaccia di bufalo.”

Leiji Matsumoto (1938) fumettista e animatore giapponese

Kirita
Capitan Harlock serie classica Space Pirat, Episodio 39, Morte di Kirita

Vinicio Capossela photo

“Sempre solo sempre a parte abbandonato quanto più mi allontano lei ritorna nella pena di una morna.”

Vinicio Capossela (1965) cantautore e polistrumentista italiano

da Morna
Il ballo di San Vito

Ippolito di Roma photo
Piergiorgio Odifreddi photo

“[Albert Einstein] Dopo aver ricordato che fin da bambino «la vanità delle speranze e degli sforzi che travolgono incessantemente la maggior parte degli uomini in una corsa affannosa attraverso la vita» l'aveva colpito profondamente, egli ricorda che dapprima divenne religiosissimo, ma cessò improvvisamente di esserlo all'età di dodici anni, perché leggendo libri di divulgazione scientifica si era «ben presto convinto che le storie che raccontava la Bibbia non potevano essere vere». Questa esperienza gli fece capire come «i giovani fossero coscientemente ingannati dallo Stato con insegnamenti bugiardi, e fu un'impressione sconvolgente», da cui il precoce pensatore trasse un atteggiamento di sospetto verso ogni genere di autorità, e di scetticismo verso le convenzioni sociali, che non l'avrebbe più abbandonato. Da allora egli trovò la liberazione nel «possesso intellettuale del mondo che esiste indipendentemente da noi, esseri umani, e che ci sta di fronte come un grande, eterno enigma, accessibile solo parzialmente alla nostra osservazione e al nostro pensiero». Naturalmente, conclude Einstein, «la strada verso questo paradiso non era così comoda e allettante come quella del paradiso religioso, ma si è dimostrata una strada sicura, e non ho mai più rimpianto di averla scelta.»”

Piergiorgio Odifreddi (1950) matematico, logico e saggista italiano

dalla relazione al Festival della Mente, Sarzana, Dio secondo Einstein, la Repubblica, 31 agosto 2007
Origine: In Albert Einstein, Autobiografia scientifica, 1949.

Plinio Corrêa de Oliveira photo
Giorgio Ceragioli photo
Anacleto Verrecchia photo
Wonhyo photo
Yoko Ono photo
Noemi photo

“Tutti i nostri sogni esagerati, come quei palazzi nuovi abbandonati.”

Noemi (1982) cantautrice, personaggio televisivo, regista di videoclip e sceneggiatrice italiana

da Se tu fossi qui
Made in Londom

Jeffrey Eugenides photo
Daisetsu Teitarō Suzuki photo
Gay Talese photo

“Velázquez, che deve molto ai maestri veneziani, alla fine paga il suo debito. Abbandonate le tonalità cupe della primitiva tavolozza, diviene uno dei maggiori coloristi del tempo suo. I suoi limiti erano piuttosto angusti, ma la conoscenza dei valori crebbe con gli anni, e nell'impiego dei bianchi e dei grigi-argento non ebbe rivali. Dove i veneziani avrebbero creato un contrasto stridente con rosso e rosa, con rosa e porpora, Velázquez, con non so quale misteriosa alchimia, li combinava insieme senza dissonanze, creando nuove armonie di colori. Dai veneziani apprese a rompere i rigidi contorni delle figure e a modellarne le forme con la luce, a correre sulla trama della tela con un pennelleggiare rapido, ponendo l'accento là dove era più necessario. Dal realismo degli "interni" all'impressionismo degli ultimi lavori, fu lungo e faticoso il cammino, il costante ostinato progresso di un artigiano, destinato a padroneggiare il proprio mestiere piuttosto che il successo senza fatica di un virtuoso.”

Elizabeth Du Gue Trapier (1893–1974) critica e storica dell'arte statunitense

da Velázquez, 1948
Origine: Citato in Velázquez, I Classici dell'arte, a cura di Elena Ragusa, pagg. 183 - 188, Milano, Rizzoli/Skira, 2003. IT\ICCU\TO0\1279609 http://opac.sbn.it/opacsbn/opaclib?select_db=solr_iccu&searchForm=opac%2Ficcu%2Favanzata.jsp&do_cmd=search_show_cmd&db=solr_iccu&Invia=Avvia+la+ricerca&saveparams=false&resultForward=opac%2Ficcu%2Ffull.jsp&nentries=1&rpnlabel=+Identificativo+SBN+%3D+IT%5CICCU%5CTO0%5C1279609+%28parole+in+AND%29+&rpnquery=%2540attrset%2Bbib-1%2B%2B%2540attr%2B1%253D1032%2B%2540attr%2B4%253D6%2B%2522IT%255C%255CICCU%255C%255CTO0%255C%255C1279609%2522&&fname=none&from=1

Giuseppe Lazzati photo
Guido Piovene photo
Ludwig Feuerbach photo
Giosue Carducci photo
Jorge Valdano photo
Alda Merini photo
Eros Ramazzotti photo

“Roma vista da fuori è sporca e abbandonata a se stessa. Il sindaco [Ignazio Marino] che c'è ora non va bene, non fa nulla, bisogna cambiare. A partire dalla mentalità di chi amministra e di chi ci vive. Altro che Caput Mundi.”

Eros Ramazzotti (1963) cantautore italiano

Origine: Citato in Claudia Carotenuto, Anche Ramazzotti contro Marino, ma lui pensa a Lutero http://www.lultimaribattuta.it/32268_anche-ramazzotti-contro-marino-ma-lui-pensa-a-lutero, L'ultima ribattuta.it, 17 settembre 2015.

Huston Smith photo
Roberto Saviano photo
Andrea Riccardi photo
Nick Hornby photo

“[Su Vincenzo Cardarelli] Era uno zingaro abbandonato che scopriva dentro di sé i ritmi classici, e d'intorno gli echi dissolti degli antichi imperi.”

Piero Buscaroli (1930–2016) critico musicale e giornalista italiano

Origine: Da Le agonie di Cardarelli, in Maestri, amici; Una nazione in coma. Dal 1793, due secoli., Minerva Edizioni, Bologna, 2013, p. 311.

Anthony de Mello photo
Paolo Curtaz photo
Pietro Nigro photo
Andrea Riccardi photo

“In Centrafrica non è in atto un conflitto religioso né una guerra per bande; c'è invece una società che è stata abbandonata dalla politica. Ora la politica deve riprendere il proprio ruolo; e l'accordo firmato tra le maggiori personalità del paese è un segnale di speranza per tutti.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Dalla dichiarazione a seguito della firma del patto di riconciliazione nazionale in Centrafrica, Roma, 28 febbraio 2015; citato in Firmato a Sant'Egidio l'appello per la riconciliazione nazionale in Centrafrica http://www.santegidio.org/pageID/3/langID/it/itemID/11216/FIRMATO_A_SANTEGIDIO_LAPPELLO_PER_LA_RICONCILIAZIONE__NAZIONALE_IN_CENTRAFRICA.html, SantEgidio.org.

Radosław Sikorski photo

“A Kiev non è in atto alcun colpo di stato. I palazzi del governo sono stati abbandonati. Il presidente della Rada è stato eletto in modo legittimo.”

Radosław Sikorski (1963) politico e giornalista polacco

Origine: Citato in Luca Pierattini, Ucraina, Parlamento vota per la rimozione di Yanukovich. Il presidente: "È un colpo di Stato" http://www.repubblica.it/esteri/2014/02/22/news/ucraina_si_dimette_presidente_parlamento-79327199/?ref=HREA-1, la Repubblica.it, 22 febbraio 2014. Per il testo in lingua originale si veda Twitter https://twitter.com/sikorskiradek/status/437229992117035009.

Giorgio Gaber photo

“Ho visto un uomo matto | è impressionante come possa fare effetto, | un uomo solo, abbandonato, dimenticato | dietro le sbarre sempre chiuse di un cancello.”

Giorgio Gaber (1939–2003) cantautore, commediografo e regista teatrale italiano

da Dall'altra parte del cancello, CD 1, n. 15
Far finta di essere sani

Albert Einstein photo
Kazuo Ishiguro photo
Madame de Lambert photo
Carlo Maria Martini photo
Charlie Chaplin photo
Leonardo Nascimento de Araújo photo

“La FIFA merita di essere abbandonata dai suoi affiliati. Non esiste la FIFA senza il calcio, ma esiste il calcio senza la FIFA.”

Leonardo Nascimento de Araújo (1969) dirigente sportivo, allenatore di calcio e ex calciatore brasiliano

Citazioni di Leonardo
Origine: Da twitter, citato in FIFA, Leonardo: "Merita di essere abbandonata dagli affiliati" http://m.calciomercato.it/news/333530/fifa-leonardo-merita-di-essere-abbandonata-dagli-affiliati.html, Calciomercato.it, 29 maggio 2015.

Rasheed Araeen photo
Masaniello photo
Andrea Riccardi photo

“Le periferie, che sono molto più integrate da un punto di vista di comunicazione rispetto a quelle del secolo scorso, sono invece distaccate e non rappresentate da un punto di vista sociale e politico. Qui spesso le reti sociali sono scadenti o assenti. Il controllo sugli spazi urbani periferici risulta complesso e difficile, tanto che vaste aree — specie nelle megalopoli — finiscono sotto il dominio di mafie e di cartelli internazionali o nazionali del crimine. La città del XXI secolo è sempre meno una comunità di destino. Anzi, mentre una parte di essa viene assorbita nei flussi globali e procede sulla via dell’internazionalizzazione, un’altra resta ai margini e fuori dai circuiti di integrazione, se non sprofonda in una condizione di isolamento. Sono i quartieri abbandonati dove spesso le persone vivono per l’intera esistenza e dove forse i figli faranno la stessa vita dei genitori. L’universo delle megalopoli si è strutturato in modo che molto spazio abitato diventi luogo di esclusione. La megalopoli produce costantemente periferie urbane e periferizzazioni umane. Di fronte a questa realtà, specie nel Sud del mondo, lo Stato e le istituzioni sovente rinunciano ad un controllo reale di questi spazi. Diventa un mondo perduto, in cui i drammi umani e sociali si annodano con reti criminose e ribellismi endemici, nel quadro di una cultura della sopravvivenza. Il cristianesimo — su impulso di papa Bergoglio — ha la possibilità di comprendere in modo nuovo la condizione umana e urbana del XXI secolo.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

da Periferie. Crisi e novità per la Chiesa, Jaka Book, 2016
Libri

Anthony de Mello photo

“Il passato va abbandonato non perché è male ma perché è morto.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Un minuto di saggezza nelle grandi religioni

Giuseppe Mazzini photo
Luigi Pirandello photo

“E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue.”

cap. III, p. 59
I vecchi e i giovani

Sandro Veronesi photo
Jeremy Bentham photo

“C'è stato un giorno, e mi rattrista dire che in molti posti non è ancora passato, in cui la maggior parte del genere umano, grazie all'istituzione della schiavitù è stata trattata dalla legge esattamente nello stesso modo in cui, per esempio in Inghilterra, sono trattate ancora le razze inferiori di animali.
Forse verrà il giorno in cui tutte le altre creature animali si vedranno riconosciuti quei diritti che nessuno, che non sia un tiranno, avrebbe dovuto negar loro. I Francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è una buona ragione perché un uomo debba essere abbandonato, per motivi diversi da un atto di giustizia, al capriccio di un torturatore. Forse un giorno si giungerà a riconoscere che il numero delle zampe, la villosità della pelle o la terminazione dell'osso sacro sono ragioni altrettanto insufficienti per abbandonare a quello stesso destino un essere senziente. In base a che cos'altro si dovrebbe tracciare la linea insuperabile? In base alla ragione? O alla capacità di parlare? Ma un cavallo o un cane che abbiano raggiunto l'età matura sono senza confronto animali più razionali e più aperti alla conversazione di un bambino di un giorno, di una settimana o di un mese. Supponiamo che così non fosse; che cosa conterebbe? La domanda da porsi non è se sanno ragionare, né se sanno parlare, bensì se possono soffrire.”

Jeremy Bentham (1748–1832) filosofo e giurista inglese

Origine: Da Principles of Morals and Legislation, cap. 17, sez. 1, nota; citato in Ditadi 1994, p. 764.

Anthony Shadid photo
Sándor Weöres photo
Jorge Valdano photo
Charlie Chaplin photo
Giovanni Pascoli photo
Yoshida Kenkō photo
Achille Starace photo

“Fate ginnastica e non medicina. Abbandonate i libri e datevi all'ippica.”

Achille Starace (1889–1945) militare, politico e dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Antonello Capurso, Le frasi celebri nella storia d'Italia, Mondadori, 2012.

“Le Barbare sono serti di fiori posti su delle tombe; o corone di cipresso appese ad abbandonate are votive. Il Carducci è apparso come un superstite di altri tempi… E della sua solitudine ebbe anch'egli coscienza. Onde quella tristezza elegiaca di parecchie, delle più belle e più sincere forse, delle Odi barbare: quella quasi nostalgica adorazione di rovine…”

Eugenio Donadoni (1870–1924) critico letterario italiano

da Commemorazione di Giosuè Carducci, in Scritti e discorsi letterari, Firenze, 1921, pp. 251-290
Origine: Citato in I classici italiani nella storia della critica, opera diretta da Walter Binni, vol. II, da Vico a D'Annunzio, La Nuova Italia, Firenze, 1973, p. 570.

Clemente Mastella photo
Luca Rastello photo