Frasi sull'anima
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“E l'avvenire mi apparve spaventoso, senza speranza. L'immagine indeterminata del nascituro crebbe, si dilatò, come quelle orribili cose informi che vediamo talvolta negli incubi ed occupò tutto il campo. Non si trattava d'un rimpianto, d'un rimorso, d'un ricordo indistruttibile, ma di un essere vivente. Il mio avvenire era legato a un essere vivente d'una vita tenace e malefica; era legato a un estraneo, a un intruso, a una creatura abominevole contro cui non soltanto la mia anima ma la mia carne, tutto il mio sangue e le mie fibre provavano un'avversione bruta, feroce, implacabile fino alla morte, oltre la morte. Pensavo: "chi avrebbe mai potuto immaginare un supplizio peggiore per torturarmi insieme l'anima e la carne? Il più ingegnosamente efferato dei tiranni non saprebbe concepire certe crudeltà ironiche… Non erano ancora manifesti nella persona di Giuliana i segni esterni: l'allargamento dei fianchi, l'aumento del volume del ventre. Ella si trovava dunque ancora ai primi mesi: forse al terzo, forse al principio del quarto. Le aderenze che univano il feto alla matrice dovevano esser deboli. L'aborto doveva essere facilissimo. Come mai le violente commozioni della giornata di Villalilla e di quella notte, gli sforzi, gli spasmi, le contratture, non l'avevano provocato? Tutto m'era avverso, tutti i casi congiuravano contro di me. E la mia ostilità diveniva più acre. Impedire che il figlio nascesse divenne il mio segreto proposito. Tutto l'orrore della nostra condizione veniva dall'antiveggenza di quella natività, dalla minaccia dell'intruso. Come mai Giuliana, al primo sospetto, non aveva tentato ogni mezzo per distruggere il concepimento infame? Era stata ella trattenuta dal pregiudizio, dalla paura, dalla ripugnanza istintiva di madre? Aveva ella un senso materno anche per il feto adulterino?”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

da L'innocente, 1891

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“Ho pensato spesso che il più pericoloso attentato che si possa fare all'anima è il peccato di omissione.”

Léon Bloy (1846–1917) scrittore, saggista e poeta francese

La tristezza di non essere santi

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“Se non vi è rimasta molta anima, e lo sapete, vi resta ancora dell'anima.”

Charles Bukowski (1920–1994) poeta e scrittore statunitense

da Un dollaro e venti centesimi
Compagno di sbronze

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“Viandante, | amare è trovare la propria anima | attraverso l'anima dell'amato. | Quando l'amato si ritrae dalla tua anima | allora tu l'hai perduta.”

Mary McNeely, 2010
Antologia di Spoon River
Variante: Viandante,
amare è ritrovare la propria anima
traverso l'anima dell'amato.
Quando l'amato se ne stacca,
allora tu l'hai perduta.
È scritto: "Ho un amico,
ma il mio dolore non ha amici".

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“A compiacersi del semplice ci vuole un'anima grande.”

Arturo Graf (1848–1913) poeta, aforista e critico letterario italiano

Ecce Homo

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“L'anima di un uomo è immortale e incorruttibile.”

Platone libro Fedro

Fedro

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“Nostro Signore si occupa di ciascuna anima con tanto amore, quasi fosse la sola ad esistere.”

Teresa di Lisieux (1873–1897) religiosa e mistica francese

Storia di un'anima, Manoscritto autobiografico A

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“L'anima nobile si fa un alimento di quelle cose che per l'essere volgare sono veleno.”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Ritorno al reale

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“C'è un buco nella nostra anima che riempiamo in droga, e ci sentiamo bene.”

Marilyn Manson (1969) cantautore, attore e pittore statunitense

da I Don't Like The Drugs (But The Drugs Like Me)

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“Quando l'anima è stanca e troppo sola | il cuor non basta a farle compagnia, | si tornerrebbe discoli per via, | si tornerebbe scolaretti a scuola.”

Marino Moretti (1885–1979) scrittore, poeta e romanziere italiano

da Poesie scritte col lapis, La signora Lalla

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“Un'anima meschina, sottrattasi all'oppressione, opprimerà a sua volta.”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

p. 22

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“Chi cade da solo, solo resta nella sua caduta e tiene in poco conto la propria anima, poiché l'affida a sé solo.”

Giovanni della Croce (1542–1591) sacerdote e poeta spagnolo

n. 8
Avvisi e sentenze

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“Fanculo qualsiasi tecnica, ciò che importa è l'anima di chi suona e non la qualità dello strumento.”

Giovanni Lindo Ferretti (1953) cantautore e scrittore italiano

Origine: Da un frammento di un intervista concessa a Radio Popolare; che costituisce la traccia n. 9, Radio Popolare di Live in Punkow, album dei CCCP Fedeli alla linea.

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“Se fossi veramente dentro l'anima mia, allora sì che udir potrei, nel mio silenzio il mare calmo della sera.”

Andrea Bocelli (1958) cantante lirico italiano

da Il mare calmo della sera
Mare calmo della sera

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“Se l'anima è nata libera allora non la si calibra.”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

da Fuck the violenza, n. 7
?!

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“Chi vuole trovare il vero riposo per la sua anima impari l'umiltà!”

Doroteo di Gaza (510–620) monaco cristiano e abate

Insegnamenti spirituali

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“Il bene si fa, ma non si dice. E certe medaglie si appendono all'anima, non alla giacca.”

Gino Bartali (1914–2000) ciclista italiano

Origine: Citato in Lourdes e il miracolo di Bartali http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-lourdes-e-il-miracolo-di-bartali-2476.htm, La Bussola Quotidiana.it, 14 luglio 2011.

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“Bugie e segreti, Tessa, sono come un cancro dell'anima. Corrodono ciò che è buono e si lasciano alle spalle solo distruzione.”

Cassandra Clare (1973) scrittrice statunitense

Harriet Moore a Tessa Gray
Shadowhunters – Le origini, Il principe

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“[…] mi dicevano che il Torino era diverso da qualsiasi altra squadra, si respirano pagine di storia, belle, drammatiche e intense. Anima, cuore, orgoglio, lacrime e sudore come piace a me, non vedevo l'ora di tornare a lavorare in una società che mi somigliasse. Il Toro è abituato a stare nell'arena, a combattere e lottare […].”

Siniša Mihajlović (1969) allenatore di calcio e ex calciatore serbo

Origine: Durante la presentazione ufficiale come nuovo allenatore del Torino; citato in Alberto Mauro, Mihajlovic: "Sarà un Toro affamato con orgoglio, lacrime e sudore" http://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Torino/13-06-2016/mihajlovic-sara-toro-affamato-orgoglio-lacrime-sudore-1501051659016.shtml, Gazzetta.it, 13 giugno 2016.

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“Le opere d'arte, inermi, nella loro fragilità sono come persone, sono come donne e bambini, perché nella materia tramandano l'anima degli artisti, che in esse continuano a vivere.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da un articolo https://www.facebook.com/notes/vittorio-sgarbi/questo-%C3%A8-il-momento-di-piangere-le-critiche-non-servono-distinguere-le-opere-dar/1210683975654674?qid=6323157271028313880&mf_story_key=-9047415608244677899 del 25 agosto 2016
Da Facebook.com

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“Per ogni anima, per ogni lacrima nel cielo nasce un'altra stella.”

Antonello Venditti (1949) cantautore italiano

da Dimmi che credi, n. 6
Benvenuti in paradiso

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“La fede, come l'amore, non occupa solo alcune ore dell'esistenza, ma ne è l'anima, il respiro costante.”

Gianfranco Ravasi (1942) cardinale, arcivescovo cattolico e biblista italiano

Origine: L'incontro, p. 16

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“L'educazione è il pane dell'anima.”

Giuseppe Mazzini (1805–1872) patriota, politico e filosofo italiano
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“Di qui la nota sentenza di Ippocrate: Il più efficace dei medici è quello in cui molti hanno fede, in quanto liga molti, o coll'eloquio, o con l'aspetto, o con la notorietà. Ciò riguarda non solo il medico, ma anche ogni genere di mago, e quale che sia il titolo di potere, perché chi opera ligature difficilmente con altri mezzi potrà suscitare l'immaginazione.
Ed i teologi credono ed ammettono e predicano su colui che per sé può compiere ogni cosa, ma che non era in grado di curare quelli che non avevano fede in lui, e l'esauriente spiegazione di simile impotenza va riportata all'immaginazione, che egli non fu in grado di ligare; i famigliari, infatti, cui la sua modesta origine ed educazione erano note, spregiavano ed irridevano il medico e il profeta: di qui il proverbio Nessun profeta è riconosciuto nella sua terra.
È dunque più facile, per qualcuno, ligare colui che è meno noto, per mezzo dell'opinione e della disponibilità della fede, per la quale la potenza dell'anima si predispone in una certa maniera, si apre, si esplica, come se, per accogliere il sole, aprisse finestre che in altro frangente manterrebbe sigillate, e vien dato accesso a quelle impressioni che l'arte del ligatore esige, onde imporre successive ligature, come la speranza, la compassione, il timore, l'amore, l'odio, l'indignazione, l'ira, la gioia, la pazienza, lo spregio della vita, della morte, della fortuna, e tutti gli altri affetti, le cui forze dall'anima trasmigrano nel corpo, per modificarlo.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

2000, pp. 91-93

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“Questo è il programma della magia di Giordano Bruno per il quale "non essendoci nell'universo parte più importante dell'altra" non è concesso all'uomo quel primato, prima biblico e poi cartesiano, che lo prevede "possessore e dominatore del mondo", ma semplice "cooperatore dell'operante natura (operanti naturae homines cooperatores esse possint)". Questa differenza è decisiva perché smaschera quella sotterranea parentela che, al di là delle dispute, lega la tradizione cristiana all'agnosticismo scientifico. L'una e l'altro infatti condividono la persuasione che l'uomo, disponendo dell'anima come vuole la religione o della facoltà razionale come vuole la scienza, è, tra gli enti di natura, l'ente privilegiato che può sottomettere a sé tutte le cose. A questa enfatizzazione cartesiana del soggetto (Ego cogito) preparata dalla tradizione giudaico-cristiana (per la quale l'uomo è immagine di Dio e quindi nel diritto di dominare su tutte le cose), Giordano Bruno contrappone un percorso radicalmente diverso da quello che caratterizzerà per secoli il pensiero europeo. Non il primato dell'uomo, ma il primato degli equilibri sempre instabili e sempre da ricostruire tra soggetto e oggetto, tra uomo e natura. La magia, che non è potere sulla natura, ma scoperta dai vincoli con cui tutte le cose si incatenano, secondo il modello eracliteo dell'"invisibile armonia", è la proposta filosofica di Bruno, antitetica sia alla scienza matematica che si alimenta della progettualità umana, sia alla religione che, se da un lato subordina l'uomo a Dio, non esita a considerarlo, fin dal giorno della sua cacciata dal paradiso terrestre, dominatore di tutte le cose.”

Giordano Bruno (1548–1600) filosofo e scrittore italiano

Umberto Galimberti
la Repubblica

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“Come corpo ognuno è singolo, come anima mai.”

Il lupo della steppa
Variante: Come corpo ognuno è singolo, come anima mai.
(Il lupo della steppa)

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