Frasi su buono
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“Non credo che esista un film di qualità e un film non di qualità. In un film, qualunque sìa, qualcosa di buono c'è sempre, una scena, una situazione… Io dico che un film va giudicato a distanza di tempo.”

Luigi Magni (1928–2013) regista italiano

Origine: Citato in Luigi Magni sta girando «Franceschiello», La Stampa, 9 agosto 1988 , p. 17.

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“[Riferendosi a Fabio Fazio] Ma lui è una merda pazzesca! Tutti dicono che è buono ma non è vero! Io, guarda, smentisco nella maniera più totale: è l'uomo più cinico che conosco.”

Luciana Littizzetto (1964) attrice, cabarettista e doppiatrice italiana

Origine: Dall'intervista di Teresa Marchesi, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto prestano le voci per Minions. Lui: "Io buonista? Sono ligure". Lei: "È una m..." http://www.huffingtonpost.it/2015/07/16/fazio-littizzetto_n_7811734.html, L'Huffington Post.it, 16 luglio 2015.

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“Eugenio Scalfari è un libertino del compromesso con buono-premio.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Maria e il vecchio, Rusconi Libri, Milano, 1991, p. 142.

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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Joel Fuhrman (1953) medico statunitense

premessa
La dieta nutritariana

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“La filosofia ha questo di buono, che serve a consolarci della sua inutilità.”

Jean Louis Auguste Commerson (1803–1879) aforista, drammaturgo e giornalista francese

La philosophie a cela d'utile, qu'elle sert à nous consoler de son inutilité.
Origine: Da Pensées d'un emballeur: pour faire suite aux Maximes de François de La Rochefoucauld, Martinet editore, Parigi, 1851; citato in Fernando Palazzi, Silvio Spaventa Filippi (a cura di); Il libro dei mille savi, Hoepli, Milano, 2007. ISBN 978-88-203-3911-1

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“Vorrei che sulla mia tomba scrivessero "era un uomo buono", ma se non gli viene di scriverlo vorrà dire che non lo sono stato.”

Sandro Veronesi (1959) scrittore italiano

Origine: Dall'intervista di Teresa Ciabatti, Sono integro, ma non del tutto..., Io Donna, 18 ottobre 2014.

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“Se sei buono andrai all'inferno, Dr. Dobermann […].”

Francesco De Gregori (1951) cantautore italiano

da Dr. Dobermann, n. 3
Mira Mare 19.4.89

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“Non so immaginare che un libro possa essere buono, se fa diventare buoni i suoi lettori.”

Jean Jacques Rousseau (1712–1778) filosofo, scrittore e musicista svizzero di lingua francese

Origine: Citato in Tex N. 48 (2a di copertina).

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“La luna era molto luminosa, e rendeva l'acqua lucente come il vestito buono di un povero.”

Joe R. Lansdale (1951) scrittore statunitense

Origine: La notte del Drive-in 3. La gita per turisti, p. 44

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“Non leggo nulla per paura di trovare qualcosa di buono.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

7 marzo 1891; p. 43
Diario 1887-1910

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“Antonioni è l'unico regista importante su cui non ho nulla di buono da dire. Mi annoia; è così serioso e privo di ironia.”

Francois Truffaut (1932–1984) regista francese

Origine: Citato in Pedro Armocida, "Tossico", "fallito", "porco". Tra registi volano pernacchie http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/tossico-fallito-porco-registi-volano-pernacchie-1057364.html, IlGiornale.it, 6 ottobre 2014. Citato anche in Gabriele Capolino, 35 dichiarazioni di registi che criticano o insultano altri registi http://www.cineblog.it/post/200229/35-dichiarazioni-di-registi-che-criticano-o-insultano-altri-registi, Cineblog.it, 17 giugno 2013.

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“La mia vita è la storia straordinaria di persone incomparabilmente migliori di me che hanno creduto in me. E io, che ho la vocazione della cozza, quando ho trovato uno scoglio buono mi sono attaccato.”

Ferdinando Scianna (1943) fotografo italiano

Origine: Citato in Ferdinando Scianna: i suoi occhi, un bisturi http://www.ragusanews.com/articolo/45562/ferdinando-scianna-i-suoi-occhi-un-bisturi, Ragusa news.com, 3 agosto 2014.

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“Non vorrei che fosse interpretata nel senso della bigotteria attuale, quale si può constatare nelle risibili campagne pubblicitarie per la promozione della lettura o altre iniziative del genere. Sarebbe funesto pensare che la lettura sia qualcosa di buono in sé.”

Roberto Calasso (1941) scrittore italiano

Origine: Da Lo choc dell'ignoto, segreto Adelphi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2013/giugno/21/choc_dell_ignoto_segreto_Adelphi_co_0_20130621_c3857704-da36-11e2-86e8-e4a76d962e5f.shtml, Corriere della Sera, 21 giugno 2013, pp. 44-45.

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“Fa sì freddo, e il Magliani | non ha guanti alle mani? … | Ma, (il sa ognuno a oltranza) | il ministro che regge la Finanza, | tempo buono o burrasche, | le mani ha sempre nelle nostre tasche.”

Francesco Proto (1815–1892) politico italiano

Per il ministro Agostino Magliani, p. 77
In Epigrammi del marchese di Caccavone e del Duca di Maddaloni, a cura di Giuseppe Porcaro

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“È una macchina diabolica, l'esercito, e il militarismo un ingranaggio mortale. Lo sai qual è la ricetta per fotter le reclute fin dal momento in cui arrivano alla caserma, Bernard? Prima si schierano sul piazzale coi loro abiti borghesi affinché ricordino d'appartenere a una società priva di uguaglianza, vale a dire un consorzio nel quale c'è chi veste bene e chi veste male. Poi gli si infila l'uniforme affinché si illudano d'accedere a un sodalizio di uguali, vale a dire un consorzio nel quale tutti vestono i medesimi panni. Subito dopo si rimbecilliscono con le esercitazioni e le marce che stroncano. E-marciando-cantate-così-tenete il passo. (Però il passo non c'entra, Bernard. C'entra che a cantare non pensano, e a non pensare non s'accorgono di venir fottuti.) Infine si cancella la loro personalità, la loro individualità. Perché il soldato non deve essere un individuo, una persona: deve esser parte d un nucleo perfetto che agisce all'unisono. E lo sai qual è l'ingrediente per ottenere un nucleo perfetto o quasi perfetto? L'odio. L'odio collettivo cioè diretto verso lo stesso bersaglio, e non il bersaglio rappresentato dal nemico che la guerra ti procura o ti procurerà: il bersaglio rappresentato da un paria coi gradi di sergente. Il sergente becero, ignorante, di cui subisci la tirannia che gli è stata delegata dal tenente al quale è stata delegata dal capitano al quale è stata delegata dal maggiore al quale è stata delegata dal colonnello al quale è stata delegata dal generale al quale è stata delegata dalla Macchina, a cui hanno insegnato a berciare come a un cantante si insegna a gorgheggiare do-re-mi-fa-sol-la. Sì, gli hanno insegnato a usare la voce per comandarti e sfotterti e umiliarti, Bernard. E lui la usa nel modo prescritto. «Sei laureato, tu? Bene, allora va' a pulire i cessi.» Al contadino e all'operaio, invece: «Razza di piercolo, da che fogna vieni? Non sai nemmeno contare, somaro?» Poi dispetti, addestramenti forzati, canagliate, fino a quando laureati e contadini e operai lo odiano in uguale misura, e il nucleo quasi perfetto è ottenuto. "Quasi" perché manca il tocco finale, l'ingrediente decisivo, e indovina qual è il tocco finale. L'ingrediente decisivo. È l'amore. L'amore concentrato sullo stesso bersaglio che stavolta è il tenente o meglio ancora il capitano. Insomma l'ufficiale buono, comprensivo, paterno, che ascolta e consola e magari si rivolge a te con il Lei. «È laureato, lei? Bravo, me ne rallegro. È contadino, lei? Bravo, me ne compiaccio. È operaio, lei? Bravo, me ne complimento.» Oppure: «Sì, la rampogna del sergente è stata eccessiva: lo rimprovererò a mia volta. Voglio essere un amico, per voi, in caso di bisogno rivolgetevi a me.» Bisogno? Che bisogno? Ormai l'unico bisogno di cui hanno bisogno è ricevere amore, darlo, e dall'odio per il sergente passano all'amore per il tenente o il capitano. Il-mio-capitano. Per il loro capitano accettano qualsiasi sacrificio, qualsiasi martirio, sono pronti a crepare. Con lui salteranno fuori dalla trincea, con lui si lanceranno contro la mitragliatrice che falcia, con lui uccideranno il nemico cioè il disgraziato che dall'altra parte della barricata ha subìto l'identico trattamento, con lui creperanno come bovi al macello. E questo, inutile dirlo, senza che sospettino d'esser le vittime d'un lurido imbroglio, le ruote di un ingranaggio ben oliato e ben collaudato. Perenne.”

I, IV, I; pp. 110–112
Insciallah

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“Anche i funerali hanno qualcosa di buono: servono per far riconciliare le famiglie.”

Jules Renard (1864–1910) scrittore e aforista francese

30 gennaio 1904; Vergani, p. 216
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“Il mio regista preferito, al quale mi sono ispirato e al quale vorrei somigliare, è Sergio Leone. Mi considero piuttosto bravo, so di poter migliorare col tempo e sono determinato a farlo, sino alla fine della mia carriera, per questo evito di girare un film l'anno. Eppure, per quanto mi sforzi, non credo che riuscirò mai a girare qualcosa di così perfetto come l'ultima sequenza de "Il buono, il brutto e il cattivo."”

Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense

Proverò a raggiungere quel livello, anche se non credo che ce la farò mai.
Origine: Dall'intervista "Il mio mito è Sergio Leone" http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/il-mio-mito-e-sergio-leone/261304, Repubblica.it, 10 ottobre 2013.

“Credo che facciamo entrambi un buon affare, e anche un affare buono se riusciamo a squalificare agli occhi del pubblico la storiografia accademica: avremo reso un grosso servigio alla cultura.”

Denis Mack Smith (1920–2017) storico inglese

Origine: Citato in Sergio Romano, I 90 anni di Denis Mack Smith L'Italia con occhi britannici https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/01/ANNI_DENIS_MACK_SMITH_ITALIA_co_9_100301049.shtml, Corriere della Sera, 1º marzo 2010, p. 33.

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“Il lavoro di Bill Watterson ha qualcosa di mistico. Ciò che abbiamo di fronte non è una qualunque striscia a fumetti. Possiede quella particolare dimensione riconosciuta un tempo in Krazy Kat di George Herriman e, più tardi, in Pogo di Walt Kelly. Il che è stato, comunque, molto tempo fa: dopo di loro non c'è stato più niente di simile nel mondo del cartoon. Ora abbiamo Calvin & Hobbes. In questa striscia non ci sono personaggi finti o sdolcinati. Il ragazzino è decisamente e irresistibilmente pestifero. La madre e il padre (i nomi non sono necessari) vivono a fianco della loro discendenza chiedendosi con perenne e agitato stupore che cosa abbiano fatto per meritarsi un figlio del genere. Il bambino, da parte sua, vive per un buon 70 per cento del suo tempo in un mondo parallelo popolato dalle creature indicibili della sua fantasia, e per il resto del tempo in un mondo reale popolato da altre creature indicibili (la maestra, la bambina, il bullo). E trova scampo da questo secondo mondo rifugiandosi nel primo. E poi c'è il tigrotto di pezza. È un animo nobile e molto più intelligente del bambino, di cui, con sarcastica e affettuosa saggezza, tempera l'esuberanza. Ci sono un sacco di strisce a fumetti in giro, alcune buone, altre passabili, la maggior parte semplicemente roba di secondo piano. Tutti hanno il loro cast di personaggi, più o meno indovinati, tenuti insieme dal dialogo, a volte buono, a volte no. Sono pochissimi quelli che posseggono quella magia particolare che li fa reggere il confronto con il meglio del passato. Guardando al lavoro dei nostri due paragoni, Herriman e Kelly, possiamo vedere un connubbio tra sceneggiatura e segno grafico che si trova raramente al giorno d'oggi, la sensazione che le parole migliorino il disegno e che il disegno faccia lo stesso con il testo, che la fusione attentamente miscelata di questi due ingredienti possa creare quell'incanto che rivela il genio. Volete la magia? L'alchimista Watterson ha portato avanti un lavoro che, per acume, carattere e profondità, è portentoso in rapporto alla sua giovane età. Gli auguro lunga vita e possano i poteri della sua stregoneria non venir mai meno. Volete la magia? Questa è una raccolta di ricette dello stregone per trasformare della semplice carta e del semplice inchiostro in oro puro. Lasciate che umilmente vi presenti Calvin (il bambino) e Hobbes (il tigrotto). Questo libro è magico.”

Pat Oliphant (1935)

dalla prefazione di Bill Watterson, C'è qualcosa che sbava sotto il letto, Comix, 1997. ISBN 9788881930197

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“Agli inizi pensavo che NCIS non fosse un telefilm abbastanza buono per fare scalpore, ma neanche troppo pessimo da essere cancellato, quindi, fin da subito, abbiamo sempre avuto l'opportunità di fare semplicemente il nostro lavoro senza troppe aspettative.”

Mark Harmon (1951) attore statunitense

Su NCIS - Unità anticrimine
Origine: Citato in Beatrice Belli, NCIS punto fermo nella rivoluzione di Rai 2 Mark Harmon svela il segreto della longevità della serie http://www.kikapress.com/tv/ncis-punto-fermo-nella-rivoluzione-di-rai-2/, kikapress.com, 22 settembre 2013.

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“Ricordatevi di Cedric. Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos'è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort. Ricordatevi di Cedric Diggory.”

Albus Silente
Harry Potter e il calice di fuoco
Variante: Quando e se per voi dovesse venire il momento di scegliere tra ciò che è giusto e ciò che è facile, ricordate cos'è accaduto a un ragazzo che era buono, e gentile, e coraggioso, per aver attraversato il cammino di Voldemort.

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“Quando inizi a non voler migliorare, smetti di essere buono.”

Martín Lutero (1483–1546) teologo tedesco

Origine: Breviario, p. 72

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“Il mio rapporto con la comunicazione è per certi versi buono e per altri invece un disastro. Chi partecipa a Sanremo, per esempio, in quattro minuti deve raccontarti un po' il suo mondo. La televisione è un mezzo veramente assurdo, capace di massacrare qualunque tipo di artista.”

Mango (cantante) (1954–2014) cantautore, musicista e poeta italiano

Citazioni di Mango
Origine: Citato in I consigli di lettura di... Mango http://www.wuz.it/archivio/cafeletterario.it/367/cafecons.htm, Wuz.it, 18 marzo 2005.

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“Che privilegio aveva Adamo! Quando diceva qualcosa di buono, sapeva che nessuno l'aveva detta prima.”

Mark Twain (1835–1910) scrittore, umorista, aforista e docente statunitense

Imprecazioni d'autore

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“La gente suppone sempre che se sei vegetariano puoi vivere di solo formaggio, e intanto il formaggio è terribile per il tuo corpo, anche se il gusto è così buono. Io sono anche una grandissima amante degli animali. Diventare vegana è stato un gran bene per me. Non mi sono mai sentita meglio.”

Kate Mara (1983) attrice statunitense

People always assume if you're vegetarian you can just live on cheese and meanwhile cheese is awful for your body even if tastes so good. I'm a massive animal lover too. Being vegan has been so good for me. I've never felt better.

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“Il nostro punto di partenza era questo: il peggior modo di raccontare il bene è farlo in modo didascalico. Tutti cattivi? Sì, in quel mondo non ci sono personaggi positivi, il bene ne è alieno. Nessuno con cui lo spettatore può solidarizzare, nel quale si può identificare. Nessun balsamo consolatorio. Nessun respiro di sollievo. Lo spettatore, in maniera simbolica, non doveva avere tregua, come non ha tregua chi vive nei territori in guerra. Quindi la visuale doveva essere unica. Nessuna salvezza per nessuno. Polizia, società civile, sono state messe in secondo piano perché così è nella testa dei personaggi che raccontiamo. Quindi nessuna via di fuga narrativa, nessuna quota di bontà pari a quella della cattiveria. Non una serie in cui ci sono " il cattivo irredimibile, il cattivo che si redime, un buono con delle ombre e il buono redentore". Con la storia di sangue e la storia d'amore. Questa dialettica così classica e così scontata non serve più a un paese che è andato culturalmente oltre. Ecco perché abbiamo scelto un modo diverso di raccontare, non l'unico, non il più giusto, ma certamente diverso. Condivido la critica che spesso viene mossa alle serie italiane – e soprattutto ai direttori di rete che le scelgono – di essere costruite come se qualcuno le avesse masticate prima di darle in pasto ai telespettatori per evitare che possano strozzarsi. Noi non volevamo costruire storie masticate, ma storie difficili da digerire, di quelle che ti tornano in mente il giorno dopo e ancora devi forzarti a scrollartele di dosso.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano