Frasi su dannato

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema dannato, essere, mondo, cosa.

Frasi su dannato

Cassandra Clare photo
Gianrico Carofiglio photo
Carmine Crocco photo
Stephen King photo

“"[…] Ma volevo che tu sapessi che ti penso, Sarah. Davvero, per me non c'è mai stata qualcun'altra e quella notte fu la nostra notte più bella […] e quella notte fu la nostra notte più bella, anche se a volte mi è difficile credere che vi sia mai stato un anno 1970 e le dimostrazioni nei campus e Nixon presidente. Senza calcolatori tascabili, senza videocassette, senza orchestre punk e rock. E altre volte mi sembra che quel tempo sia tutt'ora vicinissimo, da poterlo quasi toccare. Mi sembra che se potessi tenerti tra le braccia, o toccare la tua guancia, o la tua nuca, potrei portarti con me in un futuro diverso senza dolore o tenebre o scelte amare.
Bene, tutti facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Spero soltanto che tu mi penserai nel modo migliore che ti riesce, Sarah cara. Con tutto il cuore e tutto il mio amore. Johnny."
Le si mozzò il respiro di colpo e restò con la schiena rigida e gli occhi sbarrati. "Johnny…?"
Era andato.
Si alzò, si girò e naturalmente non c'era nulla. Ma poteva vederlo, ritto lì accanto, le mani sprofondate nelle tasche, il caldo sorriso un po' obliquo sul volto più attraente che bello che si appoggiava snello e disinvolto ad una tomba o ad un pilastro dell'ingresso o forse contro un albero rosseggiante d'autunno. Bella roba, Sarah, annusi ancora quella dannata cocaina?
Niente intorno se non Johnny, lì vicino. Forse ovunque.
Tutti noi facciamo quello che possiamo e dobbiamo accontentarci… e se non ci basta, dobbiamo rassegnarci. Niente è perduto per sempre, Sarah. Niente che non possa esser ritrovato.
"Sempre il vecchio Johnny", sussurrò Sarah. Uscì dal cimitero e attraversò la strada. Indugiò un attimo, voltandosi a guardare. Il tiepido vento d'ottobre alitava robusto e grandi cortine di luce e d'ombra sembravano attraversare il mondo. Gli alberi frusciavano misteriosamente.
Sarah salì in macchina e si allontanò.”

Origine: La zona morta, p. 458-460

Dylan Thomas photo
Vittorio Arrigoni photo
Zlatan Ibrahimović photo
John Lennon photo
Alessandro Baricco photo
Christopher Marlowe photo

“FAUST: Ah, Faust, hai solo un'ora di vita, poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate, che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai.
Occhio lieto della natura, sorgi, sorgi di nuovo e fai un giorno eterno, o fai che un'ora duri un anno, un mese, una settimana, un giorno, che Faust possa pentirsi e salvare l'anima.
"O lente lente currite noctis equi".
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà, verrà il demonio e Faust sarà dannato.
Salirò fino a Dio! Chi mi trascina in basso?
Guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento e una sola goccia mi salverebbe, metà d'una goccia. Ah, mio Cristo, non uncinarmi il cuore se nomino Cristo.
Lo dirò di nuovo. Risparmiami, Lucifero.
Dov'è? E' scomparso. Vedo Dio che stende il braccio e china la fronte minacciosa Montagne e colline, venite, franatemi addosso, nascondetemi all'ira terribile di Dio.
No, no?
Allora mi getto a capofitto nella terra:
apriti, terra. No, non mi dà riparo.
Stelle che regnavate alla mia nascita e che mi avete dato morte e inferno, risucchiatevi Faust come una nebbia nelle viscere di quelle nubi incinte, affinché, quando vomitate in aria, il corpo cada dalle bocche fumose ma l'anima salga al cielo.
(L'orologio suona)
Ah, mezz'ora è passata. Presto passerà tutta.
Dio, se non vuoi avere pietà di quest'anima almeno per amore di Cristo il cui sangue mi ha riscattato, assegna un termine alla mia pena incessante:
che Faust resti all'inferno mille anni, centomila, e alla fine sia salvato.
Ma non c'è fine alle anime dannate.
Perché non sei una creatura senz'anima?
Perché la tua dev'essere immortale?
Metempsicosi di Pitagora, fossi vera, l'anima mi lascerebbe, sarei mutato in una bestia bruta.
Felici le bestie che morendo cedono l'anima agli elementi, ma la mia vivrà torturata in eterno.
Maledetti i genitori che mi fecero!
No, Faust, maledici te stesso, maledici Lucifero che ti ha privato del cielo.
(L'orologio suona mezzanotte).
Suona, suona! Corpo, trasformati in aria, o Lucifero ti porterà all'inferno.
Anima, mùtati in piccole gocce d'acqua e cadi nell'oceano, nessuno ti trovi.
(Tuono, ed entrano i diavoli)
Mio Dio, mio Dio, non guardarmi così feroce!
Serpi e vipere, lasciatemi vivere ancora un poco.
Inferno orribile, non aprirti. Non venire, Lucifero.
Brucerò i miei libri. Ah, Mefistofele.
(Escono con Faust. [Escono in alto Lucifero e i diavoli])

Christopher Marlowe, La tragica storia del Dottor Faust [Atto V, Scena II]”

Dr. Faustus

John Lennon photo
Gianni Brera photo
Bertolt Brecht photo
Gilbert Keith Chesterton photo
Bill Murray photo
Giovanni Allevi photo
Fëdor Dostoevskij photo
Carmen Consoli photo
George McGovern photo
Vittorio Arrigoni photo
Erich Ludendorff photo
Frankie HI-NRG MC photo
Carmelo Bene photo
Riccardo Pazzaglia photo
Stephenie Meyer photo
Alda Merini photo

“Ora non più, ma forse dentro il vento | è rimasto qualcosa del tuo amore, | come una foglia o un grigio mutamento | dentro l'umore di un dannato Iddio.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Ora il corpo è sublime
Destinati a morire. Poesie vecchie e nuove

Rayden photo
J. D. Salinger photo
Pier Paolo Pasolini photo

“Ballata delle madri.

Mi domando che madri avete avuto. 
Se ora vi vedessero al lavoro 
in un mondo a loro sconosciuto, 
presi in un giro mai compiuto 
d’esperienze così diverse dalle loro, 
che sguardo avrebbero negli occhi? 
Se fossero lì, mentre voi scrivete 
il vostro pezzo, conformisti e barocchi, 
o lo passate a redattori rotti 
a ogni compromesso, capirebbero chi siete? 

Madri vili, con nel viso il timore 
antico, quello che come un male 
deforma i lineamenti in un biancore 
che li annebbia, li allontana dal cuore, 
li chiude nel vecchio rifiuto morale. 
Madri vili, poverine, preoccupate 
che i figli conoscano la viltà 
per chiedere un posto, per essere pratici, 
per non offendere anime privilegiate, 
per difendersi da ogni pietà. 

Madri mediocri, che hanno imparato 
con umiltà di bambine, di noi, 
un unico, nudo significato, 
con anime in cui il mondo è dannato 
a non dare né dolore né gioia. 
Madri mediocri, che non hanno avuto 
per voi mai una parola d’amore, 
se non d’un amore sordidamente muto 
di bestia, e in esso v’hanno cresciuto, 
impotenti ai reali richiami del cuore. 

Madri servili, abituate da secoli 
a chinare senza amore la testa, 
a trasmettere al loro feto 
l’antico, vergognoso segreto 
d’accontentarsi dei resti della festa. 
Madri servili, che vi hanno insegnato 
come il servo può essere felice 
odiando chi è, come lui, legato, 
come può essere, tradendo, beato, 
e sicuro, facendo ciò che non dice. 

Madri feroci, intente a difendere 
quel poco che, borghesi, possiedono, 
la normalità e lo stipendio, 
quasi con rabbia di chi si vendichi 
o sia stretto da un assurdo assedio. 
Madri feroci, che vi hanno detto: 
Sopravvivete! Pensate a voi! 
Non provate mai pietà o rispetto 
per nessuno, covate nel petto 
la vostra integrità di avvoltoi! 

Ecco, vili, mediocri, servi, 
feroci, le vostre povere madri! 
Che non hanno vergogna a sapervi 
– nel vostro odio – addirittura superbi, 
se non è questa che una valle di lacrime. 
È così che vi appartiene questo mondo: 
fatti fratelli nelle opposte passioni, 
o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo 
a essere diversi: a rispondere 
del selvaggio dolore di esser uomini.”

Pier Paolo Pasolini (1922–1975) poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore, paroliere e scrittore italiano
Alda Merini photo
Alda Merini photo
Caparezza photo

“Ho le scarpe fradice, le ossa pure, | come tuoni lontani echeggiano le mie paure. (da Dannata giornata di pioggia, n. 4)”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

Demo (1998-1999), Ricomincio da Capa

Stephen King photo

“Anche i dannati amano.”

Stephen King (1947) scrittore e sceneggiatore statunitense

da La chiamata dei tre

Christopher Marlowe photo

“Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio | suonerà, verrà il demonio e Faust sarà dannato.”

Christopher Marlowe, Il Dottor Faust, traduzione di Nemi D'Agostino, Ugo Guanda editore, 1980, atto V, scena II, vv. 1936-1937
La tragica storia del Dottor Faust

Christopher Marlowe photo

“(Escono gli Studiosi.)(L'orologio batte le undici.)
Faust: Ah, Faust,
ora hai solo un'ora di vita,
poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate,
che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai.”

'Faustus: Ah, Faustus,
Now hast thou but one bare hour to live,
And then thou must be damn'd perpetually!
Stand still, you ever-moving spheres of heaven,
That time may cease, and midnight never come.
La tragica storia del Dottor Faust, Atto V, Scena II

Christopher Marlowe photo

“Faust: "O lentamente, lentamente correte, o cavalli della notte!"
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà,
verrà il demonio e Faust sarà dannato.
Salirò fino a Dio! Chi mi trascina in basso?
Guarda, guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento!
Una sola goccia mi salverebbe, metà d'una goccia. Ah, mio Cristo,
non uncinarmi il cuore se nomino Cristo.
Lo dirò di nuovo. Risparmiami, Lucifero.
Dov'è ora? È scomparso. Vedo Dio
che stende il braccio e china la fronte minacciosa!”

'Faustus: "O lente, lente currite, noctis equi!"<br ></ref> The stars move still, time runs, the clock will strike,
The devil will come, and Faustus must be damn'd.
O, I'll leap up to my God! — Who pulls me down? —
See, see, where Christ's blood streams in the firmament!
One drop would save my soul, half a drop: ah, my Christ! —
Ah, rend not my heart for naming of my Christ!
Yet will I call on him: O, spare me, Lucifer! —
Where is it now? 'tis gone: and see, where God
Stretcheth out his arm, and bends his ireful brows!
La tragica storia del Dottor Faust, Atto V, Scena II
Origine: Verso ripreso da: Ovidio (Amores, I, 13, 40) (1994)

William Shakespeare photo
William Shakespeare photo
Ezra Pound photo

“Firenze, la più dannata città italiana dove non c'è posto per sedersi, stare in piedi o camminare.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 49

Ezra Pound photo

“Tu potevi chiamare (A. R.) Orange un dannato stupido e rispettarlo.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Origine: Aforismi e detti memorabili, p. 70

Ezra Pound photo

“Una religione è dannata e confessa la sua estrema impotenza il giorno in cui brucia il primo eretico.”

Ezra Pound (1885–1972) poeta, saggista e traduttore statunitense

Aforismi e detti memorabili

James Boswell photo

“VOLTAIRE. «Shakespeare ha spesso due buoni versi, mai sei. Un pazzo, perdio, un buffone alla Fiera di San Bartolomeo. Mai un lavoro veramente suo, tutte vecchie storie». Scacchi: «Perderò, perdio, per tutti i santi del Paradiso. Ah, qui cavalco su un montone nero come la puttana che sono… Falstaff dagli spagnoli». BOSWELL. «Vi dirò perché noi ammiriamo Shakespeare». VOLTAIRE. «Perché non avete gusto». BOSWELL. «Ma signore…». VOLTAIRE. «Et penitus toto divisos orbe Britannos… Tutta l'Europa è contro di voi. Perciò avete torto». BOSWELL. «Ma ciò dipende dal fatto che abbiamo grande immaginazione». VOLTAIRE. «La più selvaggia… Pope guida un calesse tirato da due beipuledri eleganti, ma Dryden viaggia su un tiro a sei, coi postiglioni e tutto». Ha ripetuto con esattezza qualche passo di Dryden. BOSWELL. «Che cos'è la memoria? Dove risiedono tutte le nostre idee?». VOLTAIRE. «Come dice Thomson: dove dormono i venti quando l'aria è calma? Thomson era un grande pittore. Milton, molte bellezze e molti difetti, come non c'è nulla di perfetto in questo dannato mondo. I suoi imitatori sono incomprensibili. Ma quando lui scrive bene è chiarissimo». BOSWELL. «Che cosa pensate del nostro teatro?». VOLTAIRE. «Molto spirito, molto intreccio, e molti bordelli». BOSWELL. «Che cosa pensate di Fingal?». VOLTAIRE. «Sembra un salmo di David. Ma vi sono dei nobili passaggi. In tutt'e due. L'Omero di Scozia.»”

Origine: Visita a Rousseau e a Voltaire, p. 100-101

Laurence Sterne photo
Arturo Graf photo
Dorothy Parker photo
Charles M. Schulz photo

“Dannato Barone Rosso.”

Peanuts, Snoopy

William Carlos Williams photo

“I poeti sono dannati ma non son ciechi, vedono gli occhi degli angeli.”

William Carlos Williams (1883–1963) poeta, romanziere e medico statunitense

Citato in Allen Ginsberg Jukebox all'idrogeno

Vincenzo de' Paoli photo
David Peace photo
Clark Gable photo
David Draiman photo
Francesco Alberoni photo
Frank Zappa photo

“I vostri figli sono povere | Sfortunate vittime delle bugie in cui credete | Sia dannata la vostra ignoranza che tiene | I giovani lontani dalla verità che si meritano.”

Frank Zappa (1940–1993) chitarrista, compositore e arrangiatore statunitense

da What's the ugliest part of your body?, in We're only in it for the money; 2011

Edward Thurlow photo

“Le corporazioni non hanno corpi che possano essere puniti, né anime che possano essere dannate; perciò, fanno quello che vogliono.”

Edward Thurlow (1731–1806)

Origine: Citato in John Poynder, Literary Extracts, p. 2.

Brian Clough photo
Jeff Dunham photo
Jeff Dunham photo
Humphrey Bogart photo

“[Frank Sinatra] È un dannato individuo che cerca di vivere a modo suo. Mi piace il suo stile.”

Humphrey Bogart (1899–1957) attore statunitense

Origine: Citato in Guida completa a Frank Sinatra.

Erwin Schrödinger photo

“Se questi dannati salti quantici dovessero esistere, rimpiangerò di essermi occupato di meccanica quantistica!”

Erwin Schrödinger (1887–1961) fisico e matematico austriaco

Origine: Citato in Werner Heisenberg, Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965.

Indro Montanelli photo
Indro Montanelli photo

“Il silenzio mantenuto finora [sui massacri delle foibe], o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. […] [Sull'eccidio dei conti Manzoni] Andai come giornalista […] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. […] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. […] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. […] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. […] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando De Felice annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. […] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dalla Monarchia alla Repubblica
Interviste

Billie Holiday photo

“Volevo morire, ma prima di ogni buco avevo una dannata paura di morire. Forse era anche il gatto che mi faceva venire in mente che morire era una cosa miserabile quando non si ha ancora veramente vissuto.”

Christiane Vera Felscherinow (1962) scrittrice e musicista tedesca

Origine: Il gatto di Christiane era malato e stava per morire.
Origine: Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, p. 215

Erri De Luca photo
Jimmy Connors photo

“La gente semplicemente non capisce che là fuori è una dannata guerra.”

Jimmy Connors (1952) tennista e allenatore di tennis statunitense

Origine: Citato in Drucker, p. 27.

Ivo De Palma photo
Dino Buzzati photo
Papa Pelagio II photo
Mircea Eliade photo
J. D. Salinger photo
Gary Oldman photo
Rocco Scotellaro photo
Decimo Giunio Giovenale photo

“Letto negato al sonno, dalle donne dannato | a sanguinose incessanti logomachie | il letto coniugale.”

1971; VI, 268
Semper habet lites alternaque iurgia lectus | in quo nuptia iacet; minimum dormitur in illo.
Satire

Licia Troisi photo

“Il lavoro, il lavoro duro, unisce e annulla le differenze.”

Licia Troisi (1980) scrittrice italiana

Origine: Da I Dannati di Malva, Telkar

Henrik Ibsen photo
Eschilo photo

“Cassandra [rivolgendosi al Capo coro] Aiuto, aiuto! | di nuovo l'angoscia divina in me | fa vorticare la sua tempesta di voci! | Guardate questi ragazzi seduti | davanti al palazzo, ombre di sogno: | sì, sono i figli massacrati dai parenti, | le mani colme di carne, portano in pasto | le loro interiora, le loro viscere, | a un padre che se le porta alla bocca… | Ve lo dico: c'è uno di cui qualcuno vuole | la vendetta, un leone – ma un leone pavido, | nella casa, accucciato sul letto, che aspetta | che ritorni il padrone: padrone anche mio, | se mi trascina nelle catene della schiava. | E il capo della flotta, il distruttore di Troia, | non sa cosa l'atroce cagna, la cui voce | non fa che ridire una gioia ch'è morte, | gli prepara in nome delle vecchie colpe. | È dannata. Femmina assassina del maschio, | solo qualche mostro – Scilla, con le sue | due teste, terrore dei naviganti – forse | potrebbe prestarle il nome che si merita, | madre infuriata, uscita dall'inferno, in guerra | contro tutti i suoi! Ah, il grido di trionfo, | ch'essa ha lanciato, come sul nemico morto! | E doveva essere gioia per un felice ritorno! | Che mi crediate o non mi crediate, che importa? | Tutto si compirà. E tu, pieno di dolore, | vedrai che ho detto soltanto la verità.”

Agamennone
Origine: Da L'Orestiade: Agamennone, traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960.

Pandolfo Collenuccio photo
Flea photo
Hans Urs Von Balthasar photo
Konrad Lorenz photo
Victor Hugo photo
J. D. Salinger photo
Rayden photo

“È un'epoca dannata | e parlarne non basta per cambiare le regole | viviamo lo stesso schifo | ma io ne sono consapevole.”

Rayden (1985) rapper e beatmaker italiano

da Ho visto cose, n. 11
In Ogni Dove

Federico Moccia photo
Max Gazzé photo

“Vento, se almeno per dispetto | in un dannato giorno di bonaccia | avessi spento quel cerino!”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

da Quel cerino
Sotto Casa

Enrico Brizzi photo
William Lamb, II visconte Melbourne photo
Quino photo
George Orwell photo
Luigi Tansillo photo
Herman Melville photo
Alda Merini photo

“Le dune del canto si sono chiuse, | o dannata magia dell'universo, | che tutto può sopra una molle sfera.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Le dune del canto si sono chiuse
La Terra santa