Frasi su leone
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“[Su Django Unchained] La schiavitù in America non fu uno spaghetti western di Sergio Leone. Fu un olocausto. I miei antenati erano schiavi. Portati via dall'Africa. Onorerò la loro memoria.”

Spike Lee (1957) regista statunitense

Origine: Da Twetter; citato in Matteo Pervisale, Spike Lee contro Tarantino: no al western sugli schiavi https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/dicembre/27/Spike_Lee_contro_Tarantino_western_co_0_20121227_dbe81cf2-4fee-11e2-aac5-863e6e243a1a.shtml, Corriere della Sera, 27 dicembre 2012, p. 43.

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“Tornerò con un leone. Voglio impagliarlo e regalarlo a Bartali.”

Fausto Coppi (1919–1960) ciclista su strada e pistard italiano

Origine: Coppi affermò scherzosamente queste parole ad alcuni amici prima di partire per l'Alto Volta nell'Africa Equatoriale francese per una corsa di poca importanza, accettata soprattutto per la partita di caccia grossa che gli era stata promessa. Citato in L'Italia del XX secolo, Rizzoli, 1977, vol. VII, p. 183.

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“Nessuno è abbastanza difeso contro i potenti.”

Fedro (-20) scrittore romano, autore di favole

5. La vacca, la capretta, la pecora e il leone

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“Chi perde il prestigio di un tempo, nella sua caduta rovinosa è schernito anche dai vili.”

Fedro libro Fabulae

21. Il vecchio leone, il cinghiale, il toro e l'asino
Favole, Libro I

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“Gli avidi sono ricchi e poveri i modesti.”

Fedro libro Fabulae

1. Il giovenco, il leone e il predatore
Favole, Libro II

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“Kimba, il leone bianco”

Osamu Tezuka (1928–1989) fumettista, animatore e regista giapponese

1950

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“Le radici del dente di leone affondano nel mistero.”

Fabrice Hadjadj (1971) scrittore e filosofo francese

La terra strada del cielo

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“[Su Paolo II] De Cervo et Leone.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

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“[Su Leone X] De craticula Politiana.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

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“[Su Leone XI] Undosus vir.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

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“[Su Leone XII] Canis et coluber.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

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“[Su Leone XIII] Lumen in coelo.”

Malachia di Armagh (1094–1148) abate e arcivescovo cattolico irlandese

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“L'uomo vive di pane e pigiama.”

Giorgio Manganelli (1922–1990) scrittore, traduttore e giornalista italiano

da In Arabia con Leone, Il Mondo, 20 marzo 1975; ora in L'infinita trama di Allah, Quiritta, Roma, 2002

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“Perché dove non arriva la pelle di leone, bisogna cucirvi sopra quella di volpe.”

Lisandro militare spartano

citato in Plutarco, Vita di Lisandro, 7, 4; traduzione di Maria Gabriella Bertinelli Angeli, 1997

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“Le bestie selvagge poi creò, | leoni dagli artigli furiosi; | e a immagine del leone generò | i gattini, piccoli e curiosi.”

Heinrich Heine (1797–1856) poeta tedesco

Origine: Da Canti della creazione; citato in AA.VV., Il gatto con gli stivali e tante altre storie di gatti, Newton Compton Editori, Roma, 2011, p. 38 https://books.google.it/books?id=dzqjAlOAWicC&pg=PT38. ISBN 978-88-541-3723-3

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“Strano uomo, Pogo. Un vago alcolismo e certe fissazioni lo facevano apparire a un osservatore superficiale, come uno strambo trentenne, signore e padrone del proprio taxi e della propria vita. Un caratterista. Una macchietta di Rorschach.
Poi improvvisamente, nel corso di una conversazione casuale, ciò che era sembrato pittoresco, folcloristico, diventava inquietante, e Pogo, da qualche misterioso recesso da qualche sacca di conoscenze acquisite forse in qualche sua precedente vita, confondeva Arquà Petrarca, nei Colli Euganei, con Arqa Tagh nella catena del Kum Lun in cui si trova l'Ulugh Muz Tag coi suoi 7.723 metri d'altezza. I suoi interlocutori sbigottivano: che Pogo conoscesse tutti i nomi delle strade di Milano, era giustificato dal provvisorio ruolo di taxista, ma che Pogo annoverasse tra le informazioni in suo possesso, insospettabili, dettagliatissime notizie sulle catene montuose della Cina occidentale, sui grandi mammiferi, sulla lavorazione del vetro, sui crostacei decapodi bracuri, e su Randit Singh, il leone del Punjab, colorava il mistero di mistero.
Pogo era antico. Forse c'era sempre stato. E poteva essere pericoloso come una creatura abissale di Lovecraft. Il cliente di Pogo gli chiedeva: "Mi potrebbe portare a Premadio. È una frazione di…" si sentiva immediatamente rispondere: "Del comune di Valdidentro. Dove c'è la centrale idroelettrica che ha, se non sbaglio, una potenza di 144 megawatt".
"È sorprendente. Come fa a saperlo?"
"Saranno cazzacci miei. Babbo di minchia."”

Origine: Il senso della frase, p. 47

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“Piccoli e grandi rendi ognun contento, | ché di tutti si ha d’uopo in questo mondo.”

Jean De La Fontaine (1621–1695) scrittore e poeta francese

da Il Leone e il Topo, II, XI
Le favole

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“[…] asino, voi amate ricoprirvi della pelle del leone per sembrare animale differente dalla vostra vera natura. Disgraziatamente per voi, le orecchie spuntano dovunque, cade la maschera e la verità vi mostra nella vostra laida turpitudine.”

Giacomo Casanova (1725–1798) avventuriero, scrittore, diplomatico, agente segreto italiano

lettera III, pp. 19-21 https://books.google.it/books?id=7pJJtv_QXiUC&pg=PA19
Lettere a un maggiordomo

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“I santi Leone, Antonio, Bernardo, Crisostomo ed altri dicono che il mondo è il libro di Dio che dobbiamo indagare con maggior cura.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Apología per Galileo, a cura di Salvatore Femiano, Marzorati, 1971

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“C'era un cane un po' barbone | che legato alla catena | mi ruggiva come un leone ma faceva pena. | Penso a lui e guardo me | che minaccio chissà ché, | mascherato da leone ma ho paura di te.”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Il leone e la gallina, lato B, n. 2
Umanamente uomo: il sogno

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“L'assuefazione mitiga anche le cose spaventevoli.”

Esopo (-620–-564 a.C.) scrittore e favolista greco

da La volpe che non aveva mai visto il leone, 42
Favole

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“Cassandra [rivolgendosi al Capo coro] Aiuto, aiuto! | di nuovo l'angoscia divina in me | fa vorticare la sua tempesta di voci! | Guardate questi ragazzi seduti | davanti al palazzo, ombre di sogno: | sì, sono i figli massacrati dai parenti, | le mani colme di carne, portano in pasto | le loro interiora, le loro viscere, | a un padre che se le porta alla bocca… | Ve lo dico: c'è uno di cui qualcuno vuole | la vendetta, un leone – ma un leone pavido, | nella casa, accucciato sul letto, che aspetta | che ritorni il padrone: padrone anche mio, | se mi trascina nelle catene della schiava. | E il capo della flotta, il distruttore di Troia, | non sa cosa l'atroce cagna, la cui voce | non fa che ridire una gioia ch'è morte, | gli prepara in nome delle vecchie colpe. | È dannata. Femmina assassina del maschio, | solo qualche mostro – Scilla, con le sue | due teste, terrore dei naviganti – forse | potrebbe prestarle il nome che si merita, | madre infuriata, uscita dall'inferno, in guerra | contro tutti i suoi! Ah, il grido di trionfo, | ch'essa ha lanciato, come sul nemico morto! | E doveva essere gioia per un felice ritorno! | Che mi crediate o non mi crediate, che importa? | Tutto si compirà. E tu, pieno di dolore, | vedrai che ho detto soltanto la verità.”

Agamennone
Origine: Da L'Orestiade: Agamennone, traduzione di Pier Paolo Pasolini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, 1960.

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“[Sul teatro di Pirandello] Quanto più accentuata e brutale e naturalisticamente definita è la conclusione della vicenda occasionale, la formale perentorietà del gesto culminante […] tanto più essa misura, come un deus-ex-machina infruttuoso ed ironico, la non-conclusione del dramma dei personaggi.”

Arcangelo Leone de Castris (1929–2010) scrittore e critico letterario italiano

da Arcangelo Leone de Castris, Il decadentismo italiano, Bari, 1974, p. 199; citato da Ferruccio Masini in Gli schiavi di Efesto; L'umorismo pirandelliano e la scrittura teatrale come entelechia drammatica. Editori Riuniti, Roma, 1981, pp. 349-340, nota
Origine: Omissione di Ferruccio Masini

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“Rendo omaggio a tutti i miei predecessori per l'opera da loro svolta nel supremo interesse del paese. Il mio saluto al senatore Giovanni Leone, che oggi vive in amara solitudine.”

Sandro Pertini (1896–1990) 7º Presidente della Repubblica Italiana

Riferendosi alla vicenda dello Scandalo Lockheed che portò il Presidente Giovanni Leone a dimettersi.

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“Il mio regista preferito, al quale mi sono ispirato e al quale vorrei somigliare, è Sergio Leone. Mi considero piuttosto bravo, so di poter migliorare col tempo e sono determinato a farlo, sino alla fine della mia carriera, per questo evito di girare un film l'anno. Eppure, per quanto mi sforzi, non credo che riuscirò mai a girare qualcosa di così perfetto come l'ultima sequenza de "Il buono, il brutto e il cattivo."”

Quentin Tarantino (1963) regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico statunitense

Proverò a raggiungere quel livello, anche se non credo che ce la farò mai.
Origine: Dall'intervista "Il mio mito è Sergio Leone" http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/il-mio-mito-e-sergio-leone/261304, Repubblica.it, 10 ottobre 2013.

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“[Su Matrix] […] abile frullato misto di Bibbia e yoga, metafisica e matematica, kung fu e Sergio Leone, buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e Alice nel paese delle meraviglie, e chi più ne trova più ne metta.”

Irene Bignardi (1943) critica cinematografica italiano

Origine: Da Frullato misto cyber-action http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/05/08/frullato-misto-cyber-action.html?ref=search, la Repubblica, 8 maggio 1999.

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“Leone il cane fifone”

Pino Insegno (1959) attore, doppiatore e conduttore televisivo italiano

1999-2002
Doppiaggio, Cartoni animati

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“Verdini ha le palle vere. Un leone, è stato bravissimo. Denis ha le palle vere, non le palle di velluto…”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

Origine: Riferendosi alle inchieste del 2010 in cui Verdini, all'epoca coordinatore del Popolo della Libertà, era indagato dalle Procure di Roma e di Firenze, per corruzione, falso bancario e violazione della Legge Anselmi sulle società segrete.
Origine: Citato in Bocchino: "Verdini non può continuare. Si dimetta da coordinatore Pdl" http://www.repubblica.it/politica/2010/07/28/news/bocchino_verdini_si_dimetta_da_coordinatore_pdl-5897504/?ref=HREA-1, Repubblica.it (Roma), 28 luglio 2010.

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“Gatto: un leone pigmeo che ama i topi, odia i cani e si crede superiore agli essere umani.”

Oliver Herford (1863–1935) scrittore, disegnatore, artista

Origine: Citato in Aa. Vv., Il gatto con gli stivali e tante altre storie di gatti, traduzioni di Rita Gatti et al., Newton & Compton, 2011.

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“Una buona cuoca è come una maga che dispensa felicità.”

Elsa Schiaparelli (1890–1973) stilista italiana

da Shocking Life, 1954; citato in Roberta Deiana, Invito a cena con aforisma, Il leone verde edizioni, 2011

“Più tosto can vivo che leone morto.”

Stefano Guazzo (1530–1593) scrittore italiano

Origine: Citato in Harbottle, p. 394
Origine: Dialoghi Piacevoli, Della Morte, p. 525

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“I Cristiani quando costruivano chiese nei luoghi dei santuari pagani e accoglievano antichi capitelli e fusti di colonne nelle loro navate, si comportavano come Eracle con il leone di Nemea, come Atena con la Gorgone. Nel rapporto con il mostro, essenziale è innanzi tutto questo: che il mostro possiede o protegge o addirittura è il tesoro. Ucciderlo vuol dire incorporarlo, sostituirlo. L'eroe diventerà egli stesso il nuovo mostro, rivestito della pelle del vecchio e ornato di qualche sua metonimica spoglia. Così la testa di Eracle non accetta più di mostrarsi se non tra le fauci inerti del leone che ha sconfitto.
Il mostro è il più prezioso tra i nemici: perciò è il nemico che si cerca. Gli altri nemici posso semplicemente assaltarci: sono i Giganti, i Titani, rappresentanti di un ordine che sta per essere soppiantato o vuole vendicarsi per essere stato soppiantato. Tutt'altra è la natura del mostro. Il mostro aspetta vicino alla sorgente. Il mostro è la sorgente. Non ha bisogna dell'eroe. E' l'eroe che ha bisogno di lui per esistere, perché la sua potenza sarà protetta dal mostro e al mostro va strappata. Quando l'eroe affronta il mostro, non ha ancora potere, né sapienza. Il mostro è il suo padre segreto, che lo investirà di un potere e di una sapienza che sono soltanto di un singolo, e soltanto il mostro gli può trasmettere.
Il mostro, in origine, stava al centro, al centro della terra e del cielo, là dove sgorgano le acque. Quando il mostro fu ucciso dall'eroe, il suo corpo smembrato migrò e si ricompose ai quattro angoli del mondo. Poi cinse il mondo in un cerchio, di squame e di acque. Era il margine composito del tutto. Era la cornice. Che la cornice fosse il luogo del mostro lo sapevano anche gli artefici delle cornici barocche: ben più intricate, ben più folte, ben più arcaiche di tutti gli idilli che racchiudevano - e forse, un giorno, avrebbero soffocato. Poi venne il momento in cui non si vollero più le cornici. I musei ospitarono quadri senza cornici, che sembravano spogliati. La cornice non è l'antiquato, ma il remoto. Scomparsa la cornice, il mostro perde la sua ultima dimora. E torna a vagare, ovunque.”

Roberto Calasso (1941) scrittore italiano

Οι γάμοι του Κάδμου και της Αρμονίας

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“Al leone morto, persin le lepri tiran la criniera. (da Essere risoluti a tempo e luogo, p. 57)”

Baltasar Gracián (1601–1658) gesuita, scrittore e filosofo spagnolo

Oracolo manuale e arte di prudenza

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“Il re leone II: il regno di Simba (1998) – doppiaggio”

Neri Marcorè (1966) attore, comico e imitatore italiano

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“Il re leone (1994) – doppiatore”

Tullio Solenghi (1948) attore e comico italiano

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“Il Grande Roe è una bestia mitologica con la testa di leone e il corpo di leone, ma non lo stesso leone.”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004
Senza piume (Without Feathers), Racconti favolosi e bestie mitologiche

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“Il leone darebbe metà della sua vita per un pettine.”

Ramón Gómez De La Serna (1888–1963) scrittore e aforista spagnolo

Origine: Mille e una greguería, Greguería‎s‎, p. 38

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“Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio (2005)”

Tilda Swinton (1960) attrice britannica

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“I guerrieri erano tenuti a rispettare tutta una serie di regole di condotta. Non dovevano mai stringere la mano di un non-simba, non dovevano lavarsi, né pettinarsi i capelli o tagliarsi le unghie, altrimenti sarebbero diventati di nuovo vulnerabili. Molte di quelle regole erano meno bizzarre di quanto sembrasse a prima vista. La maggior parte dei simba non aveva uniformi ed era praticamente priva di armi da fuoco. Andavano a combattere a torso nudo, coperti di ramoscelli e di pelli di animali e muniti solamente di lance, machete e randelli. Con tale equipaggiamento dovevano affrontare l'armata governativa di Mobutu che, pur essendo ancora un'accozzaglia di persone male organizzate, era comunque dotata di mitragliatrici semiautomatiche. Quelle regole magiche imponevano ai simba una forma di disciplina militare. Il sesso era proibito, perché altrimenti i guerrieri si sarebbero abbandonati a stupri continui. Farsi prendere dal panico era proibito, altrimenti si sarebbero dati alla fuga. Guardarsi dietro era proibito, così come il nascondersi. Il guerriero simba doveva gettarsi contro il nemico urlando "Simba, simba! Mulele mai! Mulele mai! Lumumba mai! Lumumba oyé!" (Leone, leone, acqua di Mulele, acqua di Lumumba, viva Lumumba!). Se avessero gridato quelle parole, i proiettili degli avversari si sarebbero trasformati in acqua al contatto con i loro torsi. Quelli che venivano colpiti evidentemente non avevano rispettato una qualche regola di condotta. Assurdo? Sì, ma non più assurdo di determinati attacchi durante la Prima guerra mondiale, in cui si ordinava ai soldati di avanzare sotto un fuoco di sbarramento. E la cosa bizzarra era che non erano soltanto i simba a credere nel loro potere magico, ma anche gli uomini dell'esercito governativo. I soldati di Mobutu avevano una paura del diavolo di quei bruti isterici e drogati che si gettavano contro di loro gridando e con gli occhi sgranati.”

Origine: Congo, pp. 346-347

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