Frasi su peggiore
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“È un popolo di presi dallo spirito di vertigine, un gorgogliare di demenze. Non capiscono il male che fanno perché non hanno capito il male che gli hanno fatto. […] Napoli è uno dei peggiori luoghi d'Italia; ma tutta intera questa nazione non è più che uno sbubbonare di tante Napoli, che se anche non sanguinano, ne riproducono sintomi, crolli, abbrutimento.”

Guido Ceronetti (1927–2018) poeta, filosofo e scrittore italiano

Un viaggio in Italia
Origine: Citato in Stella Cervasio, Toscani: "Cara Milano ormai sei come Napoli" http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/03/11/toscani-cara-milano-ormai-sei-come-napoli.html, la Repubblica, 11 marzo 2003.

“Furono dei buoni genitori. La cosa peggiore che ci fecero fu di morire.”

David Leavitt (1961) scrittore statunitense

II; p. 35
Mentre l'Inghilterra dorme

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“Nel 1964 [Alan Paton] aveva testimoniato a favore di Nelson Mandela nel processo che doveva poi condannare all'ergastolo il leader dell'African national congress. Nonostante ciò nessuna organizzazione radicale sudafricana, né l'Anc né l'Udf, e nessun leader, né il reverendissimo Desmond Tutu, né Allen Boesak, ha ritenuto di dovere onorare la memoria di Ala F. Paton. Perché? Perché Paton era portatore di un virus che per l'intellighenzia sudafricana (e non solo sudafricana), nera e bianca, è peggiore dell'Aids: era contrario alla violenza. Peggio: sosteneva che la grande maggioranza dei neri sudafricani non è violenta ed è fortemente contraria all'uso della violenza per dare uno sbocco alla complessa situazione politica del Sud Africa. […] Naturalmente gli feci la domanda rituale. «È ancora possibile fermare la rabbia nera?». Rispose: «Lei è stato nello Kwa Zulu Natal, dove vivono sei milioni di Zulu, ed ha visto la rabbia nera? Io ho vissuto al bordo della "valle delle mille colline" per trentacinque anni e non ho mai visto nessuna rabbia nera. E se andrà in Transkei, dove vivono altri quattro o cinque milioni di persone, lei non vedrà nessuna rabbia nera, non sentirà nessun odio nero. La rabbia nera c'è a Soweto, ma dipende molto più da questioni di disgregazione urbana, di perdita totale delle proprie radici contadine, che da questioni razziali che comunque sono continuamente alimentate, fomentate, incoraggiate dall'Anc». […] Paton aveva molto in sospetto questo genere di progressisti che sono soliti far gli eroi sulla pelle degli altri. Di Edward Kennedy, che era stato in Sud Africa qualche anno prima, mi disse: «È venuto solo per farsi propaganda; dei neri, in verità, non gliene importa niente. Se gliene importasse dovrebbe andare ad Harlem prima che a Soweto.»”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Questi sono i motivi per cui nessun fiore progressista è stato posato sulla tomba di Alan F. Paton. Così a quest'uomo, che ha dedicato l'intera sua vita e le sue opere alla battaglia antirazzista, è toccato il paradosso di ricevere, in morte, un solo telegramma di condoglianze: quello del presidente sudafricano Botha.
Origine: Da Sud Africa, pace e astratti furori, L'Europeo, 29 aprile 1988.

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“Quelli che vietano il Presepe sono italiani affetti dalla peggiore delle malattie: l'odio di sé stessi.”

Magdi Allam (1952) giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano

Origine: Da Quegli italiani che odiano se stessi http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2015/12/05/56671/, Il Giornale.it, 5 dicembre 2015.

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“Lo spergiuro non è peggiore dell'adulterio.”

Talete (-624–-547 a.C.) filosofo greco antico
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“Volare è sicuro? Sì, rispondono i dati. Nel 1989 ci sono stati 35 incidenti mortali, nel 2000 solo 21, nel 2005 solo 15 e l'anno scorso appena 11. Ai viaggiatori però interessano le probabilità di essere coinvolti in un incidente simile. Nelle peggiori compagnie le possibilità sono una su un milione e mezzo, in quelle medie una su 3,4 milioni e nelle migliori una su dieci milioni. Secondo Arnold Barnett, del Massachussetts institute of technology, uno statunitense dovrebbe volare ogni giorno per quattro milioni di anni per essere sicuro di morire in un incidente. Vi sembra ancora troppo pericoloso? Facciamo qualche paragone. Le probabilità che facendo un bagno in mare siate attaccati da uno squalo sono una su tre milioni. Ma di solito il confronto è con gli incidenti stradali. Il consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti ha fatto il calcolo sette anni fa: la probabilità di morire in un incidente d'auto è 75 volte superiore a quella di morire in un disastro aereo. Quindi perché non abbiamo paura di salire in auto? Ma i dati hanno un difetto. Non tengono conto della psiche dellHomo sapiens, che si è formata decine di migliaia di anni fa nella lotta per la sopravvivenza. E questa logica, sebbene poco aderente alla realtà, dice che una persona che guida un'auto è più o meno padrona del proprio destino, mentre in aereo non lo è. L'esperienza del cacciatore ha la meglio su qualunque statistica.”

Zbyněk Petráček (1959) giornalista cecoslovacco

Origine: Dal quotidiano ceco Lidové Noviny; tradotto in Paura di volare, Internazionale, n. 1095, 27 marzo 2015, p. 19.

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“Berlusconi si è apparentato con il peggiore dei traditori, Gianfranco Fini.”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

Citazioni tratte da interviste

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“Credo che sia peggiore lo scandalo delle scommesse perché Calciopoli era molto focalizzato sulla Juventus. C'era anche il coinvolgimento di altre squadre ma era molto incentrato sulla Juve. Qui c'entra tutto il calcio, nemmeno solo il calcio italiano, e anche il calcio giovanile.”

Mario Sconcerti (1948) giornalista e scrittore italiano

Origine: Citato in Sconcerti: "Calcioscommesse peggio di Calciopoli perché..." http://www.fcinter1908.it/?action=read&idnotizia=53991, Fcinter1908.it, 29 maggio 2012.

“Noi siamo molto differenti dalle nostre azioni: peggiori delle azioni buone, migliori delle cattive.”

Louis Evely (1910–1985) religioso (sacerdote), scrittore (scrittore spirituale cristiano)

da Sei tu, quest'uomo. Incontri con Cristo, Marietti, traduzione di M. E. Schepesi, 1962

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“L'incertezza è il peggiore dei mali, fino al momento in cui la realtà ce la fa rimpiangere.”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Aforismi sulle donne, sull'uomo e sull'amore, p. 81

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“La mia tesi di fondo è che Borghesia e Proletariato non sono classi strutturali e permanenti dell'intero corso storico del modo di produzione capitalistico, ma solo classi genetiche, iniziali e provvisorie di esso. Nell'attuale età del capitalismo esse sono nell'essenziale già tramontate, e senza comprendere la dinamica del loro tramonto non è possibile neppure impostare il problema della natura di una crisi culturale. A mio parere siamo infatti oggi in un'età post-borghese e post-proletaria. Ritengo invece di dover usare la dicotomia di Dominanti e Dominati. Mi si potrebbe obbiettare che si tratta di una dicotomia tautologica e generica, che peggiora anziché migliorare la dicotomia precedente. Non lo credo. Non si tratta di fare il giochetto verbale di continuare a chiamare "borghesia" i dominanti capitalisti e "proletariato" i dominati salariati. Si tratta di comprendere che, in mancanza di una credibile terminologia scientifica ammessa da tutti, è meglio fare un passo indietro e limitarci a chiamare Dominanti e Dominati gli agenti storici attivi e passivi della riproduzione sociale complessiva del modo di produzione capitalistico. Almeno ci sottrarremo agli inganni del linguaggio consueto, quelli che Bacone chiamava idola fori.”

Costanzo Preve (1943–2013) filosofo e saggista italiano

Origine: Da La crisi culturale della terza età del capitalismo. Dominanti e dominati nel tempo della crisi del senso e della prospettiva storica http://www.petiteplaisance.it/ebooks/1031-1060/1038/el_1038.pdf, Petite Plaisance, 2010.

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“Dunque," chiese, "tu non apprezzi proprio la fedeltà? La fedeltà alle proprie memorie?"
"Io credo che solo il presente abbia importanza, non il passato. Lasciamolo perdere il passato. Se cerchiamo di mantenerlo in vita, lo alteriamo, lo vediamo in una prospettiva sbagliata… esageriamo sempre."
"Ma io ricordo a perfezione ogni parola e ogni incidente di quei giorni!" esclamò David con passione.
"E non dovresti, caro: perché così rivivi quei giorni col sentimento di un ragazzo, mentre dovresti giudicarli con l'equilibrio e la maturità di un uomo."
"E che importa?"
Hilda esitò. Si rendeva conto che non era saggio proseguire, eppure desiderava troppo dire certe cose.
"Ecco… io credo che tu continui a veder tuo padre come un… mostro. Ne fai una specie di personificazione del male… Probabilmente invece, se lo vedessi oggi, ti renderesti conto che è un uomo qualunque, un uomo forse dominato dalle passioni, non esente da biasimo, ma sempre e soltanto un uomo, non una specie di mostro inumano."
"Non capisci… Il modo in cui ha trattato mia madre…"
"Vi è una certa forma di dolcezza, di sottomissione," disse Hilda gravemente, "che stimola i peggiori istinti di un uomo, mentre lo stesso uomo affrontato con spirito deciso diventerebbe una creatura tutta diversa."
"Dunque, secondo te, è colpa della mamma…"
"No, no," lo interruppe Hilda. "Sono certa che tuo padre deve averla trattata molto male, ma… ma il matrimonio è una cosa specialissima e non credo che un estraneo - sia pure un figlio - abbia il diritto di giudicare tra i coniugi. Comunque, il tuo risentimento attuale non può più aiutare in nulla tua madre… Tutto è finito, ormai: non rimane che un vecchio malandato in salute che desidera rivedere suo figlio per Natale."
"E tu vuoi che io vada?"
Ancora una volta Hilda esitò. Poi si decise.
"Sì," disse. "Desidero che tu vada, e la faccia finita una volta per tutte.”

Hercule Poirot's Christmas

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“Per Wallander la vita era un succedersi di problemi pratici che dovevano essere risolti, allo stesso tempo sapeva di non aveva la capacità di migliorare la propria esistenza o quella di altri con formule filosofiche. E non si era mai lamentato di vivere nell'epoca che il caso o il destino gli avevano assegnato. Si nasce quando si nasce e si muore quando viene la nostra ora, e questi per Wallander erano i limiti dell'esistenza. Ma in quella notte passata insieme a Baiba Liepa in quella gelida chiesa fu costretto a guardare dentro se stesso come non aveva mai fatto prima. Durante quella notte interminabile si rese conto che la ricca Svezia non era il mondo e che quelle che fino ad allora aveva considerato delle difficoltà apparivano insignificanti se paragonate al terrore con cui Baiba Liepa doveva vivere giorno dopo giorno. Quella notte il ricordo del massacro di cui era stato testimone lo colpì con tutta la sua violenza. Quello a cui aveva assistito none era stato un incubo, le armi erano armi vere e le pallottole che avevano brutalmente interrotto delle vite umane erano pallottole vere. Si chiese se il supplizio peggiore al quale un essere umano potesse essere condannato fosse una paura senza fine. Improvvisamente, il nostro è diventato il tempo della paura, pensò. Questa è l'epoca in cui io vivo ed è solo adesso che me ne rendo conto.”

The Dogs of Riga

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“Non vi è peggior crimine del volersi sostituire alla coscienza altrui.”

Daniel Pennac (1944) scrittore francese

Monsieur Malaussene

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“Ho bevuto fino a impazzire, mi sono stordita con le droghe a sedici anni, sono sgattaiolata fuori con uomini adulti per andare all’ultimo spettacolo del Fillmore East, ho vissuto nuda nelle comuni e ho rubato. Ho scritto la mia tesi sul suicidio nella poesia contemporanea americana lavorando come barista mentre mi facevo scopare sul tavolo da biliardo nel retro. Sono stata un’assistente in una clinica per schizofrenici a Chelsea e capogruppo in un centro d’accoglienza per senzatetto sulla Trentesima. Ho seguito le tracce di Giovanna d’Arco in Francia, preso un treno per Roma a mezzanotte e indossato tacchi a spillo per una lesbica italiana feticista della pelle. Ho preso acidi per tre giorni sul treno da Montréal a Vancouver, dove ho passato una notte con un famoso musicista jazz musulmano che mi ha sedotto con il suo sassofono e le sue invocazioni predicatorie. Ho trovato il modo di entrare in campi di accoglienza per vittime di stupro in Bosnia, ho indossato il burqa nell’Afghanistan dei talebani, ho guidato caricata a caffè attraverso le strade minate del Kosovo. Dovevo vedere, sapere, toccare, trovare l’orecchio. Forse stavo inscenando la mia cattiveria, o cercando la mia bontà, o avvicinandomi alla disumanità più profonda per provare a capire come sopravvivere al peggio di cui siamo capaci. Poi sono andata in Congo, ed è là che tutto è andato in frantumi. Là, dove, in un solo colpo, i peggiori atti di crudeltà incontravano la più pura gentilezza. Ero arrivata fin là.”

Eve Ensler (1953) drammaturga statunitense

Nel corpo del mondo. La mia malattia e il dolore delle donne che ho incontrato

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“Persino in questo paese relativamente libero, gli uomini, nella maggior parte (per pura ignoranza ed errore), sono così presi dalle false preoccupazioni e dai più superflui e grossolani lavori per la vita, che non possono cogliere i frutti più saporiti che questa offre loro: le fatiche eccessive cui si sottopongono hanno reso le loro dita impacciate e tremanti. In effetti, un uomo che lavora duramente non ha abbastanza tempo per conservare giorno per giorno la propria vera integrità: non può permettersi di mantenere con gli altri uomini i più nobili rapporti, perché il suo lavoro sarebbe deprezzato sul mercato; ha tempo solo per essere una macchina […]. Io mi aguzzai la vista con l’esperienza, e così mi appare evidente che la maggior parte di voi conduce una vita meschina e abbietta: siete sempre in bilico, tentando di entrare in affari e insieme di tirarvi fuori dai debiti […] vivendo, morendo, venendo sepolti sempre per mezzo di questo bronzo altrui; promettendo sempre “pagherò”, ripetendo “domani pagherò” e morendo oggi, insolventi; tentando di ottenere favori e credito in tutti i modi possibili (scartando solo quelli che implichino rischio di galera) cioè con la menzogna, la piaggeria, il voto […] arrivando ad ammalarvi per mettere da parte qualcosa per quando sarete ammalati […].
Talvolta mi meraviglio che si possa essere tanto superficiali, per così dire, da applicarsi a quella volgare ma piuttosto straniera forma di servitù chiamata Schiavismo Negro, quando vi sono padroni così astuti e così scaltri che riescono a tenere schiavi Nord e Sud […] ma la cosa peggiore, è essere negrieri di se stessi.”

Walden

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“Il silenzio è d'oro e tu lo svendi ai peggior offerenti. (da Il silenzio dei colpevoli, n. 7)”

Caparezza (1973) cantautore e rapper italiano

Habemus Capa

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“Hillary Clinton è stata la peggior segretaria di stato nella storia del paese. Il mondo è andato in pezzi durante il suo regno come segretaria di stato.”

Donald Trump (1946) 45esimo Presidente degli Stati Uniti d'America

2015
Variante: Hillary Clinton è stata il peggior segretario di stato nella storia del paese. Il mondo è andato in pezzi durante il suo regno come segretario di stato.

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“Povero mondo incancherito affatto | per gir dietro a malvagj, ed a bricconi, | da un male in un peggior passa in un tratto.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

Autore: p. 247
Satire, Satira IV, La guerra

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“Il peggiore accidente dell'esser nostro è il morire.”

Salvator Rosa (1615–1673) pittore, incisore e poeta italiano

28; p. 6
Il teatro della politica

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“[Su Tutti pazzi per Mary] Il mio agente mi aveva convinto che quel ruolo mi avrebbe rovinato la carriera, perché dal suo punto di vista la trama era insana e non lo convinceva. Stavo per rifiutare la parte, commettendo uno dei peggiori errori della mia vita.”

Cameron Diaz (1972) attrice statunitense

Origine: Citato in Cameron Diaz: "Stavo per rifiutare di recitare in Tutti pazzi per Mary" http://qn.quotidiano.net/spettacoli/2008/10/05/123030-cameron_diaz_stavo_rifiutare.shtml, Quotidiano.net, 5 ottobre 2008.

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“E l' aspettar del male è mal peggiore
Forse, che non parrebbe il mal presente.”

Torquato Tasso (1544–1595) poeta, scrittore e drammaturgo italiano

Gerusalemme Liberata (1581)

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“Chi uccide, uccide sé stesso. E il peggiore è chi permette che si uccide.”

Roberto Benigni (1952) attore, comico, showman, regista, sceneggiatore e cantante italiano
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“ve ne potessero essere di peggiori! (p. 187)”

Georg Gottfried Gervinus (1805–1871) politico e storico tedesco

La Restaurazione e il Trattato di Vienna

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“L'eurocomunismo, una delle peggiori forme di revisionismo del XX secolo, anche se consegnato alla pattumiera della storia, ha lasciato comunque una pesante eredità.”

Marco Rizzo (1959) politico italiano

Origine: Citato in Movimento Comunista Internazionale: serve l'Unità Ideologica, Politica e Organizzativa http://ilpartitocomunista.it/2015/02/02/movimento-comunista-internazionale-serve-lunita-ideologica-politica-e-organizzativa, Ilpartitocomunista.it; 2 febbraio 2015.

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“Questo poi e il colmo della bassezza vilta non si domanda l'aprovazione dell proprio Sovrano contro le cui ordine e istruzione diametralmente contrario si opera e si domanda la provazione dei Ribelli di un piccolo numero di Francesi cio mostra la viltà dei Ribelli. Invito di Nelson a Ferdinando IV di recarsi in Napoli l'inconcepibile Reita stupidita o non intelligenza dei sottoscrivendo. E questo un cosi infame trattato che se per un miracolo della Providenza non nasce qualche evento che lo rompe distrugge mi conto per perduta disonorata e credo che a costa di morire della mail aria della fatigha du/na scopetata dei Ribelli il Re da un lato il Princpe dair altro devono imediatamente armare le Province marciare contro la ribelle Citta e morire sotto le di lei rovine se vi e resistenza ma non restare ville schiavi dei Birbanti francesi e loro infami Emuli i Ribelli. Tale e lo mio sentimento questa capitolazione infame se avrà luogo mi aflige assai più della perdita del Regno ed allora assai peggiore efetti.”

Maria Carolina d'Asburgo-Lorena (1752–1814) regina consorte di Napoli e Sicilia, moglie di Ferdinando I delle Due Sicilie

Origine: Osservazione di Maria Carolina alla Capitolazione concordata tra il cardinale Ruffo ed i rivoluzionari assediati nei castelli, l'osservazione è scritta in margine all'art 10 della Capitolazione. Una copia del testo della Capitolazione di Castel Nuovo e Castel dell'Ovo venne inoltrata da Nelson a Palermo e rispedita dopo poche ore con le osservazioni e le istruzioni della regina apposte in margine agli articoli; esse sono riprodotte nel testo così come vennero scritte, senza apportare correzioni.
Origine: Carteggio di Maria Carolina Regina delle due Sicilie con Lady Emma Hamilton, p. 79-81

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