Frasi su vissuto
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“La conoscenza del vissuto degli uomini non è una scienza esatta, bensi un'esperienza legata alla contingenza e a un processo che evolve inintèrrottamente.”

Gigi D'Agostino (1967) disc jockey e produttore discografico italiano

da Ininterrottamente, n. 1, cd 2
Lento Violento... e altre storie

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“La salute non ha mai prodotto niente. L'infelicità è un dono. Io mangio solo per nutrire il dolore. La preparazione alla morte dura una vita intera.”

Alda Merini (1931–2009) poetessa italiana

Origine: Citato in Una vita vissuta tra follia e poesia https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/ottobre/17/Una_vita_vissuta_tra_follia_co_0_951017690.shtml, Corriere della sera, 17 ottobre 1995, p. 47.

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“Le imprese più ardite vanno vissute con l'animo più semplice.”

Origine: Il barone rampante, p. 192

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“Per sfuggire alla responsabilità della vita che si è vissuta, l'esistenza viene trasformata in un congegno di nascondimento.”

Martin Buber (1878–1965) filosofo, teologo e pedagogista austriaco

Il cammino dell'uomo

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“La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute.”

Martin, capitolo 11
Di tutte le ricchezze
Variante: La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce fa ritornare tutte le solitudini del passato. E' così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute.

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“Una favola orientale racconta di un uomo cui strisciò in bocca, mentre dormiva, un serpente. Il serpente gli scivolò nello stomaco e vi si stabilì e di là impose all'uomo la sua volontà, così da privarlo della libertà. L'uomo era alla mercé del serpente: non apparteneva più a se stesso. Finché un mattino l'uomo sentì che il serpente se n'era andato e lui era di nuovo libero. Ma allora si accorse di non saper cosa fare della sua libertà: "nel lungo periodo del dominio assoluto del serpente egli si era talmente abituato a sottomettere la sua propria volontà alla volontà di questo, i suoi propri desideri ai desideri di questo, i suoi propri impulsi agli impulsi di questo che aveva perso la capacità di desiderare, di tendere a qualcosa, di agire autonomamente. In luogo della libertà aveva trovato il vuoto, perché la sua nuova essenza acquistata nella cattività se ne era andata insieme col serpente, e a lui non restava che riconquistare a poco a poco il precedente contenuto umano della sua vita". L'analogia di questa favola con la condizione istituzionale del malato mentale è addirittura sorprendente, dato che sembra la parabola fantastica dell'incorporazione da parte del malato di un nemico che lo distrugge, con gli stessi atti di prevaricazione e di forza con cui l'uomo della favola è stato dominato e distrutto dal serpente. Il malato, che già soffre di una perdita di libertà quale può essere interpretata la malattia, si trova costretto ad aderire ad un nuovo corpo che è quello dell'istituzione, negando ogni desiderio, ogni azione, ogni aspirazione autonoma che lo farebbero sentire ancora vivo e ancora se stesso. Egli diventa un corpo vissuto nell'istituzione, per l'istituzione, tanto da essere considerato come parte integrante delle sue stesse strutture fisiche.”

Franco Basaglia (1924–1980) psichiatra e neurologo italiano

da Corpo e istituzione, 1967

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“Questo è il lato più atroce dell'insegnamento morale quale è impartito dai papi e dal clero: che esso sviluppa i lati vili della natura umana, avvezzandola a non sentire le proprie responsabilità, ma a mettere le decisioni finali nelle mani di un sacerdozio, che non dà il consiglio dell'amico, ma dà l'assoluzione o la condanna del giudice. È solo dopo essere vissuto in paesi protestanti, che io ho capito pienamente quale disastro morale sia per il nostro paese non il "cattolicismo" astratto che comprende 6666 forme di possibili cattolicismi, fra cui quelle di san Francesco e di Gasparone, di Savonarola e di Molina, di santa Caterina e di Alessandro VI, ma quella forma di "educazione morale," che il clero cattolico italiano dà al popolo italiano e che i papi vogliono sia sempre data al popolo italiano. È questa esperienza dei paesi protestanti che ha fatto di me non un anticlericale, ma un anticattolico: non darei mai il mio voto a leggi anticlericali (cioè che limitassero i diritti politici del clero cattolico o vietassero l'apostolato cattolico); ma se avrò un solo momento di vita nell'Italia liberata dai Goti, quell'ultimo momento di vita voglio dedicarlo, come individuo libero, alla lotta contro la fede cattolica. Se morirò avendo distrutto nel cuore di un solo italiano la fede nella Chiesa cattolica, se avrò educato un solo italiano a vedere nella Chiesa cattolica la pervertitrice sistematica della dignità umana, non sarò vissuto invano.”

Gaetano Salvemini (1873–1957) storico, politico e antifascista italiano

Origine: Dalla lettera a F. L. Ferrari, agosto 1930; in Opere, Feltrinelli, 1969, vol. 2, parte 3.

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“Garibaldi s'è rifugiato, s'è riposato qui; ma ha vissuto altrove, là dove ha agito, là dove c'erano uomini contro lui o dietro a lui, da villa Pamphily a Bezzecca, dove:
s'udivano | passi in cadenza ed i sospiri | de' petti eroici nella notte.”

Ugo Ojetti (1871–1946) scrittore, critico d'arte e giornalista italiano

Cose viste, Garibaldi piange
Origine: Giosuè Carducci, A Giuseppe Garibaldi, in Odi barbare, vv. 5-7.

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“[Oltre alla musica hai qualche altra passione?] Si, amo scrivere aforismi e pensieri che nascono principalmente da esperienze e momenti vissuti giorno per giorno.”

Prevale (1983) disc jockey, produttore discografico e conduttore radiofonico italiano

Origine: Intervista di Andrea Belfiore, Professione Dj, Viviromamagazine.com, 4 aprile 2016, pp. 64-65.

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“Alla fine la memoria dei martiri non è un libro degli eroi, ma la storia di tante esistenze cristiane vissute con fede e stroncate dalla violenza. Come scriveva il grande teologo Karl Rahner, "il martirio è semplicemente la morte cristiana. Questa morte è quella che dovrebbe essere in assoluto la morte cristiana.”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Da La forza della debolezza: ecco l'insegnamento dei martiri,Jesus, maggio 2000; riportato in Santegidio.org http://www.santegidio.org/news/rassegna/00001/20000509_jesus02_IT.htm.

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“Quando nella vita hai vissuto certi periodi, impari a riconoscere anche negli altri quelle sfumature in bianco e nero che appaiono tra i colori e che ti fanno capire che c'è qualcosa che non funziona. Movimenti diversi, sguardi un po' persi e la mente che si trova altrove.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da George Michael, la voce stupenda che sussurrava parole tristi http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/01/13/25080-george-michael-la-voce-stupenda-sussurrava-parole-tristi, Il Popolo Veneto.it, 13 gennaio 2017.

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“Certamente non siamo gli unici animali che vivono l'esperienza del dolore e della sofferenza. In altre parole, non c'è una linea netta tra l'animale uomo e il resto del regno animale. È una linea indistinta e lo sarà sempre…
La paura in una scimmia, un cane, un maiale, viene vissuta verosimilmente alla stessa maniera della specie umana. Giovani animali, umani o di altre specie, mostrano, difatti, comportamenti simili quando sono ben nutriti e sicuri – sono vivaci, saltellano, fanno piroette, rimbalzano, fanno capriole – tanto che è difficile non credere che non provino sentimenti molto simili. Essi sono, in altre parole, pieni di gioia di vivere – sono felici… un giovane scimpanzé, dopo la morte della sua mamma, mostra un comportamento simile alla depressione che affligge i bambini – postura incurvata, dondolio, occhi offuscati fissi nel vuoto, perdita di interesse per quanto accade attorno a sé. Se un piccolo d'uomo può soffrire di dolore, così può soffrire un giovane scimpanzé…
…stare a chiedersi se scimpanzé, elefanti, cani e così via, sperimentino felicità, tristezza, disperazione, rabbia, è uno spreco di tempo – poiché queste cose sono evidenti a chiunque abbia… sperimentato nella sua vita una conoscenza degli animali.”

Jane Goodall (1934) etologa e antropologa britannica

Origine: Da Premessa, in Marc Bekoff, La vita emozionale degli animali; citato in Marini, [//books.google.it/books?id=fDaVAwAAQBAJ&pg=PA185 p. 185].

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“In certi libri ci sono passi in grado di penetrarci così a fondo che non possiamo più scordarli, non tanto per la bravura dell'autore quanto perché "la vicenda pare scorrere per conto suo", quasi "si fosse scritta da sé". Simili passi ci rimangono nella mente, o nel cuore - o comunque tu voglia chiamarlo - non tanto come portentose creazioni di un mastro artigiano quanto come momenti teneri, strazianti e dolorosi, che ricorderemo per anni e addirittura oltre alla stregua dei periodi d'inferno (o paradiso) che viviamo realmente. Quindi, vedi, se fossi un eccellente maestro della parola invece che l'ultimo arrivato tra i rubricisti, sarei sicuro che questa è una delle pagine della mia opera intitolata Rüya e Galip che potrebbero rimanere in mente per anni ai miei sensibili e intelligenti lettori. Ma è un tipo di certezza di cui non dispongo. È per questo che su questa pagina, caro lettore, vorrei lasciarti solo con i tuoi ricordi. E il modo migliore per farlo sarebbe suggerire al tipografo di coprire del tutto le pagine successive con un inchiostro nero. In modo che potessi essere tu a usare la tua fantasia allo scopo di creare ciò a cui io non so rendere giustizia con la mia prosa. E, per descrivere il nero del sogno in cui mi sono trovato sprofondato nel punto in cui ho interrotto la mia storia, ricordati il silenzio da cui è stata inondata la mia mente nel corso delle successive vicende, che ho vissuto come fossi sonnambulo. Considera dunque le pagine che seguono, le pagine nere, alla stregua dei ricordi di un sonnambulo.”

The Black Book

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“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Variante: Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto cinquemila anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è un'immortalità all'indietro.

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“Credo che Francesco sia l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Par. 11
Variante: Credo che Francesco sia l'esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. (Parte I, capoverso 11)

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“Figlia di una numerosa famiglia di umili origini, cresciuta in un quartiere della periferia di Mantova. Che dopo aver vissuto dolorose vicissitudini, decisi di fuggire dalla famiglia d'origine per costruirne una propria. Ma per questa decisione affrettata ebbi una vita solitaria e disagevole. L'unico e autentico amore che diede un senso alla mia vita la nascita dei miei due figli che mi diedero la forza e il coraggio di vivere. Una vita che nonostante il peso di un onere che ha segnato la mia esistenza e ormai rassegnata ed arresa ad un cognome che non mi appartiene in quanto mio padre biologico me lo ha negato. Una donna con un bagaglio di esperienze di vita inique che mi hanno indotto ha mettere fine al mio matrimonio. Ed una convivenza di undici anni con un uomo da un finale di una storia deprecabile, da depennare. Non sono certo fiera ne orgogliosa del mio vissuto, spinta dall' immenso amore per la vita è dal desiderio intenso di emergere dal l'indigenza che regnava nella mia famiglia. Ho fallito in tutti i sensi condannandomi all'autoisolamento distaccandomi dalla società e dal resto del mondo. La mia amata e bramata solitudine mi ha trasformata in una donna consapevole e decisa ad un isolamento di meditazione e di riflessione che mi ha indotto alla passione per la scrittura. Una biro e un foglio ed il desiderio di scrivere nero su bianco, per esprimere, narrare ed esporre i miei pensieri, desideri e speranze. Scrivendo racconti, frasi, poesie, partecipando a numerosi concorsi. A passo lento e cautamente sto uscendo dall'anonimato. Il mio impegno quotidiano, la perseveranza e la tenacia mi ha premiata. Il mio operato è stato inserito in Internet a disposizione di tutte le persone interessate a conoscermi anche se solo virtualmente. Orgogliosa e appagata di poter lasciare nel mondo la mia orma e una traccia della mia esistenza.”

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“Gli eventi accadono oltre la nostra conoscenza e controllo. Le nostre vite sono vissute per noi.”

Jim Morrison (1943–1971) cantautore e poeta statunitense

I Signori e Le Nuove Creature

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“Non è vero che non si possa vivere senza una donna. È vero soltanto che senza una donna non si può aver vissuto.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Detti e contraddetti

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“Oggi ti vorrei raccontare un poco di Cézanne. Per quanto riguarda il lavoro, così afferma, ha vissuto da bohémien fino a quarant'anni. Solo più tardi, con la conoscenza di Pissarro, ha preso gusto al lavoro. Ma, allora, fino al punto di passare gli ultimi trent'anni della sua vita non facendo altro che lavorare. Senza gioia invero, come sembra, con una rabbia incessante, in conflitto con ogni sua singola opera, perché nessuna di esse gli sembrava raggiungere ciò che egli riteneva essere la cosa più indispensabile. La chiamava la réalisation, e la trovava nei "veneziani" che aveva visto e rivisto al Louvre e apprezzava incodizionalmente. Il convincente, il farsi cosa. La realtà sublimata fino a divenire indistruttibile attraverso la propria esperienza dell'oggetto, era questo che gli pareva l'intento più intimo del suo lavoro; vecchio, malandato, ogni sera consunto fino allo spasimo dal regolare lavoro giornaliero (tanto che spesso andava a dormire alle sei, all'imbrunire, dopo una cena mandata giù distrattamente), arrabbiato, diffidente, deriso ogni qual volta si recava al suo atelier, schernito, maltrattato… sperava un giorno, di raggiungere quel compimento che egli sentiva come l'unico essenziale. In tal modo […] egli aveva esacerbato le difficoltà del suo lavoro nella maniera più ostinata… si muoveva avanti e indietro nel suo studio, che aveva la luce sbagliata, in quanto il capomastro non aveva ritenuto necessario dare ascolto a quel vecchio bizzarro che ad Aix erano tutti d'accordo nel non prendere sul serio […].”

Rainer Maria Rilke (1875–1926) scrittore, poeta e drammaturgo austriaco

Lettera a Clara, 9 ottobre 1907
Lettere su Cézanne

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“Bisogna vivere come si pensa, se no, prima o poi, si finisce col pensare come si è vissuto.”

Paul Bourget (1852–1935) scrittore, critico letterario

da Il demone meridiano, Salani Editori, Firenze 1956, p. 395

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“Forse solo in paradiso l'umanità vivrà per il presente; finora è sempre vissuta d'avvenire.”

Anton Pavlovič Čechov (1860–1904) scrittore, drammaturgo e medico russo

dai Quaderni

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“Una volta nella vita, per un momento mortale, ognuno di noi deve fare un tentativo per afferrare l'immortalità; se non ci provi non hai mai vissuto.”

Sylvester Stallone (1946) attore, sceneggiatore, regista , produttore cinematografico, scrittore ed imprenditore statunitense di origine i…

citato in AskMen.com http://uk.askmen.com/celebs/men/entertainment/36_sylvester_stallone.html#famous

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“C'è nel mondo qualche cosa che non può essere vissuta che a patto d'essere unica a possedere l'animo, d'essere presa per sempre e non affittata per ore, d'essere una sposa e non un'amante. È lazione religiosa.”

Giuseppe Prezzolini (1882–1982) giornalista, scrittore e editore italiano

da Centivio, p. 4, 1906
Origine: citato in Sandro Gentili, Carteggio di Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini, in introduzione, Volume 1

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“[Sui migliori compagni di squadra avuti in carriera nell'Inter] Con Ronaldo abbiamo vissuto il suo momento migliore, Roberto Baggio perché tutti sappiamo quello che rappresenta per il calcio mondiale, ed anche Ibrahimovic perché ha delle grandi qualità da attaccante.”

Javier Zanetti (1973) calciatore argentino

Origine: Citato in Una carriera da record, Zanetti ripercorre alcune tappe: "Ronaldo, Baggio e Ibra i più forti con cui ho giocato. L'allenatore migliore? Mourinho ci ha insegnato un nuovo modo di lavorare" http://www.goal.com/it/news/2/serie-a/2012/09/28/3409937/una-carriera-da-record-zanetti-ripercorre-alcune-tappe, Goal.com, 28 settembre 2012.

“Ho vissuto gare da Champions. La città è sempre stata intorno alla squadra azzurra, anzi sembrava che tutta la città fosse in campo al fianco della squadra. Napoli ha una tifoseria particolare e straordinaria. Il Napoli è lo stato d'animo della città.”

Origine: Citato in Biazzo: Il Napoli gioca un calcio europeo http://www.solonapoli.com/legginews.asp?Id=31571&titolo=Biazzo:%20%22Il%20Napoli%20gioca%20un%20calcio%20europeo%22#, SoloNapoli.com, 3 maggio 2011