Frasi su volta
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“Nel fare una profonda riverenza a qualcuno, si volta sempre le spalle a qualche altro.”

Ferdinando Galiani (1728–1787) economista

dalle Lettere Inedite

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“Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per cosí dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

incipit; 2001, p. 45
Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte
Variante: Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima come tragedia, la seconda come farsa.

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“Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall'esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.”

Italo Calvino (1923–1985) scrittore italiano

dalla prefazione del 1964 a Il sentiero dei nidi di ragno
Variante: Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall’esser definito; e questa definizione dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.

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“Così la macchina dell'oppressione sempre si volta contro chi la serve.”

da La gallina di reparto
I racconti

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“Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore che la paura.”

Francesco Guicciardini (1483–1540) scrittore, storico e politico italiano

da Se 'l Gran Capitano debbe accettare la impresa di Italia, in Discorsi politici

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“Il popolo di Parigi pensava che eliminando Robespierre avrebbe distrutto la tirannia, mentre lo scopo della sua eliminazione era in realtà quello di farla rifiorire più rigogliosa che mai. Ma una volta caduto Robespierre, l'esplosione fu tale che, nonostante tutti i loro sforzi, i terroristi non furono mai più capaci di riguadagnare il sopravvento.”

Napoleone Bonaparte (1769–1821) politico e militare francese, fondatore del Primo Impero francese

Origine: Dal Journal of the private life and conversation of the emperor Napoleon at Saint Helena by count de las Casas, London 1823; citato in George Rudé, Robespierre, traduzione di Maria Lucioni, Editori Riuniti, 1981.

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“Da quando esiste l'aereo, neanche i parenti più lontani sono più quelli di una volta.”

Helmut Qualtinger (1928–1986) attore, scrittore e giornalista austriaco

attribuzione da verificare: da alcuni autori attribuita a Helmut Schmidt
Senza fonte

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“Diceopoli: Dunque i denti converrà che anch'io vi mostri!
A mia volta i più diletti porrò a morte amici vostri.
Degli ostaggi ho in mio potere: or li prendo, ora li scanno. (p. 113)”

Aristofane (-448–-386 a.C.) commediografo greco antico

L'ostaggio è una cesta di carbone e i minacciati in questione sono il coro dei vecchi Acarnesi, adirati con Diceopoli per la sua iniziativa pacifista nei confronti degli Spartani
Gli Acarnesi

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“Il denaro è l'arma universale: per acquisirlo bastano tempo ed ingegnosità, e qualche volta il lavoro.”

Robert Anson Heinlein (1907–1988) autore di fantascienza statunitense

Lazarus Long l'Immortale

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“Il Vedanta insegna che il Nirvana può essere ottenuto qui e ora, che non dobbiamo aspettare la morte per raggiungerlo. Il Nirvana è la realizzazione del Sé; e una volta saputo questo, anche se solo per un momento, nessuno mai potrà essere ancora ingannato dal miraggio della personalità.”

Vivekananda (1863–1902) mistico indiano

citato in Swami Vivekananda - L'atman http://www.ramakrishna-math.org/index.php?option=com_content&view=article&id=116:swami-vivekananda-latman&catid=34:swami-vivekananda&Itemid=73

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“Socrate: Dimmi, dunque: discorsi su cosa? Nell'insieme delle cose esistenti, qual è l'oggetto dei discorsi di cui si serve la retorica?
Gorgia: Si tratta, o Socrate, delle più grandi e delle migliori fra le umane faccende.
Socrate: Ma, o Gorgia, è controversa anche questa tua affermazione, e non è affatto chiara. Immagino, infatti, che tu abbia già avuto occasione di sentir cantare nei banchetti quello scolio in cui si enumerano i beni, cantando che essere sani è il primo bene, secondo viene l'essere belli, e il terzo, come dice l'autore dello scolio, è l'essere ricchi senza frode.
Gorgia: L'ho già sentito. Ma a che proposito dici questo?
Socrate: Supponiamo che in questo istante ti si parassero dinanzi gli artefici di questi beni che l'autore dello scolio elogiava, cioè il medico, il maestro di ginnastica e l'uomo d'affari, e che per primo il medico dicesse: "O Socrate, Gorgia t'inganna: non è la sua arte ad occuparsi del bene più grande per gli uomini, ma la mia". Se io allora gli domandassi: "E chi sei tu per dire questo?", egli certamente mi risponderebbe che è medico. "Ebbene, cosa hai detto? è forse opera della tua arte il bene più grande?" "E come potrebbe non esserlo", probabilmente direbbe, "Socrate, visto che si tratta della salute? Che cosa è bene più grande per gli uomini della salute?". Se poi, dopo di lui, a sua volta, il maestro di ginnastica dicesse: "Resterei stupito anch'io, Socrate, se Gorgia sapesse dimostrarti che il bene che è frutto della sua arte è maggiore di quanto io saprei dimostrare che lo è il bene prodotto dalla mia arte", io, a mia volta, potrei dire anche a costui: "E tu chi sei, o uomo, e qual è il tuo mestiere?". "Sono maestro di ginnastica", risponderebbe, "e il mio mestiere è di rendere gli uomini belli e forti nel corpo". Dopo il maestro di ginnastica, sarebbe l'uomo d'affari a dire, con fare, credo, assai sprezzante per tutti: "Ebbene, pensaci su, Socrate, se ti pare che esista bene più grande della ricchezza, sia presso Gorgia sia presso chiunque altro". Ed io allora gli direi: "E allora? Ne sei forse l'artefice?". Egli affermerebbe di esserlo. "E chi sei tu?"”

Platone libro Gorgia

"Un uomo d'affari". "E allora? Pensi forse che il bene più grande per gli uomini sia la ricchezza?", diremo noi. "E come no?", risponderà.
Gorgia

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“Nessuno vive perché lo vuole. Ma una volta che vive lo deve volere.”

Ernst Bloch (1885–1977) scrittore e filosofo tedesco

da Diritto naturale e dignità umana, traduzione di G. Russo, Giappichelli, Torino, 2005

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“Mentre scendevamo mi disse: "Oh, deve stare attento, l'entrata è un po' scomoda". "Lo so, grazie," risposi. Questa storia cominciava ad annoiarmi. […] Diedi un colpo alla porta di pesante tela e mi lanciai attraverso con decisione. Naturalmente inciampai sul gradino, volai per aria e, prima di rendermi conto di cosa fosse successo, mi ritrovai con i denti ben conficcati tra una lampadina rossa e una blu in mezzo alle luci della ribalta. Stavo recitando in un teatro molto capiente, il che significa che qualunque sia la reazione degli spettatori arriva con la forza di un tuono a chi sta davanti a loro sul palcoscenico. Il volume di quella reazione specifica mi rintronò per un secondo o due. Mi rimisi in piedi in qualche modo, spolverandomi un po' i vestiti e stetti fermo per un attimo a scrutare il pubblico; poi mi girai e gettai uno sguardo a Ruby Miller che era sufficientemente professionista da non muovere un capello. Tornai a guardare il pubblico con aria supplichevole, ma non sembrava intenzionato a rinunciare così facilmente alla più grande risata del secolo. Nei molti anni trascorsi da allora a oggi ho recitato con gioia in numerose commedie […] Mi sono illuso di poter generalmente conquistare il livello di risate che io o la situazione comica meritavamo, ma ho sospirato invano; mai, proprio mai, nella mia vita ho sentito un suono così esplosivo e alto come il gioioso clamore sollevato da quel pubblico. Tutte le volte che ho pensato di avere motivo per essere soddisfatto di me stesso, il ricordo della mia prima entrata su un palcoscenico professionale ha immediatamente ristabilito il mio senso di equilibrio. Avanzai con aria miserevole sul palcoscenico verso Ruby e sedetti al suo fianco sul divano, lasciando che lei, con il suo fantastico senso della sincronizzazione, da grande esperta, facesse smettere quelle risate. […] Finalmente la mia parte sulla scena si concluse, mi alzai, mi chinai a baciare la mano a Ruby e uscii, questa volta evitando il gradino, piacevolmente accompagnato da un breve, allegro scoppiettio di applausi da parte di quel generosissimo pubblico. Al che mi montai la testa, in un allarmante risorgere di presunzione.”

Laurence Olivier (1907–1989) attore e regista britannico

Origine: Confessioni di un peccatore, pp. 36-37

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“Negus: Perché la gente ci ferma per strada e per dirci che Margaret Thatcher non è solo inflessibile, lei non è solo a senso unico, in più occasioni lei è così testarda che con lei non si può parlare?Thatcher: Vuole dirmi che l'ha fermato per strada, chi glielo ha detto?
Negus: Britannici ordinari. […]
Thatcher: Dove?
Negus: Durante una conversazione, nei pub. […]
Thatcher [interrompendolo]: Credevo che lei fosse appena arrivato dal Belize!
Negus: Oh, questa non è la prima volta che vengo qui.
Thatcher: Vuole dirmi chi, dove e quando?
Negus: Britannici ordinari, nei ristoranti e nei taxi.
Thatcher: Quanti?
Negus: […] in taxi?
Thatcher: Quanti?
Negus: Direi almeno uno o due.
Thatcher: Perché non vuole dirmi i loro nomi e chi sono?”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

da un'intervista con George Negus per il programma televisivo australiano 60 minuti
Premiership, Primo mandato come primo ministro
Origine: Citato in The electronic reporter: broadcast journalism in Australia http://books.google.it/books?id=Kh6iGKS6Xo8C&lpg=PA140&ots=ZPAKdEn6X0&dq=why%20do%20people%20stop%20us%20in%20the%20street%20almost%20and%20tell%20us%20that%20margaret%20thatcher&pg=PA140#v=onepage&q=why%20do%20people%20stop%20us%20in%20the%20street%20almost%20and%20tell%20us%20that%20margaret%20thatcher&f=false, Barbara Alysen in Google Books

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“Avrei preferito il ferro, ma andrà bene anche il bronzo. Non arrugginisce. E spero che questa volta, rimanga la testa.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

nell'articolo "Statue of Margaret Thatcher Unveiled" della "Associated Press", 22 febbraio 2007
I might have preferred iron, but bronze will do. It won't rust. And, this time I hope, the head will stay on.
Post-premiership
Origine: Sulla inaugurazione di una statua in suo onore ai membri della Camera dei Comuni. Una precedente statua di marmo della Baronessa Thatcher era stata decapitata nel 2002 http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/2091200.stm.

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“Gli sarebbe piaciuto venire al mondo in tutte le epoche, di continuo, e ogni volta, preferibilmente, per sempre.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La tortura delle mosche

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“Ogni volta che non ha niente da dire nomina Dio.”

Elias Canetti (1905–1994) scrittore, saggista e aforista bulgaro

La tortura delle mosche

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“Cosa posso dirvi – rispose Jura. Si mosse irrequieto sulla seggiola, si alzò, fece alcuni passi e sedette di nuovo. – Prima di tutto, domani vi sentirete meglio, ci sono i sintomi, son pronto a farmi tagliare la testa. E poi: la morte, la coscienza, la fede nella resurrezione… Volete sapere la mia opinione di naturalista? Non sarebbe meglio un'altra volta? No? Subito? Bene, come volete. Solo che è una cosa difficile, così, di punto in bianco –…..
– La resurrezione. Nella forma più volgare in cui se ne parla, a consolazione dei deboli, mi è estranea. E anche le parole di Cristo sui vivi e sui morti io le ho sempre intese in un altro modo. Dove mettereste questi immensi eserciti arruolati in tutti i millenni? Non basterebbe l'universo, le divinità, il bene e il raziocinio dovrebbero cedere il posto. In quell'avida calca animalesca sarebbero schiacciati.
– Ma, nel tempo, sempre la medesima vita, incommensurabilmente identica, riempie l'universo, a ogni ora si rinnova di innumerevoli combinazioni e trasformazioni. Ecco, voi vi preoccupate se risorgerete o meno, mentre siete già risorta, senza accorgervene, quando siete nata.
– Sentirete dolore? Sente forse il tessuto la propria dissoluzione? Cioè, in altre parole, che sarà della vostra coscienza? Ma che cos'è la coscienza? Vediamo. Desiderare coscientemente di dormire è insonnia garantita, tentare coscientemente di avvertire il lavorio del propria digestione è esattamente perturbare la sua innervazione. La coscienza è un veleno, un mezzo di autoavvelenamento per il soggetto che la applica a se stesso. La coscienza è luce, proiettata al di fuori e che illumina la strada a noi, perché non si inciampi. La coscienza sono i fari accesi davanti ad una locomotiva che corre. Rivolgete la loro luce all'interno e succederà una catastrofe.
– Dunque, che sarà della vostra coscienza? Della vostra. La vostra. Ma voi cosa siete? Qui sta il punto. Guardiamo meglio. In che modo avete memoria di voi stessa, di quale parte del vostro organismo siete cosciente? Dei vostri reni, del fegato, dei vasi sanguigni? No, per quanto ricordiate, di voi vi siete sempre accorta di una estrinsecazione, in un atto, nelle opere delle vostre mani, in famiglia, fra gli altri. E, ora, state bene attenta. L'uomo negli altri uomini, ecco che cos'è l'anima dell'uomo. Ecco che cosa siete voi, ecco di che cosa ha respirato, si è nutrita, di che cosa si è abbeverata per tutta la vita la vostra coscienza. Della vostra anima, della vostra immortalità, della vostra vita negli altri. E allora? Negli altri siete vissuta, negli altri resterete. Che differenza fa per voi se poi ciò si chiamerà memoria? Sarete ancora voi, entrata a far parte del futuro.
– Un ultima cosa. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. La morte non esiste. La morte non riguarda noi. Ecco, voi avete parlato di talento, questa è un'altra cosa, una cosa nostra, scoperta da noi. E il talento, nella sua nozione più alta e più lata, è il dono della vita.
– Non vi sarà morte, dice Giovanni Evangelista: guardate come è semplice la sua argomentazione. Non vi sarà morte, perché il passato è ormai trascorso. Quasi come dire: non vi sarà morte, perché questo è già stato visto, è vecchio e ha stancato, e ora occorre qualcosa di nuovo e il nuovo è la vita eterna.
Parlando, Jura passeggiava per la stanza.”

Dormite, – disse accostandosi al letto e ponendo le mani sulla testa dell'inferma. Passò qualche minuto e Anna Ivànova cominciò ad assopirsi.
Silenziosamente Jura uscì dalla camera e disse alla Egòrovna di richiamare l'infermiera. «Che diavolo,- pensò,- sto diventando una specie di ciarlatano. Mi metto pure a fare scongiuri, a curare la gente imponendo le mani».
Il dottor Živago

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“[Annunciando il suo ritiro agli US Open 2012] All'inizio di quest'anno sapevo che una volta arrivato a questo torneo avrei saputo se era giunto il momento di dire basta oppure no. Quando sono sceso in campo per il primo turno, ho sentito che era il momento.”

Andy Roddick (1982) tennista statunitense

Origine: Citato in Alessandro Mastroluca, Roddick: autunno a New York "Ho amato ogni minuto" http://www.ubitennis.com/sport/tennis/2012/08/31/765339-roddick_autunno_york.shtml, Ubitennis.com, 31 agosto 2012.

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“Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare, fino al disgusto di ricominciare perché ogni volta è poi sempre lo stesso.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Canzone per Piero
Stanze di vita quotidiana
Variante: Chi glielo dice a chi è giovane adesso | di quante volte si possa sbagliare, | fino al disgusto di ricominciare | perché ogni volta è poi sempre lo stesso.

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