Frasi su bagnato

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema bagnato, cuore, vita, lacrima.

Frasi su bagnato

Fëdor Dostoevskij photo

“Ancora sedicenne, li osservavo con cupa meraviglia; già allora mi stupivano la grettezza del loro pensiero, la stupidità delle occupazioni, dei giochi, dei discorsi loro. Non capivano certe cose cosí indispensabili, non s'interessavano di argomenti cosí suggestivi e impressionanti che per forza presi a considerarli inferiori a me. Non era la vanità offesa che mi ci spingeva, e, per amor di Dio, non venitemi avanti con le obiezioni convenzionali, rancide fino alla nausea, che io non facevo che sognare, mentre essi già allora capivano la vita reale. Nulla essi capivano, nessuna vita reale, e vi giuro che questo, appunto, era ciò che piú m'indignava in loro. Al contrario, la realtà piú evidente, piú abbagliante la percepivano in modo fantasticamente sciocco e già allora si abituavano ad inchinarsi nient'altro che al successo. Di tutto ciò che era giusto, ma umiliato e oppresso, ridevano crudelmente e vergognosamente. La posizione la consideravano ingegno; a sedici anni discorrevano già di comodi posticini. Naturalmente, in questo molto derivava dalla stupidità, dal cattivo esempio che aveva sempre circondato la loro infanzia e adolescenza. Erano depravati fino alla mostruosità. S'intende che anche qui c'era soprattutto esteriorità, soprattutto cinismo ostentato, s'intende che la giovinezza e una certa freschezza trasparivano anche in loro perfino attraverso la depravazione; ma in loro non era attraente nemmeno la freschezza e si manifestava come una specie di bricconeria. Io li odiavo tremendamente, sebbene fossi magari peggio di loro. Essi mi ripagavano della stessa moneta, e non nascondevano la propria ripugnanza per me. Ma io non desideravo piú il loro affetto; al contrario, avevo sempre sete della loro umiliazione.”

Fëdor Dostoevskij (1821–1881) scrittore e filosofo russo

A proposito della neve bagnata, III; 2002, p. 70

Gesù photo
Fabio Volo photo

“Corpi bagnati ballano in cerchio, sguardi affamati prendono esempio”

Marino Alberti musicista italiano

Origine: Festa

Umberto Eco photo
Fëdor Dostoevskij photo
Pierpaolo Lauriola photo

“Ci siamo bagnati l'anima, abbiamo messo del miele sulle nostre ferite | leccandoci la pelle, lentamente.”

Pierpaolo Lauriola (1975) cantautore italiano

da Leccandoci la pelle, n. 6
Quando arriva La Sera

Paulo Coelho photo
Claudio Baglioni photo

“Ed io incendiai tutto di te ma si smorzò bagnato dal pianto del rimpianto.”

Claudio Baglioni (1951) cantautore italiano

da Reginella Reginè
Io sono qui

Jovanotti photo

“Viva l'Italia bagnata dal mare anche se è un mare di guai.”

Jovanotti (1966) cantautore, rapper e disc jockey italiano

versione alternativa di Safari cantata al programma televisivo Non perdiamoci di vista, 2009
Safari

Victor Hugo photo

“Nel centro della tela, nel posto ove suole stare il ragno, Gwynplaine vide una cosa formidabile e magnifica: una donna nuda.
Non assolutamente nuda. Questa donna era vestita e vestita dalla testa ai piedi. Indossava una camicia lunghissima, come le stole d'angeli nei quadri di santi, ma così sottile che sembrava bagnata, Donde un incirca di donna nuda, più fervido e pericoloso che la nudità assoluta.
La tela d'argento trasparente era una tenda. Fermata soltanto in alto, essa poteva essere sollevata. Separava la sala di marmo, ch'era una sala da bagno, da una camera, ch'era una camera da letto. Questa camera, piccolissima, era una specie di grotta tutta specchi. Ovunque cristalli veneziani, aggiustati poliedricamente, congiunti da bacchette dorate, riflettevano il letto ch'era nel centro. Su quel letto, d'argento come la toeletta e il canapè, era sdraitata la donna. Ella dormiva.
Dormiva col capo supino. Coi piedi respingeva le coltri, come il succubo sopra al quale aleggia il sogno.
Il suo guanciale di trine era caduto a terra sul tappeto. Fra la sua nudità e lo sguardo dell'uomo, erano due ostacoli: la camicia e la tenda di velo d'argento. Due trasparenze. La camera, più alcova che camera, era illuminata lievemente dal riflesso della sala da bagno.
Forse la donna non aveva pudore, e la luce invece ne aveva ancora.
Il letto era senza colonne, né cortinaggio, né cielo, così che la donna, aprendo gli occhi, poteva vedersi riflessa mille volte nuda negli specchi che aveva sopra il capo.
Una veste da camera di magnifica seta della Cina era gettata sulla sponda del letto.
Oltre il letto, in fondo all'alcova, era forse una porta, nascosta, segnata da uno specchio piuttosto grande, sul quale eran dipinti pavoni e cigni.
Al capezzale del letto era fermato un leggio d'argento ad aste girevoli, ed a fiaccole fisse, sul quale si poteva vedere un libro aperto, che in cima alle pagine aveva questo titolo a letteroni rossi: Alcoranus Mahumedis.
Gwynplaine non scorgeva nessuna di queste cose. La donna: ecco quello che vedeva.”

1967, p. 236
L'uomo che ride

Concita De Gregorio photo
Cecília Meireles photo
Sergej Aleksandrovič Esenin photo
Stefano Benni photo

“Fino a pochi anni fa, il bar era luogo di sedentari, la cui unica attività fisica era il sollevamento di bicchieri, boccette o mazzi di carte. Ma soprattutto negli ultimi anni, è diventato il centro di smistamento di tutta una serie di attività sportive contrassegnate dall'abbigliamento specializzato e da un'assoluta dedizione. Ecco alcuni dei più comuni atleti da bar.

I maratoneti

Gruppo di signori con pantaloncini di raso e canottiere traforate da cui erompono savane di peli. Sotto pance da gestanti nascondono marsupi pieni di misteriose pasticche rinvigorenti e bibite energomiche. Si involano in branchi verso i tornanti collinari e tornano sudatissimi, dicendo di aver percorso decine di chilometri. Alcuni si controllano il battito cardiaco, altri segnano i tempi sulla tabella di allenamento. Proprio quando credono di aver convinto tutti delle loro imprese sportive entra un amico con un borsello e dice: ""Ehi ragazzi, chi di voi ha dimenticato questo al ristorante, un'ora fa?"".

Il maratoneta solitario

Uomo magrissimo, di età indefinibile, sempre bagnato anche in estate, che corre con un'espressione di grande sofferenza sul volto, si tocca la gamba, si massaggia il fegato, tossisce e sputa ma continua a correre, nello smog cittadino e tra i clacson delle auto, alle due del pomeriggio in agosto e sotto la neve in gennaio, sempre con quel look da Calvario e un paio di occhiali gialli che forse nascondono lacrime. La domanda è: quale peccato deve scontare il maratoneta solitario?”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
Guido Cavalcanti photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Gaio Giulio Cesare photo

“La città di Alesia si trovava alla sommità di un colle molto elevato […] Le radici di questo colle erano bagnate da due parti da due fiumi. Davanti alla città si estendeva una pianura di circa tre miglia, dagli altri lati la città era circondata da colli di uguale altezza posti a non molta distanza.”

VII, 69, traduzione di F. Brindesi, Rizzoli, Milano
Ipsum erat oppidum Alesia in colle summo admodum edito loco [...] Cuius collis radices duo duabus ex partibus flumina subluebant. Ante id oppidum planities circiter milia passuum III in longitudinem patebat; reliquis ex omnibus partibus collis mediocri interiecto spatio pari altitudinis fastigio oppidum cingebant.
Commentarii de bello gallico

Fëdor Ivanovič Tjutčev photo
Atto Vannucci photo

“Non vi è palmo di terreno non bagnato dal sangue dei martiri della libertà.”

Atto Vannucci (1810–1883) storico, patriota e politico italiano

I martiri della libertà italiana dal 1794 al 1848

Naguib Mahfouz photo
Stephenie Meyer photo
Philippe Delerm photo
Lauren Kate photo
Paola Turci photo

“Mi sono ritrovata a Lourdes, da atea, profondamente atea. Quando mi hanno detto di andare a messa ho detto lasciate perdere, non fa per me. E invece lì è cominciato qualcosa di inspiegabile: non ho avuto visioni, ma mi sono bagnata nell'acqua e ho sentito qualcosa. Questo è un altro di quei temi che ho fatto sempre difficoltà a confessare: oggi io credo, anche se non vado a messa, non pratico, ma credo.”

Paola Turci (1964) cantautrice italiana

Origine: Da Verissimo – Tutti i colori della cronaca, Canale 5, 9 maggio 2015; citato in Paola Turci: «L'incidente stradale mi ha donato la fede» http://www.vanityfair.it/people/italia/15/05/10/paola-turci-incidente-stradale, Vanityfair.it, 10 maggio 2015.

Alan Lomax photo
Ambrose Bierce photo
Alfonso Gatto photo
Paulo Coelho photo
Federico García Lorca photo
Georges Bataille photo
Simone de Beauvoir photo
Michelangelo Rampulla photo
Carl Gustav Jung photo
Pitigrilli photo

“Il tatto è l'arte di camminare sulla carta bagnata senza lacerarla.”

Pitigrilli (1893–1975) scrittore e aforista italiano

Kamatoto
La donna di 30, 40, 50, 60 anni

Gilbert Keith Chesterton photo
Roberto Bolaño photo
Aleksandr Konstantinovič Voronskij photo
William C. Rhoden photo

“In questo bagnato e ventoso pomeriggio di Domenica, poi diventato sera, un giovane uomo è cresciuto, in statura e leggenda. Rafael Nadal, il principe, è diventato Re di Wimbledon.”

Origine: Citato in Andrea Nizzero, "Il tennis del 2008, in 25 frasi" http://www.ubitennis.com/2008/12/19/139786-tennis_2008_frasi.shtml, Ubitennis.com

Andre Agassi photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Fëdor Dostoevskij photo
Maria Maddalena de' Pazzi photo

“Bisogna haver invidia alla terra del Calvario bagnata, e inzuppata dal Sangue di Giesù Cristo.”

Maria Maddalena de' Pazzi (1566–1607) monaca e mistica italiana

Detti e sentenze memorabili, Sentenze e detti generali tratti dalla sua Vita e da suoi scritti, utili a tutti, ma particolarmente alle persone religiose

Andrea Bocelli photo

“Io chiedo all'amore, quell'ombra nel cuore bagnata di sole.”

Andrea Bocelli (1958) cantante lirico italiano

da Incanto
Andrea

Carlo Lucarelli photo
Enzo Biagi photo
Carlos Ruiz Zafón photo
Sophie Scholl photo

“Oh Calabria, terra bagnata dal mare per ben 365 giorni all'anno, senza interruzioni!”

Rocco Barbaro (1955) comico e cabarettista italiano

Senza fonte

Poggio Bracciolini photo
Paolo Rossi (attore) photo
Dente (cantante) photo

“So benissimo cosa c'è | nei tuoi occhi bagnati, | un po' di pioggia, | un po' di ferite.”

Dente (cantante) (1976) cantautore italiano

da Solo andata, n. 13
L'amore non è bello

Gianni Agnelli photo
Rino Gaetano photo

“Quante volte il cammino era stretto | e noi per passare ci dovemmo inchinare, | alla fonte l'acqua scorre serena | e non c'è lo straccio che asciuga il bagnato.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da L'umidità che manca, 5<sup>a</sup> composizione, p. 56
Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite, Canzoni inedite, Primo quaderno

Rino Gaetano photo

“Chi coglierà il mio fiore bagnato di brina, | un principe azzurro o forse io adulta, io bambina.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Sei ottavi, n. 4
Aida

“Se è secco fumalo. Se è bagnato bevilo. Se si muove scopatelo. Se non si muove caricalo sul furgone.”

Zucchero (1955) composto chimico chiamato comunemente zucchero

Citazioni di Zucchero
Origine: Dal book fotografico di Live in Italy.

Ettore Sottsass photo
Giovanni Pascoli photo

“Chi ha toccato una volta un'ingiuria – di sangue e di morte – non cesserà mai di toccarne di nuove. Piove sul bagnato: lagrime su sangue, e sangue su lagrime.”

Giovanni Pascoli (1855–1912) poeta italiano

Nota bibliografica di Giovanni Pascoli per la sesta edizione di Myricae

Henry Miller photo

“Garrotiamoli, ma non con la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta attorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia.”

Pier Gianni Prosperini (1946) politico italiano

http://www.ilgiornale.it/interni/il_tour_camel__dellassessore/18-03-2007/articolo-id=164614-page=2-comments=1 ilGiornale
Variante: Garrottiamoli i gay... Ma non la garrota di Francisco Franco. Alla maniera degli Apache: cinghia bagnata legata stretta intorno al cranio. Il sole asciuga il laccio umido, il cuoio si ritira, il cervello scoppia.

Umberto Saba photo
Strabone photo
Vinicio Capossela photo
Rocco Scotellaro photo
Gaio Plinio Secondo photo
Tyler Hamilton photo
Romain Grosjean photo

“Se c'è qualcosa che posso imparare da Kimi e Fernando è che non mollano mai. Ogni volta che entrano in macchina, riescono a tirare fuori il 100%, che sia una macchina buona o non buona, che ci sia asciutto o bagnato.”

Romain Grosjean (1986) pilota automobilistico francese

Origine: Citato in Grosjean: "Alonso e Raikkonen vogliono essere i numeri uno" http://www.formulapassion.it/2014/02/f1-grosjean-alonso-e-raikkonen-vogliono-essere-numeri-uno/, FormulaPassion.it, 4 febbraio 2014.

Johan Ludvig Runeberg photo
Pietro Nigro photo
Anastacia photo
Herta Müller photo
Domenico Rea photo
Ettore Romagnoli photo
Susanna Tamaro photo

“Tu che per questa palude di canne | guidi la barca dei morti, | abbi di me pietà, | e al figlioletto mio ora che scende | per la scaletta porgigli la mano. | È in bilico sui sandali, trema la creatura | di scivolare coi piedini nudi | sulla sabbia bagnata.”

Diodoro Zona poeta greco antico

Sandalini di bimbo nell'Ade
Origine: Il titolo è di Manara Valgimigli. Classico e Mediazione, p. 232.
Origine: Traduzione di Manara Valgimigli. Citato in Marcello Gigante, Classico e Mediazione, Contributi alla storia della filologia antica, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1989, pp. 232-233.

Alda Merini photo
Bruce Marshall photo

“Per me l'atto di pensare e quello di esprimere i pensieri non sono simultanei, e neppure necessariamente consecutivi. So di pensare e parlare nella stessa lingua, e so che in teoria non c’è ragione per cui io non possa comunicare i miei pensieri non appena si formano o immediatamente dopo; eppure la lingua in cui io penso e quella in cui parlo sembrano spesso talmente lontane che mi pare impossibile colmare il vuoto sul momento, o anche retroattivamente.
Mi ha sempre affascinato l’idea della traduzione simultanea, come alle Nazioni Unite, dove nel pubblico tutti hanno gli auricolari e si sa che nelle retrovie gli interpreti ascoltano quello che viene detto e lo trasformano in un’altra lingua. Capisco che questo sia possibile, ma per me ha del miracoloso – che le parole siano lanciate in aria in una lingua e ricadano a terra in un’altra come una palla. Credo che nel mio cervello ci sia una specie di setaccio che impedisce un rapido (e tanto meno simultaneo) travaso dei pensieri in parole. Un po’ come il filtro nello scarico della vasca da bagno; c’è qualcosa che mantiene i miei pensieri nel cervello, e così bisogna cavarli a forza, come quegli schifosi grovigli di capelli bagnati.
Riflettevo sui concetti di pensiero e di linguaggio, a quanto sarebbe stato difficile esprimerli – o quantomeno spossante, come se pensarli fosse già abbastanza e dirli fosse pleonastico o riduttivo, perché lo sanno tutti che la traduzione svilisce un testo, è sempre meglio leggere un libro nella lingua originale (À la recherche du temps perdu). Le traduzioni sono delle approssimazioni soggettive e questo è esattamente quello che provo quando parlo: quello che dico non è quello che penso ma solo quello che più gli si avvicina, con tutti i limiti e le imperfezioni del linguaggio. Quindi penso spesso che sia meglio stare zitto anziché esprimermi in modo inesatto.”

Peter Cameron (1959) scrittore statunitense
Henry De Montherlant photo
Annalisa (cantante) photo
Francesco Cangiullo photo

“Il restaurant Astarita è abbacinato di luce elettrica e resta avvitato nel mare dai violenti riflessi di gesso elettrico liquido. Le barche da nolo nella penombra turchina si ninnano come fette di poponi. Le caldarroste scoppiettano. Una padella frigge. Un odore di olio e di pesce fritto e di mare. Seduti a riva gruppi di popolane stritolano i tarallini bagnati nell'acqua sulfurea. Il mozzo resupino nella speranza, con gli occhi e la bocca alle stelle, canta una canzone di nasse… Gli abitanti marinai del borgo luciano, sono addossati alle finestre terrene dalle quali sfolgora l'aureo salone dello chalet Savoia. quei vani dame in décolletés e cavalieri in frac. Salone, dame e cavalieri tipo Vedova allegra… A mezzanotte, poi, nei restaurants di Santa Lucia Nuova trillano tutti i mandolini dei posteggiatori della riva, che cantano alle mense delle chanteuses ancora pulsanti di canzoni cantate e ballate…
E allora tu, nell'odor del mare, senti un odor d'amore…”

Francesco Cangiullo (1884–1977) scrittore, poeta e pittore italiano

da Serate futuriste, Editrice Tirrena, Napoli, 1930
Variante: Il restaurant Astarita è abbacinato di luce elettrica e resta avvitato nel mare dai violenti riflessi di gesso elettrico liquido. Le barche da nolo nella penombra turchina si ninnano come fette di poponi. Le caldarroste scoppiettano. Una padella frigge. Un odore di olio e di pesce fritto e di mare. Seduti a riva gruppi di popolane stritolano i tarallini bagnati nell'acqua sulfurea. Il mozzo resupino nella speranza, con gli occhi e la bocca alle stelle, canta una canzone di nasse... Gli abitanti marinai del borgo luciano, sono addossati alle finestre terrene dalle quali sfolgora l'aureo salone dello chalet Savoia. quei vani dame in décolletés e cavalieri in frac. Salone, dame e cavalieri tipo Vedova allegra... A mezzanotte, poi, nei restaurants di Santa Lucia Nuova trillano tutti i mandolini dei posteggiatori della riva, che cantano alle mense delle chanteuses ancora pulsanti di canzoni cantate e ballate...
E allora tu, nell'odor del mare, senti un odor d'amore...(da Serate futuriste, Editrice Tirrena, Napoli, 1930)
Origine: Citato in Giovanni Artieri, Napoli, punto e basta?, [Divertimenti, avventure, biografie, fantasie per napoletani e non], Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1980, pp. 605-606.

Jean Rhys photo

“Ci guardammo negli occhi, io col viso bagnato di sangue, lei di lacrime. Fu come se vedessi me stessa. In uno specchio.”

Jean Rhys (1890–1979) scrittrice britannica

Origine: Da Il grande mare dei Sargassi. Citato in AA.VV., Il libro della letteratura, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 290. ISBN 9788858024416