Frasi su cap.
pagina 21

Don DeLillo photo
Sabino Cassese photo
Robert Musil photo
Léon Bloy photo

“[…] l'anima vivente di tutti i popoli.”

Léon Bloy (1846–1917) scrittore, saggista e poeta francese

da cap. IV La battaglia, p. 77
L'anima di Napoleone

Jerome Klapka Jerome photo
Vittorio Messori photo

“Con chi potrai confidarti, a chi potrai rivolgerti per attenuare un poco l'angoscia e la solitudine? […] Ti rivolgerai allora al politico, al sindacalista, al sociologo? Ma tutti questi signori hanno da smerciare teorie e strategie solo per i forti, i sani, i giovani. Il vecchio e la sua prospettiva di morte sono doppiamente tabù perché mettono in crisi sia il loro potere che il loro profondo: che ne sarà della loro autorità e delle loro parole quando essi stessi non saranno che degli ex?
Pensa a uno dei nuovi, veri potenti delle società occidentali: il boss sindacale, almeno in certe versioni italiane contemporanee; non, è chiaro, in quelle coraggiose e benefiche di epoche passate, o anche di oggi in molti Paesi, magari in quelli dove – stando alle teorie – i sindacalisti non sarebbero più necessari perché i lavoratori stessi avrebbero già il potere… Qualcuno, qui, rischierà più che mai lo scandalo: di sindacati e sindacalisti – impone un dogma riverito – non si può parlare se non bene, anzi benissimo. Qui bisognerebbe sempre parlare in termini di nobili, disinteressati paladini dell'ideale, di cavalieri senza macchia e senza paura dell'Umanità. Ma io me la rido di quelli che infrangono le statuette dei vecchi santi per costruirsene altre nuove. Rifiuto di considerare categorie o persone non caso per caso, in base all'oggettività ma in base a pregiudizi, favorevoli o sfavorevoli che siano. Non riconosco come sacra alcuna istituzione umana: se voglio il "Sacro" so dove andarlo a cercare; preferisco l'originale, non le imitazioni.”

Cap. II, Anni alla vita e non vita agli anni
Scommessa sulla morte

J. D. Salinger photo
Bertrand Russell photo
Evelyn Waugh photo
Jean Prieur photo
Iginio Ugo Tarchetti photo
Plutarco photo
Pascal Quignard photo

“Le due grandi invenzioni: la grotta nella montagna, il libro nel linguaggio.”

Pascal Quignard (1948) scrittore e saggista francese

cap. XLIV, 139
Ombre erranti

Alessandro Manzoni photo

“Un barbaro non privo d'ingegno.”

cap. VII
I promessi sposi

Patrick O'Brian photo
Plutarco photo
Jean Prieur photo
Charles Dickens photo
Robert Musil photo
Piero Angela photo
Charles Dickens photo
Bertrand Russell photo
Jack London photo
Alessandro Manzoni photo
Antonio Fogazzaro photo
J. D. Salinger photo
Charles Robert Maturin photo
Jerome Klapka Jerome photo

“Il mondo appartiene alla Malinconia, allora, una pensosa vergine, che non ama il riverbero del giorno.”

Cap. I nervi, p. 27
I pensieri oziosi di un ozioso
Origine: Maiuscolo nel testo

William Faulkner photo
Daphne du Maurier photo
Vittorio Messori photo
Giorgio Bassani photo
Arto Paasilinna photo
Caparezza photo
Piero Angela photo
Jean-François Melon photo
Plutarco photo
Jerome Klapka Jerome photo
Curzio Malaparte photo
Alessandro Manzoni photo
Louisa May Alcott photo

“Le vacanze estive, se spese bene, fanno miracoli nelle menti e nei corpi stanchi.”

Louisa May Alcott (1832–1888) scrittrice statunitense

cap. 21; 2016
Jack e Jill

Johann Nepomuk Nestroy photo
Don DeLillo photo
Karel Čapek photo
Hélène Carrère d'Encausse photo
Henry Stephens Salt photo
Giuseppe Mazzini photo
Hélène Carrère d'Encausse photo
Raymond Benson photo
Ippolito Nievo photo
Ignazio Silone photo
Robert Musil photo
Alessandro Manzoni photo
Luigi Pirandello photo

“E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue.”

cap. III, p. 59
I vecchi e i giovani

Robert Musil photo
Alessandro Manzoni photo
Hélène Carrère d'Encausse photo

“Erano queste le caratteristiche invocate dai partigiani dell'integrazione. I responsabili del movimento operaio lavoravano quindi all'avvicinamento tra operai ebrei e non ebrei, assicurando che quello che li accomunava (la loro condizione) era più importante di quello che li divideva (l'ebraismo). Senza dubbio, nei gruppi operai ebraici ci si esprimeva soprattutto in yiddish, ma per il semplice motivo che quello era il modo più facile di comunicare. Tuttavia, il primo intellettuale ebreo a constatare le difficoltà di un progetto di assimilazione fu proprio Martov. Indirizzandosi il 1º maggio 1894 agli operai di Vilno, egli affermò che gli interessi degli operai russi ed ebrei non erano sempre concordanti. Certamente, essi dovevano lottare insieme, ma gli ebrei non potevano fidarsi completamente dei russi. Occorreva dunque, concluse Martov, formare delle organizzazioni separate. Opinione destinata ad avere un seguito in un'epoca in cui un terrificante antisemitismo era diventato prassi quotidiana.
Fu contro questa visione specifica di un movimento operaio ebraico che il Bund venne invece fondato. Senza dubbio, al momento della sua costituzione, era un'organizzazione della classe operaia ebraica, ma, nello spirito di Martov si trattava di un temporaneo sacrificio alle condizioni specifiche della Russia; il fine ultimo era sempre l'internazionalizzazione della classe operaia che bisognava preparare.”

Hélène Carrère d'Encausse (1929) storica francese

cap. 3, p. 67
Lenin

J. K. Rowling photo
Louisa May Alcott photo

“La nostra coscienza non può venire meno quando ci sono di mezzo l'onore e l'onestà.”

Louisa May Alcott (1832–1888) scrittrice statunitense

cap. 14; 2016
Jack e Jill

Plutarco photo
Henry Stephens Salt photo
Jeremy Bentham photo

“C'è stato un giorno, e mi rattrista dire che in molti posti non è ancora passato, in cui la maggior parte del genere umano, grazie all'istituzione della schiavitù è stata trattata dalla legge esattamente nello stesso modo in cui, per esempio in Inghilterra, sono trattate ancora le razze inferiori di animali.
Forse verrà il giorno in cui tutte le altre creature animali si vedranno riconosciuti quei diritti che nessuno, che non sia un tiranno, avrebbe dovuto negar loro. I Francesi hanno già scoperto che il colore nero della pelle non è una buona ragione perché un uomo debba essere abbandonato, per motivi diversi da un atto di giustizia, al capriccio di un torturatore. Forse un giorno si giungerà a riconoscere che il numero delle zampe, la villosità della pelle o la terminazione dell'osso sacro sono ragioni altrettanto insufficienti per abbandonare a quello stesso destino un essere senziente. In base a che cos'altro si dovrebbe tracciare la linea insuperabile? In base alla ragione? O alla capacità di parlare? Ma un cavallo o un cane che abbiano raggiunto l'età matura sono senza confronto animali più razionali e più aperti alla conversazione di un bambino di un giorno, di una settimana o di un mese. Supponiamo che così non fosse; che cosa conterebbe? La domanda da porsi non è se sanno ragionare, né se sanno parlare, bensì se possono soffrire.”

Jeremy Bentham (1748–1832) filosofo e giurista inglese

Origine: Da Principles of Morals and Legislation, cap. 17, sez. 1, nota; citato in Ditadi 1994, p. 764.

Charles Dickens photo
Antoine de Saint-Exupéry photo
Robert Musil photo
Anselmo d'Aosta photo
Curzio Malaparte photo
Pascal Quignard photo

“Lo scrittore è il linguaggio che divora se stesso nell'uomo tramite il mentire che ne costituisce il nucleo.”

Pascal Quignard (1948) scrittore e saggista francese

cap. XV, 49
Ombre erranti

Patrick O'Brian photo
Giovanni Verga photo

“Ad albero caduto accetta! accetta!”

cap. XV, 197
I Malavoglia
Origine: Nell'edizione Principato, 1985: «Ad un albero caduto accetta! accetta!».

J. D. Salinger photo
Charles Dickens photo
Kurt Vonnegut photo
Giacomo Leopardi photo
Raymond Benson photo
Curzio Malaparte photo
Jerome Klapka Jerome photo
Patrick O'Brian photo
Vladimir Galaktionovič Korolenko photo
Giuseppe Garibaldi photo
Andrzej Sapkowski photo
Ippolito Nievo photo
János Horváth photo
George Orwell photo
Ippolito Nievo photo
Alessandro Manzoni photo

“«Senza esempi non si fa nulla.»”

cap. V
I promessi sposi

P. D. James photo
Мichail Arcybašev photo
William Faulkner photo