Frasi su centro

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema centro, centro-destra, centro-sinistra, essere.

Frasi su centro

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“Il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo. Sei sempre così: il centro del mondo.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il centro del mondo, n. 1
Secondo Tempo

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“Sagome segnate a gesso sopra il pavimento | seguo il drago sulla stagna per le vie del centro.”

Noyz Narcos (1979) rapper, beatmaker e writer italiano

da TKlan Regime
Ministero dell'Inferno

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“Penso che la parte più difficile da affrontare con il passare degli anni, con l'invecchiare, sia imparare a convivere con il fatto che a questo mondo ci siano tanto dolore e tanta bellezza, uno di fianco all'altra.”

Bruce Springsteen (1949) musicista e cantautore statunitense

dall'introduzione all'esecuzione dal vivo di Born to Run, anni 1987-88; citato in Ernesto Assante e Gino Castaldo, Bruce Springsteen: Born to run, in Lezioni di Rock. Viaggio al centro della musica, 4 maggio 2008

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“Sto sistema più mi ribello e più mi mette al centro.”

J-Ax (1972) rapper e cantautore italiano

da Anni Amari, n. 9
Deca Dance

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Questa traduzione è in attesa di revisione. È corretto?
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“Io gioco dove mi dicono, ma se devo scegliere preferisco il centro della difesa.”

Sergio Ramos (1986) calciatore spagnolo

Origine: Citato in Filippo Maria Ricci, Mou e Ramos ai ferri corti. Non c'è pace al Real Madrid http://www.gazzetta.it/Calcio_Estero/Liga/02-10-2012/mou-ramos-ferri-corti-non-c-pace-real-madrid-912783318246.shtml, Gazzetta.it, 2 ottobre 2012.

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“Ho fatto una svastica in centro a Bologna | ma era solo per litigare.”

Calcutta (1989) cantautore e compositore italiano

da Gaetano, n. 1
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“La mia forza viene dall'addome. È il centro di gravità e la sorgente della vera potenza.”

Bruce Lee (1940–1973) attore, artista marziale e filosofo statunitense

Origine: La perfezione del corpo, p. 73

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“Ti prendi il mio tempo, ti prendi il mio spazio, ti prendi il mio meglio.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il centro del mondo, n. 1
Secondo Tempo

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“Portami ovunque, portami al mare, portami dove non serve sognare.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Il centro del mondo, n. 1

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“Sai cosa c'è alla base della matematica?» dico, «Alla base della matematica ci sono i numeri. Se qualcuno mi chiedesse che cosa mi rende davvero felice, io risponderei: i numeri. La neve, il ghiaccio e i numeri. E sai perché?»
Spacca le chele con uno schiaccianoci e ne estrae la polpa con una pinzetta curva.
«Perché il sistema matematico è come la vita umana. Per cominciare ci sono i numeri naturali. Sono quelli interi e positivi. I numeri del bambino. Ma la coscienza umana si espande. Il bambino scopre il desiderio, e sai qual è l'espressione matematica del desiderio?»
Versa nella zuppa la panna e alcune gocce di succo d'arancia.
«Sono i numeri negativi. Quelli con cui si dà forma all'impressione che manchi qualcosa. Ma la coscienza si espande ancora, e cresce, e il bambino scopre gli spazi intermedi. Fra le pietre, fra le parti di muschio sulle pietre, fra le persone. E tra i numeri. Sai questo a cosa porta? Alle frazioni. I numeri interi più le frazioni danno i numeri razionali. Ma la coscienza non si ferma lì. Vuole superare la ragione. Aggiunge un'operazione assurda come la radice quadrata. E ottiene i numeri irrazionali».
Scalda il pane nel forno e mette il pepe in un macinino.
«È una sorta di follia. Perché i numeri irrazionali sono infiniti. Non possono essere scritti. Spingono la coscienza nell'infinito. E addizionando i numeri irrazionali ai numeri razionali si ottengono i numeri reali».
Sono finita al centro della stanza per trovare posto. È raro avere la possibilità di chiarirsi con un'altra persona. Di norma bisogna combattere per avere la parola. Questo per me è molto importante.
«Non finisce. Non finisce mai. Perché ora, su due piedi, espandiamo i numeri reali con quelli immaginari, radici quadrate dei numeri negativi. Sono numeri che non possiamo figurarci, numeri che la coscienza normale non può comprendere. E quando aggiungiamo i numeri immaginari ai numeri reali abbiamo i sistemi numerici complessi. Il primo sistema numerico all'interno del quale è possibile dare una spiegazione soddisfacente della formazione dei cristalli di ghiaccio. È come un grande paesaggio aperto. Gli orizzonti. Ci si avvicina a essi e loro continuano a spostarsi. È la Groenlandia, ciò di cui non posso fare a meno! È per questo che non voglio essere rinchiusa.”

Peter Høeg (1957) scrittore danese

da Il senso di Smilla per la neve

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“Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.”

Michel Houellebecq (1956) scrittore, saggista e poeta francese

da Piattaforma nel centro del mondo, p. 79-80

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“La civiltà moderna ha posto come proprio fondamento il principio della libertà, secondo il quale l'uomo non deve essere un mero strumento altrui, ma un autonomo centro di vita.”

Altiero Spinelli (1907–1986) politico italiano

da Manifesto di Ventotene http://www.altierospinelli.org/manifesto/it/html/manifesto1944it.html

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“Ogni volta che un uomo combatte per un ideale… emette una minuscola onda di speranza e queste onde, intersecandosi da un milione di centri differenti di energia e di audacia, producono una corrente in grado di spazzare via i più poderosi muri di oppressione e resistenza.”

Robert Kennedy (1925–1968) politico statunitense

da un discorso presso l'Università di Città del Capo, 6 giugno 1966
Origine: Citato in Joanne Baker, Cinquanta grandi idee di Fisica, p. 63.

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“In un'epoca in cui l'umanità si vede sempre più minacciata nelle stesse elementari possibilità di sopravvivenza (la fame, la morte atomica, l'inquinamento) la nostra radicale fratellanza con gli animali si presenta in una luce più immediata ed evidente.”

Gianni Vattimo (1936–2023) filosofo e politico italiano

Origine: Da Animali quarto mondo, in AA. VV., I diritti degli animali, a cura di L. Battaglia e S. Castignone, Ed. Centro di Bioetica, Genova 1987, p. 133.

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“Resta solo un discorso della via:
che "è". Su questa via ci segni indicatori
assai numerosi: che l'essere è ingenerato e imperituro,
infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine.
Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto,
uno, continuo. Quale origine, infatti, cercherai di esso?
Come e da dove sarebbe cresciuto? Dal non-essere non ti concedo
né di dirlo né di pensarlo, perché non è possibile né dire né pensare
che non è. Quale necessità lo avrebbe mai costretto
a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla?
Perciò è necessario che sia per intero, o che non sia per nulla.
E neppure dall'essere concederà la forza di una certezza
che nasca qualcosa che sia accanto ad esso. Per questa ragione né il nascere
né il perire concesse a lui la Giustizia, sciogliendolo dalle catene,
ma saldamente lo tiene. La decisione intorno a tali cose sta in questo:
"è" o "non è". Si è quindi deciso, come è necessario,
che una via si deve lasciare, in quanto è impensabile e inesprimibile, perché non del vero
è la via, e invece che l'altra è, ed è vera.
E come l'essere potrebbe esistere nel futuro? E come potrebbe essere nato?
Infatti, se nacque, non è; e neppure esso è, se mai dovrà essere in futuro.
Così la nascita si spegne e la morte rimane ignorata.
E neppure è divisibile, perché tutto intero è uguale;
né c'è da qualche parte un di più che possa impedirgli di essere unito,
né c'è un di meno, ma tutto intero è pieno di essere.
Perciò è tutto intero continuo: l'essere, infatti, si stringe con l'essere.
Ma immobile, nei limiti dei grandi legami
è senza un principio e senza una fine, poiché nascita e morte
sono state cacciate lontane e le respinse una vera certezza.
E rimanendo identico e nell'identico, in sé medesimo giace,
e in questo modo rimane là saldo. Infatti, Necessità inflessibile
lo tiene nei legami del limite, che lo rinserra tutt'intorno,
poiché è stabilito che l'essere non sia senza un compimento:
infatti non manca di nulla; se, invece, lo fosse, mancherebbe di tutto.
Lo stesso è il pensare e ciò a causa del quale è il pensiero,
perché senza l'essere nel quale è espresso,
non troverai il pensare. Infatti, nient'altro o è o sarà
all'infuori dell'essere, poiché la Sorte lo ha vincolato
ad essere un intero ed immobile. Per esso saranno nomi tutte
quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere:
nascere e perire, essere e non-essere,
cambiare luogo e mutare luminoso colore.
Inoltre, poiché c'è un limite estremo, esso è compiuto
da ogni parte, simile a massa di ben rotonda sfera,
a partire dal centro uguale in ogni parte: infatti, né in qualche modo più grande
né in qualche modo più piccolo è necessario che sia, da una parte o da un'altra.
Né, infatti, c'è un non-essere che gli possa impedire di giungere
all'uguale, ne è possibile che l'essere sia dell'essere
più da una parte e meno dall'altra, perché è un tutto inviolabile.
Infatti, uguale da ogni parte, in modo uguale sta nei suoi confini.”

Parmenide (-501–-470 a.C.) filosofo greco antico
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“La famiglia non è la somma delle persone che la costituiscono, ma una «comunità di persone». E una comunità è di più che la somma delle persone. È il luogo dove si impara ad amare, il centro naturale della vita umana. È fatta di volti, di persone che amano, dialogano, si sacrificano per gli altri e difendono la vita, soprattutto quella più fragile, più debole.”

Papa Francesco (1936) 266° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Citazioni tratte da discorsi, Ai partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio della Famiglia, 25 ottobre 2013 http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/october/documents/papa-francesco_20131025_plenaria-famiglia_it.html

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“Rivivo la mia vita come guardando un lungo film. La giovinezza difficile in un'isola deserta. L'evasione verso il Nord, Ca' Foscari, l'antifascismo e il fascismo a Venezia. L'incontro a Roma con Giovanni Amendola. L'Enciclopedia Treccani e il gruppo degli antifascisti. L'amicizia con Cattani, Fenoaltea, Gallo Granchelli, la casa di Ruini e gli incontri con de Ruggiero, Luigi Russo, Valgimigli. Il trasferimento a Milano e casa Mattioli, la fraterna amicizia con Adolfo Tino e poi, nella Comit, con Enrico Cuccia e Corrado Franzi. L'amicizia e la frequentazione continua di Ferruccio Parri, dei Damiani, di Bruno Quarta e di Morandi, della famiglia Bauer, di Ada Rossi. I viaggi a Roma, Napoli e Parrella. Uno straordinario viaggio con Mattioli, da Milano attraverso Torino distrutta dai bombardamenti fino a Dogliani per vedere Einaudi. La costituzione del Partito d'Azione, l'uscita clandestina del primo numero dell'"Italia libera" a Milano, Albertelli alle Fosse ardeatine. La lotta contro la monarchia nel CLN. Il governo Parri e la scissione del Partito d'Azione. La milizia nel Partito Repubblicano. I governi De Gasperi e le visite al "Mondo", il ricordo di Mario Pannunzio, la battaglia per il centro-sinistra e le delusioni. La crisi, i comunisti e il compromesso storico. Alla fine una grande amarezza. Ora osservo che non c'è quell'Italia che avevamo in mente.”

Ugo La Malfa (1903–1979) politico italiano

Origine: Intervista sul non – governo, p. 124

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“Nel centro della tela, nel posto ove suole stare il ragno, Gwynplaine vide una cosa formidabile e magnifica: una donna nuda.
Non assolutamente nuda. Questa donna era vestita e vestita dalla testa ai piedi. Indossava una camicia lunghissima, come le stole d'angeli nei quadri di santi, ma così sottile che sembrava bagnata, Donde un incirca di donna nuda, più fervido e pericoloso che la nudità assoluta.
La tela d'argento trasparente era una tenda. Fermata soltanto in alto, essa poteva essere sollevata. Separava la sala di marmo, ch'era una sala da bagno, da una camera, ch'era una camera da letto. Questa camera, piccolissima, era una specie di grotta tutta specchi. Ovunque cristalli veneziani, aggiustati poliedricamente, congiunti da bacchette dorate, riflettevano il letto ch'era nel centro. Su quel letto, d'argento come la toeletta e il canapè, era sdraitata la donna. Ella dormiva.
Dormiva col capo supino. Coi piedi respingeva le coltri, come il succubo sopra al quale aleggia il sogno.
Il suo guanciale di trine era caduto a terra sul tappeto. Fra la sua nudità e lo sguardo dell'uomo, erano due ostacoli: la camicia e la tenda di velo d'argento. Due trasparenze. La camera, più alcova che camera, era illuminata lievemente dal riflesso della sala da bagno.
Forse la donna non aveva pudore, e la luce invece ne aveva ancora.
Il letto era senza colonne, né cortinaggio, né cielo, così che la donna, aprendo gli occhi, poteva vedersi riflessa mille volte nuda negli specchi che aveva sopra il capo.
Una veste da camera di magnifica seta della Cina era gettata sulla sponda del letto.
Oltre il letto, in fondo all'alcova, era forse una porta, nascosta, segnata da uno specchio piuttosto grande, sul quale eran dipinti pavoni e cigni.
Al capezzale del letto era fermato un leggio d'argento ad aste girevoli, ed a fiaccole fisse, sul quale si poteva vedere un libro aperto, che in cima alle pagine aveva questo titolo a letteroni rossi: Alcoranus Mahumedis.
Gwynplaine non scorgeva nessuna di queste cose. La donna: ecco quello che vedeva.”

1967, p. 236
L'uomo che ride

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“Penso che Napoli riuscirà a sopravvivere a tutto, è una città molto dinamica che non è mai cambiata. La mia famiglia proviene da quel luogo ed è come se avessi dei legami di sangue con questa città. La città è stata un centro culturale del mondo dal suo primo giorno.”

Abel Ferrara (1951) regista statunitense

Origine: Da un'intervista circa il suo film Napoli Napoli Napoli; citato in La Napoli di Abel Ferrara http://www.film-review.it/new/show/news/1433/La_Napoli_di_Abel_Ferrara-433.htm?refresh_cens, Film-review.it, 11 settembre 2009.

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“Avrai smesso cento volte.. | Cento volte, adesso una in più.”

Brunori Sas (1977) cantautore italiano

da Una domenica notte, n. 4
Vol. 2 – Poveri Cristi

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“Gesù Cristo è il centro della storia perché è il Figlio di Dio.”

Elio Guerriero (1948) teologo e scrittore italiano

Il Giubileo

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“Mi manchi…" Non preoccuparti: prendo la mira e ti centro in pieno!”

Raul Cremona (1956) comico, attore e illusionista italiano

Omen

“[…] non ci interessa un sacro che non sia fioritura d'umano, che non accada al centro della vita.”

Ermes Ronchi (1947) presbitero e teologo italiano

Sciogliere le vele

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“Girando intorno al centro eterno, | che è Dio, | tumultuando intorno al quieto centro | che è in Dio, | getta da te ogni cura e ruota intorno | a Dio, | oltre il sole e le aurore, fino | a Dio. | Chi seppe la potenza della danza | vivrà in Dio, | poiché sa che l'amore uccide | come Dio.”

Gialal al-Din Rumi (1207–1273) poeta e mistico persiano

Citazioni di Rūmī
Origine: Da Dattiloscritto, con dedica, di otto testi di Gialal al Din Rumi; probabilmente dei primi anni Sessanta; in Cristina Campo, Se tu fossi qui. Lettere a Maria Zambrano 1961-1975 a cura di Maria Pertile, Archinto, 2009, pp. 38-39. ISBN 978-88-7768-529-2

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“A dir la verità, la bellezza di Napoli è un po' un inganno. Napoli non è bella, finché non la guardate da lontano. Da lontano si stende dorata nel sole, il mare è azzurro, quanto ne avete appena un'idea, qui davanti un bel pino, lì quell'azzurro è Capri, il Vesuvio soffia un batuffolo di ovatta biancastra, Sorrento splende lontana e netta – Dio, è bello. E poi scende il crepuscolo, tutto si inazzurra e spuntano le luci, adesso è tutto un semicerchio di piccole scintille, sul mare si muove una nave e splende di luci verdi, azzurre, dorate: Dio, è bello! Ma entra in città, amico mio; cammina per le strade, posa su tutto i tuoi occhi boemi e goditi quanto puoi il pittoresco di questa vita; tra un po' ne sarai nauseato. Forse queste strade sono pittoresche, ma sono decisamente bruttissime. Girovaghi sotto ghirlande di biancheria sporca, ti fai largo tra una minutaglia di ogni risma, asini, mascalzoni, capre, bambini, automobili, ceste di ortaggi, e di altre equivoche porcherie, officine che fuoriescono sul marciapiede e arrivano al centro della strada, immondizie, marinai, pesci, carrozzelle, cespi di cavolo, strilloni, ragazze con i capelli acconciati, sudici monelli stesi a terra; è tutto uno spintonarsi, uno schiamazzare, un bastonare con malagrazia gli animali, un chiamare a gran voce, offrire, urlare, schioccare la frusta, derubare.”

Karel Čapek (1890–1938) giornalista, scrittore e drammaturgo ceco

da Il popolo napoletano, paragrafo II, pp. 57-58
Fogli italiani

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“Il mare oggi mi vede, il mondo gira con i suoi pianeti e stelle cosmiche accese da luci laser e scie di fuoco in un cielo spento da fontane di acqua di luce senza limiti nell'infinito eterno. Un giorno vicino mi guarderai ma io non riuscirò più a vederti perché sarò anni luce da te. Le prospettive dei progetti e cantieri eretti da palazzi vetrati di specchi creano cloni di individui che si riproducono di continuo e nuovi mondi si formano con città, mari, soli artificiali. Passato presente futuro Il centro del mondo con melodie di note vibrano lungo le orbite dell'infinito, accompagnati da scie di cavalli dorati e trasparenti delfini pesci, balene, elefanti sospesi nell'aria che galleggiano nel cielo in folli corse Rivedo tutti dappertutto e alzo gli occhi al cielo portando in alto la terra e formano un paradiso gigante. Volo leggero e non vedo più nulla e il pensiero volge è affonda tra i tuoi magnifici occhi che in rilievo manifestano gioia e sorrisi, un bagno caldo di emozioni spensieratezza tra la luce del tuo dolce sguardo che conquista ed attrae, perché spaziale e le tue orbite di energia fulminante corrono attorno ad emozioni trasparenti illuminando il desiderio. Mi inondi di amore con tua aurea di pace e benessere sento i brividi quando il tuo sguardo mi scalda e lievito in alto proteggendo e assaporando la tua freschezza delicata che mi inebria Sento vibrare la tua voce quando ti lascio e i sorrisi contagiosi che mi esaltano dentro quegli occhi profondi c'è un oceano di saggezza che corre via e mi sfuggono. Onde pacifiche di piacere da assaporare dolcemente senza fine e gustare il tuo profumo che si scioglie tra le mie labbra pallide Tu plachi la mia sete come neve che si scioglie in bocca, con un sussurro, un suono che sale dentro me, fino in fondo per sentire la tua musica così soave attraversare il mio animo che inebriano il respiro fondendo il cuore con passione”

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“[Commentando la Madonna Litta di Leonardo da Vinci] veramente la Madonna guarda negli occhi il Bambino Gesù sottolineando così che è lui il centro del quadro; ma il Salvatore guarda a noi ed è come se dicesse: so che avete delle difficoltà, ma io sto con voi.”

Vladimir Putin (1952) politico russo

Origine: Dalla visita di Stato del 5 novembre 2003; citato in Suncaribbean.it http://www.suncaribbean.net/ilcorriereditalia/articoli_IT_cultura_arteScienza_PutinCiampi.htm.

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“A quanti vogliono sapere se io sono di centro destra o di centro sinistra, io rispondo che sono del centro storico.”

Luciano De Crescenzo (1928–2019) scrittore italiano

citato in De Crescenzo candidato del Polo? "No, grazie", la Repubblica, 8 settembre 1995, p. 9

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“L'umiltà vera è una specie di auto-annullamento; e questo è il centro di tutte le virtù.”

John Wesley (1703–1791) teologo inglese

Origine: Citato in Paul Clavier, Edmondo Coccia, Lessico dei valori morali, Armando Editore, Roma, 2008, p. 321 http://books.google.it/books?id=XV4QPeqDgcUC&pg=PA321. ISBN 978-88-6081-294-0

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“Il rugby è una buona occasione per tenere lontani trenta energumeni dal centro della città.”

Oscar Wilde (1854–1900) poeta, aforista e scrittore irlandese

Origine: Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 86. ISBN 88-8598-826-2

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“Liberandomi dell'idealismo che avevo nutrito di elementi fichtiani giunsi a cercare l'idea nella realtà stessa. Gli dei che fino a prima avevano regnato al di sopra della terra ne diventavano ora il centro.)”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Origine: Da una lettera al padre del 10 marzo 1837.

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“Che cos'è il cielo? Dove si trova? Il cielo non si trova né sopra né sotto, né a destra né a sinistra; il cielo è esattamente nel centro del petto dell'uomo che ha fede!”

Salvador Dalí (1904–1989) pittore, scultore, scrittore, cineasta e designer spagnolo

Origine: Citato in I classici dell'arte – il Novecento: Dalì, Rizzoli Skira Corriere della Sera, p. 16.

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“Signor presidente, mi hai invitato a parlare sul tema della Gran Bretagna in Europa. Forse dovrei congratularmi per il suo coraggio. Se conosce alcune delle cose dette e scritte e i miei punti di vista sull'Europa, deve sembrare un po' come invitare Gengis Khan a parlare sulle virtù della coesistenza pacifica! […] La Comunità europea è una [delle tante] manifestazione dell'identità europea, ma non solo. Non dobbiamo mai dimenticare che ad est della cortina di ferro, ai popoli che un tempo godevano di una piena condivisione della cultura europea, la libertà e l'identità sono state tagliate fuori dalle loro radici. Staremo sempre a guardare Varsavia, Praga e Budapest come grandi città d'Europa. […] Cercare di sopprimere una nazione e concentrare il potere al centro di un conglomerato europeo sarebbe altamente dannoso e metterebbe a repentaglio gli obiettivi che cerchiamo di raggiungere. L'Europa sarà più forte proprio perché la Francia è Francia, perché la Spagna è Spagna, la Gran Bretagna è la Gran Bretagna, ognuna con le proprie usanze, tradizioni e identità. Sarebbe una follia cercare di inserirli in una sorta di identikit della personalità europee […], è ironico che proprio nel momento in cui in quei paesi come l'Unione Sovietica, che hanno cercato di eseguire tutto dal centro, stanno imparando che il successo dipende dalla dispersione del potere e delle decisioni decentralizzate, ci sono alcuni nella Comunità che sembrano voler muoversi in direzione opposta. In Gran Bretagna non abbiamo implementato con successo le frontiere di Stato, solo per vederle nuovamente infrante a livello europeo con un super-stato europeo che esercita un nuovo dominio da Bruxelles.”

Margaret Thatcher (1925–2013) primo ministro del Regno Unito

dal Discorso di Bruges rivolto al presidente dell'Unione Europea Andreas Papandreou, 20 settembre 1988

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“La figura del papa è troppo lodata. Si rischia di cadere nel culto della personalità, che io non voglio assolutamente. Il centro di tutto è, e deve essere il Cristo.”

Papa Giovanni Paolo I (1912–1978) 263° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

ciato in La grande storia http://www.lagrandestoria.rai.it/category/0,1067207,1067034-1069417,00.html, Rai.it

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“Platone è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica.”
Amicus Plato, sed magis amica veritas

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

I, 6, 1, citato in Medioevo, Volume 16, Università di Padova. Centro per ricerche di filosofia medioevale

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“Fino a pochi anni fa, il bar era luogo di sedentari, la cui unica attività fisica era il sollevamento di bicchieri, boccette o mazzi di carte. Ma soprattutto negli ultimi anni, è diventato il centro di smistamento di tutta una serie di attività sportive contrassegnate dall'abbigliamento specializzato e da un'assoluta dedizione. Ecco alcuni dei più comuni atleti da bar.

I maratoneti

Gruppo di signori con pantaloncini di raso e canottiere traforate da cui erompono savane di peli. Sotto pance da gestanti nascondono marsupi pieni di misteriose pasticche rinvigorenti e bibite energomiche. Si involano in branchi verso i tornanti collinari e tornano sudatissimi, dicendo di aver percorso decine di chilometri. Alcuni si controllano il battito cardiaco, altri segnano i tempi sulla tabella di allenamento. Proprio quando credono di aver convinto tutti delle loro imprese sportive entra un amico con un borsello e dice: ""Ehi ragazzi, chi di voi ha dimenticato questo al ristorante, un'ora fa?"".

Il maratoneta solitario

Uomo magrissimo, di età indefinibile, sempre bagnato anche in estate, che corre con un'espressione di grande sofferenza sul volto, si tocca la gamba, si massaggia il fegato, tossisce e sputa ma continua a correre, nello smog cittadino e tra i clacson delle auto, alle due del pomeriggio in agosto e sotto la neve in gennaio, sempre con quel look da Calvario e un paio di occhiali gialli che forse nascondono lacrime. La domanda è: quale peccato deve scontare il maratoneta solitario?”

Stefano Benni (1947) scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano
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“L'evoluzione interiore non ha partito. Chi mi vuole da una parte o dall'altra non apprezza la mia musica, e se crede di farlo è per equivoco. Nel 1982 in concerto a Verona intonai "Centro di gravita' permanente" e mi ritrovai quattromila braccia tese: fu allucinante. Comunque, nel mondo la sinistra ha compiuto crimini orribili quanto la destra.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

Origine: Da Gloria Pozzi, Battiato: " si' scrivo un film con Ghezzi. cerchiamo un bancario aspirante compositore " https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/giugno/23/Battiato_scrivo_film_con_Ghezzi_co_0_94062313002.shtml, Corriere della Sera, 23 giugno 1994, p. 29.

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