Frasi su frutto
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“I frutti del capitalismo sono il benessere materiale e la bancarotta spirituale.”

Le vergini suicide, Citazioni riguardo il contesto sociale

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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Joel Fuhrman (1953) medico statunitense

premessa
La dieta nutritariana

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“Molte persone mi stanno chiedendo di "aderire" alla campagna Stop Vivisection. Vorrei chiarire: Stop Vivisection e tutto ciò che ruota intorno a questa iniziativa è frutto del mio personale impegno e del mio lavoro parlamentare e politico!!!”

Sonia Alfano (1971) politica italiana

Origine: Da un post https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=10151622665772364&id=40869527363&fref=nf sulla sua pagina Facebook 13 ottobre 2013.

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“L'alimentazione non è una scienza, è una teoria esoterica. Non ci sono certezze, ci devi credere e basta: è fede. E infatti nel cibo ci sono le sette come nelle religioni, no? Ci sono i vegetariani che non mangiano carne, ma mangiano uova e latte; poi ci sono i crudisti che mangiano solo roba cruda; i fruttaliani, che mangiano solo frutta sia cotta che cruda; i fruttariani poi - con la "r" - che mangiano solo frutta cruda e poi ci sono anche i fruttariani simbiotici, anche loro mangiano solo frutta cruda però direttamente dagli alberi. Li riconosci perché sono quelli che nei parchi pubblici si litigano le noci con gli scoiattoli. Avete mai sentito parlare del respirianesimo? Ve lo giuro, esiste. Gente che si nutre di aria, si alimenta con la fotosintesi. In Italia sono circa 1300… 1299… 1298… 1297… […] Sai, non mangiando tendono ad estinguersi. Comunque la setta più agguerrita in questo periodo è sicuramente quella dei vegani, quelli che non mangiano animali né derivati. Sono dappertutto, si mimetizzano fra gli esseri umani e hanno un'unica missione nella vita: cagarti il cazzo mentre mangi. Hanno sempre questo approccio aggressivo: non ti dicono come fa bene quello che mangiano loro, ti dicono quanto fa male quello che mangi tu. Se ne porti uno a pranzo, belìn, ti guarda come se, belìn, fossi Hannibal Lecter! Cioè lo capisci che ti odia. Che tra l'altro l'aggressività dovrebbe essere tipica dei cannibali, non di chi mangia erba, giusto? Ti viene anche il dubbio che ti detesti perché sei fatto di carne. Se fossi fatto di seitan ci sarebbe più empatia. Lui mangia tofu, ma in realtà quello che lo nutre davvero è l'odio verso di te: è un odiariano. Ho detto "lui", ma in realtà il veganesimo è più diffuso nel genere femminile. E lì, se trovi il combinato "donna+vegana" ti conviene veramente diventare respiriano. Ecco chi sono i respiriani: sono i fidanzati delle vegane che si sono rotti i coglioni. Preferiscono lasciarsi morire pur di non discutere.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 26 febbraio 2016

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“Si vede nel massacro di Parigi il frutto della «profezia di Oriana.»”

Pierluigi Battista (1955) giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano

Origine: Da Gli attentati di Parigi e la Fallaci «Scusaci Oriana, avevi ragione» Il risarcimento postumo è online http://www.corriere.it/esteri/15_novembre_15/gli-attentati-parigi-fallaci-scusaci-oriana-avevi-ragione-risarcimento-postumo-online-e39a056c-8b6b-11e5-85af-d0c6808d051e.shtml, Corriere.it, 15 novembre 2015.

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“Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. […] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, [negando] la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo [a Weimar] senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. […] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni.”

Indro Montanelli (1909–2001) giornalista italiano

da Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948
Interviste

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“[Nel 2004] Lo scudetto e i primati di Siena, non sono frutto del caso ma di un progetto che ha superato anche momenti di grande crisi.”

Ferdinando Minucci (1953) dirigente sportivo italiano

Origine: Citato in Pino Di Blasio, Siena affronta il Palio del basket «Possiamo entrare nella storia» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/giugno/05/Siena_affronta_Palio_del_basket_co_9_040605248.shtml, Corriere della Sera, 5 giugno 2004, p. 46.

“Quando il dolore riesce a parlare, ci si accorge di quel che è maturato silenziosamente in esso e si raccolgono i frutti.”

Ferruccio Masini (1928–1988) germanista, critico letterario e traduttore italiano

Origine: Aforismi di Marburgo, p. 23

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“Chi pazienza non ha, non coglie il frutto, | e niente otterrà mai, chi brama tutto.”

Ubaldo Mari abate e poeta italiano

III, 21
La Giasoneide, o sia la Conquista del Vello d'Oro (1780)
Variante: Chi pazienza non ha, non coglie il frutto,
E niente otterrà mai, chi brama tutto.
Origine: Citato in Harbottle, p. 269.

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“Capodanno nella lista di Rocco Schiavone veniva al terzo posto delle peggiori date del calendario. Al primo posto c'era il suo compleanno, che lui odiava in maniera totale, violenta, omicida. Gli auguri li considerava degli insulti. E non era un atteggiamento preso dopo i quaranta, non era una cosa da scambiare con la senilità incipiente e col tempo che passa sempre più veloce. Lui già a sei anni, quando giocava per le strade di Trastevere, poteva spaccare teste e setti nasali se un amichetto o un parente gli avesse fatto i fatidici auguri il 7 di marzo.
Al secondo posto c'era la Pasqua. Rocco la odiava per tre motivi. Il primo era che non arrivava mai lo stesso giorno. Cambiava ogni anno, e questo la rendeva imprevedibile e micidiale come un killer professionista. Il secondo che, proprio per la sua imprevedibilità, faceva arrivare le colombe e le uova mentre ancora stavi digerendo il panettone di Natale. Il terzo era di natura squisitamente teologica. Sapete quando è nato il figlio di Dio. Possibile che non siete mai riusciti a capire quand'è che è risorto? Al terzo posto c'era il Capodanno. Dovere per forza andare da qualche parte a fare il conto alla rovescia, stappare la bottiglia, urlare auguri a squarciagola e fingere di divertirsi e essere sereno. E poi c'erano i botti. Nel suo personalissimo codice la pena per i costruttori e i fruitori dei fuochi di Capodanno andava da un anno di reclusione ai lavori forzati in una miniera in Cile, in base ai botti che utilizzavano, al rumore che provocavano e ai soldi che riuscivano a sprecare in sei minuti. Gente che lesina sulla frutta e la verdura tutto l'anno per poi scoppiare centinaia di euro in pochi minuti ferendosi, facendosi danni, spaccando oggetti e coglioni, lui la detestava. Il primo gennaio invece era uno dei giorni più belli dell'anno. Nessuno per le strade, nessuno nei negozi, tutti a dormire gonfi di cibo e vino da supermercato, con le bocche secche e le orecchie che ancora fischiano per la musica a palla e i tricchetracche sul balcone. E lui solo, a Ostia a passeggiare sulla spiaggia.”

Antonio Manzini (1964) attore, sceneggiatore e regista italiano

da L'accattone
Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, L'accattone

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“[…] l'indulgenza è un frutto che cade a terra già cariato.”

Origine: Non ti muovere, p. 53

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“Una Olimpiade è frutto di anni di lavoro. Non puoi pensare di essere il migliore un anno e andare alle Olimpiadi. Ci si deve qualificare e devi fare la gavetta. Io mi sono allenato quasi tutti i giorni, due sedute da 2 ore, per tutta la mia carriera.”

Roberto Cammarelle (1980) pugile italiano

Origine: Citato in Roberto Cammarelle, leggenda italiana oltre la boxe http://www.tag24.it/143252-roberto-cammarelle/, Tag24.it, 12 gennaio 2016.

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“Dall'albero del silenzio pende il suo frutto, la pace.”

Arthur Schopenhauer (1788–1860) filosofo e aforista tedesco

da Aforismi sulla saggezza del vivere
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“La donna, nel paradiso terrestre, ha morso il frutto dell'albero della conoscenza dieci minuti prima dell'uomo: da allora ha sempre conservato quei dieci minuti di vantaggio.”

Alphonse Karr (1808–1890) giornalista e scrittore francese

Origine: Citato in Piccola antologia del pensiero breve, a cura di F. Fontanini, Liguori Editore, 2007.

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“Gioacchino poi che vidde possibile ogni delitto a' briganti, fece legge che un generale avesse potere supremo nelle Calabrie su di ogni cosa militare o civile per la distruzione del brigantaggio. Il generale Manhès, a ciò eletto, passò il seguente ottobre in apparecchi, aspettando che le campagne s'impoverissero di frutta e foglie, aiuti a' briganti per alimentarsi e nascondersi; e dipoi palesò i suoi disegni. Pubblicate in ogni comune le liste de' banditi, imporre a' cittadini di ucciderli o imprigionarli; armare e muovere tutti gli uomini atti alle armi; punire di morte ogni corrispondenza co' briganti, non perdonata tra moglie e marito, tra madre e figlio; armare gli stessi pacifici genitori contro i figli briganti, i fratelli contro i fratelli; trasportare le gregge in certi guardati luoghi; impedire i lavori della campagna, o permetterli col divieto di portar cibo; stanziare gendarmi e soldati ne' paesi, non a perseguire i briganti, a vigilare severamente sopra i cittadini. Nelle vaste Calabrie, da Rotonda a Reggio, cominciò simultanea ed universale la caccia al brigantaggio. Erano quelle ordinanze tanto severe che parevano dettate a spavento; ma indi a poco, per fatti o visti o divulgati dalla fama e dal generale istesso, la incredulità disparve. Undici della città di Stilo, donne e fanciulli (poiché i giovani robusti stavano in armi perseguitando i briganti), recandosi per raccorre ulivi ad un podere lontano, portavano ciascuno in tasca poco pane, onde mangiare a mezzo del giorno e ristorare le forze alla fatica. Incontrati da' vigilatori gendarmi, dei quali era capo il tenente Gambacorta (ne serbi il nome la istoria), furono trattenuti, ricercati sulla persona, e poiché provvisti di quel poco cibo, nel luogo intesso, tutti gli undici uccisi. Non riferirò ciò che di miserevole disse e fece una delle prese donne per la speranza, che tornò vana, di salvare, non sé stessa, ma un figliuolo di dodici anni. […]Lo spavento in tutti gli ordini del popolo fu grande, e tale che sembravano sciolti i legami più teneri di natura, più stretti di società; parenti e amici dagli amici e parenti denunziati, perseguiti, uccisi; gli uomini ridotti come nel tremuoto, nel naufragio, nella peste, solleciti di sé medesimi, non curanti del resto dell'umanità. Per le quali opere ed esempi viepiù cadendo i costumi del popolo, le susseguenti ribellioni, le sventure pubbliche, le tirannidi derivavano in gran parte dal come nel regno surse, crebbe e fu spento il brigantaggio. Questa ultima violenza non fu durevole: tutti i Calabresi, perseguitati o persecutori, agirono disperatamente; e poiché i briganti erano degli altri di gran lunga minori, e spicciolati traditi, sostenitori d'iniqua causa, furono oppressi. Sì che, di tremila che al cominciare di novembre le liste del bando nominavano, né manco uno solo se ne leggeva al finire dell'anno; molti combattendo uccisi, altri morti per tormenti, ed altri di stento, alcuni rifuggiti in Sicilia, e pochi, fra tante vicissitudini di fortuna, rimasti, ma chiusi in carcere.”

Charles Antoine Manhès (1777–1854) generale francese

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“Vincere è sempre importante ed è raramente frutto del caso. Puoi essere fortunato una volta, due, ma le vittorie sono sempre il frutto di un lavoro, di un gruppo formato al quale si contribuisce come allenatore.”

Marcello Lippi (1948) allenatore di calcio e calciatore italiano

Ganar siempre es importante y casi nunca es producto de la casualidad. Puedes tener suerte un día, dos, pero ganar es siempre producto de un trabajo, de un grupo formado, al que uno contribuye como técnico.
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“Dio violentò l'Eternità: nacque un frutto della colpa e fu il Tempo.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Settembre, p. 103

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“Cercate di mangiare frutta e verdura ricche di vitamina C. Sicuramente respirerete meglio e, se siete ammalati d'asma, non mancherete di notare altri benefici.”

Jean Carper (1932) giornalista e saggista statunitense

Origine: Mangia bene e starai meglio, p. 395

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“Nei frutteti conviene incoraggiare la presenza delle cincie perché decimano le cimici. Se assicurate loro un'abbondante provvista d'acqua, forse risparmieranno la vostra frutta.”

Tony Soper (1929) ornitologo, naturalista e conduttore televisivo inglese

Origine: La gabbia senza sbarre, p. 12

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“Oggi chiunque non conosca il valore nutrizionale e terapeutico dei succhi di verdure e frutta fresche è deplorevolmente disinformato.”

Norman W. Walker (1886–1985)

Origine: Da Succhi freschi di frutta e verdura, Macro Edizioni, Cesena, 2012, cap. 1 http://www.macrolibrarsi.it/speciali/anteprima-succhi-freschi-di-frutta-e-verdura-libro-di-norman-walker.php. ISBN 88-6229-352-6

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“[Cantando al figlio] Per fare un albero… ci vuole un elemento organico contenuto all'interno di un frutto che interrato e opportunamente annaffiatogli da il germoglio.”

Maurizio Crozza (1959) comico, imitatore e conduttore televisivo italiano

da Crozza nel Paese delle Meraviglie, 4 marzo 2016
Imitazioni, Nichi Vendola
Origine: Visibile al minuto 00:38:40 di Crozza nel Paese delle Meraviglie - Puntata 04/03/2016 https://www.youtube.com/watch?v=2O6HJa3FEP8, YouTube.com, 6 marzo 2016.

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