Frasi su immortale

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema immortale, essere, vita, uomo.

Frasi su immortale

Léon Degrelle photo
Rick Riordan photo
Michael Jackson photo
Fabri Fibra photo

“I tatuaggi visti allo specchio | li avrò anche quando io sarò vecchio, | ma è solo pelle, non è immortale | e prima o poi la dovrai buttare.”

Fabri Fibra (1976) rapper, produttore discografico e scrittore italiano

da Sempre io, n. 13
Bugiardo

Benito Mussolini photo
Platone photo
Piero Calamandrei photo

“Ricordate le parole immortali di Socrate nel carcere di Atene? Parla delle leggi come di persone vive, come di persone di conoscenza. «le nostre leggi, sono le nostre leggi che parlano». Perché le leggi della città possano parlare alle nostre coscienze, bisogna che siano come quelle di Socrate, le «nostre» leggi. Nelle più perfette democrazie europee, in Inghilterra, in Svizzera, in Scandinavia, il popolo rispetta le leggi perché ne è partecipe e fiero; ogni cittadino le osserva perché sa che tutti le osservano: non c'è una doppia interpretazione della legge, una per i ricchi e una per i poveri! Ma questa è, appunto, la maledizione secolare che grava sull'Italia: il popolo non ha fiducia nelle leggi perché non è convinto che queste siano le sue leggi. Ha sempre sentito lo Stato come un nemico. Lo Stato rappresenta agli occhi della povera gente la dominazione. Può cambiare il signore che domina, ma la signoria resta: dello straniero, della nobiltà, dei grandi capitalisti, della burocrazia. Finora lo Stato non è mai apparso alla povera gente come lo Stato del popolo. Da secoli i poveri hanno il sentimento che le leggi siano per loro una beffa dei ricchi: hanno della legalità e della giustizia un'idea terrificante, come di un mostruoso meccanismo ostile fatto per schiacciarli, come di un labirinto di tranelli burocratici predisposti per gabbare il povero e per soffocare sotto le carte incomprensibili tutti i suoi giusti reclami.”

Piero Calamandrei (1889–1956) politico italiano

Citazioni tratte da articoli de Il Ponte, Giugno 1951

Friedrich Nietzsche photo
Olympe de Gouges photo
Gue Pequeno photo
Jorge Luis Borges photo
Jorge Luis Borges photo
Giovanni Maria Vianney photo
Wisława Szymborska photo

“Non c'è vita | che almeno per un attimo | non sia immortale.”

Wisława Szymborska (1923–2012) poetessa e saggista polacca

da Sulla morte, senza esagerare
25 poesie

Hermann Hesse photo
Anassimandro photo

“L'infinito è immortale… e indistruttibile.”

Anassimandro (-610–-547 a.C.) filosofo greco antico

frammento 3
Frammenti da Sulla natura (titolo convenzionale)
Origine: Giunto ai giorni nostri tramite citazione di Aristotele in Physica Γ 4. 203 b 13n

Benito Mussolini photo
Søren Kierkegaard photo
Platone photo
Apuleio photo
William Blake photo

“Tigre! Tigre! divampante fulgore | Nelle foreste della notte, | Quale fu l'immortale mano o l'occhio | Ch'ebbe la forza di formare | La tua agghiacciante simmetria?”

William Blake (1757–1827) poeta, incisore e pittore inglese

da Tigre, in Canti d'esperienza, 2000
Versi e Canti

Tommaso Campanella photo

“E quanto intendo più, tanto più ignoro.”

Tommaso Campanella (1568–1639) poeta, filosofo, teologo

Origine: Da Anima immortale

Jorge Luis Borges photo
Jorge Luis Borges photo
Jorge Luis Borges photo
Vladimir Vladimirovič Nabokov photo
Giulio Giorello photo

“Morire è dolce se si sa che l'anima è immortale.”

Origine: Peer Gynt spacciatore di frottole, p. 39

Christopher Marlowe photo

“FAUST: Ah, Faust, hai solo un'ora di vita, poi sarai dannato per sempre.
Fermatevi sfere del cielo che eternamente ruotate, che il tempo finisca e mezzanotte non venga mai.
Occhio lieto della natura, sorgi, sorgi di nuovo e fai un giorno eterno, o fai che un'ora duri un anno, un mese, una settimana, un giorno, che Faust possa pentirsi e salvare l'anima.
"O lente lente currite noctis equi".
Le stelle ruotano, il tempo corre, l'orologio suonerà, verrà il demonio e Faust sarà dannato.
Salirò fino a Dio! Chi mi trascina in basso?
Guarda, il sangue di Cristo allaga il firmamento e una sola goccia mi salverebbe, metà d'una goccia. Ah, mio Cristo, non uncinarmi il cuore se nomino Cristo.
Lo dirò di nuovo. Risparmiami, Lucifero.
Dov'è? E' scomparso. Vedo Dio che stende il braccio e china la fronte minacciosa Montagne e colline, venite, franatemi addosso, nascondetemi all'ira terribile di Dio.
No, no?
Allora mi getto a capofitto nella terra:
apriti, terra. No, non mi dà riparo.
Stelle che regnavate alla mia nascita e che mi avete dato morte e inferno, risucchiatevi Faust come una nebbia nelle viscere di quelle nubi incinte, affinché, quando vomitate in aria, il corpo cada dalle bocche fumose ma l'anima salga al cielo.
(L'orologio suona)
Ah, mezz'ora è passata. Presto passerà tutta.
Dio, se non vuoi avere pietà di quest'anima almeno per amore di Cristo il cui sangue mi ha riscattato, assegna un termine alla mia pena incessante:
che Faust resti all'inferno mille anni, centomila, e alla fine sia salvato.
Ma non c'è fine alle anime dannate.
Perché non sei una creatura senz'anima?
Perché la tua dev'essere immortale?
Metempsicosi di Pitagora, fossi vera, l'anima mi lascerebbe, sarei mutato in una bestia bruta.
Felici le bestie che morendo cedono l'anima agli elementi, ma la mia vivrà torturata in eterno.
Maledetti i genitori che mi fecero!
No, Faust, maledici te stesso, maledici Lucifero che ti ha privato del cielo.
(L'orologio suona mezzanotte).
Suona, suona! Corpo, trasformati in aria, o Lucifero ti porterà all'inferno.
Anima, mùtati in piccole gocce d'acqua e cadi nell'oceano, nessuno ti trovi.
(Tuono, ed entrano i diavoli)
Mio Dio, mio Dio, non guardarmi così feroce!
Serpi e vipere, lasciatemi vivere ancora un poco.
Inferno orribile, non aprirti. Non venire, Lucifero.
Brucerò i miei libri. Ah, Mefistofele.
(Escono con Faust. [Escono in alto Lucifero e i diavoli])

Christopher Marlowe, La tragica storia del Dottor Faust [Atto V, Scena II]”

Dr. Faustus

Woody Allen photo

“Se l'uomo fosse immortale, ti immagini quanto sarebbe il suo conto dal macellaio?”

Woody Allen (1935) regista, sceneggiatore, attore, compositore, scrittore e commediografo statunitense

2004

Galileo Galilei photo
Gesualdo Bufalino photo

“I ricordi ci uccidono. Senza memoria, saremmo immortali.”

Gesualdo Bufalino (1920–1996) scrittore

Origine: Il malpensante, Febbraio, p. 21

Jorge Luis Borges photo
Friedrich Nietzsche photo

“Caro signor professore,
alla fine sarei stato molto più volentieri professore basileese che Dio; ma non ho osato spingere così lontano il mio egoismo privato, da tralasciare, per causa sua, la creazione del mondo. Lei vede, bisogna fare sacrifici, come e dove si viva. – Tuttavia, mi sono riservata una piccola camera da studente che si trova di fronte al Palazzo Carignano (– nel quale sono nato come Vittorio Emanuele) e oltre a ciò permette di sentire, dal proprio tavolo di lavoro, la magnifica musica nella Galleria Subalpina. Pago 25 franche con servizio, preparo il mio tè e faccio tutte le spese da solo, soffro di stivali rotti e ringrazio ogni momento il cielo per il vecchio mondo, per il quale gli uomini non sono stati abbastanza semplici e silenziosi. – Poiché sono condannato a intrattenere la prossima eternità con cattive spiritosaggini, ho qui un'attività scrittoria, che invero non lascia nulla a desiderare, molto carina e nient'affatto faticosa. La posta è a cinque passi, imbuco io stesso le lettere per trasmettere il grande fogliettonista "der grende monde". Naturalmente, sono in stretti rapporti con il Figaro, e affinché lei abbia un'idea di quanto io possa essere innocuo, ascolti le mie prime due cattive spiritosaggini:
Non prenda troppo sul serio il caso Prado. Io sono Prado, sono anche il padre di Prado, oso dire che sono anche Lesseps…. Vorrei dare ai miei parigini, che amo, una nuova idea – quella del criminale dabbene.
Seconda spiritosaggine. Saluto gli immortali. Daudet appartiene ai quarante.
Astu”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

da una lettera a Jacob Burckhardt del 5 gennaio 1889

Dorothy Parker photo
Augusto Conti photo
Pietro apostolo photo
Edouard Schuré photo
Mahátma Gándhí photo
Giovanni Pico della Mirandola photo
Filippo Turati photo

“La sacra immortale libertà: per essa il socialismo vivrà, senza essa non sarà.”

Filippo Turati (1857–1932) politico e giornalista italiano

dal discorso Contro la violenza, Milano, 3 aprile 1921

Publio Terenzio Afro photo
Corrado Guzzanti photo

“Mettemo er caso che 'no scienziato domani, un futuro, se 'nventa un sistema pe' fa diventà tutti immortali, che pe' voi laici sarebbe er massimo de' 'a realizzazione der valore d'a vita: ma che pensi che noi semo d'accordo? Ma nun semo d'accordo manco pe' niente! Perché c'è scritto che devi morì e devi morì, sennò ar Regno dei Cieli quanno ce vai? E che l'avemo fatto a fà il Regno dei Cieli?”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

da Parla con me, 2 marzo 2008
Personaggi originali, Don Pizzarro
Variante: "Mettemo er caso che 'no scienziato domani, un futuro, se 'nventa un sistema pe' fa diventà tutti immortali, che pe' voi laici sarebbe er massimo de' 'a realizzazione der valore d'a vita: ma che pensi che noi semo d'accordo? Ma nun semo d'accordo manco pe' niente! Perché c'è scritto che devi morì e devi morì, sennò ar Regno dei Cieli quanno ce vai? E che l'avemo fatto a fà il Regno dei Cieli?"

Giovanni Pascoli photo

“[Su Giuliano Ferrara] Evidentemente Manzoni quando disegnava l'immortale figura dell'Azzeccagarbugli conosceva già il ciccione.”

Massimo Fini (1943) giornalista, scrittore e drammaturgo italiano

Origine: Citato in MassimoFini.it http://www.massimofini.it/articoli/cancellare-la-concussione-il-premier-monti-non-avalli-questa-porcata Da Il Fatto Quotidiano, 20 marzo 2012.

Marguerite Duras photo
Jorge Luis Borges photo
Giosue Carducci photo

“Contessa, che è mai la vita? | È l'ombra d'un sogno fuggente. | La favola breve è finita, | il vero immortale è l'amor.”

Giosue Carducci (1835–1907) poeta e scrittore italiano

Jaufré Rudel, vv. 73-76
Rime e ritmi

Dan Brown photo
Leon Battista Alberti photo

“Ultimo, stima certo dell'animo tuo ch'ello è cosa divina e immortale.”

Leon Battista Alberti (1404–1472) matematico, poeta, architetto

Sentenze pitagoriche

Píndaro photo
Platone photo
Tito Lívio photo

“Le amicizie devono essere immortali, e mortali le inimicizie.”

Quinto Cecilio Metello: XL, 46; 1997
Vulgatum illud, quia verum erat, in proverbium venit, amicitias immortales, <mortales> inimicitias debere esse.
Ab urbe condita, Libro XXXI – Libro XL

Lucio Anneo Seneca photo

“I massimi ingegni d'ogni tempo potranno trovarsi d'accordo almeno su questo punto, eppure non finiranno mai di stupirsi per tale offuscamento degli intelletti umani: gli uomini non permettono ad alcuno di occupare i loro poderi e, se nasce una minima controversia sui confini, mettono mano alle pietre e alle armi. Tuttavia sopportano che altri si intromettano nella loro vita, anzi vi introducono essi stessi quelli che ne diventeranno i padroni. E mentre non si trova nessuno disposto a spartire il proprio denaro, a quanti ciascuno distribuisce la propria vita! Sono tirchi nell'amministrare il patrimonio, ma prodighi nel gettar via il proprio tempo, la sola cosa per cui l'essere avari farebbe onore. Mi piacerebbe chiedere a una persona anziana scelta a caso tra la folla: «Tu sei ormai vicino al termine della vita e hai cento anni sulle spalle, se non di più: prova a fare un po' di conti sul tuo passato. Calcola quanto del tuo tempo ti hanno sottratto creditori, amanti, superiori e collaboratori, quanto le liti in famiglia e le punizioni dei servi, quanto gli impegni mondani andando in giro per la città. Aggiungi le malattie che ti sei procurato da solo e il tempo rimasto inutilizzato, e ti accorgerai di avere molti meno anni di quanti ne conti di solito. Cerca di ricordare quando sei stato fermo nei tuoi propositi; quante giornate sono trascorse proprio come avevi stabilito; quando sei stato padrone di te stesso, e il tuo volto è rimasto impassibile e il tuo animo intrepido; cosa hai realizzato in una vita così lunga e quanto della tua vita ti è stato sottratto dagli altri senza che te ne rendessi conto di quel che perdevi, e il tempo che ti hanno portato via l'inutile dolore, la sciocca allegria, un'avidità insaziabile, il frivolo conversare… Vedrai quanto poco, in definitiva, ti sia rimasto del tuo; allora capirai che muori prematuramente.» Quale ne è dunque la causa? È che vivete come se doveste vivere per sempre, non vi ricordate della vostra precarietà; non osservate quanto tempo è già trascorso, lo sciupate come se ne aveste in abbondanza, mentre invece proprio quella giornata che state dedicando a qualcuno o a un affare qualsiasi, potrebbe essere l'ultima. Temete tutto come mortali, ma desiderate tutto come immortali.”

III, 1-4
De brevitate vitae

Isocrate photo
Jorge Semprún photo

“Amarantine è un'antica parola che significa eternità. I poeti descrivono un fiore immortale con questa parola, e m'innamoro di quest'idea…”

Enya (1961) cantante e musicista irlandese

Origine: Da A Rare Meeting With Enya, intervista con Henna Helne, 24 novembre 2005.

Gianni Clerici photo

“Alcuni tennisti immortali hanno iniziato giocando al benedetto battimuro. Ha cominciato così René Lacoste, quello del coccodrilletto, e ci giocava tanto che suo papà doveva fargli intonacare il muro ad ogni stagione.”

Gianni Clerici (1930) giornalista italiano

la Repubblica
Origine: Da Battimuro? È meglio dei maestri http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/02/14/battimuro-meglio-dei-maestri.html, la Repubblica, 14 febbraio 1997.

Gianni Clerici photo
Franco Battiato photo

“La crisi nell'essere umano è determinante, altrimenti è un'esistenza inutile. Mi sono rifugiato in quella che sia chiama metafisica perché sono uno che crede che gli esseri umani siano immortali.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

Origine: Dall'intervista realizzata presso il Centro Sicilia, in occasione della consegna del Premio Trinacria. Video disponibile in Intervista a Franco Battiato al centro Sicilia https://www.youtube.com/watch?v=EFCaGLHZ43M, Youtube.com.

Francesco Grisi photo
Brandon Sanderson photo
Jorge Luis Borges photo

“La mia impresa non è difficile, nella sostanza. Mi basterebbe essere immortale per condurla a termine.”

Pierre Menard: 2003, p. 40
Finzioni, Il giardino dai sentieri che si biforcano, Pierre Menard, autore del Don Chisciotte

Walt Whitman photo
John Milton photo
Éric-Emmanuel Schmitt photo
George Orwell photo
Vladimir Vladimirovič Nabokov photo

“Ho notato spesso che siamo inclini a dotare i nostri amici della stabilità tipologica che nella mente del lettore acquistano i personaggi letterari. Per quante volte possiamo riaprire, non troveremo mai il buon re che fa gazzarra e picchia il boccale sul tavolo, dimentico di tutte le sue pene, durante un'allegra riunione con tutte e tre le figlie e i loro cani da compagnia. Mai Emma si riavrà, animata dai sali soccorrevoli contenuti nella tempestiva lacrima del padre di Flaubert. Qualunque sia stata l'evoluzione di questo o quel popolare personaggio fra la prima di e la quarta di copertina, il suo fato si è fissato nella nostra mente, e allo stesso modo ci aspettiamo che i nostri amici seguano questo o quello schema logico e convenzionale che noi abbiamo fissato per loro. Così X non comporrà mai la musica immortale che stonerebbe con le mediocri sinfonie alle quali ci ha abituato. Y non commetterà mai un omicidio. In nessuna circostanza Z potrà tradirci. Una volta predisposto tutto nella nostra mente, quanto più di rado vediamo una particolare persona, tanto più ci dà soddisfazione verificare con quale obbedienza essa si conformi, ogni volta che ci giungono sue notizie, all'idea che abbiamo di lei. Ogni diversione nei fatti che abbiamo stabilito ci sembrerebbe non solo anomala, ma addirittura immorale. Preferiremmo non aver mai conosciuto il nostro vicino, il venditore di hot-dog in pensione, se dovesse saltar fuori che ha appena pubblicato il più grande libro di poesia della sua epoca.”

Lolita

Stanisław Lem photo
Anna Maria Ortese photo
Haile Selassie photo
Torquato Tasso photo
Osip Ėmil'evič Mandel'štam photo

“A Pietroburgo ci incontreremo di nuovo | come se vi avessimo sepolto il sole, | e una beata insensata parola | per la prima volta pronunceremo. || Nel nero velluto della notte sovietica, | nel velluto del vuoto universale, | cantano sempre i cari occhi di donne beate, | sempre fioriscono fiori immortali.”

Osip Ėmil'evič Mandel'štam (1891–1938) poeta russo

Origine: Da A Pietroburgo ci incontreremo di nuovo, traduzione di Angelo Maria Ripellino; citato in Incontrarsi a Pietroburgo. Osip Mandel’štam https://www.quotidiano.net/blog/marchi/incontrarsi-a-pietroburgo-osip-mandelstam-83.34023, Quotidiano.net, 26 dicembre 2015.

Cornelia Funke photo

“Da giovani ci sentiamo immortali. O forse è solo che ancora non ci curiamo così tanto della morte?”

Cornelia Funke (1958) scrittrice tedesca

Origine: Il labirinto del fauno, p. 187

Matilde Serao photo

“Se interrogate uno storico, o buoni ed amabili lettori, vi risponderà che la tomba della bella Parthenope è sull’altura di San Giovanni Maggiore, dove allora il mare lambiva il piede della montagnola. Un altro vi dirà che la tomba di Parthenope è sull’altura di Sant’Aniello, verso la campagna, sotto Capodimonte. Ebbene, io vi dico che non è vero. Parthenope non ha tomba, Parthenope non è morta. Ella vive, splendida, giovane e bella, da cinquemila anni. Ella corre ancora sui poggi, ella erra sulla spiaggia, ella si affaccia al vulcano, ella si smarrisce nelle vallate. È lei che rende la nostra città ebbra di luce e folle di colori: è lei che fa brillare le stelle nelle notti serene; è lei che rende irresistibile il profumo dell’arancio; è lei che fa fosforeggiare il mare. Quando nelle giornate d’aprile un’aura calda c’inonda di benessere è il suo alito soave: quando nelle lontananze verdine del bosco di Capodimonte vediamo comparire un’ombra bianca allacciata ad un’altra ombra, è lei col suo amante; quando sentiamo nell’aria un suono di parole innamorate; è la sua voce che le pronunzia; quando un rumore di baci, indistinto, sommesso, ci fa trasalire, sono i suoi baci; quando un fruscìo di abiti ci fa fremere al memore ricordo, è il suo peplo che striscia sull’arena, è il suo piede leggiero che sorvola; quando di lontano, noi stessi ci sentiamo abbruciare alla fiamma di una eruzione spaventosa, è il suo fuoco che ci abbrucia. È lei che fa impazzire la città: è lei che la fa languire ed impallidire di amore: è lei la fa contorcere di passione nelle giornate violente dell’agosto. Parthenope, la vergine, la donna, non muore, non ha tomba, è immortale, è l’amore. Napoli è la città dell’amore.”

Incipit di alcune opere, Leggende napoletane

Giordano Bruno photo
Jean Rostand photo
William Shakespeare photo
Edward Young photo
Milan Kundera photo