Frasi su influenza
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“Le leggi generali della natura dovrebbero conservare invariata la loro forma anche nei sistemi non galileiani. Questa possibilità è offerta dal cosiddetto principio di equivalenza. Nella teoria newtoniana, un sistema situato in un campo gravitazionale uniforme è perfettamente equivalente, dal punto di vista meccanico, a un sistema di riferimento uniformemente accelerato. La richiesta che anche tutti gli altri processi fisici debbano svolgersi nei due sistemi secondo le stesse leggi, costituisce il principio di equivalenza di Einstein, che è uno dei pilastri fondamentali della teoria della relatività generale, da lui sviluppata più tardi. Poiché il decorso di un processo in un sistema accelerato può venire calcolato, risulta possibile valutare l'influenza di un campo gravitazionale uniforme su un processo qualunque. In questo consiste tutto il valore euristico del principio di equivalenza. Einstein è pervenuto in questo modo al risultato secondo cui orologi situati in punti di basso potenziale gravitazionale procedono più lentamente di orologi situati in punti di più alto potenziale, e ha previsto lo spostamento verso il rosso delle righe spettrali emesse dal sole rispetto a quelle emesse da sorgenti terrestri. Risultò inoltre che la velocità della luce in un campo gravitazionale è variabile, e di conseguenza i raggi luminosi vengono incurvati, come se ad ogni energia corrispondesse non solo una massa inerziale, ma anche una massa gravitazionale in E=m/c2. In un lavoro successivo Einstein mostrò che la curvatura dei raggi luminosi ha per conseguenza uno spostamento delle stelle fisse visibili in prossimità del bordo del sole, suscettibile di verifica sperimentale. L'effetto calcolato allora risultò uguale a 0,83 secondi d'arco.”

Wolfgang Pauli (1900–1958) fisico austriaco

Origine: Teoria della relatività, pp. 212-213

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“Quasi tutto ciò che, nei tremila anni di della storia culturale cinese, vi è di più grande e significativo o ha tratto ispirazione da questo libro, o ha esercitato una influenza sulla sua interpretazione.”

Richard Wilhelm (1873–1930) orientalista, teologo e missionario tedesco

Origine: Citato in Fritjof Capra, Il Tao della fisica, traduzione di Giovanni Salio, Adelphi, 2010, p. 128.

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“Che Marinetti sia stato una figura centrale della rivoluzione letteraria che ebbe luogo all'inizio del secolo, è incontestabile. Ma come non sorridere quando la mania delle influenze spinge a renderlo responabile […] dell'Espressionismo tedesco.”

Origine: da D'une apocalypse à l'autre, Union Gènéral d'Etitions, 1976; citato in François Orsini, Drammaturgia europea dell'avanguardia storica: Pirandello, Rosso di San Secondo, Strindberg, Wedekind, p. 11, Luigi Pellegrini Editore, Cosenza 2005

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“[The Golden Bough ha avuto] «un'influenza profonda sulla nostra generazione».”

James Frazer (1854–1941) antropologo e storico delle religioni scozzese

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“Cantavo imitando Modugno e d'altronde come si poteva non subire la sua influenza?”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

Origine: Da un'intervista a Il Giornale, 8 agosto 1994.

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“Francesizzare il Madagascar, rovesciare l'influenza inglese e piegare l'alterigia e l'orgoglio degli Hova.”

Joseph Simon Gallieni (1849–1916) generale francese

citato in Frederic Randriamamonjy, Histoire de Madagascar 1895-2002, Trano Printy Fiangonona Loterana Malagasy, 2009, p. 63

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“Serve un chiarimento sulla Costituzione. Rifletteremo e vedremo se dovremo arrivare a quella riforme della Carta Costituzionale che sono necessarie, perché è una legge fatta molti anni fa, sotto l'influenza di una fine della dittatura con la presenza al tavolo di forze ideologizzate, che hanno guardato alla Costituzione russa come ad un modello da cui prendere molte indicazioni.”

Silvio Berlusconi (1936) politico e imprenditore italiano

2009
Origine: Citato in Premier: "Nostra Costituzione influenzate da quella sovietica" http://www.repubblica.it/2009/02/dirette/sezioni/cronaca/eluana/sette-febbraio/index.html, Repubblica.it, 7 febbraio 2009.

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“Giusto 35 anni fa vi fu il caso più clamoroso di errore diagnostico riguardante la malaria. "Normale influenza di stagione" avevano sentenziato i medici di Fausto Coppi. E nonostante il suo rapido peggioramento, a nessuno venne in mente la malaria, anche se si sapeva che il campione era appena rientrato da un safari in Africa. Una diagnosi giusta lo avrebbe salvato.”

Franca Porciani (1949) giornalista, medico e saggista italiana

Origine: Da Tutti gli inganni della malaria https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/gennaio/16/Tutti_gli_inganni_della_malaria_co_0_950116991.shtml, Corriere della Sera, 16 gennaio 1995.

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“Veramente il concetto di fratellanza universale è una delle basi fondamentali non solo della religione di Cristo, ma anche di quella di Budda e dello scisma avvenuto nel Bhramanismo (Indianismo), ossia del Bramoismo, il quale pretende essere la sintesi di tutti i culti compreso il pagano classico. Certo è che quel concetto forma una delle basi morali fondamentali di religioni i cui seguaci sono oltre i due terzi della popolazione del globo, mentre è influenzato dall'indole speciale di ciascuna di esse, cioè da un idealismo sovrumano nel Cristianesimo, da un nichilismo antiumano nel Buddismo, e da un pandeismo eclettico nell'incipiente ma progrediente Bramoismo indiano; e a queste credenze che ammettono il principio ideale della fratellanza universale, conviene aggiungere il naturalismo estetico scientifico greco-romano e moderno che inspira, in modo sostanziale, tutto l'insegnamento pubblico Europeo, e contro il quale protestarono sempre e molto logicamente gli ortodossi cristiani, da Paolo II papa a Giuseppe di Maistre. Taccio del Babismo, scisma ancor nebuloso del Maomettismo, avvenuto come il Bramoismo per l'influenza scientifico-cristiana dell'Europa, e che ha punti morali di contatto con l'anarchismo europeo-americano.”

Gustavo Uzielli (1839–1911) scienziato, storico, docente, patriota italiano

da Ricerche intorno a Leonardo da Vinci, nota, p. XXXIV-XXXV
Origine: Uzielli G., P. Toscanelli in Racc. Colomb., Parte V, vol. 1 (1894).

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“[Il critico è] la cavia dell'arte, il banco di prova di quell'influenza che l'arte dovrà poi, a largo raggio, esercitare sulla società.”

Maurizio Calvesi (1927) storico dell'arte, critico d'arte e saggista italiano

citato in Lorenza Trucchi, Dal Futurismo alla Pop Art, La Fiera Letteraria, 23 febbraio 1967

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“[Alla domanda: "Ha delle storie preferite [di Wolverine]?"] Arma X, per esempio… Non avevo mai compreso cosa fosse finché non l'ho letta un paio di volte. Da un punto di vista puramente storico, l'avevo sempre considerata al di sotto delle cose di Miller, prima che mi rendessi conto che era stata realizzata prima che Miller sviluppasse quel suo stile. Ha esercitato un'influenza enorme su un sacco di gente. In Arma X c'è un approfondimento notevole per questo personaggio e nessuno lo aveva mai fatto prima, ed è proprio ciò che voglio fare. È un tizio con un olfatto diverso dal nostro e un udito che gli permette di sentire cose diverse dagli altri. Windsor-Smith ha capito perfettamente il lato animale di Wolverine, pur continuando a conservarne l'umanità negli occhi, nello sguardo. Anch'io voglio continuare a farlo il più elastico e sfaccettato possibile, perché una delle cose che capitano con questi personaggi tosti e un po' carogne è che spesso finiscono con l'essere scritti troppo seriamente. Credo che anche il lato "samurai" di Wolverine sia estremamente interessante. È uno dei buoni che spera e che lotta sempre per il meglio e che per tutta la vita ha sempre ricevuto fregature. Ma la cosa che fa di lui un eroe è che non ha perso la speranza: ancora collabora con gli X-Men e li ha molto a cuore, perché è convinto che nessuno dovrebbe avere paura per come è fatto.”

Mark Millar (1969) fumettista scozzese

Intervista su Wolverine

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“Per quanto riguarda Mach, è bene distinguere tra l'influenza che ebbe in generale e quella che esercitò su di me in particolare. Mach ha compiuto significative ricerche sperimentali (ad esempio, la scoperta delle onde d'urto, basata su un metodo ottico veramente geniale); ma non di questo vogliamo discutere, bensì di come influenzò la visione generale dei concetti di base della fisica. In questa prospettiva il suo grande merito sta, a mio parere, nell'aver allentato il dogmatismo che dominava in quell'ambito nei secoli XVIII e XIX. Egli ha cercato di mettere in luce, specialmente nei campi della meccanica e della teoria del calore, il modo in cui i concetti hanno avuto origine dall'esperienza; Mach sosteneva in maniera convincente l'opinione che finanche i più basilari tra i concetti fisici si fondano sui dati empirici e, da un punto di vista logico, non sono in alcun modo necessari. Evidenziando come nella fisica siano cruciali i problemi connessi ai concetti di base, più che quelli d'ordine logico-matematico, egli ha esercitato un'influenza particolarmente salutare. Il suo punto debole stava, a mio modo di vedere, nel considerare l'attività scientifica all'incirca un semplice «mettere ordine» nei materiali empirici. Egli, insomma, non rese giustizia all'elemento di libera volontà costruttiva presente nella formazione dei concetti. Riteneva, in certo modo, che all'origine delle teorie vi fossero «scoperte» e non «invenzioni», spingendosi addirittura a vedere, nelle sensazioni, unità costitutive del mondo reale piuttosto che semplici oggetti di comprensione; pensava di poter colmare in tal modo lo iato fra psicologia e fisica. Fosse stato coerente fino in fondo, avrebbe dovuto rifiutare non solo l'atomismo, ma l'idea stessa d'una realtà fisica.”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

6 gennaio 1948; pp. 689-690
Lettere a Michele Besso

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“[Su Albert Schweitzer] È l'unico occidentale che abbia avuto sull'attuale generazione un'influenza morale paragonabile a quella di Gandhi. Come nel caso di Gandhi, la portata della sua influenza è dovuta soprattutto all'opera esemplare alla quale ha dedicato la vita.”

Origine: Dal una dichiarazione inedita del 1953 destinata in origine al libro Mein Weltbild (Come io vedo il mondo); citato in Jamie Sayen, Einstein in America, Crown, New York, 1985, p. 296.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 59

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“In qualsiasi momento quest'uomo ci avesse lasciato, avremmo provato un senso di perdita irreparabile […]. Possa egli avere un'influenza duratura sul cuore e sulla mente degli uomini!”

Albert Einstein (1879–1955) scienziato tedesco

Origine: Dalla dichiarazione alla morte di Franklin Delano Roosevelt in Aufbau, New York, 27 aprile 1945.
Origine: Pensieri di un uomo curioso, p. 58

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