Frasi su manifestazione
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“[Sul Family Day] Una manifestazione di questa importanza deve essere interpretata non come un'azione conflittuale contro qualcuno, ma, piuttosto, come un momento collettivo teso ad affermare la realtà cardine della nostra società e dell'Occidente, la famiglia.”

Sandro Bondi (1959) politico italiano

Origine: Citato in Family Day, corsa alle adesioni In corteo due ministri. Sì dal Polo https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2007/marzo/21/Family_Day_corsa_alle_adesioni_co_9_070321157.shtml, Il Corriere della Sera, 21 marzo 2007.

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“Prodi ha comunicato che non parteciperà alla guerriglia di Parigi perché ha paura che lo fischino.”

Gianni Boncompagni (1932–2017) conduttore radiofonico, paroliere e autore televisivo italiano

riferendosi agli scontri durante le manifestazioni nelle banlieue parigine
Origine: Da Il Foglio, 18 marzo 2006.

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“Non una teoria ma la persona stessa di Cristo è la misura dell'umano e la manifestazione piena della dignità umana.”

Adriano Pessina (1953) filosofo e scrittore italiano

Salute e salvezza nella civiltà tecnoscientifica

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“Tale fede religiosa ha un carattere segnatamente pragmatista, poiché le manifestazioni di essa nei riti e nelle cerimonie rivelano una preoccupazione per assicurare alla vita umana una base solida di continuità. Il Norito, collezione di preghiere per le diverse festività, è orientato nel suo insieme a rivolgersi alle divinità per assicurarsi una vita migliore. Le parole usate nelle preghiere sono parole umane, ma possono anche essere chiamate "parole divine", nel senso che le divinità stesse le hanno trasmesse indirettamente, attraverso uomini specialmente dotati di spirito divino; e dunque in tal modo si stabilisce un dialogo tra le divinità e gli uomini, grazie al quale si ottiene il grande beneficio di una vita felice.
Ma la vita felice non era, per i giapponesi antichi come poi, e ancora, per lo shintoismo, una vita di oltre la tomba, bensì una vita presente, attualmente esistente. La felicità consiste nella sufficienza dei mezzi necessari per la vita, garantita, soprattutto nei tempi antichi, da abbondanti raccolti agricoli; ma, e ciò è alquanto sorprendente, anche dalla purezza del cuore. In ambedue gli aspetti, l'uno materiale e l'altro spirituale, si insiste molto nelle preghiere contenute nel Norito. Non si parla di peccati contro la divinità, tuttavia si accentua la purezza dei costumi come mezzo per placare gli dèi e ottenere i loro favori.”

da Shintoismo, cap. III.1c, p. 50

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“Da 15 anni è irrevocabilmente accertato che l'assassinio di Calabresi fu organizzato nel servizio d'ordine di Lotta continua, ordinato da Giorgio Pietrostefani con l'assenso del leader Adriano Sofri e materialmente eseguito da Ovidio Bompressi, con la complicità di Leonardo Marino, che rubò e guidò l'auto durante l'agguato, e di altri fiancheggiatori miracolati dalla mancanza di prove certe. […] Eppure, nella fiction, queste quattro figure diventano invisibili. Non pervenute, se non nei titoli di coda che danno conto delle quattro condanne. Uno degli aspetti più positivi del film-tv di Graziano Diana è quello di mostrare la campagna d'odio che si scatenò contro Calabresi dopo la tragica fine alla questura di Milano dell'anarchico Pinelli, ingiustamente sospettato di aver avuto un ruolo nella strage di Piazza Fontana: prime pagine di Lotta continua e altri giornali, appelli di intellettuali, manifestazioni con slogan assassini. […] Ma il peccato originale della fiction è che mancano i volti e le imprese dei colpevoli. Non c'è la riunione in cui si decise l'omicidio, non c'è l'ordine di uccidere, non c'è il viaggio di Marino a Pisa dove Sofri gli confermò il mandato, non c'è il processo costellato dalle bugie degli imputati e ancor più dei falsi testimoni ingaggiati dalla nota lobby. Nulla di nulla: nel 2013, alla Rai, è ancora proibito. […] Eppure questo banalissimo rilievo nessuno degli ipercritici della libera stampa ha osato muoverlo. Strano, eh? Chissà come mai.”

Marco Travaglio (1964) giornalista, saggista e scrittore italiano

da Il suicidio Calabresi, 11 gennaio 2014
Il Fatto Quotidiano

“Così la volontà del Signore che vuole apparire come vaso o stoffa, eccetera, che costituiscono il mondo come manifestazioni della coscienza, è la causa, l'agente e l'azione.”

Utpaladeva (900–950) filosofo indiano

2, 4, 21
Īśvarapratyabhijñākārikā
Origine: Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 126.

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“Nel 1999 lo psichiatra Luigi Cancrini firmerà una «Perizia psichiatrica su padre Pio». Scriverà Cancrini: «Una diagnosi psichiatrica relativa al caso di padre Pio non è difficile da proporre. Osservato longitudinalmente, il disturbo di cui ha sofferto padre Pio è, secondo il Dsm IV (il manuale diagnostico preparato dall'Associazione degli psichiatri americani e oggi largamente utilizzato anche in Italia e in Europa), un disturbo istrionico di personalità. Osservato trasversalmente, nelle sue manifestazioni sintomatiche più evidenti, il suo è un disturbo di trance dissociativa. I criteri di ricerca per il disturbo di trance dissociativa sono di ordine sintomatico e culturale. Il primo prevede due diverse condizioni morbose che possono presentarsi, in periodi diversi, nella stessa persona. […] Il secondo criterio, di ordine culturale, pone un problema più generale di rapporto fra questo tipo di esperienza e i luoghi sociali in cui esso si manifesta. […] È intorno a storie del tipo di questa che si definiscono, ancora oggi, sentimenti di appartenenza, visioni del mondo, forme del giudizio capaci di influire profondamente sui comportamenti collettivi. La diffusione e la santificazione di un sentimento religioso affascinato dalle imprese (sintomi) di un santo (persona con gravi disturbi personali) significa, da questo punto di vista, promozione e diffusione tra i fedeli di una credenza che molti pensavano superata: il male del mondo, si legge nella vita di padre Pio, è opera del diavolo e delle tentazioni cui un grande scommettitore (Dio) esporrebbe la creatura uomo semplicemente per vedere se a esse sarà in grado di resistere; credenza medievale dal punto di vista della collocazione storica, primitiva e un po' perversa dal punto di vista dell'organizzazione psicologica di chi la provoca o la condivide e che non è mai stata negata apertamente, tuttavia, dalla Chiesa di Roma […].»”

Origine: [nota dell'autore] Cfr. "MicroMega", n.° 3/99, giugno-settembre 1999.
Origine: Santo impostore, pp. 51-52

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“Non è per contraddire Barack Obama, ma "il Paese dove tutto è possibile" non sono gli Usa. È l'Italia. Dove è possibile che il capogruppo del partito di maggioranza commenti l'elezione di Obama dicendo che fa contenta Al Qaeda. È possibile che il leader di un altro partito di governo abbia definito "bingo bongo" gli africani. È possibile che un altro autorevole leader di quel partito abbia definito "culattoni" gli omosessuali. È possibile che un sindaco del Nord inviti a trattare gli immigrati come "leprotti", a fucilate. È possibile che Marcello Dell'Utri (interdetto dai pubblici uffici, e però senatore della Repubblica: è possibile anche questo) ammonisca le giornaliste del Tg3 perché abbassano il morale della Nazione. È possibile che il premier, proprietario di televisioni, nel pieno del suo ruolo istituzionale inviti gli imprenditori a non destinare investimenti pubblicitari ai suoi concorrenti. È possibile che, in piena crisi finanziaria, lo stesso premier esorti ad acquistare azioni indicandone il nome. È possibile che una trasmissione della televisione pubblica sia oggetto di una spedizione punitiva di squadristi. È possibile che un ex presidente della Repubblica rievochi la violenza e gli intrighi di Stato come metodo repressivo delle manifestazioni studentesche. E sono possibili mille altre di queste meraviglie, nel solo vero paese dove veramente tutto è possibile. Così possibile che si è già avverato.”

Michele Serra (1954) giornalista, scrittore e autore televisivo italiano

6 novembre 2008
la Repubblica, L'Amaca

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“La traduzione è indubbiamente – direi addirittura: inevitabilmente – una manifestazione di gusto, come tutto ciò ch'è Spirito, a cominciare dal linguaggio. Non mi domandi: In qual misura perché, e Lei lo sa benissimo, nei fatti spirituali non è mai questione di quantità, ma di qualità.”

Renato Mucci (1893–1976) traduttore e poeta italiano

Origine: Dall'intervista di Luigi De Nardis, Renato Mucci: È un atto di modestia e d'altruismo, La Fiera Letteraria, anno VI, n. 32, 12 agosto 1951, p. 3.

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“Le meraviglie del passato sono oggi delle manifestazioni consuete.”

Nikola Tesla (1856–1943) fisico, inventore e ingegnere serbo naturalizzato statunitense

cap. V, Il trasmettitore di ingrandimento; p. 76
Le mie invenzioni

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“In particolare c'era la sinistra comunista dove regnava un'ipocrisia identica a quella cattolica. Basterebbe ricordare il rapporto tra Togliatti e Nilde Iotti, assolutamente emblematico. Avevano le loro motivazioni: in Russia gli omosessuali venivano condannati a dieci anni di carcere duro, cioè di gulag. Quando a sinistra furono costretti dalle manifestazioni del 1972 a parlare di omosessualità, ricorsero all'espressione "terzo sesso."”

Angelo Pezzana (1940) attivista e politico italiano

Solo tempo dopo arrivò "diversi".
Origine: Citato in Paolo Conti, «Quella Torino in cui era vietato parlare dell'omosessualità» https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/agosto/14/Quella_Torino_cui_era_vietato_co_8_120814014.shtml, Corriere della Sera, 14 agosto 2012, p. 22.

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“Quegli uomini [pitagorici] evitavano il più possibile di lamentarsi e di piangere e di provare ogni emozione del genere; lo stesso discorso valeva per la adulazione e la preghiera e la supplica e per ogni manifestazione del genere.”

Aristosseno (-360–-300 a.C.) filosofo greco antico

Origine: Da Vita di Pitagora; citato in Giamblico, Vita di Pitagora, in Summa pitagorica, traduzione di Francesco Romano, Bompiani, Milano, 2006, § 234, p. 255. ISBN 88-452-5592-1

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“È uno dei migliori allenatori con i quali io abbia mai lavorato. Conosce perfettamente tutte le caratteristiche dei suoi giocatori e noi lo seguiamo in tutte le indicazioni che ci dà sul campo. Ogni allenamento e ogni partita sono la manifestazione di quanto importante sia per lui vincere, quindi noi siamo sempre motivati a tenere la tensione alta […]. Conte è un allenatore che ama quello che fa e ci ha "infettati" tutti con l'amore per il calcio.”

David Luiz (1987) calciatore brasiliano

Origine: Da un'intervista rilasciata a ESPN Brazil, citato in David Luiz: «Conte ci ha "infettati" con il suo amore per il calcio» http://m.tuttosport.com/notizia/calcio/calcio-estero/premier-league/chelsea/2017/01/10-19801578/david_luiz_conte_ci_ha_infettati_con_il_suo_amore_per_il_calcio/?cookieAccept, Tuttosport.com, 10 gennaio 2017.

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“Tutte le cose sono manifeste perché non sono altro che manifestazione. Il punto è proprio che nulla è manifesto separatamente dalla manifestazione.”

Kṣemarāja (975–1025) filosofo indiano

Spandanirṇaya
Origine: Citato in Mark Dyczkowski 2013, p. 80.

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“Siamo grati alle forze dell'ordine per il loro impegno a Roma con la città impegnata in diverse manifestazioni. Siamo meno grati al questore di Roma che evidentemente in preda a stress o in crisi etilica ha diffuso cifre false, in difetto, sui partecipanti alla nostra grande manifestazione.”

Maurizio Gasparri (1956) politico italiano

Origine: Secondo la Questura di Roma, i manifestanti in Piazza San Giovanni a Roma il 20 marzo 2010 erano 150 mila mentre il coordinatore del PdL Denis Verdini aveva parlato di 1 milione di persone.
Origine: Citato in Pdl in piazza, è lite sui numeri. Il centrodestra attacca la Questura http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/pdl-polemiche-post-manifestazione_80e64be8-34cc-11df-b226-00144f02aabe.shtml, Corriere della sera, 21 marzo 2010

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“Io dico che tra i moventi indicati [per l'omicidio di don Peppino Diana], agli atti del processo, ce ne sono tra i più diversi. Nel processo qualcuno ha parlato di una vendetta per gelosia, altri hanno riferito che sarebbe stato ucciso perché si volevano deviare le indagini che erano in corso su un altro gruppo criminale. E altri hanno riferito anche il fatto che conservasse le armi del clan. Nessuno ha mai detto perché è avvenuto questo omicidio, visto che non c'erano precedenti per ricostruire i fatti. Se uno conosce le carte del processo, conosce che ci sono indicate da diverse fonti, diversi moventi. […] Ci sono diversi moventi, c'è anche quello, che all'inizio non era emerso, che faceva attività anticamorra. Per la verità nel processo non è venuto fuori molto chiaro neanche questo come movente. È inutile che costruiamo delle fantasie sulle ipotesi. Quella dell'impegno anticamorra è tra le ipotesi. Ma nel processo non è emerso in modo clamoroso, non è mai venuta fuori un'attività di trascinamento, di gente in piazza. Non è che c'erano state manifestazioni pubbliche, documenti. Qualcuno ha detto anche questa ragione. Come vede ci sono tanti moventi. Certamente è stato ucciso dalla camorra. Chi viene ucciso dalla camorra è una vittima della camorra. Ora se è un martire bisogna capirlo dal movente che non è stato chiarito”

Gaetano Pecorella (1938) politico e giurista italiano

citato da Repubblica http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/mafia-9/saviano-diana/saviano-diana.html, 1° agosto 2009

“Grande manifestazione politica, spalti gremiti fino all'ultimo posto, un enorme tappeto di uomini e di facce sino alle file più alte, l'oratore nel pieno del suo slancio. Dice: «Di tutto ha colpa la massificazione». Uragano di applausi.”

Alexander Mitscherlich (1908–1982) psicologo tedesco

da Massenpsychologie ohne Ressentiment [Psicologia delle masse senza risentimenti], in «Die Neue Rundschau», a. LXIV, 1953, p. 56.
Origine: Citato in Istituto per la Ricerca sociale di Francoforte, Lezioni di Sociologia, a cura di Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, traduzione di Alessandro Mazzone, Einaudi, Piccola Biblioteca, Torino, 1966 <sup>7</sup>, p. 87.

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“La poesia, essendo una manifestazione della lingua, e perciò per sua essenza dialogica, può essere un messaggio nella bottiglia, lanciato nella fiducia, certo non sorretta da ferma speranza, che la corrente la spinga comunque in qualche luogo, ad una terra; terra del cuore forse. Le poesie si dirigono verso qualcosa. Che cosa? Qualcosa di aperto, occupabile, il tu a cui si può parlare, forse una realtà a cui si può rivolgersi.”

Paul Celan (1920–1970) poeta rumeno

dal discorso pronunciato per il conferimento del Premio di Letteratura di Brema
Origine: Citato in Poesia tedesca contemporanea, a cura di Giacomo Cacciapaglia, Newton Compton Editori, Roma, 1980, p. 69.
Origine: Con diversa traduzione a pp. 35-36 de La verità della poesia.

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