Frasi sulla passione
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“Il sipario si alza; ascolto attenta questi bei versi concisi e fermi che comprendo più facilmente della lingua parlata: è scultura greca e romana. Nei drammi di Alfieri, che chiamerei volentieri stoici, a forza di sobrietà nell'azione e di laconicità nel linguaggio, la commozione vi coglie, per così dire, senza che ve ne rendiate conto, s'impone a grandi tratti attraverso alcune figure che personificano con semplicità sentimenti eterni. Nell'Oreste, è prima di tutto Elettra che s'impossessa della nostra anima. Il suo lutto filiale, la sua angoscia incessante per un fratello che ritrova, ma che il trionfante assassino del loro padre cerca bramosamente e minaccia, sostengono l'azione fino al quarto Atto. Allora l'azione prorompe spaventosa e sublime; essa vi associa a tutti i combattimenti e a tutte le lacerazioni delle passioni umane: è come una mischia sconvolgente di istinti e dolori contrari […] Questo quarto atto dellOreste di Alfieri è una delle cose più belle che abbia visto a teatro: ascoltandolo pensavo alle puerili dispute di scuola, alle ingiustizie e agli accecamenti reciproci dei due campi che rinchiudono il sublime in uno stampo arbitrariamente prescritto. Il sublime piomba su noi come un uccello divino; si abbatte dall'alto, ci rapisce sulle sue ali che fremono e planano; noi ci abbandoniamo alla sua imperiosa ascesa, incuranti della forma e del colore delle sue penne: così fece la folla quella sera.”

Louise Colet
Oreste, Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>Oreste

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“Siamo uomini pubblici e abbiamo dei doveri pubblici: anche quello di difendere un certo decoro e una certa eleganza nell'esprimere le nostre passioni.”

Nichi Vendola (1958) politico italiano

Origine: Dal blog di Nichi Vendola, in risposta alle 10 domande fatte dal possibile candidato Francesco Boccia durante la campagna elettorale alla presidenza della Regione Puglia, 13 gennaio 2010.

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“La passione nasce da dentro, poi la si coltiva.”

Ernst Knam (1963) pasticciere e personaggio televisivo tedesco
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“Ma la vita personale insieme ad una così grande passione per la musica, possono veramente viaggiare sullo stesso binario? Nel mio caso la risposta è no, perché per la musica ho dovuto sacrificare tutto. Comunque sappiate che se potessi tornare indietro rifarei lo stesso.”

Carlo Zannetti (1960) chitarrista, cantautore e scrittore italiano

Origine: Da Francesco Venuto, la musica prima di tutto http://www.ilpopoloveneto.it/notizie/musica/2017/06/14/43578-francesco-venuto-la-musica, Il Popolo Veneto.it, 14 giugno 2017.

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“Figlia di una numerosa famiglia di umili origini, cresciuta in un quartiere della periferia di Mantova. Che dopo aver vissuto dolorose vicissitudini, decisi di fuggire dalla famiglia d'origine per costruirne una propria. Ma per questa decisione affrettata ebbi una vita solitaria e disagevole. L'unico e autentico amore che diede un senso alla mia vita la nascita dei miei due figli che mi diedero la forza e il coraggio di vivere. Una vita che nonostante il peso di un onere che ha segnato la mia esistenza e ormai rassegnata ed arresa ad un cognome che non mi appartiene in quanto mio padre biologico me lo ha negato. Una donna con un bagaglio di esperienze di vita inique che mi hanno indotto ha mettere fine al mio matrimonio. Ed una convivenza di undici anni con un uomo da un finale di una storia deprecabile, da depennare. Non sono certo fiera ne orgogliosa del mio vissuto, spinta dall' immenso amore per la vita è dal desiderio intenso di emergere dal l'indigenza che regnava nella mia famiglia. Ho fallito in tutti i sensi condannandomi all'autoisolamento distaccandomi dalla società e dal resto del mondo. La mia amata e bramata solitudine mi ha trasformata in una donna consapevole e decisa ad un isolamento di meditazione e di riflessione che mi ha indotto alla passione per la scrittura. Una biro e un foglio ed il desiderio di scrivere nero su bianco, per esprimere, narrare ed esporre i miei pensieri, desideri e speranze. Scrivendo racconti, frasi, poesie, partecipando a numerosi concorsi. A passo lento e cautamente sto uscendo dall'anonimato. Il mio impegno quotidiano, la perseveranza e la tenacia mi ha premiata. Il mio operato è stato inserito in Internet a disposizione di tutte le persone interessate a conoscermi anche se solo virtualmente. Orgogliosa e appagata di poter lasciare nel mondo la mia orma e una traccia della mia esistenza.”

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“Se resistiamo alle nostre passioni, è più per la loro debolezza che per la nostra forza.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“Il piacere dell'amore sta nell'amare; si è più felici per la passione che si ha che per quella che si dà.”

François de La Rochefoucauld (1613–1680) scrittore, filosofo e aforista francese

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Massime, Riflessioni morali

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“L'uomo è una passione inutile.”

traduzione di G. Del Bo, Il Saggiatore, 1965², p. 738
L'essere e il nulla

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“[Su Johann Strauss jr] Un Dio che domina le passioni.”

Alexandre Dumas (figlio) (1824–1895) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Citato in Roberto Iovino, Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer, Camunia; 1998.

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“Come la pioggia entra in una casa mal coperta, così la passione penetra in una mente non abituata alla meditazione. Come una casa ben coperta rimane asciutta, così la passione non penetra nella mente che medita.”

Gautama Buddha (-563–-483 a.C.) monaco buddhista, filosofo, mistico e asceta indiano, fondatore del Buddhismo

13-14; 2003, p. 147
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“Nella tua passione per il vero, è possibile che non si veda che maniacalità.”

Robert Bresson (1901–1999) regista francese

Note sul cinematografo

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“Quello che faccio, lo faccio per la forza della passione. Quando le cose cambiano, cambio anch'io e faccio altro.”

Nicolas Sarkozy (1955) politico francese (1955)

Origine: Citato in Aldo Cazzullo, Le Pen non perdona il presidente «Punito per il flirt con la sinistra» http://www.corriere.it/esteri/10_marzo_23/le-pen-francia-sarkozy-cazzullo_48e3b5fc-3646-11df-95eb-00144f02aabe.shtml, Corriere della Sera, 23 marzo 2010.

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“Se gli oggetti delle più grandi passioni fossero perfettamente conosciuti, le vedremmo ben presto raffreddate.”

Claude de la Colombière (1641–1682) gesuita e scrittore francese

Il libro dell'interiorità.

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“Una delle cose che egli [Gesù] ha avuto di mira [nella Passione] è stata di darci esempi eroici di tutte le virtù cristiane.”

Claude de la Colombière (1641–1682) gesuita e scrittore francese

Il libro dell'interiorità.

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“Nulla è cambiato tra me e Jean Pierre dai tempi di Amelie. Continuiamo ad avere una grande intesa, a capirci senza usare le parole, ci basta uno sguardo. A differenza di quell'altro, questo [riferendosi a Una lunga domenica di passioni] però era un ruolo molto doloroso e sicuramente per interpretarlo ho dovuto ripiegarmi su me stessa.”

Audrey Tautou (1976) attrice e modella francese

Origine: Citato in Chiara Ugolini, [//trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/amelie-e-tornata-e-si-chiama-mathilde/285151 Amelie è tornata e si chiama Mathilde], repubblica.it, 31 gennaio 2005.

“Il cinema indipendente è il cinema della passione, unico motore di produzioni che non portano alti guadagni, quando ne portano. Giuseppe Lazzari, nel suo primo film ce ne ha messa di passione, portando avanti un progetto che ha realizzato interamente a sue spese. Primo lungometraggio italiano realizzato interamente in 4K, massimo grado di risoluzione digitale, "Sentirsidire" racconta le storie parallele di Ludovico e Filippo, benestante e superficiale il primo, dignitoso e umile il secondo. Due vite diverse, che si incroceranno nella città di Milano, per dare vita ad una profonda amicizia, capace di cambiare entrambi. Trattandosi di un'opera prima, non mancano momenti di debolezza narrativa, e a volte i dialoghi prendono una piega un po' retorica, se non moralistica, ma questo non deve distogliere l'attenzione dalla validità contenutistica e formale del film. Una regia per niente classica e un montaggio creativo, sono accompagnati da un suggestivo uso del sonoro, capace di comunicare perfettamente la cupezza e la drammaticità degli avvenimenti. Degna di nota è la colonna sonora, indubbiamente azzeccata, costituita dalle canzoni di tre artisti non nuovi al panorama cinematografico: Damien Rice, James Morrison e Nate James. Le vicende dei due protagonisti sono alternate seccamente, allo scopo di accentuare (anche attraverso la bella fotografia di Luca Coassin, che ben differenzia l'atmosfera di Agrigento da quella di Milano) il divario tra nord e sud Italia, tra un ambiente ricco ed uno povero, tra due ragazzi che hanno avuto dalla vita possibilità diverse, ma che provano uguale insoddisfazione. Esordio per il regista e prima esperienza sul set per i due attori protagonisti. Il ballerino Mariottini, si dimostra ben entrato nel ruolo di Ludovico e l'attore novizio Taormina, interpreta un Filippo a cui è impossibile non affezionarsi. Annunciato dal web, questo film di denuncia arriva a scuotere le coscienze dei giovani a cui piace sentire storie di giovani come loro. Il regista lo definisce "una spaccatura della parte cupa dell'Italia", e, in effetti, lo è. Si tratta di un film per niente leggero ma drammatico e di forte impatto emotivo. Un film in cui la macchina da presa si muove molto all'interno dello spazio perché vuole vederlo tutto, non vuole perderne nemmeno un frammento. Nessun dettaglio sfugge all'occhio attento di Giuseppe Lazzari, scrupoloso al massimo nel voler raccontare ai giovani (ma anche agli adulti, genitori e non) cosa succede agli altri giovani, e non c'è niente di irreale o di esagerato in questo: la storia dei due amici procede nell'assoluto rispetto di una realtà che l'Italia conosce bene da qualche anno a questa parte.”

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“Ho un'ultima lezione da dare: essi mi devono uccidere perché sappiano quello che hanno fatto. La città dovrà affrontare la propria colpevolezza.”

Socrate (-470–-399 a.C.) filosofo ateniese

citato in George Steiner, Totem o tabù, in Nessuna passione spenta, p. 152

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“Il cinema appartiene ai sognatori… il cinema è passione.”

Claudia Cardinale (1938) attrice italiana

Origine: Io, Claudia – Tu, Claudia, p. 228

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“L'uomo che è signore delle proprie passioni è schiavo della ragione.”

Marc Connelly (1890–1980) drammaturgo e attore statunitense

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“[…] questo «io eroico» non si pone più autonomamente dinanzi ai propri avversari, come al tempo dei cinismi giovanili o delle prime dispute contro la pedagogia istituzionale, ma è certo d'agire per conto di un'istanza superiore ben identificata e inesauribile, la dottrina del Vangelo – del testo greco dei Vangeli ritradotto dallo stesso Tolstòj (un'ottima traduzione). Una dottrina che Tolstòj fa valere integralisticamente, ignorando di proposito la distanza di diciotto secoli, rifiutandosi di «storicizzare» e di attenuare come che sia i comandamenti di Gesù, e aprendo così un fronte immenso sul quale battersi nel mondo «pseudo-cristiano» o «cristiano-ecclesiastico» (come egli lo chiama) in cui non c'è versetto del Vangelo che, tradotto fedelmente, non suoni completamente sconosciuto e scandaloso. In questa sua ultima ed enorme scommessa sulla propria energia e forza d'urto, a Tolstòj non rimane più tempo né spazio per una dimensione privata, per una qualche quinta in cui riprendere fiato: tutto è messo in gioco, e tutto è illuminato dai riflettori. Da questa condizione Tolstòj trae adesso la forza e il gusto di continuare a vivere; da questa condizione – e dalla forza e dal gusto di vivere che gliene vengono – la sua arte trae vigore, volontà, argomenti; e di questa sua arte Tolstòj vive – scrittore com'egli è, fino al midollo. In questo cerchio virtuoso, trionfante, percorre i suoi cicli la dialettica tra pubblico e privato dell'ultimo periodo della vita di Tolstòj, vecchio conte che è diventato in tutto attore e non lo è più in nulla. (Non per nulla questo Tolstòj fu l'ultima grande passione di Nietzsche, prima della follia, e Nietzsche lo leggeva e compulsava avidamente, riconoscendo in lui lo stesso mito al quale anch'egli si sentiva forzato: la consumazione del confine tra «arte» e «vita», tra «volontà» e «realtà».)”

Igor Sibaldi (1957) traduttore, saggista e scrittore italiano

p. L

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“Pur soffrendo infatti pene profondamente umane, i tre protagonisti del dramma sono tre marionette […] Ma sono tuttavia uomini: uomini, ridotti marionette.”

Pier Maria Rosso di San Secondo (1887–1956) drammaturgo e giornalista italiano

da Avvertenza agli attori in Marionette, che passione!...
Origine: citato in François Orsini, Pirandello e l'Europa

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“[Famosa gaffe spiegando in un programma sportivo la sua passione per il calcio] Io non posso vivere senza cazzo.”

Antonella Clerici (1963) giornalista e conduttrice televisiva italiana

Origine: Citata in Gian Marco Alari, Antonella Clerici e il suo: «Non posso vivere senza...» http://www.corriere.it/spettacoli/cards/i-dieci-video-che-sarebbero-diventati-virali-se-fosse-esistito-youtube/antonella-clerici-suo-non-posso-vivere-senza.shtml, Corriere.it, 28 dicembre 2014.