Frasi su passo
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“Con lieve passo tu, notte soave, | sfiori il cupo velluto, all'alba verde, | e asseconda una musica di brezze | l'orma tenue del piede | che misura le ore. | In te assorta, di te obliosa, sogni: | sogna con te l'anima del creato.”

Eduard Mörike (1804–1875) scrittore tedesco

Origine: Da Duetto notturno, in Cristina Campo, La tigre assenza, a cura e con una nota di Margherita Pieracci Harwell, traduzione di Cristina Campo, Adelphi, Milano, 2001, p. 69. ISBN 8845908321

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“Arde viva luce in polo già lucente, | fatto volo immortale il tuo umil passo, | vivo splendor di fulgor non scarso, | dal Gange illustre all'Occidente. || Nell'imperscrutabile divina mente | fosti di grazie ricolmo, | ché al sol d'esse, incapace d'occaso, | raggi di fede riceverebbe l'Oriente.”

Juan de Tassis y Peralta (1582–1622) scrittore spagnolo

da A San Francesco Saverio
Origine: In Lorenzo Misuraca, Antologia della poesia religiosa spagnola. Con alcuni saggi di poesia ispano-americana, traduzione di Lorenzo Misuraca, Edizioni Paoline, Roma, stampa 1962, p. 74.

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“Il Ciambellano fece una profonda quanto ironica riverenza all'onnisciente Imperatore. Protendendo il braccio offrì Kira al trono cominciando nel contempo un lungo e minuzioso sproloquio su come fosse riuscito a scovarla e a catturarla grazie alla sua abilità e scaltrezza. Avrebbe voluto continuare aggiungendo un'agghiacciante descrizione del destino degli Skeksis se lui non fosse riuscito nell'impresa, quando fu interrotto dal Maestro delle Cerimonie.
– Kelffinks Krakweekah! – strillò, indicando Kira, e si passò un artiglio di traverso alla gola per indicare quello che si proponeva di farle. Il Maestro delle Cerimonie aveva già fatto un passo avanti per afferrare la vittima destinata al sacrificio, quando il Generale dei Garthim lo fermò alzando lo scettro.
Il Maestro delle Cerimonie rimase dov'era, ma sfoderò egualmente il lungo e acuminato coltello sacrificale, che tenne pronto mentre fissava il Generale dei Garthim. Gesto e occhiata erano inequivocabili.
Intanto, il Ciambellano non era rimasto solo a guardare, e aveva cominciato a protestare: il Ghelfling era suo prigioniero e spettava a lui decidere cosa farne.
Il Generale dei Garthim chiamò a sé con un cenno lo Scienziato, e gli mormorò qualcosa a bassa voce. Lo Scienziato annuì più volte. Poi il Generale dei Garthim si rivolse all'assemblea e dichiarò: – Kelffinks na Rakkash!
Non tutti gli Skeksis approvarono la decisione. Qualcuno dubitava dell'abilità dello Scienziato. L'Artista, per esempio, aveva già pensato a come poteva servirsi della testa di Kira. Il Buongustaio pregustava già il sapore del resto del corpo, e tutti sapevano perfettamente quali erano le vere intenzioni del Generale dei Garthim. Forse, il vecchio Imperatore era morto per mancanza di vliya Ghelfling. Adesso, se lo Scienziato avesse trovato il modo di allevare i Ghelfling in cattività, con una produzione regolare di vliya, la salute del nuovo Imperatore non avrebbe più avuto nulla da temere, e lui sarebbe rimasto per sempre saldamente sul trono. Ma, come stava blaterando in quel momento il Maestro delle Cerimonie, lo Scienziato era capace solo di ottenere qualche risultato con i Podling, e basta. Inoltre, tutti lo consideravano un pazzo che si era automutilato. Non sarebbe stato meglio per tutti, chiese il Maestro delle Cerimonie, festeggiare la loro raggiunta salvezza col coltello sacrificale che lui impugnava?
Al Generale dei Garthim non piaceva come si stavano mettendo le cose. Lui stesso non nutriva un'eccessiva stima nei confronti dello Scienziato, però riteneva che gli altri lo stimassero. Quale di loro si sarebbe tagliato una mano o una gamba per puro amore della scienza?”

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“Noi prendiamo una decisione in una stanza, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo di vedere cosa succede. Se non provoca proteste o rivolte, è perché la maggior parte delle persone non ha idea di ciò che è stato deciso; allora noi andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno.”

Jean-Claude Juncker (1954) politico lussemburghese

Origine: Citato in Die Brüsseler Republik http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-15317086.html, Der Spiegel, 27 dicembre 1999. In italiano in Votare Juncker è un suicidio. Ecco perché http://www.ilgiornale.it/news/politica/votare-juncker-suicidio-ecco-perch-commento-2-1037088.html, Il Giornale, 13 luglio 2014.

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“«Il dubbio è voce infernale | che grida al cielo: | – Non c'è un Dio lassù | che pensi al genere umano? – || E certamente | chi dice questo | merita che da lui | ritragga le mani il buon Dio. || Perché c'è un Padre del genere umano, | un fedele, provvido Padre, | e chiunque da Lui non si scosti | può bene vederlo. || Ma non siamo impazienti! | Egli ha tanti figliuoli. | Non pretendiamo che ponga | noi, dinanzi a tutti! || Questa è la legge: «Attendi il tuo turno» | e non aspetterai invano. | Come il sole attorno alla terra, così | gira la sua bontà. || Nessuno ne resta privo. | Se Egli non viene oggi, giunge domani | e finché l'uomo non è felice | non può morire. || E la felicità non giunge mai troppo tardi, | e questa è magica cosa; | se solo una goccia ve ne cadesse dentro | addolcirebbe un mare». || A lungo ancora parlò il giovane | e il vecchio ognor più attento, ascoltava. | Così la sua anima assorbì quei discorsi | come il piccolo succhia il latte materno. || E quando quello cessò di parlare | il vecchio chiese meravigliato: | «Dove imparasti tu queste cose? | Chi sei, giovanotto, qual è il tuo nome?». || Già il giovane si era annoiato | d'aver sfoggiata tanta gravità, | e allegramente, e biricchino | diede codesta risposta: || «Dove ho imparato tali cose? | Me le disse una nottola | quando, in una notte di tempesta, | dormii con essa nel cavo di un albero. || Chi sono? Un vagabondo | senza paese e senza casa; | un qualche uccello di passo | mi fu forse antenato. || Me ne vado in giro pel mondo; | oggi qua, domani là, | e mi levo il cappello | dinanzi a chi lo desidera. || Quanto più soffro il freddo e la fame | tanto più io godo | poiché migliore sarà il futuro | se più brutto è il presente. || E come mi chiamo? Confesso | che il mio nome l'ho quasi scordato, | ma so dirti che ora nel mondo | mi chiamano Stefano il folle».”

Sándor Petöfi (1823–1849) poeta e patriota ungherese

da Stefano il folle, pp. 145-146
Poemetti e poesie scelte

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“La legge Casati è indegna del tempo e dell'Italia. Non conviene porvi mano per rappezzarne la decima parte.”

Carlo Cattaneo (1801–1869) patriota, filosofo e politico italiano

citato in Fabrizio Dal Passo, Storia della scuola italiana, in "Commentario al codice della scuola", Brescia, La scuola, 2003, p. 4

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“Lui era così incauto che le toglieva via a ogni passo le pietre dalla strada. Così si prese un calcio.”

Karl Kraus (1874–1936) scrittore, giornalista e aforista austriaco

Di notte

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“Michele Zagaria: Sentite, io sono Michele Zagaria.
Carlo Pascarella: Ah.
Michele Zagaria: Eh. Allora sentimi bene. Io le sto telefonando perchè, perchè le voglio dire, no, che lei non è un giornalista serio.
Carlo Pascarella: Sì ma scusi un attimo ma lei è Michele Zagaria chi?
Michele Zagaria: E lo sai bene, chi scrivi sul giornale no? Che sta in guerra con Antonio Iovine.
Carlo Pascarella: Ma è… ma scusi ma è uno scherzo questo?
Michele Zagaria: No, no. Non è uno scherzo, sono io, personalmente. Io così le faccio le cose perchè io sono una persona seria e lei no. Aspetta un attimo, ti passo pure Antonio Iovine. Va bene? E così ti togli questo pensiero di scrivere sempre stronzate, stronzate… Secondo me un professionista serio. no? Tutte queste stronzate non le scrive. È chiaro? Adesso te lo passo.
Antonio Iovine: Pronto, sono Antonio Iovine. Senta noi non stiamo scherzando perchè ci siamo stufati di fare tutte queste cretinate, no? Noi siamo delle famiglie che… ci rispettiamo da tanti anni. Allora se lei deve scrivere le notizie le scriva serie e scriva le verità. Allora voi fate il vostro mestiere… e noi vi rispettiamo per quello che fate. Purtroppo noi facciamo un altro mestiere e ce lo siamo scelto noi, no? È vero?
Carlo Pascarella: Sì.
Antonio Iovine: Allora, il mestiere che fate voi è quello di scrivere le notizie e siamo d'accordo, però scrivetele come si devono scrivere le notizie, no?
Michele Zagaria: Stai facendo una confusione, no? Che la gente ha paura di salutare sia mio fratello che il fratello di Antonio. Allora qua non stiamo facendo nessuna minaccia e niente. Io sto parlando da persona seria come sta parlando Antonio. Per un professionista serio, secondo me non sei serio scrivendo tutte queste cose che non sono vere.
Carlo Pascarella: Posso sapere una cosa?
Michele Zagaria: Sì.
Carlo Pascarella: Da dove state chiamando?
Michele Zagaria: Noi? Dall'America.
Carlo Pascarella: Eh, hai voglia…
Michele Zagaria: È importante? È importante questo?
Carlo Pascarella: È fondamentale.
Michele Zagaria: Eh… ma per quale motivo?
Carlo Pascarella: Mi occorre una prova per sapere che siete voi!
Michele Zagaria: Sentimi bene, allora io domani ti mando mio fratello con il documento e il fratello di Antonio con il documento e vedi che vanno assieme e tutto questo problema si è chiarito. È chiaro o no? Mo io ti prego un altra cosa: domani mattina, domani mattina, ti raccomando di non scrivere quello che stiamo dicendo. Mi sono spiegato? Allora io ti ho telefonato solo per farti rendere conto che chi ti viene a dire queste stronzate sono stronzate sul vero senso della parola. Basta. Questo, non stiamo minacciando, non… niente. È chiaro questo? Va bene?
Carlo Pascarella: Va bene.
Michele Zagaria: Vuoi la conferma che ti mando mio fratello? O può bastare così?
Carlo Pascarella: Per me basta anche così.
Michele Zagaria: Ti ringrazio assai, assai.
Carlo Pascarella: Ok.
Michele Zagaria: Va bene? Da domani mattina non scrivere più queste stronzate. Io non dico che tu a me e Antonio non devi mettere sul giornale, però devi scrivere le serietà. È chiaro?
Carlo Pascarella: Voi adesso siete liberi?
Michele Zagaria: Perchè tu non lo sai che io sono latitante?”

Michele Zagaria (1958) criminale italiano

Origine: Dall'intercettazione telefonica del novembre 1998; visibile in "Pronto? Sono Michele Zagaria" http://www.serviziopubblico.it/2015/05/pronto-sono-michele-zagaria/, Serviziopubblico.it, 5 maggio 2015.

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“Quando ero piccolo amavo questo club [la Juventus]. Ma oggi sono felice qui. Il progetto del Psg mi sembra tra i migliori al mondo. Se andassi alla Juventus adesso, farei un passo indietro. A Parigi ho la possibilità di vincere tutto nei prossimi anni.”

Marco Verratti (1992) calciatore italiano

Origine: Citato in Calciomercato Psg, Verratti: Andare alla Juve sarebbe un passo indietro http://www.corrieredellosport.it/calcio/calcio_estero/ligue_1/2014/03/02-352611/Calciomercato+Psg,+Verratti%3A+Andare+alla+Juve+sarebbe+un+passo+indietro, Corrieredellosport.it, 2 marzo 2014.

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“Passo e resto, come l'universo.”

Fernando Pessoa (1888–1935) poeta, scrittore e aforista portoghese

da Fantasie di interludio, p. 215
Poesie, Pessoa ortonimo, Gli eteronimi, Alberto Caeiro: Poemi completi

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“[Su L'ora del lupo] Ho osato fare alcuni passi, ma non ho percorso tutta la strada… È un passo barcollante nella direzione giusta.”

Ingmar Bergman (1918–2007) regista, sceneggiatore e drammaturgo svedese

Origine: Citato in Laura, Luisa e Morando Morandini, il Morandini: dizionario dei film 2001, con la collaborazione di Sandro Mogni e Saverio Mauro Tassi, Zanichelli, Bologna, 2000, p. 923. ISBN 88-08-03105-5

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“Amo follemente la Roma calcistica, perciò, durante il campionato, passo le domeniche davanti alla TV a tifare. Purtroppo lo stadio e il mio lavoro non vanno molto d'accordo. Finirei con l'essere totalmente afona il lunedì e non andrebbe bene.”

Federica De Bortoli (1976) attrice e doppiatrice italiana

Origine: Da Doppiatraccia: Federica De Bortoli. Bella, e che "Bella"! http://www.mpnews.it/index.php?section=articoli&category=31&id=6024/doppiatraccia-federica-de-bortoli.-bella-e-che-bella, Mpnews.it, 13 settembre 2010.

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“Dopo [il faraone] Sesostri, nulla di ciò che è importante ha fatto un passo. Tutto ciò che non è importante ha fatto passi giganteschi.”

Henry De Montherlant (1895–1972) scrittore e drammaturgo francese

Origine: Citato in Stenio Solinas, L'illusione peggiore? Pensare di vivere senza avere illusioni http://www.ilgiornale.it/news/cultura/lillusione-peggiore-pensare-vivere-senza-avere-illusioni-978798.html, il Giornale.it, 28 dicembre 2013.

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“La soglia era bloccata dalla mole massiccia di uno Skeksis, che li guardava. Sulla faccia del Ciambellano era dipinta un'espressione cordiale, intesa a ingraziarsi i Ghelfling.
Fizzgig saltò su un davanzale, e stando lassù in bilico si voltò verso Kira per indurla a seguirlo. Lei stava per farlo, ma poi si accorse che Jen non si era mosso.
Il Ciambellano alzò la mano, senza sfoderare gli artigli, nello stesso gesto della notte precedente. – Fermatevi – sibilò. – Sono amico. Amico di Kelffinks. Ieri notte io salvato voi da Garthim. Io nemico? No, io amico. State, per favore.
Jen guardò il mostro che avrebbe potuto afferrarlo e ridurlo in brandelli. – Mi hanno detto che gli Skeksis uccidono i Ghelfling – ribatté.
Il Ciambellano sbuffò. – Puah! È per stupida profezia che dice Kelffinks mettere fine potere di Skeksis. Stupido – e scrollò la testa.
Jen stava calcolando che lo Skeksis non avrebbe potuto varcare la soglia a meno che non abbattesse le pareti che sovrastava di tutta la testa. Ma quello non era il modo di agire degli Skeksis, che, nelle aggressioni, ricorrevano sempre ai Garthim. No, e poi, con un po' di fortuna, lui e Kira avrebbero potuto scappare dalla finestra. Per sicurezza arretrò di qualche passo per tenersi alla larga da quegli artigli. Prima di scappare, voleva sapere tutto quello che lo Skeksis aveva da dirgli.
– Stupida profezia – diceva il mostro.”

Ma Skeksis spaventati. Paura di Kelffinks, sì. Piccoli Kelffinks. Errore, grande errore. State, per favore. Io amico.
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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Valentin Bulgakov (1886–1966) scrittore e pacifista russo

Origine: Lev Tolstoj e il vegetarismo, p. 179

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“Bisogna costruire, giorno per giorno, una vera politica dell'innovazione tecnologica nella giustizia non solo annunciata ma concretamente praticata, con una migliore utilizzazione delle risorse disponibili e su un rinnovamento procedurale basato su strumenti informatici avanzati di trattamento ed elaborazione dei dati giudiziari e processuali, e oggi strumenti informatici avanzati non significa costi elevati, al contrario.
Ogni giorno di più l'arretratezza sul terreno dell'innovazione nella giustizia si traduce in un passo indietro sul terreno dell'innovazione pubblica complessiva, e la schematicità di certe soluzioni sconta, a volte, anche la mancanza di una progettualità "di sistema" nel settore dell'informatica giuridica e giudiziaria rinunciando alle molte prospettive di interazione interna ed esterna (a cominciare dalla scarsa propensione di molti all'uso quotidiano ed efficace degli strumenti informatici disponibili o nella incapacità di individuare ed adottare caso per caso soluzioni informatiche in grado di porsi come "interfacce" condivise semplici e diffuse, ed il processo telematico costituisce forse un significativo banco di prova per i magistrati, ma anche per gli avvocati).
Ed in questo occorre allora un impegno diretto senza deleghe all'esterno cioè a uffici particolari o a referenti particolari, o mantenendo la consueta (e deleteria a mio modo di vedere) politica delloutsourcing. L'innovazione implica un impegno all'interno dei nostri uffici, un impegno locale e insieme globale, ma un impegno diretto e non una delega costante agli "specialisti".
E una politica dell'innovazione implica anche un completo ripensamento delle strutture dedicate: il sistema dei referenti distrettuali ha dieci anni, risente di un'articolazione rigida e inattuale e non ha dato molti risultati concreti o, meglio, non sono mancate esperienze innovative in qualche caso molto interessanti, ma esse non si sono tradotte in riferimenti generali.”

Giuseppe Corasaniti (1957) magistrato italiano

dall'intervento al XXIX Congresso della ANM, 2008; citato in Le proposte della Magistratura http://archivio.associazionenazionalemagistrati.it/media/71664/Atti%202008.pdf, archivio.associazionenazionalemagistrati.it

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“Passo intere giornate a pensare cos'è il dubbio.”

Aforismi e magie

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“Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora.”

Paola Maugeri (1971) giornalista e conduttrice televisiva italiana

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“Capire è fare, rispetto alla vita, quel passo indietro che ce ne escluderà per sempre.”

Mario Andrea Rigoni (1948) saggista e scrittore italiano

Variazioni sull'impossibile

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“Per me è stato un percorso lungo e difficile, ma alla fine ho capito che preferisco vivere con un uomo la mia vita. Ho deciso di parlarne perché credo sia arrivato il momento di fare un passo avanti riguardo a questo argomento, ovvero all'omosessualità nello sport professionistico.”

Thomas Hitzlsperger (1982) calciatore tedesco

Origine: Da un'intervista rilasciata a Die Zeit; citato in Germania, l'ex Lazio Hitzlsperger fa coming out: "Sono gay, basta tabù nel calcio" http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2014/01/08/news/hitzlsperger_coming_out-75402808/, Repubblica.it, 8 gennaio 2014.

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