Frasi su proprio
pagina 73

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“Penso che il modo in cui le artiste femmine si stanno mettendo in luce adesso, è una parentesi, non credo durerà. Ma è ciò che vogliono fare, io no, ma questa sono io. Sono un'artista che non l'ha mai fatto e non lo faccio solo perché lo stanno facendo loro, non voglio farlo. Ho mostrato il mio stomaco quando ero più giovane ed è stato abbastanza per me, un'infinità di scollature ed i miei addominali era buoni. Ma penso che sia una sorta di "Cos'altro possono fare". Sono tutte nude, non possono fare altro, possono? Non so che altro c'è da fare, credo mettersi vestiti addosso sia la prossima fermata. Penso che debbano tornare indietro per fare qualcosa di diverso rispetto ad ora. Al momento fanno sesso sul palco e sono nude, quindi credo che indossare un abito da suora sarebbe la situazione completamente opposta e forse sarebbe diverso. Ma a me personalmente non interessa se vogliono fare quelle cose. Se avessi una figlia sarebbe diverso, avrei molto più giudizio, ma non ho una figlia della quale preoccuparmi se guarda queste cose. Quindi non posso veramente giudicare da una prospettiva materna, ma capisco le madri e capisco la protezione, non vogliono che i propri figli guardino ragazze del genere e che le loro figlie pensino «Oh mio Dio è grandioso voglio indossarlo!» a dieci anni. Capisco la controversia, ma alcuni pensano che controversia sia talento. Io non la penso così, ma sono una vecchia signora, posso dirle queste cose.”

Anastacia (1968) cantautrice e stilista statunitense
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“[…] ah Larte è multo dificile quando si tiene per punto di vista che il disegnio è pane il colore è carne, queste due sostanze non costituiscono che il pitore. Ma Lartista dev'esere un individualità distinta e originale caraterizzata e improntata dal proprio sentimento coi mezi piú semplici della natura.”

Giovanni Segantini (1858–1899) pittore italiano

da Lettera a Vittore Grubicy de Dragon da [Carella] del I/21 82, p. 23
Venticinque lettere
Origine: L'edizione in bibliografia riproduce per la prima volta la lezione originaria, non emendata, delle venticinque lettere di Giovanni Segantini.

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“Più che di allargamento, che sembra un processo che parte da Bruxelles verso il resto d'Europa, mi piace parlare di integrazione. La presidenza italiana ha posto l'integrazione tra le sue priorità e l'ha inserita nel programma dei diciotto mesi delle 'tre presidenze', per cui ritiene importante dedicare attenzione ai Balcani occidentali. Ne ha la prova concreta la visita che ho programmato proprio agli inizi della presidenza nella regione e a Skopje.”

Federica Mogherini (1973) politica italiana

Origine: Citato in Mogherini a stampa macedone, Italia per integrazione Balcani http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2014/07/25/mogherini-a-stampa-macedone-italia-per-integrazione-balcani_cee7ec43-6a1c-4094-b317-ea1e07917d71.html, Ansa.it, 29 luglio 2014.

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“È stata la mia unica esperienza al suo fianco. Interpretavo il ruolo della moglie, quindi ero la protagonista con lui, cui ammazzavano il figlio piccolissimo. Una di quelle storie di camorra e dolore che in quegli anni funzionava. Una rarità, purtroppo. Eppure, credo di essere adatta a ruoli seri, ma non me ne hanno mai affidati. Quello lo ricordo con piacere. Negli Anni Settanta, Mario Trevi aveva raccolto i frutti del suo lavoro, era considerato già un grande interprete della canzone napoletana. Era un cantante famoso, un personaggio doc. Poi, aveva lanciato Indifferentemente, una delle più belle canzoni del nostro repertorio, quindi per me era emozionante lavorare con lui e quel ruolo mi sembrò ancora più importante, anche se i film tratti dalle sceneggiate restavano un po' relegati in ambiti ristretti. Lui, inoltre, fu molto carino con me, che ero giovane e avevo ancora tanto da imparare. Era un'epoca meravigliosa, ricca di vitalità. Per un artista che avesse veramente voglia di fare questo mestiere era davvero stimolante. Mi ero appena trasferita a Roma. Nella capitale c'era tutto: il cinema, la musica, l'arte. S'incontravano i pittori, i poeti. Napoli era pervasa dalla stessa creatività, dalla stessa voglia di fare che si respirava dovunque. La nota dominante di quegli anni era la passione, ricordo anche il produttore del film La pagella, era un tipo particolare. Avevano coraggio, allora, rischiavano in proprio per produrre spettacoli di qualità. Tutti noi venivamo da quell'epoca, che volevamo fare gli attori, i cantanti, i musicisti, avevamo grandi maestri da imitare, ai quali ispirarci e ci avvicinavamo a loro con umiltà e serietà. Volevamo crescere, conoscere, sapere tutto quel che si poteva perché ci tenevamo a realizzare spettacoli di buon livello. Ragioniamo ancora così. Oggi, invece, tranne che per rare eccezioni (penso a Fabio Fazio, a Fiorello, per esempio), il successo immediato, i guadagni, la facile popolarità sembrano diventati gli unici obiettivi.”

Mario Trevi (cantante) (1941) cantante e attore teatrale italiano

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“[In merito al «sistema prostitutivo» di Arcore] Ognuno nella vita fa… dei propri gusti privati… fa quello che gli pare. […] Guardi che tutti gli uomini, quando parlano di noi donne, o quando sono tra di loro, secondo lei che cosa si dicono? Dicono che noi donne siamo intelligenti?”

Daniela Santanchè (1961) politica e imprenditrice italiana

da Le invasioni barbariche, LA7, 11 marzo 2015
Origine: Visibile al minuto 18:20 del video Le Invasioni Barbariche - Puntata 11/03/2015 https://www.youtube.com/watch?v=cIEx2KBnvLI, LA7, YouTube, 11 marzo 2015.

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“Assurdità (s. f.). Argomentazione di un avversario. Affermazione o principio manifestamente contrario alla propria opinione.”

Ambrose Bierce (1842–1914) scrittore, giornalista e aforista statunitense

1988, p. 31
Dizionario del diavolo

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“Sciocco! Pensi che chi medita sia in paradiso? È proprio l'opposto… è il paradiso a essere in chi medita.”

Anthony de Mello (1931–1987) gesuita e scrittore indiano

Un minuto di saggezza nelle grandi religioni

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“Allora si ha incominciato realmente a soffrire, quando si ha imparato a tacere il proprio dolore.”

Iginio Ugo Tarchetti (1839–1869) scrittore, poeta e giornalista italiano

Pensieri, Felicità e dolore

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“L'abitato superiore, con necropoli di incinerati che rivelano la presenza di guerrieri-pastori giustificata da necessità di difera della strada rivierasca che vi passava, era chiamato in dialetto Crées, nome celtico pure, indicante la presenza di abitazioni in pietra; quello inferiore, con sepolture più tarde di inumati era invece Piaàg, di probabile derivazione latina da plaga. Ebbene, la popolazione del primo villaggio era estroversa, allegra, malleabile, piuttosto variabile nelle opinioni e nei rapporti sociali, a costituzione familiare in cui l'uomo faceva sentire maggiormente la propria podestà; alla sera le vie del paese erano animate sino alla mezzanotte; al mattino, in compenso, gli uomini si levavano tardi e andavano al lavoro sulla montagna a giorno fatto; non era raro il caso che sue bisticciassero oggi, venendo anche alle mani, e che domani li si incontrasse a braccetto. Al contrario la gente di sotto era piuttosto taciturna, sensibilmente introversa. Se nasceva uno screzio tra famiglie, ne veniva un'avversione che durava talora per generazioni. La donna era più considerata che nell'altro villaggio e il marito le si rivolgeva con il "voi", anziché col "tu" come lassù. Al mattino – e io ho fra i ricordi della mia fanciullezza il battere a notte sul selciato sotto le mie finestre degli scarponi di chi passava – gli uomini andavano al lavoro prima che baluginasse l'alba; alla sera, viceversa, dopo le otto le vie del paese diventavano deserte. La parola data era sempre mantenuta e assai difficile era far mutar parere. […] I diversi caratteri dei due paesi portarono, all'inizio di questo secolo, a comportamenti assai diversi di fronte alla depressione in atto. Mentre la gente di sotto emigrava piuttosto che contrarre un debito, quelli di sopra ipotecarono con facilità anche le terre, allorché accennò il ruttiamo e, buoni muratori quali erano, costruirono case d'affitto procurandosi denaro a prestito. Rimontarono la china mentre, di sotto, il paese, un tempo più fiorente per territorio ricco di campi e di boschi, si spopolava.”

Pietro Pensa (1906–1996) ingegnere e dirigente d'azienda italiano

Origine: Noi gente del Lario, p. 496

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“Lo stile Juventus è una filosofia calcistica, una filosofia di vita. Ma stile Juve non significa essere compassati o non esternare le proprie emozioni.”

Darwin Pastorin (1955) giornalista italiano

Origine: Dall'intervista D.Pastorin: "La differenza tra le due squadre è netta" http://www.juvelive.it/2013/03/29/inter-juventus-esclusivo-d-pastorin-la-differenza-tra-le-due-squadre-e-netta/, Juvelive.it, 29 marzo 2013.

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“L'esperienza dei paesi occidentali, dove ci sono veri e propri ghetti, dimostra che l'integrazione della comunità musulmana praticamente non è possibile.”

Miloš Zeman (1944) politico ceco

Origine: Da una dichiarazione riportata da Blesk; citato in Il presidente ceco Zeman: "Impossibile integrare i musulmani" http://www.qelsi.it/2016/il-presidente-ceco-zemanimpossibile-integrare-i-musulmani/, Qelsi.it, 19 gennaio 2016.

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“Il compagno Giolitti ha il diritto di esprimere le proprie opinioni, ma io ho quello di aspramente combattere le sue posizioni. L'intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo.”

Giorgio Napolitano (1925) 11º Presidente della Repubblica Italiana

Origine: 1956: citato in Gian Antonio Stella, «Principe rosso», violò il tabù del Viminale, Corriere della Sera, 8 maggio 2006.