Frasi su rivolta
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“La rivolta delle donne reali ha fatto leva su un punto di ritrovata coincidenza fra piani di essere che un pensiero unilaterale aveva divaricato producendo sfiducia e irrealtà.”

Luisa Muraro (1940) filosofa e scrittrice italiana

da Non è da tutti. L'indicibile fortuna di nascere donna, Carocci, Roma 2011

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“Reprime rivolte e sommosse e cura la tosse alle cinque col té, | sostiene già tesi avanzate e tutta l'estate la passa in tournée.”

Rino Gaetano (1950–1981) cantautore italiano

da Capofortuna, lato B, n. 3
Nuntereggae più

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“È stato un piacere parlare con te.”

Thelonious Monk (1917–1982) pianista e compositore statunitense

dopo un viaggio di 6 ore in macchina con Bud Powell in cui non si erano rivolti parola

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“Si discuteva una sera a Jasnaja Poljana della divisione del lavoro. In quel tempo mio padre stava scrivendo il saggio Cosa bisogna fare?, opera colma di appassionata rivolta contro lo sfruttamento dei lavoratori da parte della classe privilegiata, che dimostra l'ingiustizia della cosiddetta «divisione del lavoro».
«Il lavoro manuale è sempre necessario,» diceva, «mentre il più delle volte il nostro lavoro, scientifico o artistico, non serve che a un cerchio ristretto di persone […].»
Il pittore Repin, nostro ospite, l'interruppe:
«Permettete Lev Nikolaevič, una mia osservazione personale. […] Mi capita spesso di vedere operai attaccati ai cavi, che alano parti del battello in costruzione. Un giorno che il pezzo era più pesante del solito, e gli operai sembravano esausti dalla fatica, vidi due di loro staccarsi dal gruppo e saltare sulla trave che stavano trascinando. Con bella voce vigorosa, intonarono un'allegra canzone. La loro energia si comunicò ai compagni che, ritrovate le forze, sentirono meno grave il loro compito.»
«E allora?» chiese mio padre, che aveva ascoltato attentamente e aspettava la conclusione.
«Ebbene,» disse Repin in modo discreto, «penso che debbano pure esistere coloro che confortano la vita dei lavoratori con la loro arte. Hanno un compito da assolvere. Mi sento uno di loro. Voglio essere fra coloro che cantano.»
«Molto bene,» riprese mio padre ridendo. «Il male è che sono in troppi a voler saltare sulla cosa che si sta trascinando e pochi a trascinarla. Il problema è questo!»”

Tat'jana L'vovna Tolstaja (1864–1950) attivista russa

Origine: Anni con mio padre, pp. 199-200

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“Bertinotti: Facciamo uno scherzo. [Rivolto alla Dandini] Lo chiami tu Cossiga?”

Corrado Guzzanti (1965) comico, attore e sceneggiatore italiano

Imitazioni, Fausto Bertinotti

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“La filantropia […] è la religione dei rivoluzionari con la polizza di assicurazione. E poi […] con la filantropia e l'intelletto rivolto a sinistra s'incassano miliardi.”

Marino Piazzolla (1910–1985) scrittore italiano

da J. P. Sartre, intellettuale massificato, Edizioni dell'Ippogrifo, Roma, 1973
Origine: Ora in Omaggio a Piazzolla: vol. 1 http://issuu.com/fondazionemarinopiazzolla/docs/omaggio_a_piazzolla_vol_1, a cura di Velio Carratoni, Fondazione Marino Piazzolla, Roma, p. 305

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“Quando c'erano le rivolte nelle carceri fecero le carceri in modo diverso e le rivolte cessarono.”

Claudio Lotito (1957) imprenditore e dirigente sportivo italiano

citato in Lotito: «Scontri Genova? Servono nuovi stadi» http://www.corrieredellosport.it/serie_a/lazio/2010/10/14-133556/Lotito%3A+%C2%ABScontri+Genova%3F+Servono+nuovi+stadi%C2%BB, Corriere dello Sport, 14 ottobre 2010

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“Siamo giunti in alto mare. Affinché, in mezzo agli scatenati venti avversi, il turbine delle acque non ci sommerga, abbiamo rivolto a Dio le Nostre preghiere e i Nostri indicibili lamenti perché ci soccorra copiosamente […].”

Papa Clemente XIII (1693–1769) 248° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica

Origine: Da una lettera a tutti i cristiani; citato Tutte le encicliche e i principali documenti pontifici emanati dal 1740, a cura di Ugo Bellocchi, Libreria Editrice Vaticana, 1993, p. 9.

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“"Grazie alla scienza abbiamo imparato a calibrare numeri, dosi e funzioni, evitando ogni sofferenza all'animale… bisogna evitare di manipolare la realtà inventandosi la pratica (inesistente) della vivisezione" asserisce Elena Cattaneo […] Ma l'esistenza stessa delle deroghe, sempre più di frequente accordate, per testare senza anestesia, proprio affinché l'animale provi dolore, contrasta irrimediabilmente con tali affermazioni, e, più in generale, l'intera sperimentazione animale si basa su interventi che impongono atroci sofferenze fisiche e psicologiche […] La realtà di laboratorio descritta dall'onorevole Cattaneo parla di pochi animali trattati magnificamente in contesti ameni […] Purtroppo però video, immagini, testimonianze dirette e le stesse pubblicazioni scientifiche ci descrivono una realtà opposta. Come credere, allora, al resto? Quale senso e valore attribuire all'esortazione, rivolta agli "animalisti", ad accettare una diagnosi ineluttabile (la vivisezione non può tramontare) da parte di una scienza che, contraddizione in termini, rifiuta il progresso? È come se l'imprenditoria contemporanea perorasse l'utilizzo degli schiavi, prendendo a modello il Colosseo o le piramidi.”

Margherita D'Amico (1967) scrittrice e giornalista italiana

Origine: Da La scienza che vuol rimanere all'era degli schiavi http://richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it/2016/02/11/la-scienza-che-vuol-rimanere-allera-degli-schiavi/, richiamo-della-foresta.blogautore.repubblica.it, 11 febbraio 2016.

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“Noi prendiamo una decisione in una stanza, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo di vedere cosa succede. Se non provoca proteste o rivolte, è perché la maggior parte delle persone non ha idea di ciò che è stato deciso; allora noi andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno.”

Jean-Claude Juncker (1954) politico lussemburghese

Origine: Citato in Die Brüsseler Republik http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-15317086.html, Der Spiegel, 27 dicembre 1999. In italiano in Votare Juncker è un suicidio. Ecco perché http://www.ilgiornale.it/news/politica/votare-juncker-suicidio-ecco-perch-commento-2-1037088.html, Il Giornale, 13 luglio 2014.

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“Il tizzo acceso fin che arde fuma; | simile, o mesto amico, al nostro cuore | che in pianto si consuma | fin che arde l'amore. || Lascia dunque che s'alzi e che s'esali | questa nube di duol cotanto intenso; | essa abbraccia i tuoi mali | come grani d'incenso. || Sii in te stesso al par d'un vaso sacro | d'olocausto, di fede e di speranza; | vedi, il fumo pare acro, | ma il turibolo danza. || Non ispegner per tema o per ristoro | quell'incendio divin che ti fa egro, | non far che il carbon d'oro | si muti in carbon negro. || Anzi affronta gli spasmi ed il martiro, | cerca nell'ansia del tormento occulto | dopo il duol del sospiro | l'estasi del singulto; || troverai qualche vero. È la tempesta | esultazione a chi non sa temerla, | e sulla duna resta | dopo l'onda la perla. || Piangi, medita e vivi; un dì lontano | quando sarai del tuo futuro in vetta | questo fiero uragano | ti parrà nuvoletta. || *** || Oggi volli per te cantar la vita, | ma la dolce canzon sul metro mio | torna fioca e smarrita | per troppo lungo oblio. || Torva è la Musa. Per l'Italia nostra | corre levando impetuösi gridi | una pallida giostra | di poeti suicidi. || Alzan le pugna e mostrano a trofèo | dell'Arte loro un verme ed un aborto | e giuocano al palèo | colle teste di morto. || Io pur fra i primi di cotesta razza | urlo il canto anatemico e macabro, | poi, con rivolta pazza, | atteggio a fischi il. || Praga cerca nel buio una bestemmia | sublime e strana! e intanto muor sui rami | la sua ricca vendemmia | di sogni e di ricami. || Dio ci aiuti, o Giovanni, egli ci diede | stretto orizzonte e sconfinate l'ali; | ci diè povera fede | ed immensi ideali. || E il mondo ancor più sterile, o fratello, | ci fa quel vol di pöesia stupendo, | e non trovando il Bello | ci abbranchiamo all'Orrendo. || Dio ci aiuti! Su te sparga l'ulivo, | sparga la pace e le benedizioni, | sii sulla terra un vivo | felice in mezzo i buoni. || A me calma più piena e più profonda; | quella che splende nell'orbita d'una | pupilla moribonda, | mite alba di luna.”

Arrigo Boito (1842–1918) librettista italiano

A Giovanni Camerana., pp. 796-798
Origine: Citato in G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti e G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo , [Letteratura italiana con pagine di scrittori stranieri, Analisi dei testi e critica, vol III, tomo secondo, Dal Decadentismo ai giorni nostri, Storia del teatro e dello spettacolo a cura di Gigi Livio], Paravia, Torino, 1993. ISBN 88 395 0453 2

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“Il «free verse» di Whitman era un assalto alla fortezza della poesia in se stessa; una sfida, rivolta a tutti i poeti viventi, a spiegare per quali motivi non dovessero anche loro scrivere allo stesso modo. Una sfida che dura ancora dopo un secolo di vigorosa esistenza nel corso del quale è stata sotto il fuoco continuo degli avversari ma non è mai stata sconfitta.”

William Carlos Williams (1883–1963) poeta, romanziere e medico statunitense

Origine: Da An Essay on Leaves of Grass, in Leaves of Grass One Hundred Years After, a cura di Milton Hindus, 1955; citato in Walt Whitman, Foglie d'erba, poesie scelte e tradotte da Enzo Giachino, cronologia della vita e dell'Autore e del suo tempo, antologia critica e bibliografia a cura di Anna Luisa Zazo, Arnoldo Mondadori Editore, II edizione, 1972, Antologia Critica, p. 34

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“Quali sarebbero i nostri pensieri e i nostri sentimenti riguardo i dinosauri carnivori se fossero vivi al giorno d'oggi? Gli umani hanno da tempo sentito antipatia verso i carnivori, i nostri concorrenti per le proteine scarseggianti. Ma i nostri sentimenti sono leggermente placati dai tratti attraenti che vediamo in loro. Per quanto siano grandi e possenti, i leoni ci rammentano delle bestiole che si raggomitolano sui nostri grembi e che fanno le fusa quando li accarezziamo. Allo stesso modo, i nobili lupi ci rammentano dei nostri compagni canini. I cani e i gatti sono buoni compagni perché sono intelligenti, sensibili alle nostre esigenze e i loro corpi flessibili li rendono piacevoli da toccare e per giocarci. Più importante, sono ammaestrabili. I loro occhi rivolti di fronte ci fanno ricordare noi stessi. Al contrario, neanche i dinosauri carnivori più piccoli presenterebbero un vantaggio di questo tipo. Nessuno di loro era abbastanza intelligente per essere addomesticabile o ammaestrabile e infatti avrebbero rappresentato un pericolo continuo per i loro padroni. I loro corpi rigidi, forse piumati, non sarebbero del tipo che ci piacerebbe avere ai piedi in letto. I giganti dai tratti rettiliani, i grandi carnivori, sarebbero stati veramente orribili e terrificanti. Avremmo ammirato la loro grandezza e la loro potenza, nello stesso modo in cui molti s'interessano alle macchine da guerra, ma non ci piacerebbero. Le loro immagini nella letteratura e nella musica sarebbero demoniache e potenti — mostri da temere e distruggere ma, allo stesso tempo, d'ammirare.”

Gregory Scott Paul (1954) paleontologo, sociologo e illustratore statunitense

Predatory Dinosaurs of the World

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“Napoli è un luogo sopravvissuto ad invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica.”

John Turturro (1957) attore, regista e sceneggiatore statunitense

Origine: Citato in Turturro è pronto a girare in Puglia http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/spettacoli/2010/20-ottobre-2010/turturro-pronto-girare-puglia-1703990378563.shtml, Corriere del Mezzogiorno.it, 20 ottobre 2010.

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“[Su Giuseppe Gioachino Belli] La sua rivolta è quella dell'intellettuale solitario, ancora legato con l'animo alla Roma papale e borghese, di cui è stato testimone insuperato.”

Francesco Grisi (1927–1999) scrittore, critico letterario e giornalista italiano

Origine: Da Sotto la maschera di Gambalunga Belli aggrediva con satira amara http://digital.sturzo.it/periodico/ilpopolo/1970/19700207/27_37/3, Il Popolo, 7 febbraio 1970.

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“La rivolta dei musulmani contro l`immagine distorta dell`islam è significativa. La maggior parte di loro non si ritrova nel totalitarismo islamico. Una missiva di autorevoli esponenti musulmani, diretta al sedicente califfo, gli ha negato ogni autorità, dichiarando: «L'Islam vieta di uccidere gli innocenti.»”

Andrea Riccardi (1950) storico, accademico e pacifista italiano

Con data
Origine: Da Le atrocità del Califfato: Non è una guerra contro l'Occidente, Famiglia Cristiana, 2 ottobre 2014; riportato in Riccardiandrea.it http://www.riccardiandrea.it/2014/10/le-atrocita-del-califfato-non-e-una.html.

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“Ho più volte proposto di inserire nei programmi scolastici l'insegnamento dell'antropologia. Qualcuno crede ancora che sia una disciplina dedicata allo studio di popoli esotici e rivolta al passato. Invece l'antropologia parla al presente. Conoscere le regole e i meccanismi attraverso cui si costituiscono le società è importante quanto sapere che la terra gira intorno al sole.”

Françoise Héritier (1933–2017) antropologa francese

Origine: Citato in Anais Ginori, Françoise Héritier Così, dopo Lévi-Strauss ho deciso di passare ai piccoli piaceri della vita http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/06/15/francoise-heritier-cosi-dopo-levi-strauss-ho-deciso.html?ref=search, la Repubblica, 15 giugno 2012, p. 43.

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“[A Segesta] Ascesi così, con gli occhi rivolti a terra e il sangue invaso da un fitto benessere, che mi pareva emanare dal luogo: finalmente levai lo sguardo e mi accorsi allora che ero sotto il tempio.”

Alberto Moravia (1907–1990) scrittore italiano

Origine: Citato in Ernesto Di Lorenzo, Quando Segesta affascinò Alberto Moravia http://palermo.repubblica.it/dettaglio/quando-segesta-affascino-alberto-moravia/1401211, la Repubblica, 6 dicembre 2007.

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“[Sull'adozione da parte di coppie dello stesso sesso] Piuttosto diversa si presenta la questione delle adozioni, e non solo perché coinvolgono una creatura impotente a decidere circa una scelta non pacifica. Già le rivolte edipiche, infatti, sono frequenti nelle famiglie con un babbo solo. Ove ce ne siano due, potrebbe raddoppiarsi anche l'Edipo?”

Alberto Arbasino (1930) scrittore, saggista e giornalista italiano

Origine: Da Matrimoni gay troppo froufrou http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/23/matrimoni-gay-troppo-froufrou.html, la Repubblica, 23 gennaio 1996.

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“E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire! Ed erano calati i Continentali a incivilirli… e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra parlamentare! E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia… – Ridere, ridere! – incalzò donna Caterina con più foga. – Lo sa bene anche lei come quegli ideali si sono tradotti in realtà per il popolo siciliano! Che n'ha avuto? Com'è stato trattato? Oppresso, vessato, abbandonato e vilipeso! Gli ideali del Quarantotto e del Sessanta? Ma tutti i vecchi qua gridano: Meglio prima! Meglio prima! La Francia che soffia nel fuoco? Lei si conforta così? Sono tutte calunnie, le solite, quelle che ripetono i ministri, facendo eco ai prefetti e ai tirannelli locali capielettori; per mascherare trenta e più anni di malgoverno! Qua c'è la fame, caro signore, nelle campagne e nelle zolfare; i latifondi, la tirannia feudale dei cosiddetti cappelli, le tasse comunali che succhiano l'ultimo sangue a gente che non ha neanche da comperarsi il pane! Si stia zitto! Si stia zitto! Perché voi lo vedrete, – concluse. Faccio una facile profezia: non passerà un anno, assisteremo a scene di sangue.”

cap. III, p. 59
I vecchi e i giovani

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“Qualsiasi governo ha il diritto di costringere, pur con la forza, i cittadini a compiere un'azione utile alla collettività: a condizione, però, che li possa e li sappia costringere.”

da Rivolta dei santi maledetti, 1921
La rivolta dei santi maledetti
Origine: Citato in Curzio Malaparte, Opere scelte, a cura di Luigi Martellini, Mondadori, Milano, 1997, p. 61.

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“La Guerra del Vietnam è stata la prima guerra che negli Usa è stata condotta soprattutto come una campagna pubblicitaria. La manipolazione della verità attraverso i mezzi di comunicazione di massa e del governo fu uno degli obiettivi di questa campagna. Ciò ha condotto al fatto che l'opinione pubblica americana ha avuto un'immagine falsa e manipolata durante l'intera guerra. Questa campagna indusse i soldati a mentire di continuo e per tutto il corso della guerra il numero dei nemici uccisi venne esagerato. Venivano celebrate delle vittorie, quando queste vittorie erano impossibili. Ma per ironia della sorte la guerra venne persa anche sul piano dei media perché fin dall'inizio la guerra del Vietnam è stata una guerra di Public Relations, una guerra che anche i PR persero. […] I Vietcong pensavano che sarebbe bastato recarsi in quei luoghi e ci sarebbero state rivolte. Non successe nulla di tutto ciò. L'offensiva fu così un errore. Ma i Vietcong non avevano preso in considerazione lo shock che aveva subito l'opinione pubblica americana per la perdita subita in termini di capacità di lotta dal suo esercito. Dopo che per anni erano stati bombardati di false ed esagerate notizie di vittorie, gli americani a casa non si aspettavano un'offensiva del nemico. E così si verificò ironicamente che la disfatta dei Vietcong si trasformò in una loro vittoria psicologica.”

Stanley Kubrick (1928–1999) regista statunitense
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“Ulteriore questione: all'interno dello stereotipo di genere – interno, a sua volta, a quello dell'età – si trova, come in una scatola magica, uno stereotipo ancora più sottile, ma non meno insidioso. Quello della negazione. Occorrerebbe Goethe per spiegarlo. Occorrebbe il suo Faust, quando esclama. "Nemmeno un cane potrebbe vivere più a lungo così!". Certo che puoi, certo che devi, gli verrebbe risposto oggi. Il parmigiano reggiano – quello che propone come esempio di buona crescita un gruppo di bambini dove i maschi sono esploratori e scienziati e le femmine fanno le infermiere – mette accanto due donne e ammicca: "Ti scambiano per tua figlia?". Ecco: lo scambio madre figlia è il più frequente nelle campagne rivolte alle donne: che si tratti di creme o di prodotti dietetici, di cosmetici o di abiti, il parallelo viene ripetuto impietosamente. È la versione aggiornata e consumista della fiaba di Biancaneve, laddove a Grimilde viene proposto non di vivere come è stata fino a quel momento e come continua ad essere, semplicemente con alcuni anni in più, ma di vendicarsi, infine e una volta per tutte, della figliastra. Non serve avvelenarla, puoi essere lei. Per una madre, dovrebbe essere una proposta terribile: ma risulta seducente come la più fatale delle tentazioni di Mefistofele.”

Loredana Lipperini (1956) giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica italiana

Non è un paese per vecchie

“Per me la scrittura è rivolta, io mi sento una rivoltosa, una strana guerriera spaventata e coraggiosa, da questo nasce l'idea di farmi fotografare con un maschera. L'inchiostro è la mia arma. Sì, violenza e lirismo, amore e rabbia, dolcezza e morte.”

Isabella Santacroce (1970) scrittrice italiana

Origine: Dall'intervista di Rossano Astremo, La famiglia secondo Isabella Santacroce http://web.archive.org/web/20060511034701/http://www.coolclub.it/giornale/dettaglio_interviste.asp?menu=16&submenu=0&id_interviste=39, Coolclub.it, 3 marzo 2006.

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“Il calcio è un rituale in cui i diseredati bruciano l'energia combattiva e la voglia di rivolta.”

Umberto Eco (1932–2016) semiologo, filosofo e scrittore italiano

Origine: Citato in Cesare Medail, Umberto Eco va in gol su azione di Shakespeare https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/19/UMBERTO_ECO_GOL_AZIONE_SHAKESPEARE_co_0_97121915040.shtml, Corriere della Sera, 19 dicembre 1997, p. 33.

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“Il M5S in Sicilia vince a Gela e ad Augusta, in Campania a Quarto. Vince perché non si è rivolto al voto di scambio, perché è stato l'unica vera alternativa alla vecchia politica. Questo, anche chi non condivide le istanze del Movimento e il suo modo di agire, deve riconoscerlo.”

Roberto Saviano (1979) giornalista, scrittore e saggista italiano

da un post https://www.facebook.com/RobertoSavianoFanpage/posts/10152965006651864 del 16 giugno 2015
Dalla pagina ufficiale Facebook.com

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“Una frase è vera quando nessun altro può capirla se non colui al quale è rivolta.”

Cesare Viviani (1947) poeta e scrittore italiano

Pensieri per una poetica della veste

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