Frasi su rivoluzionario

Una raccolta di frasi e citazioni sul tema rivoluzionario, essere, rivoluzione, stato.

Frasi su rivoluzionario

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“Se hai del potenziale rivoluzionario, hai l'obbligo morale di rendere il mondo un posto migliore.”

Lady Gaga (1986) cantautrice e attivista statunitense

da Gagavision no. 41

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“Dire la verità, arrivare insieme alla verità, è compiere azione comunista e rivoluzionaria.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Da Democrazia operaia, L'Ordine Nuovo, 21 giugno 1919.

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“Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione.”

Antonio Gramsci (1891–1937) politico, filosofo e giornalista italiano

Origine: Da Classicismo, Romanticismo, Baratono..., L'Ordine Nuovo, 17 gennaio 1922; ora in Socialismo e fascismo: L'Ordine Nuovo 1921-1922, Einaudi.

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“[Balbo] Un bell'alpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario. Il solo che sarebbe stato capace di uccidermi.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano

citato in Enzo Biagi, Storia del fascismo, Sadea-Della Volpe, 1964

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“Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno.”

Michail Bakunin (1814–1876) rivoluzionario, filosofo e anarchico russo

Origine: Da Vita di un rivoluzionario.

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“Lenin, grande capo della rivoluzione e genio dell'umanità, ha dedicato tutta la sua vita alla causa rivoluzionaria consacrata alla libertà e all'emancipazione della classe operaia internazionale e delle nazioni oppresse di tutto il mondo, e ha compiuto opere imperiture per il trionfo del socialismo e del comunismo.”

Kim Il-sung (1912–1994) politico nordcoreano

Origine: Trionfano le grandi idee di Lenin sulla lotta di liberazione nazionale nelle colonie dell'oriente, articolo pubblicato il 16 aprile 1970 nella Pravda, organo del Comitato Centrale del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, per il centenario della nascita di V. I. Lenin

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“Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.”

In a time of universal deceit — telling the truth is a revolutionary act.
[Citazione errata] La citazione viene spesso attribuita ad Orwell e in molti credono che tale frase sia tratta dal suo famoso libro, 1984. In realtà questa citazione non è presente né in questa né in altre opere dell'autore e la prima attribuzione della frase ad Orwell sembrerebbe risalire al 1982 (più di trent'anni dopo la pubblicazione del libro e la morte dello scrittore) nel libro Partners in Ecocide di Venturino G. Venturini. Una frase simile si ritrova nell'articolo di Antonio Gramsci Democrazia operaia apparso sul periodico L'Ordine Nuovo il 21 giugno 1919: «Dire la verità, arrivare insieme alla verità, è compiere azione comunista e rivoluzionaria.»
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Variante: In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario.
Origine: Cfr. In a Time of Universal Deceit — Telling the Truth Is a Revolutionary Act http://quoteinvestigator.com/2013/02/24/truth-revolutionary/, QuoteInvestigator.com, 24 febbraio 2013.

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“Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai; egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

Origine: Da Opere complete, Editori Riuniti, Roma, 1966; citato in Luciano Gruppi, Il concetto di egemonia in Gramsci, Editori Riuniti, Roma, 1977.

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“[Su Francesco Saverio Nitti] Voi vi lasciate mettere sul collo il piede porcino del più abietto truffatore che abbia mai illustrato la storia del canagliume universale. Qualunque altro paese, anche la Lapponia, avrebbe rovesciato quell'uomo.”

Gabriele d'Annunzio (1863–1938) scrittore, poeta e drammaturgo italiano

Origine: Da una lettera a Benito Mussolini; citato in Renzo De Felice, Mussolini: Il rivoluzionario, Einaudi, Torino, 1965, p. 560.

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“[Su Gabriele D'Annunzio] L'unico rivoluzionario in Italia.”

Lenin (1870–1924) rivoluzionario e politico russo

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Origine: Citato in Giordano Bruno Guerri, D'Annunzio, Oscar Mondadori, Milano, 2008, p. 247: «Lo stesso Bombacci nel dicembre 1920 affermò che "il movimento dannunziano è perfettamente e profondamente rivoluzionario. Lo ha detto anche Lenin al Congresso di Mosca". In effetti sembra che Lenin avesse definito D'Annunzio "l'unico rivoluzionario in Italia", ma per bollare l'inettitudine dei socialisti, più che per lodarlo».

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“Ogni rivoluzionario a un certo momento diventa conservatore.”

Benito Mussolini (1883–1945) politico, giornalista e dittatore italiano
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“Quando si parla di rivoluzione, la maggior parte della gente pensa alla violenza, senza rendersi conto che il contenuto reale di qualsiasi spinta rivoluzionaria risiede nei principi e negli obiettivi per cui si sta lottando e non nel modo in cui li si raggiunge.
D'altra parte, per come è organizzata la società, per il fatto che la violenza è presente ovunque, devi aspettarti delle esplosioni di violenza. Devi aspettarti cose del genere come reazione… se sei un nero che vive in una comunità di neri per tutta la vita e passeggi ogni giorno per la strada circondato da poliziotti bianchi… Per esempio, quando vivevo a Los Angeles […] venivo continuamente fermata. La polizia non sapeva chi fossi. Ma ero una donna nera con la pettinatura afro e loro pensavano, suppongo, che fossi una "militante."”

Angela Davis (1944) attivista statunitense

When you talk about revolution, most people think violence, without realizing that the real content of any kind of revolutionary thrust lies in the principles and the goals that you're striving for, not in the way you reach them.
On the other hand, because of the way this society is organized, because of the violence that exists on the surface everywhere, you have to expect that there are going to be such explosions. You have to expect things like that as reactions... if you are a black person and live in the black community all your life and walk out on the street everyday seeing white policemen surrounding you... when I was living in Los Angeles, for instance (long before the situation in L.A. ever occurred) I was constantly stopped. No, the police didn't know who I was. But I was a black women and I had a natural and they, I suppose thought I might be "militant."
Origine: Da un'intervista condotta da Bo Holmström nel 1972, California State Prison, visibile nel documentario The Black Power Mixtape 1967-1975
Origine: Citato in Giulia Siviero, Angela Davis e la violenza di Baltimora http://www.ilpost.it/giuliasiviero/2015/04/29/angela-davis-ci-aiuta-spiegare-la-violenza-baltimora/, IlPost.it, 29 aprile 2015.

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“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica.”

Salvador Allende (1908–1973) politico cileno

Origine: Citato in https://www.frasicelebri.it/frasi-di/salvador-allende/, frasicelebri.it.

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“Il rivoluzionario più radicale diventerà un conservatore il giorno dopo la rivoluzione.”

Hannah Arendt (1906–1975) filosofa, storica e scrittrice tedesca

quotidiano New Yorker

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“Il processo rivoluzionario è intrinsecamente il miglior programma di sanità pubblica possibile.”

Fidel Castro (1926–2016) rivoluzionario e politico cubano

Origine: Citato in Focus, n. 91, p. 188.

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“Gesù di Nazareth […] secondo me è stato ed è rimasto il più grande rivoluzionario di tutti i tempi.”

Fabrizio De André (1940–1999) cantautore italiano

Origine: Dal discorso sulla canzone Buona novella in un concerto del 1998. Video http://www.youtube.com/watch?v=fpmO1JuNwW4 disponibile su Youtube.com (01:25).

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“Neppure l'amicizia viene prima della rivoluzione per un rivoluzionario. […] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto.”

Mario Vargas Llosa (1936) scrittore, giornalista e politico peruviano

Origine: Storia di Mayta, p. 70

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“Quando le classi dominanti non possono più governare alla vecchia maniera, e le classi dominate non vogliono più vivere allo stesso modo, allora nasce la situazione rivoluzionaria.”

György Lukács (1885–1971) filosofo e critico letterario ungherese

Origine: Citato in Enzo Biagi, Quante storie, Rizzoli, Milano, 1989, p. 195. ISBN 88-17-85322-4

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“Il linciaggio è la forma di giustizia nel senso più alto della parola. C'è la giustizia dei legulei, che è il modo di imbrogliare il prossimo, e c'è la giustizia popolare che si esprime nei moti rivoluzionari. Quando il sistema non garantisce più la giustizia, è il popolo che si appropria del diritto di punire. Il linciaggio è un fatto estremo e riprovevole, per etica e stile.”

Gianfranco Miglio (1918–2001) giurista, politologo e politico italiano

Origine: Dall'intervista di Gianluigi Da Rold, Linciaggio è bello, sentenzia Miglio https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/marzo/11/linciaggio_bello_sentenzia_Miglio_co_0_93031116648.shtml, Corriere della Sera, 11 marzo 1993, p. 3.

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“Il merito grande del Provenzale, quello per cui tutta l'arte di un'epoca dovrà considerarsi derivata dalla sua iniziativa e dal suo travaglio, è di essere ritornato nel solco profondo ed eterno della pittura, scartando tutti gli apriorismi di ricerche tecniche (luminismo, divisionismo, complementarismo) cui aveva indotto l'epoca positivistica: di aver ripreso a dipingere la natura riflessa nel magico specchio dell'anima, vedendola non più sotto specie sensoria o sensibile (aggettivi che dominano tutta l'estetica impressionistica), ma attraverso un'intimità profonda, religiosa, eroica, che la storia ci permette di considerare essenzialmente italiana. […] Cézanne dipinge senza preoccupazioni di programmi più o meno rivoluzionari, ma sotto l'impulso di un'ansia mistica, che lo investe, lo tiranneggia, lo macera; e fa cantare, piangere, urlare la sua drammatica tavolozza. Nulla di edonistico, di descrittivo, di fenomenico nella sua arte. La pittura come la intendono Manet e Monet è di gran lunga superata nelle sue tele. Non si tratta più del "vero attraverso un temperamento" di zoliana memoria. C'è un elemento etico, religioso, trascendente nell'arte di Cézanne che la definizione zoliana non sospetta neppur lontanamente e che è proprio quello per cui l'opera cézanniana si riconnette all'arte dei sommi italiani: Giotto, Masaccio, Michelangelo, Tintoretto, Caravaggio. […] Cotesto il lato spirituale dell'italianismo di Cézanne, il suo sentimento, non italianeggiante, si badi, al modo del Poussin, ma italiano di polpa, intrinsecamente. E v'è poi il modo di esprimersi plasticamente di cotesto sentimento, modo strettamente inerente e coerente e quindi anch'esso italianissimo. Il modo stilistico di Cézanne è tornato ad essere il volume, inteso come rapporto di chiari e di scuri. Le molteplici possibilità di variazione (nell'intensità, nella posizione, nel dinamismo, o nella statica) di tale rapporto costituiscono la sintassi cézanniana. Cotesta sintassi è simultaneamente plastica e coloristica in quanto, appunto, è chiaroscurale. Per tali aspetti Cézanne si manifesta come un erede de' veneziani, non solo, ma di tutta la tradizione volumetrica italiana, fino alla sua sorgente eccelsa, a Giotto, cioè, titanico estrattore di moli poliedriche, a Masaccio che scolpisce le sue figure a colpi possenti d'ascia per entro massicci blocchi chiaroscurali.”

Mario Tinti (1885–1938) critico d'arte e giornalista italiano

Origine: Da Italianismo di Cézanne, in Pinacotheca, marzo-giugno 1929; citato in Stefania Lapenta, Cézanne, I Classici dell'arte, Rizzoli - Skira, Milano, 2003, pp. 183-188 e frontespizio. ISBN 88-7624-186-8

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“Il trono e l'altare, massima rivoluzionaria.”

Charles Baudelaire (1821–1867) poeta francese

II, 2
Diari intimi, Razzi

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“Come può un uomo accontentarsi di prendere semplicemente in considerazione una opinione, e compiacersi di ciò? Di che cosa si compiace se la sua opinione è che viene danneggiato? Se il vostro prossimo vi truffa anche per un solo dollaro, non vi accontentate di constatare che siete stati truffati, o di dire che siete stati truffati, e neppure di chiedergli quanto vi spetta, ma fate subito passi concreti per ottenere l'intera somma, e cercate di non lasciarvi mai più imbrogliare.
L'azione in base a un principio, la percezione e l'attuazione del giusto, trasforma le cose e i rapporti; essa è essenzialmente rivoluzionaria, e non si concilia interamente con niente che già esisteva. Non solo divide Stati e Chiese, divide anche le famiglie: sì, divide lindividuo, separando il diabolico che è in lui dal divino.
Le leggi ingiuste esistono: dobbiamo essere contenti di obbedirvi, o dobbiamo tentare di emendarle, obbedendovi fino a quando non siamo riusciti nel nostro intento, oppure ancora dobbiamo trasgredirle da subito? Generalmente gli uomini con un governo come questo, pensano di dovere aspettare fino a quando avranno persuaso la maggioranza a modificare tali leggi. Ritengono che se opponessero resistenza, il rimedio sarebbe peggiore del male. Ma è colpa del governo stesso, se il rimedio è peggiore del male. È lui a renderlo peggiore.”

1992, pp. 24-25
Disobbedienza civile

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“Di rivoluzionari è pieno il mondo quello che manca è il vivere rivoluzionario”

frase del libro: Mondo è stato e mondo sarà

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“La pace durerà cent'anni, ma dobbiamo esser pronti a entrare in guerra domani.”

Josip Broz-Tito (1892–1980) politico, rivoluzionario e militare austro-ungarico, poi jugoslavo

Origine: Citato in Rivoluzionario Emir Kusturica, Corriere della Sera, 17 gennaio 2010.

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“Chiunque sia un po' specialista è, a rigor di termini, un idiota.”

Il manuale del rivoluzionario
Uomo e superuomo

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“I legislatori o rivoluzionari che promettono insieme uguaglianza e libertà sono o esaltati o ciarlatani.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“La borghesia ha avuto da svolgere nella storia un còmpito sommamente rivoluzionario.”

Karl Marx (1818–1883) filosofo, economista, storico, sociologo e giornalista tedesco

Origine: Citato in Sergio Ricossa, Straborghese, Editoriale Nuova, 1980.

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“L'anarchia è ordine.”

Pierre Joseph Proudhon (1809–1865) filosofo, sociologo, economista e anarchico francese

da Confessioni di un rivoluzionario

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“La teoria del governo rivoluzionario è nuova come la rivoluzione che le ha dato vita.”

Maximilien Robespierre (1758–1794) politico, avvocato e rivoluzionario francese

Origine: 25 dicembre 1793; citato in Rudé.

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