Frasi su vivero
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“Se ogni cosa non va, se ogni cosa non va | Si perde tutto con estrema rapidità | Dimmi come si fa, dimmi come si fa | A vivere la vita senza mediocrità.”

Nesli (1980) rapper, beatmaker e cantautore italiano

da Con me non ci parli mai, n. 5
Le verità nascoste

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“Le opere d'arte, inermi, nella loro fragilità sono come persone, sono come donne e bambini, perché nella materia tramandano l'anima degli artisti, che in esse continuano a vivere.”

Vittorio Sgarbi (1952) critico d'arte, politico e opinionista italiano

da un articolo https://www.facebook.com/notes/vittorio-sgarbi/questo-%C3%A8-il-momento-di-piangere-le-critiche-non-servono-distinguere-le-opere-dar/1210683975654674?qid=6323157271028313880&mf_story_key=-9047415608244677899 del 25 agosto 2016
Da Facebook.com

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“Le ottuse masse coinvolte nell'esperimento pervennero questa conclusione: se noi non abbiamo alcun diritto di vivere, voi non avete alcun diritto di comandare…”

Noam Chomsky (1928) linguista, filosofo e teorico della comunicazione statunitense

Sulla nostra pelle

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“…Ma prima di vivere con gli altri, bisogna che viva con me stesso: la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza.”

Atticus Finch: cap 11
Il buio oltre la siepe
Variante: Prima di vivere con gli altri, bisogna che viva con me stesso: la coscienza è l'unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza.

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“Ricordati che vivere è l'arte di diventare quelli che si è già.”

Origine: Il tempo che vorrei, p. 156

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“Saranno i tuoi sorrisi a farmi vivere a lungo, | a darmi asilo dentro ai nidi ove le spine non pungono.”

Murubutu (1975) rapper italiano

da La bellissima Giulietta, n. 12
La Bellissima Giulietta E Il Suo Povero Padre Grafomane

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“Devi scegliere: vivere o raccontare storie.”

Jean Paul Sartre (1905–1980) filosofo, scrittore, drammaturgo e critico letterario francese
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“A scuola la signora Forbes mi disse che quando mia madre era morta era volata in cielo. Mi aveva raccontato questa cosa perché la signora Forbes è molto vecchia e crede nell’aldilà. Porta sempre i pantaloni della tuta perché sostiene che sono molto più comodi dei pantaloni normali. E ha una gamba leggermente più corta dell’altra a causa di un incidente in moto.
Quando mia madre è morta, però, non è andata in cielo perché il cielo non esiste.

Il marito della signora Peters è un prete che tutti chiamano il Reverendo Peters, e ogni tanto viene a trovarci a scuola per parlare un po’ con noi; un giorni gli chiesi dove fosse il cielo. - Non è nella nostra galassia. È un luogo a sè, - rispose.

Qualche volta il Reverendo Peters emette uno strano verso mentre pensa, una specie di ticchettio con la lingua. E fuma e si sente l’odore delle sigarette mentre tespira e a me dà fastidio.

Dissi che non c’era niente fuori dall’universo e che non poteva esistere un luogo a sè. A meno che non si attraversi un buco nero, ma un buco nero è ciò che si definisce una Singolarità, che significa che è impossibile scoprire cosa c’è dall’altra parte perché la forza di gravità di un buco nero è talmente potente che persino le onde elettromagnetiche come la luce non riescono a sfuggirle, e le onde elettromagnetiche sono il mezzo attraverso il quale riceviamo le informazioni su tutto ciò che è lontano da noi. Se il cielo si trovasse dall’altro lato di un buco nero i morti dovrebbero essere scaraventati nello spazio su dei razzi per arrivare fin lassù e così non è, altrimenti la gente se ne accorgerebbe.

Penso che le persone credano nell’aldilà perché detestano l’idea di morire, perché vogliono continuare a vivere e odiano pensare che altri loro simili possano trasferirsi in casa loro e buttare tutte le loro cose nel bidone della spazzatura.

Il Reverendo Peters spiegò: - Be’, quando dico che il cielo è fuori dall’universo è solo un modo di dire. Immagino che ciò che significa veramente è che i defunti sono con Dio.

- Ma Dio dov’è?

Allora il Reverendo Peters tagliò corto dicendo che avremmo fatto meglio a discuterne in un altro momento, quando avessimo avuto più tempo a disposizione.

Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morí Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si frantumarono in altre molecole e si sparsero nella terra e vennero mangiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 1000 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori e del melo e del cespuglio di biancospino.

Quando una persona muore qualche volta viene messa in una bara, che significa che il suo corpo non si unirà alla terra per moltissimo tempo, finché anche il legno della bara non marcirà.

Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce da lcamino e si disperde nell’aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle molecole di mia madre lassù, o nelle nuvole sopra l’Africa o l’Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo.”

The Curious Incident of the Dog in the Night-Time

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“Il coronavirus, il virus che solo nel mese di marzo 2020 ha devastato e ucciso intere generazioni di tutta Italia. Un mostro invisibile ed aberrante che ha messo in ginocchio il mondo intero. Ogni giorno un bollettino di guerra, in ogni paese e in ogni città si piangono morti di ogni ceto sociale dal più povero al più abbiente. Dal più giovane al più anziano senza nessuna distinzione di sesso. Un virus orribile e cruento che ha fatto chiudere i battenti a milioni di esercizi pubblici, fabbriche, piccoli e grandi imprenditori, dando lavoro in modo continuativo ed esasperante ma instancabilmente e sempre col cuore ai medici, paramedici, infermieri, personale dei supermercati, autotrasportatori, addetti alle pulizie e operatori ecologici, senza dimenticare le Forze dell'ordine così efficienti e umani in questo periodo così delicato e drammatico, che sta attraversando il nostro Paese. Un Paese irriconoscibile e deserto di cui possono uscire poche persone solo per il fabbisogno famigliare muniti di guanti e mascherine. Siamo tutti sottoposti alla quarantena ordinata dal Governo. Ora la nostra casa non è solo un rifugio ma è la nostra salvezza. Purtroppo non per tutti in quanto l'obbligo di vivere insieme costantemente tra le mura domestiche fanno emergere i lati peggiori degli esseri umani dando sfogo all'aggressività, l'intolleranza, l'esasperazione rendendo la convivenza forzata difficoltosa e ingestibile con la preoccupazione costante di ammalarsi anche a livello psicologico e mentale, danneggiando inevitabilmente e drasticamente i rapporti con la famiglia. In futuro ci saranno strascichi di persone che ne usciranno fragili e vulnerabili psicologicamente e fisicamente. Ma. Andrà tutto bene.”

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“Più divento dissipato, malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore… con quanta minor fatica si sarebbe potuto vivere la vita, invece di fare dell'arte.”

Vincent Van Gogh (1853–1890) pittore olandese

Origine: Da una lettera al fratello Theo, 29 luglio 1888; citato in Serena Zoli, Giovanni B. Cassano, E liberaci dal male oscuro, TEA, Milano, 2009, p. 478. ISBN 978-88-502-0209-6

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“Prega perché la tua solitudine sia di sprone a trovare qualcosa per cui vivere, abbastanza grande per cui morire.”

Dag Hammarskjöld (1905–1961) 2º segretario generale delle Nazioni Unite

Origine: Tracce di cammino, p. 114

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“Non posso vivere senza libri.”

Thomas Jefferson (1743–1826) 3º presidente degli Stati Uniti d'America

citato in Michael Gelb, Il Genio che c'è in te

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“Lo scetticismo ci aiuta a vivere; il cinismo a morire.”

Roberto Gervaso (1937) storico, scrittore, giornalista

Il grillo parlante

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“Non si può vivere per tutti, e soprattutto non per quelli con cui non si vorrebbe vivere.”

Johann Wolfgang von Goethe (1749–1832) drammaturgo, poeta, saggista, scrittore, pittore, teologo, filosofo, umanista, scienziato, critico d'arte e…
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“Per vivere soli bisogna essere o un animale o un dio – dice Aristotele. Manca il terzo caso: bisogna essere l'uno e l'altro – un filosofo…”

Friedrich Nietzsche (1844–1900) filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco

Detti e frecce, 3, 1989

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“Meglio morire che vivere con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che ha bisogno del perdono altrui.”

Yarpen Zigrin, cap. 4
Il sangue degli elfi
Variante: «Meglio morire che vivere con la consapevolezza di aver fatto qualcosa che ha bisogno del perdono altrui.»

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“Un lavoratore fornisce abbondantemente agli altri ciò di cui necessitano ed essi gli procurano ampiamente ciò di cui necessita, e una generale abbondanza si diffonde attraverso tutti gli strati della società. Osserva la sistemazione del più comune artigiano o lavoratore giornaliero in un paese civile e fiorente, e ti accorgerai che del numero di persone della sua industria una parte, sebbene una piccola parte, che è stata impiegata per procurargli questa sistemazione, eccede ogni calcolo. Il cappotto di lana, per esempio, che copre i lavoratori giornalieri, grossolano e grezzo come può apparire, è il lavoro congiunto di una gran moltitudine di lavoratori. Il pastore, lo sceglitore, il pettinatore di lana o il cardatore, il tintore, il filatore, il tessitore, il lavatore, il sarto, con molti altri, devono tutti unire i loro differenti mestieri al fine di completare anche questo prodotto casalingo. Quanti mercanti e trasportatori, inoltre, devono essere impiegati nel trasportare i materiali da alcuni di questi lavoratori ad altri che spesso vivono in parti molto distanti del paese. Quanto commercio e quanta navigazione in particolare, quanti costruttori di navi, marinai, fabbricanti di vele e di funi devono essere stati impiegati al fine di mettere insieme le diverse sostanze usate dal tintore che spesso vengono dagli angoli più remoti del mondo! Che varietà di lavoro è anche necessario per produrre gli utensili del più umile di quei lavoratori! Per non parlare di quelle macchine complicate come la nave del marinaio, la fabbrica del follatore, o perfino il telaio del tessitore, consideriamo solo quale varietà di lavoro è richiesta per costruire quella semplicissima macchina, le cesoie con le quali il pastore tosa la lana. Il minatore, il costruttore delle fornaci per la fusione del minerale, il tagliaboschi, il bruciatore di carbone per far funzionare le fornaci, il produttore di mattoni, il dispositore di mattoni, i lavoratori che supervisionano la fornace, il riparatore di mulini, l'operaio della fucina, il fabbro devono tutti mettere insieme i loro differenti mestieri al fine di produrre questi. Dobbiamo esaminare allo stesso modo tutte le diverse parti del suo abito la mobilia di casa, la ruvida canottiera che indossa sulla pelle, le scarpe che coprono i suoi piedi, il letto in cui dorme, e tutte le diverse parti che lo compongono, la grata di cucina su cui prepara i suoi viveri, il carbone di cui fa uso per questo scopo, scavato dalle viscere della terra e portatogli forse attraverso un lungo trasporto per mare e per terra, tutti gli altri utensili della sua cucina, tutta la apparecchiatura del suo tavolo, i coltelli, le forchette, i piatti di coccio o di peltro sopra i quali egli serve e divide i suoi cibi, le differenti mani impiegate nel preparare il suo pane e la sua birra, le finestre di vetro che lasciano penetrare il caldo e al luce, e isolano dal vento e dalla pioggia con tutte le conoscenze e i requisiti del mestiere per preparare quella bellissima e felice invenzione senza cui queste parti nordiche del mondo avrebbero potuto scarsamente procurare un habitat confortevole, insieme con gli utensili di tutti i diversi lavoratori impiegati nel produrre queste diverse comodità; se noi esaminiamo, io dico, tutte queste cose, e consideriamo quale varietà di lavoro è utilizzato per ciascuna di esse, saremo coscienti che senza l'assistenza e la cooperazione di molte migliaia la persona più misera in un paese civilizzato non potrebbe provvedere perfino in accordo a quello che noi potremmo falsamente immaginare, la facile e semplice maniera in cui egli è comunemente sistemato.”

cap. 1 http://www.wsu.edu/~dee/ENLIGHT/WEALTH1.HTM
La ricchezza delle nazioni

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“Meglio combattere per qualcosa che vivere per niente.”

George Patton (1885–1945) generale statunitense

citato in Call of Duty 2

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“Non voglio morire, ma non voglio nemmeno continuare a vivere…”

Robbie Williams (1974) cantautore e musicista britannico

da Feel, n. 2
Escapology

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“E poi, e poi, che quel vizio che ti ucciderà non sarà fumare o bere, ma il qualcosa che ti porti dentro, cioè vivere.”

Francesco Guccini (1940) cantautore italiano

da Canzone della bambina portoghese
Radici

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“La creazione, nella sua infinita varietà, costituisce un insieme armonioso, le cui parti sono legate fra loro e vivono le une in funzione delle altre. Dall'atomo all'angelo, dalla coesione delle molecole alla comunione dei santi, niente esiste da solo né per se stesso. Dio non ha creato che unendo. Il dramma dell'uomo è quello di separare. Egli si separa da Dio con l'irreligiosità, dai suoi fratelli con l'indifferenza, l'odio e la guerra, si separa infine dalla sua anima con la ricerca dei beni apparenti e caduchi. E quest'essere, separato da tutto, proietta sull'universo il riflesso della sua divisione interiore; egli separa tutto intorno a sé; porta le sue mani sacrileghe sulle più umili vestigia dell'unità divina; sbriciola tutto fin dentro le viscere della materia. L'uomo atomizzato e la bomba atomica rispondono l'uno all'altra. La metafisica della separazione è la metafisica stessa del peccato. Ma poiché l'uomo non può vivere senza un simulacro d'unità, queste sue parti, disgiunte ed uccise dal peccato, si ricongiungono, in quanto morte, non più come gli organi d'un medesimo corpo, ma come i granelli di sabbia dello stesso deserto. La separazione porta con sé la confusione, la rottura, l'uniformità. Non esistono più artigiani liberi ed originali, ma una «massa» di proletari; non ci sono più coppie che si amano di un amore unico, ma una bellezza standard ed una sessualità meccanicizzata. Non c'è possibilità di salvezza che nel ritorno all'unità nella diversità […].”

Gustave Thibon (1903–2001) filosofo e scrittore francese

Quel che Dio ha unito

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“Vi racconto una piccola atroce storia per capire quale possa essere talvolta la posizione del potere politico dentro una vicenda mafiosa, una storia vecchia di alcuni anni fa e che oggi non avrebbe senso e che tuttavia in un certo modo interpreta tutt'oggi il senso politico della mafia. Nel paese di Camporeale, provincia di Palermo, nel cuore della Sicilia, assediato da tutta la mafia della provincia palermitana, c'era un sindaco democristiano, un democristiano onesto, di nome Pasquale Almerico, il quale essendo anche segretario comunale della DC, rifiutò la tessera di iscrizione al partito ad un patriarca mafioso, chiamato Vanni Sacco ed a tutti i suoi amici, clienti, alleati e complici. Quattrocento persone. Quattrocento tessere. Sarebbe stato un trionfo politico del partito, in una zona fino allora feudo di liberali e monarchici, ma il sindaco Almerico sapeva che quei quattrocento nuovi tesserati si sarebbero impadroniti della maggioranza ed avrebbero saccheggiato il Comune. Con un gesto di temeraria dignità, rifiutò le tessere.
Respinti dal sindaco, i mafiosi ripresentarono allora la domanda alla segreteria provinciale della DC, retta in quel tempo dall'ancora giovane Giovanni Gioia, il quale impose al sindaco Almerico di accogliere quelle quattrocento richieste di iscrizione, ma il sindaco Almerico, che era medico di paese, un galantuomo che credeva nella DC come ideale di governo politico, ed era infine anche un uomo con i coglioni, rispose ancora di no. Allora i postulanti gli fecero semplicemente sapere che, se non avesse ceduto, lo avrebbero ucciso, e il sindaco Almerico, medico galantuomo, sempre convinto che la Dc fosse soprattutto un ideale, rifiutò ancora. La segreteria provinciale s'incazzò, sospese dal partito il sindaco Almerico e concesse quelle quattrocento tessere. Il sindaco Pasquale Almerico cominciò a vivere in attesa della morte. Scrisse un memoriale indirizzato alla segreteria provinciale e nazionale del partito denunciando quello che accadeva e indicando persino i nomi dei suoi probabili assassini. E continuò a vivere nell'attesa della morte. Solo, abbandonato da tutti. Nessuno gli dette retta, lo ritennero un pazzo visionario che voleva continuare a comandare da solo la città emarginando forze politiche nuove e moderne.
Talvolta lo accompagnavano per strada alcuni amici armati per proteggerlo. Poi anche gli amici scomparvero. Una sera di ottobre mentre Pasquale Almerico usciva dal municipio, si spensero tutte le luci di Camporeale e da tre punti opposti della piazza si cominciò a sparare contro quella povera ombra solitaria. Cinquantadue proiettili di mitra, due scariche di lupara. Il sindaco Pasquale Almerico venne divelto, sfigurato, ucciso e i mafiosi divennero i padroni di Camporeale. Pasquale Almerico, per anni, anche negli ambienti ufficiali del partito venne considerato un pazzo alla memoria.”

Giuseppe Fava (1925–1984) scrittore, giornalista e drammaturgo italiano

da I Siciliani, gennaio 1983

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“[In occasione del ritorno in campo] Ho pregato Dio ogni giorno, ho pregato perché rendesse possibile tutto ciò e in questo momento l'unica cosa che posso dire è grazie al Signore. Con la fede, con la voglia di vivere ogni handicap può essere sconfitto.”

Magic Johnson (1959) cestista, allenatore di pallacanestro e imprenditore statunitense

Origine: Citato in Romano Riccardi, Magic, ora l'inferno può attendere https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/febbraio/01/Magic_ora_inferno_puo_attendere_co_0_9602017727.shtml, Corriere della Sera, 1 febbraio 1996.

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“Prima bisogna vivere, e dopo si può filosofare.”

Aristotele (-384–-321 a.C.) filosofo e scienziato greco antico

Origine: Citato in Giovanni Chimirri, Trattato filosofico sulla libertà. Etica della persona e teoria dell'agire.

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“Perché l'amore è un altro sì che non si può pretendere, ti spinge all'angolo di un ring, ma ti fa vivere…”

Marco Masini (1964) cantautore italiano

da Io non ti sposerò, n. 2
Il mio cammino

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“Negli uomini tale è il modo di parlare quale quello di vivere.”

114, 1
Talis hominibus fuit oratio qualis vita.
Epistulae morales ad Lucilium

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“Pretendo di vivere pienamente la contraddizione del mio tempo, che di un sarcasmo può fare la condizione della verità.”

Roland Barthes (1915–1980) saggista, critico letterario e linguista francese

Premessa
Miti d'oggi

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“Fermò la nostalgia, la mise al muro e se la infilò per sempre nel cuore come una maniera di vivere.”

Roberto Vecchioni (1943) cantautore, paroliere e scrittore italiano

Scacco a Dio

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“Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.”

Tommaso Moro (1478–1535) umanista, scrittore e politico inglese

da Utopia

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“Non è da uomo saggio dire: "Vivrò". Vivere domani è già troppo tardi: vivi oggi.”

Marco Valerio Marziale (40–104) poeta ed epigrammista romano

I, 15, 11-12

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“Ma il mio mestiere è vivere la vita!”

Lucio Battisti (1943–1998) compositore, cantautore e produttore discografico italiano

da Una donna per amico

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“E per un istante ritorna la voglia di vivere, | a un'altra velocità.”

Franco Battiato (1945) musicista, cantautore e regista italiano

da I treni di Tozeur, n. 8
Mondi lontanissimi

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“Vado come un uomo, ci provo fino in fondo a stare come tutti, in pari con il mondo.”

Luciano Ligabue (1960) cantautore italiano

da Vivere a orecchio, n. 8
Nome e cognome

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“Ed è il pensiero | della morte che, in fine, aiuta a vivere.”

Sera di febbraio; p. 459
Canzoniere

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“E sono vivo perché l'ho deciso adesso | Vorrei vivere più spesso.”

Max Gazzé (1967) cantautore e bassista italiano

da Siamo come siamo
Tra l'aratro e la radio

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“Da piccolo tifavo Milan. Ma quando sono arrivato qui mi sono innamorato di questa maglia [della Juventus] e il sentimento è cresciuto negli anni. Dopo Calciopoli si è rafforzato, anche perché vivere certe situazioni non ti lascia indifferente.”

Giorgio Chiellini (1984) calciatore italiano

Origine: Citato in Juve, Chiellini giura amore eterno http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/juventus/articoli/95059/juve-chiellini-giura-amore-eterno.shtml, Sportmediaset.it, 17 dicembre 2012.

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“Occorre prestare attenzione al sacrificio che, spesso inconsapevolmente, richiediamo agli animali per sfamarci. Voi direte: è la catena alimentare. Io vi dico che è una catena alimentare non alla pari: un formichiere può mangiare solo formiche, un uomo può scegliere. La possibilità di scelta fa la differenza.
Basterebbe ascoltare anche una volta sola come si lamentano le aragoste, per non aver più voglia di mangiarne nemmeno un boccone. Ho letto con apprensione il saggio di uno scrittore americano, David Foster Wallace, dal titolo Considera l'aragosta. L'autore dedica decine di pagine al consumo del famoso crostaceo raccontando con dovizia scientifica, dati alla mano, che la prelibata bestiola dei fondali marini, quando viene immersa viva nell'acqua bollente non solo soffre, ma soffre lentamente perché non muore di colpo. Motivo in più per lasciar perdere, e lasciar vivere.
Io, da quando mi sono imbattuto in quella lettura, non le mangio. Evito i ristoranti con l'acquario in bella mostra, quelle specie di galere acquatiche in cui l'aragosta è segregata con le chele bloccate da un lacciolo, fino a quando un cliente non la sceglie, decretando la sua fine. Unica consolazione mi proviene dal conto sicuramente salato che quel commensale si troverà a fine pasto. Ma è una magra consolazione.”

Maurizio Costanzo (1938) giornalista, conduttore televisivo e autore televisivo italiano

Origine: Preferisco i cani (e un gatto), p. 77

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“Sto per morire e mi sto divertendo. E continuerò a divertirmi ogni giorno che ancora mi resta da vivere. Perché non c'è un altro modo per farlo.”

Randy Pausch (1960–2008) informatico statunitense

da Randy Pausch Last Lecture: Achieving Your Childhood Dreams
Citazioni tratte da The Last Lecture (2007)